Pressione endocranica aumentata in seguito a evento occlusivo con formazione di circolo collaterale

Buongirno Dottore,

di recente, in seguito ad alcuni accertamenti (tac,puntura lombare), è stato appurato che una persona a me vicina soffre di ipertensione endocranica dovuta molto probabilmente a una parziale occlusione venosa cerebrale risalente a circa 20 anni fa o più (non si sa se dovuta a uno sporadico caso di trombosi o a una piccola malformazione). La lentezza dello svolgimento del fenomeno occlusivo ha fatto si che si potesse formare un circolo collaterale che ha consentito fino ad ora il buon funzionamento del sistema e la capacità di scarico del liquor.
Gli unici sintomi che ne sono derivati, e insospettiti dai quali abbiamo proceduto agli accertamenti, sono stati perziale riduzione dell'udito e qualche sporadico caso di mal di testa e vertigini; non c'è stata invece insorgenza di papilledema o qualsiasi altro disturbo o perdita di capacità intellettive o motorie.
Secondo Lei è necessario fare ricorso, in questo caso, a un intervento di derivazione peritoneale come ci è già stato prospettato? E' possibile invece affidarsi esclusivamente alla cura farmacologica con eparina, mannitolo o in generale anticoagulanti?

Grazie davvero
[#1]
Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20
salve,
interessante il caso da Lei suggerito. La Sua corretta esposizione mi fa pensare che non sia del tutto estranea all'argomento. Vi sono però alcuni elementi poco chiari. Come è stata diagnosticata la ipertensione endocranica, con la p.l.? o è una idea dedotta dal quadro TC? perchè non valutare il caso anche in Risonanza Magnetica, magari con studio angio-RM e studio dinamico del flusso liquorale? inoltre, infine, e solo dietro specifica valutazione specialistica, è stato considerato uno studio della dinamica liquorale (test di infusione o di sottrazione liquorale) prima di pensare a una derivazione ventricolo (o lombo??) -peritoneale?
A me viene da pensare che una 'occlusione venosa' risalente a 20 anni fa possa avere ben poca responsabilità diretta sulle condizioni attuali, soprattutto se quello di 20 anni fa non è stato un evento catastrofico. Una piccola ostruzione venosa può passare inosservata, vista la capacità sostitutiva delle altre vene di deflusso cerebrale, a meno che non si sia trattato di una occlusione del seno sagittale superiore o altri vasi dominanti, il che equivale a dire una ostruzione del circolo venoso superiore al 50%, con sintomatologia clinica grave se non mortale.
La sintomatologia riferita, se non spiegata da altri fattori (visita ORL), fa pensare di più ad una ipertensione endocranica benigna, spesso dovuta a cause non evidenti, a volte associata a sindrome da 'sella vuota', a rigonfiamento cerebrale senza dilatazione ventricolare, quindi scarsamente sensibile a trattamento con derivazione liquorale.
In sommario una RM potrebbe aggiungere più di un elemento utile alla valutazione. Il resto va valutato da uno specialista neurologo o neurochirurgo, probabilmente in condizioni di ricovero. Utile, ripeto, anche una valutazione dell'otorino.
Cordiali saluti,
dr Rinaldi

Dr. Alessandro  Rinaldi

[#2]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent.le Dott. Rinaldi

La ringrazio molto per la risposta al nostro caso.
In aggiunta a quanto da me riportato descrivo gli ulteriori approfondimenti diagnostici eseguiti e pervenuti a me soltanto adesso.
Il completamento diagnostico eseguito con tc cranio ed angio-RM encefalo ha documentato una trombosi dei seni trasversi e sigmoidei a destra completamente obliterati con circoli venosi di compenso e segnni indiretti di ipertensione endocranica da verosimile ingorgo venoso tra cui un incremento del liquor attorno ai nervi ottici.
Una valutazione oftalmologica ha escluso papilledema.
E' stato effettuato uno studio della dinamica liquorale mediante test di infusione secondo Katzmann per via spinale, interrotto dopo pochi minuti per avere raggiunto, da una pressione di apertura di 16mmHg valori di pressione intracranica maggiori di 30 mmHg, confermando il quadro di ipertensione.
Su tale base è stata posta indicazione ad un intervento chirurgico di derivazione ventricolo peritoneale.

Referto RM, angio-RM e TAC rocca destra encefalo:
Nella sostanza bianca di entrambi gli emisferi cerebrali e nellemisfero cerebbellare sinistro sono visibili nelle scansioni FLAIR alcuni puntiformi di iperintensità riferibili a gliosi.
Trombosi cronica dei seni trasversi e sigmoideo di destra che sono occupati, in maniera alquanto inusuale, da una propaggin edegli spazi liquorali dell'angolo ponto-cerebbellare i quali presentano a loro volta una focale ectasia sospetta per cisti aracnoidea.
Lo scarico venoso nel golfo della giugulare avviene attraverso una vena cerebellare inferiore circondata a sua volta da latre piccole venule a costituire una sorta di plesso venoso vicario.
L'esame angio-RM arterioso non mostra segni di fistola artero-venosa nei limiti di risoluzione spaziale della metodica.
Ectasia del cavo di Meckel di destra che si espande ad occupare l'apice della rocca. Presenza di sella vuota con ipofisi improntata. Lieve aumento della quantità di liquor attorno ai nervi ottici.

TC rocca destra referto: Nella parte postero-craniale della rocca petrosa si individua una interruzione focale della corticale ossea di 3 mm di diametro che pone in comunicazione potenziale gli spazi liquorali con le cellule mastoidee, infatti a questo livello le cellule mastoidee sottostanti alla soluzione di continuo sono opacate.
Non alterazione della cassa timpanica, della catena ossiculare e delle strutture dell'orecchio interno inclusi l'acquedotto del vestibolo e l'acquedotto della coclea.

Grazie ancora, aspetto la sua valutazone e se alla luce di questo quadro clinico completo consiglierebbe l'intervento o la cura farmacologica.
[#3]
Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20
Salve,
Adesso e' piu' chiaro il quadro e le decisioni da prendere. In effetti una occlusione di un seno trasverso e' sufficientemente drammatica e poteva avere risvolti clinici ben peggiori. Una volta studiata la dinamica liquorale e dimostrato l'idrocefalo (?), e' ragionevole trattare. Pri.a della derivazione farei un tentativo con terapia cortisonica e anticoagulanti eparinici per vedere se si riabilita il flusso almeno in parte nelle vene ostruite. Altrimenti si puo' tentare la derivazione ma senza essere troppo sicuro del risultato. Ovviamente tutto questo va fatto in regime di ricovero.
I miei migliori auguri
con la preghiera di tenermi informato sulle decisioni e risultati.
Dr Rinaldi
[#4]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Conosce qualche centro di neurochirurgia specializzato per questo caso qui a Roma?

La ringrazio tantissimo per la sua gentile disponiibilità, senz'altro Le faremo sapere gli esiti della situazione. Speriamo siano risolutivi in bene.
[#5]
Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20
Buona sera,
Si per esempio io lavoro presso la neurochirurgia del S. Filippo Neri. Va benissimo anche il Policlinico Gemelli dal Prof Anile.
Cordiali saluti
dr Rinaldi
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