Ictus ischemico
Gentili Dottori,
nella situazione in cui mi trovo si vorrebbero avere sempre più informazioni, più dettagli forse per non rassegnarsi ad attendere nel silenzio. E' per questo che , nonostante io abbia incontrato medici disponibili e cortesi, mi trovo a scrivere anche a voi.
Ormai tre giorni fa mia mamma, una signra di 75 anni, è stata colpita da un ictus ischemico. Mio padre dopo essere stato fuori due ore è rinetrato in casa e l'ha trovata in terra. Ha chiamato subito il 118 e la mamma è stata ricoverata in terapia intensiva. Al prontosoccorso aveva gli occhi aperti e mi sorrideva pur senza parlare e senza muovere braccio e gamba destri. Quella stessa sera vedendomi vicina al suo letto ha sollevato la mano sinistra e mi ha accarezzato il volto. Da allora però i suoi occhi sono rimasti chiusi e non reagisce più ai nostri richiami. Pare sempre che alterni momenti molto lunghi di sonno a risvegli in cui mostra solo irriquietudine (sposta il lenzuolo, si tocca il volto, cerca di togliersi le "ventose" che ha sul torace). Una seconda TAC eseguita a distanza di 48 ore dall'infarto ha mostrato un danno molto esteso che interessa la quasi totalità dell'emisfero destro. I medici dicono che il danno è grave, che la mamma è sempre in pericolo di vita e che sinceramente non sanno cosa augurarle e augurarci. Io vi sarei grata se, in base alla vostra esperienza, voi poteste dirmi quali potrobbero essere gli esiti di questa situazione. I movimenti di cui parlavo prima a me, nonostante quello che dicono i medici, mi sembrano intenzionati e finalizzati. Mi rendo conto che questa mia richiesta di consulto potrà apparirvi intuile, ma ringrazio in anticipo chi voglia dirmi qualcosa in più.
Debora
nella situazione in cui mi trovo si vorrebbero avere sempre più informazioni, più dettagli forse per non rassegnarsi ad attendere nel silenzio. E' per questo che , nonostante io abbia incontrato medici disponibili e cortesi, mi trovo a scrivere anche a voi.
Ormai tre giorni fa mia mamma, una signra di 75 anni, è stata colpita da un ictus ischemico. Mio padre dopo essere stato fuori due ore è rinetrato in casa e l'ha trovata in terra. Ha chiamato subito il 118 e la mamma è stata ricoverata in terapia intensiva. Al prontosoccorso aveva gli occhi aperti e mi sorrideva pur senza parlare e senza muovere braccio e gamba destri. Quella stessa sera vedendomi vicina al suo letto ha sollevato la mano sinistra e mi ha accarezzato il volto. Da allora però i suoi occhi sono rimasti chiusi e non reagisce più ai nostri richiami. Pare sempre che alterni momenti molto lunghi di sonno a risvegli in cui mostra solo irriquietudine (sposta il lenzuolo, si tocca il volto, cerca di togliersi le "ventose" che ha sul torace). Una seconda TAC eseguita a distanza di 48 ore dall'infarto ha mostrato un danno molto esteso che interessa la quasi totalità dell'emisfero destro. I medici dicono che il danno è grave, che la mamma è sempre in pericolo di vita e che sinceramente non sanno cosa augurarle e augurarci. Io vi sarei grata se, in base alla vostra esperienza, voi poteste dirmi quali potrobbero essere gli esiti di questa situazione. I movimenti di cui parlavo prima a me, nonostante quello che dicono i medici, mi sembrano intenzionati e finalizzati. Mi rendo conto che questa mia richiesta di consulto potrà apparirvi intuile, ma ringrazio in anticipo chi voglia dirmi qualcosa in più.
Debora
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Gentile Utente,
nessuna richiesta di questo tipo è inutile, non si crei questi problemi, ci mancherebbe.
Basandosi esclusivamente su quanto ha scritto, la lesione ischemica è abbastanza estesa. Il decorso clinico è in funzione dell'entità dei danni riportati e delle strutture coinvolte. Inoltre è essenziale, per dare un parere attendibile, almeno fare una valutazione neurologica diretta.
Pertanto, a distanza, non è possibile prevedere il decorso clinico e l'evoluzione del caso.
Le invio sinceri auguri e La saluto cordialmente
nessuna richiesta di questo tipo è inutile, non si crei questi problemi, ci mancherebbe.
Basandosi esclusivamente su quanto ha scritto, la lesione ischemica è abbastanza estesa. Il decorso clinico è in funzione dell'entità dei danni riportati e delle strutture coinvolte. Inoltre è essenziale, per dare un parere attendibile, almeno fare una valutazione neurologica diretta.
Pertanto, a distanza, non è possibile prevedere il decorso clinico e l'evoluzione del caso.
Le invio sinceri auguri e La saluto cordialmente
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 07/03/2012.
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