Dissezione carotidi

Mio padre 59 anni nel 2005 ha avuto la dissezione della carotide sinistra e due settimane fa della carotide destra. I sintomi si sono aggravati negli ultimi giorni dalla palpebra, la pupilla fino all'ipoglosso. Lui è iperteso e diabetico ma costantemente sotto controllo per queste due malattia. Cosa può provocare queste dissezioni entrambe non traumatiche?
Una predisposizione genetica è una causa riscontrata in ambito medico per questa problematica o è ipotizzabile una malattia che indebolisce le arterie? Si può fare in modo che non succeda di nuovo?
Non so se mi risponderete ma vi ringrazio fin da ora.
Grazie anche per esservi messi a disposizione degli altri in questo splendido modo.
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Dr. Stefano Pirrelli Chirurgo vascolare 3
Gentile signore, la ringrazio della Sua domanda che tocca uno degli argomenti più delicati della patologia vascolare.
La Dissezione della carotide è una patologia che può essere inquadrata in due forme clinich: la prima è nel contesto di una patologia dissecativa che coinvolge anche altre arterie, quali ad esempio l'aorta toracica e la seconda è una forma isolata, localizzata alla sola arteria carotide.
Nel primo caso la patologia presenta una importanza clinica rilevante a causa del fatto che la dissecazione dell'aorta potrebbe coinvolgere anche altre arterie e dare una sintomatologia molto accentuata (dolore toracico, collasso cardiocircolatorio) e in taluni casi (qualora ci sia una dissezione dell'aorta ascendente) richiedere un intervento in urgenza da effettuarsi in Centri di Chirurgia Cardiovascolare. In alcune di queste forme di dissezione aortica vi è una base genetica (S. di Marfan, S. di Diez, S. di Ehlers-Danlos) mentre per le restanti vi è il riscontro di una alterazione anatomopatologica delle arterie denominata medionecrosi cistica che può essere secondaria anche ad ipertensione arteriosa. Ma immagino che questa forma sia, visto il lasso di tempo trascorso, stata esclusa dai curanti facendo una angio-TAC spirale dell'aorta toracica. La forma dissecativa localizzata, invece è più rara. Può essere secondaria ad una patoloia malformativa della carotide che prende il nome di fibrodisplasia della tonaca media che in taluni casi, con la coesistenza di fattori causali (ipertensione ad esempio), può evolvere verso la dissezione. Poichè in genere questa alterazione è bilaterale ecco perchè suo padre l'ha avuta da entrambi i lati. Questa forma veniva curata in passato con terapia anticoagulante orale e più modernamente con l'applicazione di stents carotidei (gabbiette metalliche che vengono applicate in sede attraverso un cateterino inserito dalla arteria femorale) che accollano i due foglietti che si staccandosi l'uno dall'altro hanno dato luogo alla dissezione. Questa procedura va eseguita presso centri con comprovata esperienza di chirurgia endovascolare ed interventistica. Quello che è da evitare nel paziente affetto da dissezione della carotide è la trombosi della carotide sede del processo dissecativo (evento che potrebbe portare a complicanze ischemiche cerebrali) e la comparsa di pseudoaneurismi carotidei (dilatazioni dell'arteria carotide) secondari all'indebolimento della parete arteriosa dissecata. In taluni casi potrebbero manifestarsi segni clinici non presenti al momento della comparsa della dissezione come ad esempio la sindrome di Bernard-Horner (la chiusura parziale dell'occhio dal lato interessato è uno di questi segni. Pertanto è fondamentale seguire nel tempo l'evoluzione della dissezione mediante l'esecuzione di esami che consentano di valutare direttamente la carotide interna alla sua origine(eco-doppler) ma anche per tutta la sua estensione nel circolo intracranico (angio-RMN dei TSA- tronchi sovraortici- o angio-TAC spirale dei TSA). Spero di aver risposto alla Sua domanda. La saluto cordialmente

Dr. Stefano Pirrelli

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Dr. Francesco Santoro Neurologo, Neurochirurgo 93 1
Confermando quanto scitto da Collega Chirurgo Vascolare, consiglio
la esplorazione di tutti i distretti arteriosi, il dosaggio degl
anticorpi antifosfolipidi, ed eventuale terapia anticoagulante a di-
screzione dei medici curanti (ove lo ritengano necessario)

Dr. Francesco Santoro

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Dr. Francesco Santoro Neurologo, Neurochirurgo 93 1
Confermando quanto scritto da Collega Chirurgo Vascolare, consiglio
la esplorazione di tutti i distretti arteriosi, il dosaggio degl
anticorpi antifosfolipidi, ed eventuale terapia anticoagulante a di-
screzione dei medici curanti (ove lo ritengano necessario).
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
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