Tremori soggettivi?
Salve, sono una ragazza di 27 anni! Vi scrivo per un problema che sta cominciando a preoccuparmi, sebbene il mio neurologo non gli abbia dato peso. Premessa: soffro da circa 5 anni di Attacchi di Panico e mi sto curando Farmacologicamente da un anno e mezzo, prima con Cipralex (che non mi ha aiutato) ed ora con EFEXOR75 il quale ha migliorato il mio stato. Non ho più crisi forti da circa 4 mesi. Tuttavia avverto dei tremori, molto spesso, che definirei tremori soggettivi poichè non hanno niente a che fare con l'abbassamento della temperatura. Li avverto come una sorta di scosse elettriche nella testa (questa cosa mi era successa anche quando avevo sospeso il Cipralex - scosse elettriche quasi COSTANTI e in tutto il corpo) Non ho più attacchi ma sono sempre stanca, dormirei sempre, ho come la sensazione i avere la febbre senza averla, avverto queste fitte che durano pochi secondi ma mi spaventano, ho disturbi gastroentestinali quali Colon irritabile, a volte a seconda di come mi muovo mi sembra di sentire un tubo di metallo al posto dell'intestino...nella parte destra. Quello che vorrei sapere è se devo iniziare a pensare che questi miei disturbi, soprattutto i tremori, dipendano da qualcos'altro. Un peggioramento del mio rapporto con l'ansia? O una patologia organica? Ci tengo a precisare che soffro anche di CEFALEA MUSCOLO TENSIVA che fortunatamente si è attenuata con l'efexor e non emerge più violentemente in concomitanza agli attacchi di panico come prima. Da cosa possono dipendere questi tremori? Sembra quasi una perdita momentanea di equilibrio "interno"..non so più a chi rivolgermi, nè trovare parole migliori per descrivere questa esperienza. Ho consultato molto psichiatri, neurologi, psicologi...ma nessuno sa darmi una SPIEGAZIONE SCIENTIFICA. Vi ringrazio molto e aspetto una vostra risposta!!
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Gentile utente,
dalla descrizione fatta non è semplice darle una risposta. D'altra parte una visita accurata richiede una valutazione complessiva. In linea generale potrebbe essere suggestivo dirle che la sintomatologia da lei accusata è ascrivibile al quadro ansioso da lei descritto. Certamente il consiglio che le devo dare è di trovare un riferimento preciso (medico specializzato in psicologia/psichiatria) con cui instaurare un rapporto di fiducia e non continuare ad usufruire di "toccate e fuga" che nel suo caso sono di sicuro danno.
Cordialmente
dalla descrizione fatta non è semplice darle una risposta. D'altra parte una visita accurata richiede una valutazione complessiva. In linea generale potrebbe essere suggestivo dirle che la sintomatologia da lei accusata è ascrivibile al quadro ansioso da lei descritto. Certamente il consiglio che le devo dare è di trovare un riferimento preciso (medico specializzato in psicologia/psichiatria) con cui instaurare un rapporto di fiducia e non continuare ad usufruire di "toccate e fuga" che nel suo caso sono di sicuro danno.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#2]
Ex utente
Gentile Dottor Garbolino,
la ringrazio molto per la sua disponibilità e risposta. Ha effettivamente ragione sulla necessità di instaurare un rapporto di fiducia con uno specialista, purtroppo cado sempre nel dubbio di covare una patologia organica. Sono in effetti in cura da un Neurologo che mi ha aiutato molto prescrivendomi l'efexor che come farmaco mi ha giovato. Durante le ripetute visite neurologiche non è emerso niente di anomalo tranne appunto una sindrome ansioso-depressiva. D'altra parte sto affrontando un'altra questione "anomala" che mi preoccupa, quale l'aumento progressivo del TAS (questione che ho sottoposto anche qui) e sebbene siano mesi che i dottori mi prescrivono accertamenti, non sono ancora riusciti a trovarne la causa determinante. Tutto questo mi genera ansia. Inoltre provo una sorta di rigetto nell'assumere farmaci, anche se so che mi sono utili, ma a volte cado nel timore di passare la mia vita saltando da un farmaco all'altro senza netti miglioramenti. Sono stata seguita anche da uno psicoterapeuta (vari, prima in Francia e poi in Italia) ma il giovamento che ne traggo è momentaneo, la mia condizione ha un'evoluzione ciclica e discontinua. E' possibile secondo Lei, in linea generale, passare da una sindrome di attacchi di panico...a una di ansia generalizzata!? L'uso di psicofarmaci mi aiuta nel prevenire gli attacchi ma da quando li assumo sento che la sintomatologia è mutata, accentuando anche la depressione.
Cari saluti e grazie.
la ringrazio molto per la sua disponibilità e risposta. Ha effettivamente ragione sulla necessità di instaurare un rapporto di fiducia con uno specialista, purtroppo cado sempre nel dubbio di covare una patologia organica. Sono in effetti in cura da un Neurologo che mi ha aiutato molto prescrivendomi l'efexor che come farmaco mi ha giovato. Durante le ripetute visite neurologiche non è emerso niente di anomalo tranne appunto una sindrome ansioso-depressiva. D'altra parte sto affrontando un'altra questione "anomala" che mi preoccupa, quale l'aumento progressivo del TAS (questione che ho sottoposto anche qui) e sebbene siano mesi che i dottori mi prescrivono accertamenti, non sono ancora riusciti a trovarne la causa determinante. Tutto questo mi genera ansia. Inoltre provo una sorta di rigetto nell'assumere farmaci, anche se so che mi sono utili, ma a volte cado nel timore di passare la mia vita saltando da un farmaco all'altro senza netti miglioramenti. Sono stata seguita anche da uno psicoterapeuta (vari, prima in Francia e poi in Italia) ma il giovamento che ne traggo è momentaneo, la mia condizione ha un'evoluzione ciclica e discontinua. E' possibile secondo Lei, in linea generale, passare da una sindrome di attacchi di panico...a una di ansia generalizzata!? L'uso di psicofarmaci mi aiuta nel prevenire gli attacchi ma da quando li assumo sento che la sintomatologia è mutata, accentuando anche la depressione.
Cari saluti e grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 19/01/2008.
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