Ictus ischemico

Buongiorno,

mia madre l'11 gennaio ha avuto un ictus, da quel momento non riesce più a controllare il braccio e la gamba sx e ha una leggere difficoltà a declutire e a parlare.
Si è resa conto di quanto è successo, ma crede di poter guarire in breve tempo, e a volte insiste che vuole alzarsi e uscire
é tornata a casa il 21 gennaio ed ha iniziato la fisioterapia la scorsa settimana, il fisiatra dice che a i muscoli flaccidi e non rispondono.
Sarei grata se mi aiutasse a capire il tipo di danno e la sua estenzione
il referto della tac è il seguente:
comparsa di accidente vascolare ischemico in evoluzione in territorio ACM di destra con interessamento dei rami fronto-parietali e delle perforanti dello stesso lato
concomita effetto massa sul ventricolo laterale di destra e sugli spazi subaracnoidei pericerebrali frontali dello stessso lato. In asse le strutture della linea mediana.
Vorrei capire esattamente se è un danno esteso o si tratta di aree del cervello che con il tempo possono rigenerarsi o essere sostituite da altre aree. Insomma è un danno reversibile o lascierà invalidità permanenti e di che tipo?
Lo so che probabilmente sono domande difficili a cui rispondere, ma se non altro in base alla teoria e alla vostra esperienza a cosa andiamo incontro?
Sto attendendo la visita domiciliare del neurologo, ma putroppo pare che ci voglia un mese prima che venga, intando gradirei davvero un supporto e un consiglio da parte vs. soprattutto se sia il caso di rivolgersi a qualche centro o è meglio che rimanga nel suo ambiente
Ha 71 anni, e ripeto ha molta voglia di tornare ad essere attiva, ma poichè pesa parecchio ho difficoltà a metterla sulla sedia, per cui passa la giornata a letto ed ha il catetere

Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che mi darete nel chiarirmi le idee

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

con tutti i limiti del consulto on line, il danno sembrerebbe significativo ma ovviamente non è possibile prevedere il decorso. E' anche indispensabile una visita neurologica per una valutazione clinica del caso e può dare importanti indicazioni. Probabilmente sarebbe anche opportuno, qualora il neurologo lo ritenesse utile, un ciclo riabilitativo presso un centro specializzato per la riabilitazione neuro-motoria.

Cordiali saluti ed auguri

Dr. Antonio Ferraloro

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