Parkinson, interruzione levodopa
Gentili Dottori,
chiedo il vostro parere riguardo alla condizione di mia madre, 83enne, a cui è stata diagnosticata la malattia di Parkinson circa 10 anni fa.
Dal momento della diagnosi le è stato prescritta una cura con madopar 125, una pastiglia 3 volte al giorno.
Circa due mesi fa,a causa di un peggioramento delle sua condizioni psichiche ( disorientamento spazio-temporale, capitava a volte che dicesse di non essere a casa, o che volesse scappare), ho preso la difficile decisione di farla ricoverare in una casa di riposo ( è stata ricoverata all'interno di un reparto specializzato Alzheimer).
Da allora le sue condizioni , sia psichiche che fisiche, si sono molto aggravate.
Se prima camminava con una certa disinvoltura, oggi fa addirittura fatica a passare dalla sedie alla sedia a rotelle.
Per quanto riguarda la sfera psichica, nonostante sia , per così dire, più "tranquilla", la trovo decisamente più assente rispetto ai giorni precedenti il ricovero.
Il punto che mi ha lasciata più perplessa è stata la decisione , presa da parte del medico della struttura in cui mia madre è ricoverata, di interrompere la somministrazione del madopar, che a suo dire le causava degli sbalzi di pressione.
Il farmaco è stato interrotto 4 giorni fa, e da allora lei si muove con una fatica incredibile, oltretutto la vedo molto molto assente, quasi non mi ascoltasse quando le parlo.
Volevo sapere se trovate corretta una sospensione così brusca del trattamento (preciso che il farmaco non aveva mai dato particolari problemi), e se la sua estrema rigidità e soprattutto la sua scarsa lucidità e ricettività possano essere associate a tale sospensione.
Sperando di poter avere un vostro parere,vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
chiedo il vostro parere riguardo alla condizione di mia madre, 83enne, a cui è stata diagnosticata la malattia di Parkinson circa 10 anni fa.
Dal momento della diagnosi le è stato prescritta una cura con madopar 125, una pastiglia 3 volte al giorno.
Circa due mesi fa,a causa di un peggioramento delle sua condizioni psichiche ( disorientamento spazio-temporale, capitava a volte che dicesse di non essere a casa, o che volesse scappare), ho preso la difficile decisione di farla ricoverare in una casa di riposo ( è stata ricoverata all'interno di un reparto specializzato Alzheimer).
Da allora le sue condizioni , sia psichiche che fisiche, si sono molto aggravate.
Se prima camminava con una certa disinvoltura, oggi fa addirittura fatica a passare dalla sedie alla sedia a rotelle.
Per quanto riguarda la sfera psichica, nonostante sia , per così dire, più "tranquilla", la trovo decisamente più assente rispetto ai giorni precedenti il ricovero.
Il punto che mi ha lasciata più perplessa è stata la decisione , presa da parte del medico della struttura in cui mia madre è ricoverata, di interrompere la somministrazione del madopar, che a suo dire le causava degli sbalzi di pressione.
Il farmaco è stato interrotto 4 giorni fa, e da allora lei si muove con una fatica incredibile, oltretutto la vedo molto molto assente, quasi non mi ascoltasse quando le parlo.
Volevo sapere se trovate corretta una sospensione così brusca del trattamento (preciso che il farmaco non aveva mai dato particolari problemi), e se la sua estrema rigidità e soprattutto la sua scarsa lucidità e ricettività possano essere associate a tale sospensione.
Sperando di poter avere un vostro parere,vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
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Gentile Utente,
Le dico subito che non mi trovo d'accordo con la sospensione brusca del madopar (sinceramente nemmeno graduale). Il dosaggio che la mamma assumeva era peraltro basso. Ritengo che ci sia un nesso di causalità tra la sospensione del farmaco e la notevole accentuazione della rigidità.
Le è stato aggiunto qualche altro farmaco come sedativo?
Cordiali saluti
Le dico subito che non mi trovo d'accordo con la sospensione brusca del madopar (sinceramente nemmeno graduale). Il dosaggio che la mamma assumeva era peraltro basso. Ritengo che ci sia un nesso di causalità tra la sospensione del farmaco e la notevole accentuazione della rigidità.
Le è stato aggiunto qualche altro farmaco come sedativo?
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14.5k visite dal 31/10/2011.
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