Terapia associativa in parkinsonismo
Salve,
scrivo sia per chiedervi un parere e sia per porvi un quesito in merito alla terapia che mia madre, di anni 72, sta seguendo come supporto al suo parkinsonismo vascolare non meglio definito (come tutti i parkinsonismi del resto). Le numerose analisi (TAC, PET, RM) non hanno definito meglio il quadro acinetico-rigido che la sta caratterizzando da oltre 5 anni, purtroppo in progressivo peggioramento.
15 anni fa lei ebbe un ictus emorragico frontale dx con esito di emiparesi sx; tuttavia il parkinsonismo subentrato 8-10 anni dopo mi è stato detto non essere correlato a quell'evento, interessando peraltro il lato sano, cioè il destro, e la parola (con forte disartria) precedentemente non danneggiata dall'ictus.
Vista la totale inefficacia e anzi i rilevanti effetti collaterali della levodopa su mia madre, questa è stata sospesa, così come pure gli Anti-MAO (Jumex) che avrebbero dovuto aiutarla dal punto di vista motorio. E dato che vari neurologi (non ne ha infatti uno di fiducia) negli ultimi tempi si sono limitati a prescriverle solo qualche antidepressivo "calmante" come il citalopram che le dava solo molta sonnolenza, io insieme con il medico di famiglia abbiamo "studiato" una terapia basata invece su un antidepressivo dopaminergico (anziché serotoninergico) insieme ad un dopaminoagonista e ad un derivato ergolinico.
Nello specifico attualmente mia madre assume: a colazione 150 mg Bupropione a ril. modificato e 30 mg nicergolina; a pranzo 8 mg di Ropinirolo a ril. prolungato, a cena 10 mg Clomipramina (Anafranil) e 10 mg Nortriptilina (Noritren).
Il risultato sull'umore è stato buono, con effetto disinibente, e anche dal punto di vista della deglutizione (molto difficoltosa) e della fonazione la situazione è leggermente migliorata (da mia diretta esperienza gli antidepressivi hanno effetto sulla trasmissione neuronale in generale e quindi anche sulla motilità!). Anche la scialorrea è migliorata, probabilmente per via dell'effetto anticolinergico dei due triciclici. Tuttavia, nonostante questi triciclici siano a dosaggio minimo rispetto ai 75-100 mg/die normalmente prescritti, mia madre ha iniziato ad avere un sonno irrequieto e discontinuo, a tratti si lamenta e si agita contraendosi (in quanto paralizzata non può girarsi) e noi la troviamo in stato di dormiveglia, volto rosso e tutta sudata, con respirazione accelerata e tachicardia, come se avesse appena affrontato un incontro di lotta notturno.
In base a quanto sopra, vi chiedo innanzi tutto che cosa ne pensate della struttura di questa terapia; invece il quesito specifico è se questo effetto collaterale che mi preoccupa (non so infatti se possa essere alle lunghe dannoso) possa essere più imputabile ai triciclici (ad un dosaggio così basso?) o al bupropione che è dopaminergico, o all'interazione di queste due tipologie di antidepressivi, oppure ad altro ancora.
Che cosa si dovrebbe provare a modificare?
Mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio anticipatamente,
Luigi
scrivo sia per chiedervi un parere e sia per porvi un quesito in merito alla terapia che mia madre, di anni 72, sta seguendo come supporto al suo parkinsonismo vascolare non meglio definito (come tutti i parkinsonismi del resto). Le numerose analisi (TAC, PET, RM) non hanno definito meglio il quadro acinetico-rigido che la sta caratterizzando da oltre 5 anni, purtroppo in progressivo peggioramento.
15 anni fa lei ebbe un ictus emorragico frontale dx con esito di emiparesi sx; tuttavia il parkinsonismo subentrato 8-10 anni dopo mi è stato detto non essere correlato a quell'evento, interessando peraltro il lato sano, cioè il destro, e la parola (con forte disartria) precedentemente non danneggiata dall'ictus.
