Perdita di memoria da convulsioni

Gentili dottori,
premetto che il soggetto del consulto non sono io, bensì un caro amico di 26 anni. Egli soffre di epilessia da quando era dodicenne. Dando credito a ciò che dichiara, egli soffre di infiammazioni cerebrali e alcuni accenni di sclerosi. Dopo l'ultimo attacco di convulsioni non ricorda più niente, ha gravissimi vuoti di memoria. A sentire i medici, pare che la scintilla che abbia causato l'attacco epilettico, sia stato il bere eccessivamente alcolici. Egli, infatti, è stato rinvenuto sul divano in stato di male epilettico, dopo aver consumato un superalcolico (grappa, liquore o simili); egli inoltre ha alle spalle un trascorso da alcolista a dir poco disarmante (non c'era giorno, gli anni passati, che non fosse ubriaco fradicio). Da quanto ho avuto modo di riscontrare, sembra sia stata danneggiata sia la memoria a breve termine (non ricorda eventi appena accaduti, pone sempre le stesse domande senza avvertire minimamente di avere ricevuto già la medesima risposta) che quella a lungo termine (non rammenta episodi accaduti in passato), facendo una confusione fra gli eventi temporale (tantoché per lui una settimana può essere stata un giorno o viceversa) e cronologica (un avvenimento che è avvenuto l'anno scorso per lui potrebbe essere avvenuto quest'anno). Ovviamente adesso non beve più, dato che gli è severamente proibito dai familiari che lo tengono sotto stretto controllo, ma continua a condurre uno stile di vita sregolato, caratterizzato da sedentarietà e poca attività motoria, da una demotivazione psicologica generale, e dal fumare quasi tre pacchetti da venti sigarette al dì. Egli però afferma di avere percepito un lieve miglioramento delle proprie capacità cognitive dalla fine di marzo, periodo in cui si è verificato il suddetto trauma (cosa di cui io, avendo avuto a che fare con lui in tempi recenti, nutro seri dubbi). Il mio quesito è, facendo appello alla vostra esperienza e, eventualmente, avendo affrontato casi simili, se egli possa recuperare le facoltà mnemoniche, oppure si tratta di una situazione irreversibile. So bene, come si evince sempre in questi casi, che voi medici avreste bisogno, per analizzare meglio la questione, di altre informazioni, o meglio, della storia clinica del ragazzo, ma mi posso limitare a ciò che mi è stato riferito in confidenza dal soggetto in questione e dai suoi familiari, nei limiti della discrezione più assoluta. Sono molto preoccupato e vorrei avere una risposta che possa, non dico colmare il mio dubbio, ma digradare il mio continuo stato d'inquietudine. Ringraziamenti anticipati.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente, non ci sono sufficienti elementi per valutare la situazione, non si conoscono il tipo di epilessia né le terapie attuali, non si sa nemmeno se esiste un deficit mentale e di quale livello, se ci sono disturbi di personalità e di che tipo, e come sono i risultati della TAC. Certamente gli alcolici in persone predisposte possono favorire gli attacchi convulsivi e a loro volta possono provocare gravi disturbi della memoria a breve termine (la sindrome di Korsakof degli etilisti).
Sarebbe utile, se fosse possibile, accompagnare fuori il suo amico, farlo muovere e cercare di ridurre il numero di sigarette che fuma, magari coinvolgendolo in qualche attività che gli piace. In casa a fumare tutto il giorno ovviamente non può migliorare.

Franca Scapellato