Atrofia cerebrale e chron in età precoce
Buongiorno a tutti, spero di riuscire a trovare risposta a delle domande che mi sto ponendo.
Dunque, mio padre ha 58 anni, fa l'insegnante di lingue, è in normopeso ed è affetto da morbo di Chron dal 1986. Sino ad ora, il morbo non gli ha causato grossi problemi (gli è stato asportato un tumore benigno al colon circa 10 mesi fa) e la terapia a base di Salazopirina ha fatto il suo dovere.
Da circa 14 mesi, però, ha iniziato ad avere delle allucinazioni ed a sembrare depresso, dopo un consulto neurologico è emerso uno stato depressivo e gli è stata data una cura con antidepressivi che ha eliminato le allucinazioni e, sul lungo periodo, lo ha risollevato. Il neurologo ha detto che le allucinazioni erano dovute ad una carenza di sonno ed alla depressione. Sempre in questa fase iniziale, è stata eseguita una risonanza magnetica che non ha dato alcun risultato rilevante.
Il mese scorso, il neurologo ha fatto eseguire dei test psicologici a mio padre perchè sembrava che la depressione, dopo l'effetto positivo della cura, era ritornata. Dai test psicologici, è risultato che mio padre è fortemente depresso e che per questo ha dei rallentamenti nel ragionamento, una bassa autostima e tende a preferire il mondo astratto a quello reale.
In parallelo, è stato eseguito nuovamente l'esame della risonanza magnetica da cui, stavolta, è emerso questo:
"Eseguito con tecnica SE DP, T1, T2, FLAIR e DWI assiali, TSE T2 sagittale, IR T1 coronale.
Sfumate aree di iperintensità di segnale si apprezzano a carico della sostanza bianca periventricolare in rapporto a fenomeni di cerebropatia vascolare cronica. Sistema ventricolare in asse e normoconformato. Amplati gli spazi subaracnoidei per atrofia corticale." (posso scansionare le immagini RMN)
Cosa significa?
Il neurologo ha consigliato una visita presso il centro UVA sostenendo che lui non può far nulla. Non c'è stata diagnosi.
Mio padre è in grado di sostenere normalmente una conversazione, è attivo ed autonomo, continua anche a insegnare ed aiuta mio fratello negli studi. L'unico problema che presenta al momento è che di tanto in tanto (non accade spesso) assegna ad un oggetto una parola che è attinente alla funzione dell'oggetto, ma non è quella che solitamente si utilizza per definirlo.
Vorrei capire se è normale che con un esito del genere della RMN, le funzioni cognitive del soggetto siano queste o se c'è qualcosa che non va nel quadro generale.
Vorrei sapere, inoltre, se è possibile arrestare o attenuare la progressione dell'atrofia e come mai nella RMN dell'anno scorso non è uscito nulla: potrebbe essere un effetto dei farmaci utilizzati per curare la depressione iniziale?
Oppure dei farmaci utilizzati per curare il Chron (ho letto che la mesalazina potrebbe provare atrofia)?
Da circa un anno mio padre ha il colesterolo molto alto, potrebbe incidere anche questo?
Cosa dobbiamo aspettarci? E a chi possiamo rivolgerci per qualcosa di più accurato (centri, specilisti del settore..)?
Grazie per le risposte.
Dunque, mio padre ha 58 anni, fa l'insegnante di lingue, è in normopeso ed è affetto da morbo di Chron dal 1986. Sino ad ora, il morbo non gli ha causato grossi problemi (gli è stato asportato un tumore benigno al colon circa 10 mesi fa) e la terapia a base di Salazopirina ha fatto il suo dovere.
Da circa 14 mesi, però, ha iniziato ad avere delle allucinazioni ed a sembrare depresso, dopo un consulto neurologico è emerso uno stato depressivo e gli è stata data una cura con antidepressivi che ha eliminato le allucinazioni e, sul lungo periodo, lo ha risollevato. Il neurologo ha detto che le allucinazioni erano dovute ad una carenza di sonno ed alla depressione. Sempre in questa fase iniziale, è stata eseguita una risonanza magnetica che non ha dato alcun risultato rilevante.