Vista la totale inefficacia e anzi i rilevanti effetti collaterali della levodopa su mia madre, questa è stata sospesa, così come pure gli Anti-MAO (Jumex) che avrebbero dovuto aiutarla dal punto di vista motorio. E dato che vari neurologi (non ne ha infatti uno di fiducia) negli ultimi tempi si sono limitati a prescriverle solo qualche antidepressivo "calmante" come il citalopram che le dava solo molta sonnolenza, io insieme con il medico di famiglia abbiamo "studiato" una terapia basata invece su un antidepressivo dopaminergico (anziché serotoninergico) insieme ad un dopaminoagonista e ad un derivato ergolinico.
Nello specifico attualmente mia madre assume: a colazione 150 mg Bupropione a ril. modificato e 30 mg nicergolina; a pranzo 8 mg di Ropinirolo a ril. prolungato, a cena 10 mg Clomipramina (Anafranil) e 10 mg Nortriptilina (Noritren).
Il risultato sull'umore è stato buono, con effetto disinibente, e anche dal punto di vista della deglutizione (molto difficoltosa) e della fonazione la situazione è leggermente migliorata (da mia diretta esperienza gli antidepressivi hanno effetto sulla trasmissione neuronale in generale e quindi anche sulla motilità!). Anche la scialorrea è migliorata, probabilmente per via dell'effetto anticolinergico dei due triciclici. Tuttavia, nonostante questi triciclici siano a dosaggio minimo rispetto ai 75-100 mg/die normalmente prescritti, mia madre ha iniziato ad avere un sonno irrequieto e discontinuo, a tratti si lamenta e si agita contraendosi (in quanto paralizzata non può girarsi) e noi la troviamo in stato di dormiveglia, volto rosso e tutta sudata, con respirazione accelerata e tachicardia, come se avesse appena affrontato un incontro di lotta notturno.
In base a quanto sopra, vi chiedo innanzi tutto che cosa ne pensate della struttura di questa terapia; invece il quesito specifico è se questo effetto collaterale che mi preoccupa (non so infatti se possa essere alle lunghe dannoso) possa essere più imputabile ai triciclici (ad un dosaggio così basso?) o al bupropione che è dopaminergico, o all'interazione di queste due tipologie di antidepressivi, oppure ad altro ancora.
Che cosa si dovrebbe provare a modificare?
Mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio anticipatamente,
Luigi
[#1]
Nell'attesa che risponda un neurologo,posso dire quello che penso dell'associazione degli antidepressivi.
Mi sembra di capire che la mamma sia nel complesso migliorata. Tenga conto che i triciclici molto spesso aumentano la frequenza e l'intensità dei movimenti corporei durante il sonno notturno; in genere non se ne avvede il paziente, ma chi gli dorme accanto; altre volte superficializzano il sonno, o ne alterano la struttura (specie per quanto concerne la fase REM). Si potrebbe provare ad anticipare il Noritren, oppure a sostituirlo con pari dose di cl-imipramina. Per quanto riguarda la motilità in generale, tenga conto che il parkinsonismo arteriosclerotico risponde piuttosto male alla l-dopa e ai dopa-agonisti.
Cordiali saluti
Mi sembra di capire che la mamma sia nel complesso migliorata. Tenga conto che i triciclici molto spesso aumentano la frequenza e l'intensità dei movimenti corporei durante il sonno notturno; in genere non se ne avvede il paziente, ma chi gli dorme accanto; altre volte superficializzano il sonno, o ne alterano la struttura (specie per quanto concerne la fase REM). Si potrebbe provare ad anticipare il Noritren, oppure a sostituirlo con pari dose di cl-imipramina. Per quanto riguarda la motilità in generale, tenga conto che il parkinsonismo arteriosclerotico risponde piuttosto male alla l-dopa e ai dopa-agonisti.
Cordiali saluti
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Utente
Dott. Carbonetti,
un chiarimento rispetto al suo consiglio: cl-imipramina sta per clomipramina cioè l'Anafranil?
Quindi sconsiglia il Noritren in quanto "troppo attivante"?
P.s.: non capisco come mai a distanza di molti giorni nessun neurologo abbia ancora risposto al mio quesito... cosa può significare?
Grazie di nuovo,
Luigi
un chiarimento rispetto al suo consiglio: cl-imipramina sta per clomipramina cioè l'Anafranil?
Quindi sconsiglia il Noritren in quanto "troppo attivante"?
P.s.: non capisco come mai a distanza di molti giorni nessun neurologo abbia ancora risposto al mio quesito... cosa può significare?
Grazie di nuovo,
Luigi
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 24/11/2011.
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