Acufene da stress

Buongiorno,
sono un uomo di 43 anni e sono sempre stato un soggetto ansioso e soggetto a crisi di panico e fobie (tipo la claustrofobia).
Intorno ai 30 anni, dopo la nascita di mio figlio, a causa del fatto che non ha dormito per 2 anni, ho avuto un esaurimento nervoso, con forte insonnia, forti crisi di ansia e forte depressione. Dopo vari anni, con l'aiuto di varie benzodiazepine (Compendium, Minias e Lendormin) sono riuscito a riprendermi abbastanza bene, anche se basta poco per ricadere nei sintomi precedenti, ma il più delle volte riesco a venirne fuori in fretta con l'aiuto dei suddetti farmaci. Intorno ai 40 anni ho cominciato a soffrire di problemi di motilità gasto-intestinale, con problemi all'apertura del cardias, ma questo problema sembra risolto con l'uso di un farmaco che agisce sul sistema nervoso (Levopraid) che però prendo continuamente, tutti i giorni da anni, altrimenti i sintomi ricompaiono.

Circa un'anno fa ha avuto un peggioramento, a causa di gravi problemi familiari che mi stavano conducendo verso la separazione, e sono tornato nello stato di esaurimento che ho avuto alla nascita di mio figlio, con in più i problemi di tipo digestivo e non bastava più il Levopraid. Insomma, ero ridotto male, non riuscivo a dormire più di 3 ore nonostante i farmaci e non digerivo bene nulla, ma avevo sempre acidità e problemi al cardias. In quel periodo lavoravo mezza giornata perchè avevo mesi di ferie arretrate da smaltire, ma appena le ferie sono finite ed ho ricominciato a lavorare 8 ore (circa sei mesi fa), dopo circa una settimana, mentre ero stressato in maniera indicibile, ho cominciato a soffrire di acufene bilaterale.

Poi sono arrivate le ferie, con mia moglie va meglio,e lo stress è diminuito. Sto dormendo meglio prendendo pochi farmaci, ma l'acufene persiste, anche se adesso comincia a migliorare nel weekend, nel senso che lo sento meno. Nei giorni di lavoro intenso e stressante lo sento di più, e se dormo male la notte, con risvegli frequenti, il giorno dopo lo sento molto di più.

La mia domanda è questa: è possibile che l'acufene sia così legato allo stress? E se così fosse, cosa posso prendere per migliorare la situazione? Io pensavo ad un uso costante giornaliero del Compendium, ma non so se va bene e che dosi prendere; non vorrei solo diventare dipendente e non ottenere nulla.

Resto in attesa di un riscontro e grazie in anticipo.








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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signore,

la situazione che ci descrive prosegue da molti anni e immagino che sia stata e sia tuttora fonte di grande sofferenza per lei e per i suoi familiari (figlio compreso).

Mi sembra di capire che finora però non ha ricevuto alcuna terapia oltre alle benzodiazepine e al levopraid che assume quotidianamente senza un progetto terapeutico: è così?
Se è seguito solo dal medico di base rivolgersi ad uno psichiatra sarebbe quanto mai opportuno nel suo caso, per impostare un piano terapeutico che non si limiti al semplice utilizzo palliativo di tranquillanti e per discutere sull'opportunità o meno di rivedere l'assunzione di levopraid.

Accanto a questo le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per lavorare sull'ansia che la affligge da troppo tempo e che, in quanto mai curata definitivamente, riemerge ad ogni occasione che le genera dello stress.

Proseguire semplicemente "tamponando" i singoli sintomi non la porterà lontano e le farà rischiare di peggiorare e rendere ancor più difficile la situazione: è meglio che si attivi per risolvere il problema alla radice, non crede?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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