Negli ultimi 4 anni ho avuto 3 attacchi di emicrania con aura
ho 26 anni, non fumo, non bevo, pratico calcio a livello agonistico. Negli ultimi 4 anni ho avuto 3 attacchi di emicrania con aura (per la precisione, nell'autunno del 2007, del 2008 e del 2011). I sintomi sono aura a fortificazione con scomparsa di parte del campo visivo della durata di 10-20 minuti, con successivo lieve mal di testa che dura 1-2 ore e si risolve senza farmaci. Sottolineo che il disagio è dovuto più all'aura, molto fastidiosa e che mi genera ansia, che al mal di testa, leggero e di rapida risoluzione. Dopo il primo episodio ho effettuato visita neurologica e rmn con mdc, entrambe negative; dopo l'ultimo episodio, altra visita neurologica negativa. Il neurologo consiglia tachipirina da prendere in caso di aura, e di rivolgersi all'ambulatorio cefalee in caso di nuovo episodio. Dato che non ho avuto modo di approfondire tutti i lati del problemi con il medico, vorrei cortesemente un vostro consulto:
- quanto è grave la mia emicrania?
- alcune ricerche sostengono che il meccanismo alla base dell'aura può provocare delle lesioni alla sostanza bianca cerebrale: quanto è elevato questo rischio nel mio caso? Sono un soggetto a rischio per altre patologie cardiovascolari, che necessita di particolari controlli? Ve lo chiedo anche perché sono preoccupato per l'attività fisica che svolgo, avere un'aura durante una partita costituirebbe un bel problema!
RingraziandoVi per l'aiuto che saprete darmi,
Vi porgo un cordiale saluto.
Gentile Utente,
l'emicrania con aura ha come caratteristica temporale il fatto di essere irregolare e di avere una cefalea in linea di massima meno importante dell'emicrania senz'aura. Il meccanismo con cui si sviluppa è di origine vascolare. Con tutti i limiti del consulto a distanza la Sua non sembrerebbe una forma impegnativa e non dovrebbe causare particolari problemi. La tachipirina che Le è ststa prescritta agisce più sulla cefalea che sull'aura, aura che spesso è difficile da gestire dal punto di vista farmacologico.
Considerato poi che la frequenza degli attacchi è molto bassa (media meno di 1 volta l'anno) non è assolutamente indicata una terapia di prevenzione.
Nei soggetti di sesso maschile non ci sono dati sufficienti a dimostrare un aumentato rischio per problemi cardio-cerebro-vascolari.
Stia sereno.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
Approfondendo con il medico di base le possibili cause dell'emicrania con aura, ho saputo che tra esse vi è la presenza del forame ovale pervio. Circa tre anni fa, nell'ambito della visita di idoneità sportiva, feci un ecocardiocolordoppler, che non rilevò alcun difetto del setto interatriale: tale esame è sufficiente per escludere la presenza del forame ovale pervio ed escluderne il nesso con l'emicrania?
Mi scuso se ho abusato troppo della sua cortesia, ma per me è importante capire la causa del disturbo che mi affligge; magari potrà essere utile anche per altre persone nella mia situazione avere qualche informazione in più da un esperto in materia!
Cordialità.
la patogenesi dell'aura emicranica non è ancora completamente chiarita.
Cosa innesca l'onda di ipereccitazione neuronale è tuttora sconosciuto. Secondo alcuni studi la suscettibilità alla depressione dell'attività elettrica corticale sembra essere geneticamente determinata.
Circa la correlazione tra forame ovale pervio (PFO) ed emicrania con aura, allo stato attuale delle conoscenze c'è un aumentata associazione statistica tra le due forme.
Le linee guida attuali depongono per una ricerca del PFO nei soggetti con emicrania con aura, anche se hanno avuto pochi attacchi, addirittura posizioni estremistiche lo consigliano anche dopo un solo episodio isolato di aura.
L'esame oggi consigliato è l'ecodoppler transcranico con mezzo di contrasto, esame privo di rischio.
Sono in atto studi per identificare i fattori che da un PFO possono provocare l'aura emicranica (sostanze eccitanti la corteccia cerebrale?, microemboli?).
Cordialmente
Un saluto e ancora grazie.
la RM encefalica l'ha già effettuata con esito negativo, non occorre ripeterla.
L'ecocardiodoppler trans-toracico (quello eseguito sul torace) non sempre è attendibile per la ricerca del PFO, si preferisce quello transesofageo (dall'esofago) ma data la relativa invasività oggi è consigliabile l'ecodoppler transcranico con mezzo di contrasto.
Nel Suo caso dovrebbe essere il Suo neurologo a consigliarlo, se ritenuto opportuno.
Cordialità
Mille grazie per la disponibilità, se crede La terrò informata sull'evolversi della situazione.
Un saluto.
per la diagnosi dell'aneurisma del setto interatriale può essere sufficiente l'ecocardiografia transtoracica anche se la via più attendibile è quella transesofagea (per una conferma però si consulti col cardiologo in quanto l'argomento non è di mia stretta competenza).