Il mese scorso, il neurologo ha fatto eseguire dei test psicologici a mio padre perchè sembrava che la depressione, dopo l'effetto positivo della cura, era ritornata. Dai test psicologici, è risultato che mio padre è fortemente depresso e che per questo ha dei rallentamenti nel ragionamento, una bassa autostima e tende a preferire il mondo astratto a quello reale.
In parallelo, è stato eseguito nuovamente l'esame della risonanza magnetica da cui, stavolta, è emerso questo:
"Eseguito con tecnica SE DP, T1, T2, FLAIR e DWI assiali, TSE T2 sagittale, IR T1 coronale.
Sfumate aree di iperintensità di segnale si apprezzano a carico della sostanza bianca periventricolare in rapporto a fenomeni di cerebropatia vascolare cronica. Sistema ventricolare in asse e normoconformato. Amplati gli spazi subaracnoidei per atrofia corticale." (posso scansionare le immagini RMN)
Cosa significa?
Il neurologo ha consigliato una visita presso il centro UVA sostenendo che lui non può far nulla. Non c'è stata diagnosi.
Mio padre è in grado di sostenere normalmente una conversazione, è attivo ed autonomo, continua anche a insegnare ed aiuta mio fratello negli studi. L'unico problema che presenta al momento è che di tanto in tanto (non accade spesso) assegna ad un oggetto una parola che è attinente alla funzione dell'oggetto, ma non è quella che solitamente si utilizza per definirlo.
Vorrei capire se è normale che con un esito del genere della RMN, le funzioni cognitive del soggetto siano queste o se c'è qualcosa che non va nel quadro generale.
Vorrei sapere, inoltre, se è possibile arrestare o attenuare la progressione dell'atrofia e come mai nella RMN dell'anno scorso non è uscito nulla: potrebbe essere un effetto dei farmaci utilizzati per curare la depressione iniziale?
Oppure dei farmaci utilizzati per curare il Chron (ho letto che la mesalazina potrebbe provare atrofia)?
Da circa un anno mio padre ha il colesterolo molto alto, potrebbe incidere anche questo?
Cosa dobbiamo aspettarci? E a chi possiamo rivolgerci per qualcosa di più accurato (centri, specilisti del settore..)?
Grazie per le risposte.
[#1]
Gentile Utente,
è difficile potere dare un parere attendibile senza almeno un colloquio diretto col paziente (Suo padre).
In linea generale Le dico che soggetti in cui alla RM encefalica venga riscontrata atrofia corticale possono essere dal punto di vista mnemonico-cognitivo perfettamente normali per tutta la vita. Questo in generale, non lo sto associando al caso di Suo padre. Il consiglio che vi ha dato il neurologo è senz'altro utile e corretto, cioè faccia fare dei test neuropsicologici specifici. Escluderei che l'atrofia sia stata causata dagli antidepressivi assunti. Consideri pure che siamo in presenza di una vasculopatia cerebrale anche se in forma lieve, per cui il colesterolo, la glicemia, i trigliceridi e la pressione arteriosa dovrebbero essere tenuti sotto controllo. Il neurologo non ha focalizzato anche questa situazione vascolare?
Ritornando all'atrofia corticale, quello che Le voglio sottolineare è che non è sinonimo di demenza, non è autorizzata una simile diagnosi solo in base al riscontro dell'atrofia corticale.
Cordiali saluti ed auguri
è difficile potere dare un parere attendibile senza almeno un colloquio diretto col paziente (Suo padre).
In linea generale Le dico che soggetti in cui alla RM encefalica venga riscontrata atrofia corticale possono essere dal punto di vista mnemonico-cognitivo perfettamente normali per tutta la vita. Questo in generale, non lo sto associando al caso di Suo padre. Il consiglio che vi ha dato il neurologo è senz'altro utile e corretto, cioè faccia fare dei test neuropsicologici specifici. Escluderei che l'atrofia sia stata causata dagli antidepressivi assunti. Consideri pure che siamo in presenza di una vasculopatia cerebrale anche se in forma lieve, per cui il colesterolo, la glicemia, i trigliceridi e la pressione arteriosa dovrebbero essere tenuti sotto controllo. Il neurologo non ha focalizzato anche questa situazione vascolare?
