Ischemia
Gentili dottori. mia madre (età 59 anni, altezza 1.55 m, peso 70 kg) circa 3 mesi fa è stata colpita da una presumibile ischemia cerebrale: nell'arco di una serata, ad intervalli di 20-40 minuti l'uno dall'altro ha presentato attacchi di vomito preceduti da tremori del corpo, rimanendo subito dopo immobile e non ricordando cosa fosse accaduto. Questo episodio si è verificato 4-5 volte durante tutta la serata.
I risultati degli esami effettuati sono i seguenti:
TAC cranio SMDL: negativa.
RM encefalo: nelle scansioni a TR lungo si documenta la presenza di multiple minute areole di alterato segnale, disposte i sede biemisferica cerebrale sottocorticale, specie in regione fronto-parietale da riferire in prima ipotesi ad iniziale sofferenza ischemica multifocale. DWI negativa. Quarto ventricolo normale ed in sede. Il sistema ventricolare sovratentoriale è di normale morfologia e dimensioni, in asse rispetto alla linea mediana. Nella norma gli spazi sub-aracnoidei della base e della volta.
ECO-COLOR DOPPLER dei tronchi sovraortici: a destra asse carotideo con decorso regolare, pervio e dotato di flusso ortodromico. Biforcazione carotidea normotopica; in corrisponndenza del bulbo origine della carotide interna presenza di piccola placca fibrocalcifica, eccentrica, a superficie regolare che determina stenosi del vaso di circa il 20% priva di effetti emodinamici; a sinistra asse carotideo...idem. Arterie vertebrali pervie e con decorso regolare e flusso ortodromico.
Adesso mia madre sta seguendo una terapia con triatec 5 mg la mattina e cardioaspin alle 14.00, tutti i giorni.
Mi chiedevo se, seguendo questa terapia e facendo attenzione ai fattori di rischio, questi attacchi ischemici possano ripresentarsi con una certa continuità, finchè il cervello non si riduca ad una sorta di "groviera" o addirittura se possa presentarsi direttamente un ictus.
Sono molto in ansia per le condizioni di salute di mia madre...spero mi rispondiate.
Grazie anticipatamente.
I risultati degli esami effettuati sono i seguenti:
TAC cranio SMDL: negativa.
RM encefalo: nelle scansioni a TR lungo si documenta la presenza di multiple minute areole di alterato segnale, disposte i sede biemisferica cerebrale sottocorticale, specie in regione fronto-parietale da riferire in prima ipotesi ad iniziale sofferenza ischemica multifocale. DWI negativa. Quarto ventricolo normale ed in sede. Il sistema ventricolare sovratentoriale è di normale morfologia e dimensioni, in asse rispetto alla linea mediana. Nella norma gli spazi sub-aracnoidei della base e della volta.
ECO-COLOR DOPPLER dei tronchi sovraortici: a destra asse carotideo con decorso regolare, pervio e dotato di flusso ortodromico. Biforcazione carotidea normotopica; in corrisponndenza del bulbo origine della carotide interna presenza di piccola placca fibrocalcifica, eccentrica, a superficie regolare che determina stenosi del vaso di circa il 20% priva di effetti emodinamici; a sinistra asse carotideo...idem. Arterie vertebrali pervie e con decorso regolare e flusso ortodromico.
Adesso mia madre sta seguendo una terapia con triatec 5 mg la mattina e cardioaspin alle 14.00, tutti i giorni.
Mi chiedevo se, seguendo questa terapia e facendo attenzione ai fattori di rischio, questi attacchi ischemici possano ripresentarsi con una certa continuità, finchè il cervello non si riduca ad una sorta di "groviera" o addirittura se possa presentarsi direttamente un ictus.
Sono molto in ansia per le condizioni di salute di mia madre...spero mi rispondiate.
Grazie anticipatamente.
[#1]
Gentile Utente,
la terapia con antiaggregante (cardioaspirin) è particolarmente indicata nel caso della mamma.
In effetti se riuscisse a mantenere sotto controllo alcuni fattori di rischio per malattie cerebrovascolari (ipertensione, colesterolo, glicemia, trigliceridi), insieme alla terapia antiaggregante le probabilità che sopravvenga un'ischemia si riducono notevolmente ma, purtroppo, non si azzerano del tutto.
Inoltre sarebbe opportuno che la mamma praticasse anche attività fisica costante.
La situazione clinica non è poi così negativa come pensa, non sia pessimista.
Cordiali saluti ed auguri
la terapia con antiaggregante (cardioaspirin) è particolarmente indicata nel caso della mamma.
In effetti se riuscisse a mantenere sotto controllo alcuni fattori di rischio per malattie cerebrovascolari (ipertensione, colesterolo, glicemia, trigliceridi), insieme alla terapia antiaggregante le probabilità che sopravvenga un'ischemia si riducono notevolmente ma, purtroppo, non si azzerano del tutto.
Inoltre sarebbe opportuno che la mamma praticasse anche attività fisica costante.
La situazione clinica non è poi così negativa come pensa, non sia pessimista.
Cordiali saluti ed auguri
[#2]
Utente
Dottore la ringrazio molto.
Mi chiedevo poi se queste minute areole (che sono 4-5) emerse dalla risonanza siano comuni nelle persone che hanno raggiunto i 60 anni, cioè se rientrano nel naturale invecchiamento cerebrale ed inoltre intorno a quali valori debba attestarsi la pressione di una persona di tale età.
