Attacco ischemico tia ictus
Salve,
volevo porvi un caso di una persona a me molto cara anche se non posso dare il massimo delle notizie.
Una persona di 62 anni operata al cuore il 7 febbraio 2012 per sostituzione della valvola mitralica e sistemazione delle altre valvole. L'operazione è riuscita perfettamente, la paziente si è ripresa con ottimi risultati, tanto che il cardiochirurgo aveva fatto i complimenti per l'ottima ripresa e stava gia contattando le cliniche per la riabilitazione cardiaca. Ora la paziente 4 giorni dopo l'intervento (2 settimane fa) ha avuto un malore, è svenuta e fortunatamente era in ospedale e l'intervento dei medici è stato repentino.Gli stessi hanno subito capito che era un attacco ischemico e hanno somministrato il mannitolo e i diuretici per sciogliere ogni embolo o trombo. La paziente si è ripresa nel giro di pochi minuti, putroppo però al primo risveglio ha manifestato una paresi del braccio e della gamba destra, cosa che però è regredita nel giro di una mezz'oretta grazie alla stimolazione. Ciò ha fatto pensare inizialmente ai dottori che fosse un TIA perchè la stessa ha recuperato, l'unica cosa che era rimasta era un forte stato confusionario con difficoltà nella MBT ( non riusciva ad apprendere nuove informazioni e aveva molta confusione sul dove era, non si ricordava dell'intervento, e aveva delle lacune relative al contesto e ad alcuni eventi, i discorsi era un pò poco legati al contesto), linguaggio era tale e quale a prima dell'attacco. Una prima TAC non ha rilevato niente, e una prima visita neurologica non ha rilevato danni motori e i riflessi erano ok. Il giorno seguente però la paziente è entrata in uno stato di torpore, quasi semiincoscienza..è andata in terapia intensiva sempre e i medici hanno inziato a parlare di Ictus. La paziente si è ripresa però in un paio di giorni. La Rm ha rilevato delle microlesioni nelle aree del linguaggio, infatti la stessa aveva una leggera disartria, e della MBT (parlano di mesencefalo) però recuperabili. La paziente a distanza di 10 giorni ha ripreso a parlare molto meglio (anche se con voce bassa), non ha grandi difficoltà o solo con alcune parole e anche la memoria va meglio comincia ricordare gli eventi del giorno prima l'unica cosa che è molto altalenante è il ricordo del giorno e dell'anno. Per quanto riguarda il motorio non ha paresi o lesioni ma ha difficoltà a camminare se non sorretta, ha un calo del tono muscolare sia braccia che gambe anche se le muove, ha un pò di difficoltà nella coordinazione (anche se mangia da sola ma un pò si sbrodola e non riesce a compiere bene movimenti fini) , fa passi con fatica, ha l'occhio sinistro divergente e che non riesce a seguire bene il movimento con lo stesso, si stanca molto facilmente. Ora è in clinica riabilitativa da 2 giorni per la riabilitazione neuromotoria e cardiaca e il neurologo che l'ha vista ha detto che riuscira a riprendersi completamente anche se non si sono espressi sui tempi. L'ultima Tac non ha rilevato ulterori lesioni ma è rimasta tale e quale alla prima di 10 giorni prima. Ora la mia domana è avere un parere anche da voi sulla prognosi : anche secondo voi ha ottime probabilità di recuperare al 100%? e anche la memoria e lo stato confusionario?insomma ha buone probabilità i tornare alla fase pre-lesiva? ma in questi casi come funziona le lesioni si rimarginano??grazi mille.
volevo porvi un caso di una persona a me molto cara anche se non posso dare il massimo delle notizie.