Ritornando all'atrofia corticale, quello che Le voglio sottolineare è che non è sinonimo di demenza, non è autorizzata una simile diagnosi solo in base al riscontro dell'atrofia corticale.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
No, purtroppo il neurologo non ha fatto accenno alla situazione vascolare; il che mi sembra strano.
Purtroppo, io ho 27 anni e sono solo un ingegnere e non ho nozioni di medicina quindi per me tutti i temi inerenti al caso che le ho esposto sono poco chiari.
I test neuropsicologici sono per caso quelli che ha già fatto presso una struttura apposita dove una squadra di medici l'ha sottoposto a test scritti, orali e quiz? Perchè da lì è risultato che è molto depresso, che ha scarsa autostima e che preferisce il mondo astratto a quello reale e che la sua attenzione risulta rallentata a causa di questo stato depressivo.
Quello che volevo capire è se, in base alla sua esperienza ed ovviamente in forma generale, in questi casi l'atrofia corticale tenda ad avere un progressivo incremento o se può rimanere stabile per un certo numero di anni.
Vorrei chiedere anche se, tenendo a basa l'aspetto vascolare ed in particolare il colestorolo che è molto, ma molto alto, la vasculopatia cerebrale possa essere arrestata o contenuta (Il cardiologo gli ha dato un farmaco per il colesterolo, che sta prendendo da poco, ma i risultati non sono molto positivi, forse nella prossima visita gli aumenterà la dose).
Aggiungo, che il colesterolo si è alzato successivamente alla prima risonanza magnetica (risalente ad un anno fa) che non ha evidenziato nulla di particolare.
Riguardo al colesterolo, avevo letto che una depressione portata avanti da anni potrebbe contribuire a aumentarne i livelli: è possibile?
Altra domanda, sono mai stati riscontrati atrofia e vasculopatia in pazienti con il morbo di Chron?
Mi stanno sorgendo molti dubbi, purtroppo, e non posso fare a meno di cercare informazioni su internet e verificare eventuali riscontri (lo faccio per lavoro e quindi mi viene naturale in questo caso).
Se necessario posso scansione le lastre della RMN.
Eventualmente, si potrebbero fissare degli incontri con lei (anche se distante) o lei saprebbe indicarmi qualche medico di riferimento?
Purtroppo, io ho 27 anni e sono solo un ingegnere e non ho nozioni di medicina quindi per me tutti i temi inerenti al caso che le ho esposto sono poco chiari.
I test neuropsicologici sono per caso quelli che ha già fatto presso una struttura apposita dove una squadra di medici l'ha sottoposto a test scritti, orali e quiz? Perchè da lì è risultato che è molto depresso, che ha scarsa autostima e che preferisce il mondo astratto a quello reale e che la sua attenzione risulta rallentata a causa di questo stato depressivo.
Quello che volevo capire è se, in base alla sua esperienza ed ovviamente in forma generale, in questi casi l'atrofia corticale tenda ad avere un progressivo incremento o se può rimanere stabile per un certo numero di anni.
Vorrei chiedere anche se, tenendo a basa l'aspetto vascolare ed in particolare il colestorolo che è molto, ma molto alto, la vasculopatia cerebrale possa essere arrestata o contenuta (Il cardiologo gli ha dato un farmaco per il colesterolo, che sta prendendo da poco, ma i risultati non sono molto positivi, forse nella prossima visita gli aumenterà la dose).
Aggiungo, che il colesterolo si è alzato successivamente alla prima risonanza magnetica (risalente ad un anno fa) che non ha evidenziato nulla di particolare.
Riguardo al colesterolo, avevo letto che una depressione portata avanti da anni potrebbe contribuire a aumentarne i livelli: è possibile?
