Sospetto alzheimer
Gentili dottori,
da circa un anno mia madre, che oggi ha 72 anni, presenta vuoti di memoria e problemi di linguaggio. Mio padre l’ha condotta dal medico di base che, dopo avere ascoltato la problematica, ha sospettato uno stato iniziale della malattia di Alzheimer e gli ha consigliato una visita in un primo tempo con uno specialista in geriatria e recentemente con uno specialista neurologo per una diagnosi più sicura.
E qui nasce un grosso problema: mia madre, si rifiuta categoricamente di essere visitata da qualsiasi tipo di medico. Non potendo portarla con la forza, ma temendo nel contempo di perdere la possibilità di effettuare terapie che evitino l’aggravarsi della malattia,
vi chiedo un consiglio su cosa fare e come approcciare il problema.
Grazie infinitamente
da circa un anno mia madre, che oggi ha 72 anni, presenta vuoti di memoria e problemi di linguaggio. Mio padre l’ha condotta dal medico di base che, dopo avere ascoltato la problematica, ha sospettato uno stato iniziale della malattia di Alzheimer e gli ha consigliato una visita in un primo tempo con uno specialista in geriatria e recentemente con uno specialista neurologo per una diagnosi più sicura.
E qui nasce un grosso problema: mia madre, si rifiuta categoricamente di essere visitata da qualsiasi tipo di medico. Non potendo portarla con la forza, ma temendo nel contempo di perdere la possibilità di effettuare terapie che evitino l’aggravarsi della malattia,
vi chiedo un consiglio su cosa fare e come approcciare il problema.
Grazie infinitamente
[#2]
Utente
Grazie della risposta,
ma temo di non essermi spiegato. Il problema è che non si riesce a convincerla ad andare da un qualsivoglia medico, in quanto lei dice di stare benissimo. Mi rendo conto che probabilmente non ci sono molte soluzioni, speravo in qualche suggerimento derivante da altre esperienze simili.
Comunque grazie lo stesso
ma temo di non essermi spiegato. Il problema è che non si riesce a convincerla ad andare da un qualsivoglia medico, in quanto lei dice di stare benissimo. Mi rendo conto che probabilmente non ci sono molte soluzioni, speravo in qualche suggerimento derivante da altre esperienze simili.
Comunque grazie lo stesso
[#3]
Pneumologo, Perfezionato in medicine non convenzionali
L'Alzheimer, come le altre malattie neurodegenerative, dipende, si dice nel campo delle diagnosi alternative e non solo, anche e forse soprattutto da iperossidazione neuronale, da stress ossidativo generico che coinvolge in particolare i neuroni cerebrali, le cellule più sensibili all'insulto da Radicali Liberi.
Molecole, queste ultime, che eccedono a causa di una lunga alimentazione errata: latte e latticini, insaccati, antiparassitari usati su verdure ed altro, scatolame zeppo di alimenti contenenti metalli pesanti quali cadmio - piombo - alluminio, pericolosamente neurotossici, od anche di glutammato "eccitotossinico".
Se si iperossidano, dunque, neuroni appartenenti ad aree cerebrali particolarmente coinvolte in alcune funzioni, che interagiscono al fine, ad esempio, di una buona memoria, i "segni" clinici sono conseguenziali, la RMN potendo anche confermare questo coinvolgimento di particolare aree.
Il problema, a parte la diagnosi clinica e, se si vuole, quella con RMN, è la "terapia".
Un soggetto con Alzheimer deve modificare immediatamente la dieta (qui sarebbe lunga la disquisizione: qualche notizia, in merito, è reperibile alla categoria Medicina del mio blog (http://klymnews.typepad.com), e comunque la dieta dissociata od anche la zona, soprattutto negli obesi, sono d'obbligo.
Certo, oltre questa, occorrono vitamine (in particolare megadosi di vit. C naturale da acerola e rosa canina)ed oligoelementi (in particolare selenio, presente anche in Selenium compositum heel), oltre a valeriana - biancospino - tiglio - passiflora (su internet esistono moltissime formulazioni in capsule di queste quattro erbe sante per la rimodulazione neurotrasmettitoriale, ma è utile anche Valerianaheel gocce).
Evitare le vitamine sintetiche, pur in parte svolgenti funzione.
Due litri di acqua oligominerale al giorno.
Molta pazienza e scrupolosità, sia nell'indicare questa piccola e necessaria modifica dello stile di vita, che nel fare assumere tali rimedi.
Auguri. E pochi farmaci!
Molecole, queste ultime, che eccedono a causa di una lunga alimentazione errata: latte e latticini, insaccati, antiparassitari usati su verdure ed altro, scatolame zeppo di alimenti contenenti metalli pesanti quali cadmio - piombo - alluminio, pericolosamente neurotossici, od anche di glutammato "eccitotossinico".
Se si iperossidano, dunque, neuroni appartenenti ad aree cerebrali particolarmente coinvolte in alcune funzioni, che interagiscono al fine, ad esempio, di una buona memoria, i "segni" clinici sono conseguenziali, la RMN potendo anche confermare questo coinvolgimento di particolare aree.
Il problema, a parte la diagnosi clinica e, se si vuole, quella con RMN, è la "terapia".
Un soggetto con Alzheimer deve modificare immediatamente la dieta (qui sarebbe lunga la disquisizione: qualche notizia, in merito, è reperibile alla categoria Medicina del mio blog (http://klymnews.typepad.com), e comunque la dieta dissociata od anche la zona, soprattutto negli obesi, sono d'obbligo.
Certo, oltre questa, occorrono vitamine (in particolare megadosi di vit. C naturale da acerola e rosa canina)ed oligoelementi (in particolare selenio, presente anche in Selenium compositum heel), oltre a valeriana - biancospino - tiglio - passiflora (su internet esistono moltissime formulazioni in capsule di queste quattro erbe sante per la rimodulazione neurotrasmettitoriale, ma è utile anche Valerianaheel gocce).
Evitare le vitamine sintetiche, pur in parte svolgenti funzione.
Due litri di acqua oligominerale al giorno.
Molta pazienza e scrupolosità, sia nell'indicare questa piccola e necessaria modifica dello stile di vita, che nel fare assumere tali rimedi.
Auguri. E pochi farmaci!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.5k visite dal 14/02/2008.
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Approfondimento su Malattia di Alzheimer
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