Esito elettromiografia

Buonasera,
dal momento che ormai da qualche mese, dopo pochi minuti di cammino inizio a sentire dolori alla schiena e un forte senso di pesantezza alle gambe, mi sono rivolto a uno specialista che mi ha consigliato di fare una Elettromiografia a entrambe le gambe.
Di seguito quanto risultante dall'esito dell'esame stesso.
- assenza di attività spontanea a riposo
- reperti compatibili con una radicolopatia cronica

Cosa significa?
Potreste consigliarmi come posso procedere?

Grazie mille,
cordiali saluti.
[#1]
Dr. Marco Trucco Neurologo, Neurofisiopatologo 154 10
Gent. mo Utente,
una radicolopatia cronica potrebbe essere determinata da protrusioni discali od osteofiti; in entrambi i casi penso possa essere opportuna nel Suo caso una Risonanza Magnetica della colonna Lombo-sacrale.
Cordialmente

Dott. Marco Trucco
Specialista in Neurologia e Neurofisiologia Clinica
www.marcotrucco.it

[#2]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
un esame elettromiografico,preso singolarmente e con la generica diagnosi di "radiculopatia cronica" può non vuol dire nulla o quanto meno può indicare la necessità di approfondimenti clinici e strumentali mirati e non prescritti senza un' accurata visita medica.

Come ha detto il collega neurologo, l'esito della EMG potrebbe essere espressione di una patologia della colonna lombare, ma vi sono altre affezioni che non trovano la causa in una patologia discale.

Poi non comprendo come Le sia stata prescritta una EMG in "prima battuta" senza altre indagini che avrebbero eventualmente,in una fase successiva, richiesto l'esame EMG.

Dal vago accenno che Lei fa dei Suoi sintomi si può intuire (vista anche l'età) che effettivamente possa essere prevalente una patologia discoartrosica (per es. stenosi del canale lombare), ma a volte vi possono essere patologie concomitanti e proprio per questo la visita medica è imprescindibile per una diagnosi differenziale.

Cordiali saluti
[#3]
Utente
Utente
Egregi Professori,
grazie mille per il prezioso aiuto ricevuto.

Ad integrazione di quanto descitto nella mia mail iniziale,
desidero ora illustrarvi tutto il mio percorso di esami clinici fatti per trovare una causa al problema riscontrato di forti dolori alla schiena e un senso di pesantezza alle gambe, dopo soli pochi minuti di cammino. Mi scuso per non aver fornito in precedenza il quadro clinico completo.

Giugno'11: T.C. del Rachide Dorsale Inferiore e Lombosacrale
Esito: "A livello dorsale inferiore non si osservano alterazioni osteostrutturali.
I dischi itersomatici tra D10 e L1 sono contenuti.
Modica scogliosi sn convessa del rachide lombare, con rettilineizzazione della fisiologica lordosi.
Normale allineamento metamerico posteriore.
Canale spinale di calibro regolare.
Degenerativa vacuolare dei dischi intersomatici tra L1 e L4, che protrudono modicamente ad ampio raggio nel canale spinale, con iniziale impegno intraforaminale bilaterale.
Assottigliamento del disco intersomatico L4-L5, che presenta protrusione ad ampio raggio con lieve impegno intraforamidale bilaterale."

Luglio'11: Risonanza Magnetica Nucleare (RM) della Colonna
Esito: "Lieve atteggiamento scogliotico del rachide dorsale con aspetto rettilineo del rachide cervicale per raddrizzamento della fisiologica lordosi, con riduzione della cifosi dorsale.
Irregolarità spondilosiche marginali anteriori più evidenti nel tratto cervicale inferiore e dorsale medio. Segni di degenerazione-disidratazione dei nuclei polposi discali.
Non alterazioni focali a carico del midollo spinale esaminato.
A C3-C4 e C4-C5 lievi protrusioni discali improntano lievemente la parete anteriore del sacco durale, senza raggiungere la corda midollare.
A C5-C6 e C6-C7 più evidenti protrusioni discali posteriori ad ampio raggio con possibili associate limitate irregolarità spondilosiche retrosomatiche agli spigoli posteriori contrapposti; si configurano salienze disco-artrosiche retrosomatiche, più evidente a C6-C7 ove il disco intersomatico è ridotto di spessore. Si determina impronta sullo spazio subaracnoideo premidollare, arrivando a lambire la corda midollare con bilaterale restringimento dell'imbocco dei relativi forami di coniugazione per associate manifestazioni uncoartrosiche.
Limitate protrusioni discali posteriori nel tratto dorsale inferiore, con solo lieve imporonta sullo spazio subaracnoideo premidollare, senza raggiungere la corda midollare.
Il canale rachideo manitiene ampiezza contenuta entro i limiti di norma."

Ottobre'11: Ecografica regione inguinale destra
Esito: "Esame eseguito con son da lineare multifrequenza.
Normalità ecografica della cute, del tessuto sottocutaneo e dei piani muscolari.
Non franche immagini riferibili ad ernia inguinale.
Presenza di un linfonodo flogistico-reattivo di 12 mm."

Da ultimo, per alleviare i fastidi, mi è stato prescritta la somministrazione, per 10 giorni di:
PEPTIREX: 1 al gg
NEVRIDOL: 2 al gg
DELTACORTENE: 1 al gg

Completato il mio percorso di esami medici, ancora non sono giunto a risolvere il mio problema. Ho sentito parlare di "infiltrazioni di azoto", possible che possano fare al caso mio? nel caso, costituirebbero una cura definitiva?

Sapreste suggerirmi come posso procedere?

Grazie in anticipo e cordialità.
[#4]
Dr. Marco Trucco Neurologo, Neurofisiopatologo 154 10
Gent. mo Utente,
nella Sua descrizione manca ancora una valutazione clinica, cioè cosa lo Specialista ha rilevato dalla visita.
Dalla TC e RM di cui cita il referto, emerge la presenza, come ipotizzato, di varie protrusioni discali ovvero sporgenza dei dischi fibrosi che si trovano tra i corpi vertebrali. Se tali dischi si spostano dal loro alloggiamento possono entrare in contatto con strutture nervose (radici, midollo) e provocare sintomi quali anche quelli che Lei avvverte (dolori e pesantezza agli arti inferiori durante la marcia).
Dal referto degli esami radiologici e dalle sommarie conclusioni dell'EMG sembra non sia ipotizzabile un approccio chirurgico.
La terapia prescritta sembra verosimilmente insufficiente a risolvere il problema ed è stata assunta per un breve periodo di tempo. Da valutare nuovi cicli di terapie farmacologiche. Valuterei anche l'opportunità di un trattamento fisioterapico. Importante anche un calo ponderale, si faccia consigliare esercizi fisici opportuni.
Quanto alle infiltrazioni (forse fa riferimento all'ozonoterapia), non si tratta di un trattamento risolutivo ma solo sintomatico.
Cordialmente