Altra domanda, sono mai stati riscontrati atrofia e vasculopatia in pazienti con il morbo di Chron?
Mi stanno sorgendo molti dubbi, purtroppo, e non posso fare a meno di cercare informazioni su internet e verificare eventuali riscontri (lo faccio per lavoro e quindi mi viene naturale in questo caso).
Se necessario posso scansione le lastre della RMN.
Eventualmente, si potrebbero fissare degli incontri con lei (anche se distante) o lei saprebbe indicarmi qualche medico di riferimento?
[#3]
Utente
Mi permetto di aggiungere al mio ultimo intervento le informazioni sull'esito dei test neuropsicologici (M.O.D.A.) di cui si parlava prima.
Esito: Punteggio Totale 74/100.
Punteggio corretto (per età e scolarità): 70/100.
Riportano un deficit di agnosia digitale e orientamento personale (5/10) oltre ad un tentativo di compensare una ridotta capacità di difesa nei confronti delle proprie reazioni emozionali durante l'esecuzione dei test stessi. Inoltre, l'esito riporta che il soggetto è notevolmente depresso sul piano clinico con patologica polarizzazione ipocondriaca sul proprio corpo.
Durante i test era notevolmente agitato e non so se i risultati siano pienamente veritieri; tornato a casa era consapevole di aver sbagliato a rispondere ed era anche imbarazzato.
Se concentrato, riesce ad eseguire i normali esercizi di sempre: pensi che a volte corregge anche i miei scritti in lingua inglese (essendo lui un insegnante di lingue).
Esito: Punteggio Totale 74/100.
Punteggio corretto (per età e scolarità): 70/100.
Riportano un deficit di agnosia digitale e orientamento personale (5/10) oltre ad un tentativo di compensare una ridotta capacità di difesa nei confronti delle proprie reazioni emozionali durante l'esecuzione dei test stessi. Inoltre, l'esito riporta che il soggetto è notevolmente depresso sul piano clinico con patologica polarizzazione ipocondriaca sul proprio corpo.
Durante i test era notevolmente agitato e non so se i risultati siano pienamente veritieri; tornato a casa era consapevole di aver sbagliato a rispondere ed era anche imbarazzato.
Se concentrato, riesce ad eseguire i normali esercizi di sempre: pensi che a volte corregge anche i miei scritti in lingua inglese (essendo lui un insegnante di lingue).
[#4]
Gentile Utente,
non mi risultano correlazioni tra Morbo di Chron e le patologie cerebrali menzionate (vascolari e neuronali). Circa l'evoluzione dell'atrofia corticale, questa è variabile potendo restare stabile per diversi anni come potrebbe evolvere progressivamente, cioè il decorso non è prevedibile. Tuttavia un approfondimento presso un centro UVA lo trovo appropriato.
Per un neurologo di riferimento si faccia consigliare dal Suo medico curante.
Cordialmente
non mi risultano correlazioni tra Morbo di Chron e le patologie cerebrali menzionate (vascolari e neuronali). Circa l'evoluzione dell'atrofia corticale, questa è variabile potendo restare stabile per diversi anni come potrebbe evolvere progressivamente, cioè il decorso non è prevedibile. Tuttavia un approfondimento presso un centro UVA lo trovo appropriato.
Per un neurologo di riferimento si faccia consigliare dal Suo medico curante.
Cordialmente
[#6]
Gentile Utente,
il test deve essere interpretato da chi lo somministra, il commento che Le hanno fatto parla di depressione con ipocondria. Il punteggio di per sè non è alto ma andrebbe integrato con altri test somministrati possibilmente in condizioni di maggiore tranquillità psicofisica.
Buona serata
il test deve essere interpretato da chi lo somministra, il commento che Le hanno fatto parla di depressione con ipocondria. Il punteggio di per sè non è alto ma andrebbe integrato con altri test somministrati possibilmente in condizioni di maggiore tranquillità psicofisica.
Buona serata
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.7k visite dal 19/02/2012.
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