Grazie ancora per la disponibilità e la rapidità nella risposta.
Mi chiedevo poi se queste minute areole (che sono 4-5) emerse dalla risonanza siano comuni nelle persone che hanno raggiunto i 60 anni, cioè se rientrano nel naturale invecchiamento cerebrale ed inoltre intorno a quali valori debba attestarsi la pressione di una persona di tale età.
Grazie ancora per la disponibilità e la rapidità nella risposta.
[#3]
Gentile Utente,
è molto frequente trovare nelle RM encefaliche di soggetti sessantenni queste alterazioni di tipo vascolare.
La pressione arteriosa dovrebbe mediamente attestarsi su 120-130/70-80.
Raccomandata una dieta iposodica (con poco sale).
Cordialmente
è molto frequente trovare nelle RM encefaliche di soggetti sessantenni queste alterazioni di tipo vascolare.
La pressione arteriosa dovrebbe mediamente attestarsi su 120-130/70-80.
Raccomandata una dieta iposodica (con poco sale).
Cordialmente
[#7]
Gentile Utente,
in base al referto della RM encefalica non si può parlare di demenza vascolare. Un esame strumentale non fa fare mai diagnosi di questo tipo, è necessaria una sintomatologia clinica valutata dal neurologo a cui potrebe seguire, nei casi sospetti, il ricorso alla RM. L'accoppiata clinica+RM encefalo potrebbe far fare diagnosi.
Cordialità
in base al referto della RM encefalica non si può parlare di demenza vascolare. Un esame strumentale non fa fare mai diagnosi di questo tipo, è necessaria una sintomatologia clinica valutata dal neurologo a cui potrebe seguire, nei casi sospetti, il ricorso alla RM. L'accoppiata clinica+RM encefalo potrebbe far fare diagnosi.
Cordialità
[#8]
Utente
Grazie Dottore, le motivazioni di queste mie preoccupazioni sono legate al fatto che
già qualche tempo prima che si presentassero questi attacchi ischemici mia madre sembrava molto più euforica e attiva del solito, ma non al punto da destare particolari sospetti.Subito dopo il ricovero in ospedale,(per via di questi presunti attacchi iscemici caratterizzati da vomito, tremore del corpo e per 4-5 volte durante una sera) sembrava star bene, poi è cominciato gradualmente una sorta di stato confusionale caratterizzato prima da perdita di nozione del tempo, poi successivamente da euforia, irrequietezza, agitazione psicomotoria, assenza di pericolo per se stessa e per gli altri, incapacità nello svolgere le faccende domestiche, ecc.
Due neurologi che hanno visitato mia madre hanno detto che il problema è di tipo psichiatrico visto che ha avuto inizio prima dei TIA, un'altro neuropsichiatra dal quale è in cura ha detto che si tratta di uno scompenso psichico causato dall'ischemia, come terapia ha prescritto il largactil. Ora sono passati circa 3 mesi dall'inizio dell'assunzione di questo psicofarmaco e mia madre sta notevolmente meglio, ha riacquistato, mi sento di poter dire, a pieno le sue facoltà mentali. La mia paura è che tutto questo non possa riaccadere, ecco perchè mi preoccupavo per una possibile forma di demenza alle origini.
Grazie ancora.
già qualche tempo prima che si presentassero questi attacchi ischemici mia madre sembrava molto più euforica e attiva del solito, ma non al punto da destare particolari sospetti.Subito dopo il ricovero in ospedale,(per via di questi presunti attacchi iscemici caratterizzati da vomito, tremore del corpo e per 4-5 volte durante una sera) sembrava star bene, poi è cominciato gradualmente una sorta di stato confusionale caratterizzato prima da perdita di nozione del tempo, poi successivamente da euforia, irrequietezza, agitazione psicomotoria, assenza di pericolo per se stessa e per gli altri, incapacità nello svolgere le faccende domestiche, ecc.
Due neurologi che hanno visitato mia madre hanno detto che il problema è di tipo psichiatrico visto che ha avuto inizio prima dei TIA, un'altro neuropsichiatra dal quale è in cura ha detto che si tratta di uno scompenso psichico causato dall'ischemia, come terapia ha prescritto il largactil. Ora sono passati circa 3 mesi dall'inizio dell'assunzione di questo psicofarmaco e mia madre sta notevolmente meglio, ha riacquistato, mi sento di poter dire, a pieno le sue facoltà mentali. La mia paura è che tutto questo non possa riaccadere, ecco perchè mi preoccupavo per una possibile forma di demenza alle origini.
Grazie ancora.
[#9]
Gentile Utente,
se la situazione clinica si è normalizzata col largactil è molto probabile che il problema fosse di tipo psichiatrico e non vascolare-demenziale puro in cui il farmaco menzionato non avrebbe dato questi benefici. Ciò non toglie che tra 100 anni il problema vascolare si possa minifestare a livello psichico ma....tra 100 anni!
Cordiali saluti
se la situazione clinica si è normalizzata col largactil è molto probabile che il problema fosse di tipo psichiatrico e non vascolare-demenziale puro in cui il farmaco menzionato non avrebbe dato questi benefici. Ciò non toglie che tra 100 anni il problema vascolare si possa minifestare a livello psichico ma....tra 100 anni!
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 3.9k visite dal 10/06/2012.
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