Certamente, può tenermi informato qualora Le facesse piacere.
Cordiali saluti
Cordiali saluti.
non ho esperienza diretta di haloterapia e quindi non posso dirLe se l'attacco di emicrania con aura sia stata casuale o sia stata scatenata dall'inalazione dei sali marini.
Per quanto riguarda la domanda sulla RM, gli eventuali segni generalmente possono manifestarsi dopo attacchi emicranici importanti e non dopo cefalee di lieve-media entità. Pertanto nel Suo caso è improbabile che ciò sia avvenuto. In ogni caso la loro presenza non ha significato patologico.
Cordialmente
Le riscrivo a distanza di tempo perché, dopo 2 anni e 9 mesi di latitanza, l'emicrania con aura si è ripresentata, con le consuete modalità (spettro di fortificazione che ha attraversato il campo visivo per una ventina di minuti, seguito da leggera cefalea durata un paio d'ore). Siamo al quinto episodio da quando, a inizio 2008, ho accusato la prima aura.
Ora la mia domanda è: pochi giorni dopo il primo attacco, ho effettuato una RMN con mdc, risultata negativa. E' il caso di ripeterla per monitorare l'andamento della situazione? So che questi attacchi a volte possono lasciare piccole aree di gliosi, e dalla prima risonanza sono intercorsi altri 4 episodi.
La ringrazio e saluto cordialmente.
In qualche raro caso si può creare una microischemia che esita poi in gliosi.
Se si riscontra qualche gliosi, non solo non ha significato clinico ma non si deve nemmeno curare, pertanto non avrebbe senso effettuare l'esame per eventuale riscontro di gliosi.
Cordiali saluti
Le scrivo perché ieri sera, a distanza di due anni e due mesi dall'ultimo attacco, si è ripresentata l'aura, con modalità simili alle precedenti (spettro di fortificazione che ha attraversato il campo visivo dal basso verso l'alto per una ventina di minuti, con parziale scomparsa del campo visivo). A differenza delle volte precedenti, tuttavia, non è insorto nessun mal di testa.
Le chiedo se questo cambiamento nella manifestazione dell'aura rappresenta un campanello d'allarme e se a suo giudizio è necessario ripetere la RMN effettuata 9 anni fa dopo il primo attacco.
La ringrazio infinitamente.
in un soggetto che soffre di emicrania con aura è possibile che talvolta si manifesti una sintomatologia diversa rispetto a quella di base, per cui l'insorgenza soltanto dell'aura visiva non seguita da cefalea può essere considerata "normale".
Tuttavia, per eccesso di prudenza, non sarebbe sbagliato effettuare un controllo RM considerato che l'ultimo esame risale a 9 anni fa, ovviamente senza crearsi inutili preoccupazioni.
Prima potrebbe sentire un parere neurologico diretto.
Cordiali saluti
Vorrei chiederLe un ultimo parere sull'eventuale RMN da fare: in questo caso quali sono gli elementi che depongono per un nuovo approfondimento diagnostico? Secondo la Sua esperienza può intervenire qualcosa "di nuovo" tra un episodio e l'altro, tale da far sospettare una diversa eziologia del fenomeno? Glielo chiedo anche per regolarmi sulla tempistica dell'esame: posso programmare la visita neurologica e la RMN tra qualche mese (in un periodo per me più tranquillo) o mi suggerisce di effettuarle a breve?
La ringrazio per i Suoi sempre utilissimi riscontri.
di solito anche una variazione di questa tipologia non depone per una secondarietà della patologia, cioè causata da problematiche neurologiche specifiche, almeno statisticamente le cose stanno così, sono soltanto delle varianti cliniche.
Poi che ci possa essere una minima percentuale in cui si sovrappone un'altra eziologia, questo è possibile anche se molto raro.
Da questa postazione però, senza conoscerLa, non è possibile dare un consiglio sulla tempistica della visita ed eventuale RM.
Cordialmente
utilizzo questo consulto per avere un suo parere su un sintomo insorto di recente e scollegato dall'emicrania con aura.
Da circa una settimana ogni volta che tocco, strofino o sfioro (anche con i vestiti) la zona di cute situata nel lato destro del torace (dall'anca fino all'ascella) sento nitidamente un formicolio nella zona interna del gluteo destro. Questo formicolio non insorge mai spontaneamente ma solo se tocco la zona del torace suddetta. Non accuso altre alterazioni della sensibilità. Premesso che in settimana andrò a farmi visitare dal medico, secondo lei che cosa potrebbe innescare questo formicolio a distanza, ossia il formicolio in una zona di cute diversa da quella sollecitata dal tatto?
La ringrazio per disponibilità.
Se fosse vera l'ipotesi da Lei formulata quali potrebbero essere le cause note del fenomeno? Il sintomo è di pertinenza neurologica? Sto cercando di ricordare se in concomitanza con l'insorgenza dei sintomi fosse successo qualcosa alla zona di cute che accusa il formicolio ma non mi viene in mente nulla di particolare.
Grazie di nuovo per la disponibilità.
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