Una persona di 62 anni operata al cuore il 7 febbraio 2012 per sostituzione della valvola mitralica e sistemazione delle altre valvole. L'operazione è riuscita perfettamente, la paziente si è ripresa con ottimi risultati, tanto che il cardiochirurgo aveva fatto i complimenti per l'ottima ripresa e stava gia contattando le cliniche per la riabilitazione cardiaca. Ora la paziente 4 giorni dopo l'intervento (2 settimane fa) ha avuto un malore, è svenuta e fortunatamente era in ospedale e l'intervento dei medici è stato repentino.Gli stessi hanno subito capito che era un attacco ischemico e hanno somministrato il mannitolo e i diuretici per sciogliere ogni embolo o trombo. La paziente si è ripresa nel giro di pochi minuti, putroppo però al primo risveglio ha manifestato una paresi del braccio e della gamba destra, cosa che però è regredita nel giro di una mezz'oretta grazie alla stimolazione. Ciò ha fatto pensare inizialmente ai dottori che fosse un TIA perchè la stessa ha recuperato, l'unica cosa che era rimasta era un forte stato confusionario con difficoltà nella MBT ( non riusciva ad apprendere nuove informazioni e aveva molta confusione sul dove era, non si ricordava dell'intervento, e aveva delle lacune relative al contesto e ad alcuni eventi, i discorsi era un pò poco legati al contesto), linguaggio era tale e quale a prima dell'attacco. Una prima TAC non ha rilevato niente, e una prima visita neurologica non ha rilevato danni motori e i riflessi erano ok. Il giorno seguente però la paziente è entrata in uno stato di torpore, quasi semiincoscienza..è andata in terapia intensiva sempre e i medici hanno inziato a parlare di Ictus. La paziente si è ripresa però in un paio di giorni. La Rm ha rilevato delle microlesioni nelle aree del linguaggio, infatti la stessa aveva una leggera disartria, e della MBT (parlano di mesencefalo) però recuperabili. La paziente a distanza di 10 giorni ha ripreso a parlare molto meglio (anche se con voce bassa), non ha grandi difficoltà o solo con alcune parole e anche la memoria va meglio comincia ricordare gli eventi del giorno prima l'unica cosa che è molto altalenante è il ricordo del giorno e dell'anno. Per quanto riguarda il motorio non ha paresi o lesioni ma ha difficoltà a camminare se non sorretta, ha un calo del tono muscolare sia braccia che gambe anche se le muove, ha un pò di difficoltà nella coordinazione (anche se mangia da sola ma un pò si sbrodola e non riesce a compiere bene movimenti fini) , fa passi con fatica, ha l'occhio sinistro divergente e che non riesce a seguire bene il movimento con lo stesso, si stanca molto facilmente. Ora è in clinica riabilitativa da 2 giorni per la riabilitazione neuromotoria e cardiaca e il neurologo che l'ha vista ha detto che riuscira a riprendersi completamente anche se non si sono espressi sui tempi. L'ultima Tac non ha rilevato ulterori lesioni ma è rimasta tale e quale alla prima di 10 giorni prima. Ora la mia domana è avere un parere anche da voi sulla prognosi : anche secondo voi ha ottime probabilità di recuperare al 100%? e anche la memoria e lo stato confusionario?insomma ha buone probabilità i tornare alla fase pre-lesiva? ma in questi casi come funziona le lesioni si rimarginano??grazi mille.
[#1]
Gentile Utente,
il grado di recupero dipende da diversi fattori tra cui l'entità e l'estensione del danno cerebrale, la sua localizzazione e la risposta alla riabilitazione. Il fatto che il neurologo si sia sbilanciato in termini positivi lo riterrei importante in quanto ha visitato la Signora e ha visionato tutti gli esami diagnostici, pertanto ha utili elementi di giudizio per ipotizzare il decorso.
Cordiali saluti
il grado di recupero dipende da diversi fattori tra cui l'entità e l'estensione del danno cerebrale, la sua localizzazione e la risposta alla riabilitazione. Il fatto che il neurologo si sia sbilanciato in termini positivi lo riterrei importante in quanto ha visitato la Signora e ha visionato tutti gli esami diagnostici, pertanto ha utili elementi di giudizio per ipotizzare il decorso.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
intanto la ringrazio infinitamente per la sua disponibilità.
