Respirazione in coma
Buon pomeriggio, volevo esporvi il caso di mio papà, per avere un vostro consiglio o breve suggerimento.
Mio papà, 53 anni, ha avuto domenica 17 febbraio, un arresto cardiaco per il quale è stato privo di ossigenazione al cervello per 6-7 minuti. Non è un fumatore ne un bevitore, quindi i medici che ora lo hanno in cura, ipotizzano che fra le cause scatenanti questa fibrillazione maligna ci sia un crollo massiccio degli elettroliti, in particolare di potassio, che ha avuto origine in modo del tutto ignoto. (Mio papà non ha infatti avuto nei giorni precedenti nessun episodio di diarrea o febbre a temperature elevatissime o episodi di sudorazione eccessiva che abbiano potuto dare origine a questo scompenso). Mio papà è ora in coma, ma ha riacquistato tutte le funzioni (il cuore funziona perfettamente, come i reni, i polmoni, il fegato e tutto il resto del corpo: il cuore ha una piccola lesione che però si cicatrizzerà da sola), l'unica cosa che manca è il cervello. Sono stati eseguiti fino ad ora due elettroencefalogrammi che hanno chiaramente dato come esito una scarsa attività cerebrale. Nei giorni scorsi abbiamo notato piccoli segnali ai quali i medici non hanno dato importanza: l'aumento dei respiri autonomi (dai 9 iniziali ora papà ha 24/25 respiri), saltuaria apertura e chiusura degli occhi, risposta a stimoli dolorosi, al caldo, al freddo, deglutisce da solo, ha mosso le dita di un piede più volte in modo quasi frenetico...
E' stata eseguita la tracheotomia e la peg. Mio papà, che ha le coronarie completamente pulite e non ostruite o ristrette, è un iperteso e soffre di pressione alta, da un paio di anni anche di diabete. E' stata effettuata anche una tac all'encefalo il secondo giorno di degenza, ma ancora non abbiamo in mano nessun referto.
In questi giorni ha ripreso a respirare autonomamente, ieri hanno fatto una prima prova e ha respirato da solo per 12 ore, oggi tutto il giorno e respirerà da solo tutta notte.
Ci è stato consigliato un esame per rilevare i potenziali evocati.
Come comportarci? Secondo voi si sta facendo tutto il possibile? I medici non sono molto positivi in linea generale, forse perchè è troppo presto per poter dire qualunque cosa? Che altri esami si potrebbero fare? E' sicuro al 1000% che ci siano danni cerebrali? Quanto è positiva la ritrovata autonomia nella respirazione?
Mio papà, 53 anni, ha avuto domenica 17 febbraio, un arresto cardiaco per il quale è stato privo di ossigenazione al cervello per 6-7 minuti. Non è un fumatore ne un bevitore, quindi i medici che ora lo hanno in cura, ipotizzano che fra le cause scatenanti questa fibrillazione maligna ci sia un crollo massiccio degli elettroliti, in particolare di potassio, che ha avuto origine in modo del tutto ignoto. (Mio papà non ha infatti avuto nei giorni precedenti nessun episodio di diarrea o febbre a temperature elevatissime o episodi di sudorazione eccessiva che abbiano potuto dare origine a questo scompenso). Mio papà è ora in coma, ma ha riacquistato tutte le funzioni (il cuore funziona perfettamente, come i reni, i polmoni, il fegato e tutto il resto del corpo: il cuore ha una piccola lesione che però si cicatrizzerà da sola), l'unica cosa che manca è il cervello. Sono stati eseguiti fino ad ora due elettroencefalogrammi che hanno chiaramente dato come esito una scarsa attività cerebrale. Nei giorni scorsi abbiamo notato piccoli segnali ai quali i medici non hanno dato importanza: l'aumento dei respiri autonomi (dai 9 iniziali ora papà ha 24/25 respiri), saltuaria apertura e chiusura degli occhi, risposta a stimoli dolorosi, al caldo, al freddo, deglutisce da solo, ha mosso le dita di un piede più volte in modo quasi frenetico...
E' stata eseguita la tracheotomia e la peg. Mio papà, che ha le coronarie completamente pulite e non ostruite o ristrette, è un iperteso e soffre di pressione alta, da un paio di anni anche di diabete. E' stata effettuata anche una tac all'encefalo il secondo giorno di degenza, ma ancora non abbiamo in mano nessun referto.
In questi giorni ha ripreso a respirare autonomamente, ieri hanno fatto una prima prova e ha respirato da solo per 12 ore, oggi tutto il giorno e respirerà da solo tutta notte.
Ci è stato consigliato un esame per rilevare i potenziali evocati.
Come comportarci? Secondo voi si sta facendo tutto il possibile? I medici non sono molto positivi in linea generale, forse perchè è troppo presto per poter dire qualunque cosa? Che altri esami si potrebbero fare? E' sicuro al 1000% che ci siano danni cerebrali? Quanto è positiva la ritrovata autonomia nella respirazione?
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Non è possibile ovviamente esprimersi a distanza su una eventuale prognosi, però se il respiro è autonomo, se apre gli occhi, se reagisce al dolore, se la diuresi è buona, è possibile che i danni al cervello, soprattutto nella sua parte più profonda, siano limitati.
Non so dirLe ovviamente di più.
Intanto molti auguri per il Suo papà per il quale, vista l'età ancora giovane, le speranze di un soddisfacente recupero potrebbero ancora essere buone.
Non so dirLe ovviamente di più.
Intanto molti auguri per il Suo papà per il quale, vista l'età ancora giovane, le speranze di un soddisfacente recupero potrebbero ancora essere buone.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.6k visite dal 29/02/2008.
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