Io posso capire perfettamente che cosi on line non si può dare una valutazione e una risposta certa. Ho cercato di raccontarle un pò la storia per capire almeno un pochino come si presentava la situazione, purtroppo non ho parlato io direttamente con il neurologo e non so darle ulteriori informazioni spero nei prossimi giorni, so solo che le lesioni erano piccole. Lei alla base di quello che ho scritto non può dirmi altro? o magari sulla base dell'intervento dei medici e del decorso in questi primi giorni che le ho descritto può suggerire un'ipotesi? è possibile in alcuni casi riprendersi del tutto? o ciò non avviene mai?quindi anche lei conferma che si tratta di Ictus e non d un TIA come ipotizzato all'inizio??
la ringrazio infinitamente.
Io posso capire perfettamente che cosi on line non si può dare una valutazione e una risposta certa. Ho cercato di raccontarle un pò la storia per capire almeno un pochino come si presentava la situazione, purtroppo non ho parlato io direttamente con il neurologo e non so darle ulteriori informazioni spero nei prossimi giorni, so solo che le lesioni erano piccole. Lei alla base di quello che ho scritto non può dirmi altro? o magari sulla base dell'intervento dei medici e del decorso in questi primi giorni che le ho descritto può suggerire un'ipotesi? è possibile in alcuni casi riprendersi del tutto? o ciò non avviene mai?quindi anche lei conferma che si tratta di Ictus e non d un TIA come ipotizzato all'inizio??
la ringrazio infinitamente.
[#3]
Gentile Utente,
probabilmente il primo episodio potrebbe essere stato un TIA, successivamente sarebbe subentrato un ictus ischemico. Se le lesioni sono di piccole dimensioni le possibilità di recupero sono ovviamente maggiori. In ogni caso ciò che vi ha detto il neurologo è certamente più attendibile di quello che si può ipotizzare on line.
Cordialmente
probabilmente il primo episodio potrebbe essere stato un TIA, successivamente sarebbe subentrato un ictus ischemico. Se le lesioni sono di piccole dimensioni le possibilità di recupero sono ovviamente maggiori. In ogni caso ciò che vi ha detto il neurologo è certamente più attendibile di quello che si può ipotizzare on line.
Cordialmente
[#6]
Utente
Grazie mille per le sue risposte. Purtroppo quello che doveva essere un intervento al cuore sta diventando un incubo...purtroppo con il fatto che la paziente aveva subito da poco l'intervento non potevano somministrare ulteriori anticoagulanti se no rischiava l'emorraggia, almeno cosi si pensa, quindi lei pensa che comunque non si poteva fare altro per prevenire l'inctus se non sperare che ciò non avvenisse? ora le volevo fare delle domande per mia curiosità: la paziente ha ripreso a mangiare da sola, tutto ok, solo ho potuto notare il fatto che mangia in maniera vorace, senza assaggiare i cibi, tra virgolette potremmo dire che "divora tutto", i dottori dicono che dopo un ictus la mente reagisce cosi per paura di una mancanza cosa vuol dire ed è un fenomeno passeggero? e inoltre è possibile che la paziente abbia un crollo dei freni inibitori, ovvero sembri quasi comportarsi come una "bambina" e ciò può essere associato al trauma? non so se sono stata chiara. Grazie mille
[#7]
Gentile Utente,
il fenomeno che descrive potrebbe essere passeggero, in ogni caso dipende anche dalle strutture coinvolte dalla lesione ischemica, così pure i fenomeni di disinibizione.
Occorre attendere il decorso clinico per avere le idee più chiare. In poche parole ci vuole un pò di pazienza.
Cordiali saluti
il fenomeno che descrive potrebbe essere passeggero, in ogni caso dipende anche dalle strutture coinvolte dalla lesione ischemica, così pure i fenomeni di disinibizione.
Occorre attendere il decorso clinico per avere le idee più chiare. In poche parole ci vuole un pò di pazienza.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
grazie ancora delle informazioni. Si lo so che bisogna avere pazienza in qst casi, è che io essendo un tipo tendenzialmente ansioso ha molta difficoltà ad averne. Mi scuso per le tante domande anche se lei non può giustamente dirmi più di tanto. Per le zone coinvolte non so quali siano di preciso, quindi non so cosa dire, ma si può avere una reazione del genere solo se si hanno le aree coinvolte in queste funzioni lese? ci sono alcune aree dove non è possibile una riabilitazione?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 8.9k visite dal 27/02/2012.
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