Disturbi cognitivi
GENTILE DOTTORE,
SOFFRO DI DEPRESSIONE DA PARECCHI ANNI,E SONO IN TERAPIA CON 2 COMPRESSE DEL VECCHIO ANTI IMAO PARMODALIN.
TRA VARI SINTOMI DELLA DEPRESSIONE,PRESENTO ANCHE PARECCHI DISTURBI COGNITIVI:
E CIOE' PROBLEMI DI MEMORIA,LENTEZZA DELLA RISPOSTA, ELOQUIO RALLENTATO,INCAPACITA' DI FRONTEGGIAMENTO,DISCORSI CON FRASI BREVI.ECC...
E PIU' VIGILE,E RIUSCIRE A RISPONDERE A TONO NEI DISCORSI,E NON ESSERE PRESO QUINDI PER TONTO. HO GIA' ASSUNTO,IL NOOTROPIL,E POI L'ANMPAMET,MA SENZA ESITO.
LEI COSA MI CONSIGLIA PER COMBATTERRE ALMENO QUESTO SINTOMO DELLA DEPRESSIONE.
GRAZIE
MENTALMENTE
SOFFRO DI DEPRESSIONE DA PARECCHI ANNI,E SONO IN TERAPIA CON 2 COMPRESSE DEL VECCHIO ANTI IMAO PARMODALIN.
TRA VARI SINTOMI DELLA DEPRESSIONE,PRESENTO ANCHE PARECCHI DISTURBI COGNITIVI:
E CIOE' PROBLEMI DI MEMORIA,LENTEZZA DELLA RISPOSTA, ELOQUIO RALLENTATO,INCAPACITA' DI FRONTEGGIAMENTO,DISCORSI CON FRASI BREVI.ECC...
E PIU' VIGILE,E RIUSCIRE A RISPONDERE A TONO NEI DISCORSI,E NON ESSERE PRESO QUINDI PER TONTO. HO GIA' ASSUNTO,IL NOOTROPIL,E POI L'ANMPAMET,MA SENZA ESITO.
LEI COSA MI CONSIGLIA PER COMBATTERRE ALMENO QUESTO SINTOMO DELLA DEPRESSIONE.
GRAZIE
MENTALMENTE
[#1]
Gentile utente,
ogni sintomo va curato, quando possibile, trattando la condizione sottostante. E' possibile pensare ad attribuire i sintomi che descrive ad uno o più dei seguenti:
1) alla malattia di base, che non è detto che sia la "depresssione": Come ho letto in uno delle Sue precedenti domande, Le è stato diagnosticato un "disturbo ansioso-depressivo associato a fenomeni interpretativi". Non è una diagnosi precisa, lascia spazio all'interpretazione diverse, potendo trattarsi sia di un disturbo depressivo che di un disturbo psicotico. Comunque, sia uno che l'altro possono presentare sintomi cognitivi simili. La cura che segue potrebbe essere inefficace o non adatta e sarà da rivalutare in funzione di una diagnosi più precisa.
2) agli effetti della terapia farmacologica. Sia i farmaci anti-MAO, essendo stimolanti, sia il neurolettico, la trifluoperazina, contenuto nella preparazione, sia l'ansiolitico (Lorazepam) possono alterare le capacità cognitive.
Inoltre, i fenomeni da Lei descritti possono essere associati agli eventuali altri medicamenti che poteva assumere o che sta assumendo. Bisogna prestare massima attenzione all'associare alla Sua cura altri farmaci (l'elenco delle associazioni controindicati è lungo, non è il quesito che Lei ha esposto, e spero che ne sia al corrente), potendo incorrere in alcuni casi in reazioni letali, ma in altri casi agli effetti collaterali minori, non esclusi quelli a carico del sistema nervoso centrale.
Attenzione anche nel periodo di passaggio ad un'altra eventuale cura: dopo la sospensione di I-MAO bisogna aspettare almeno 2 settimane prima di assumere un atro farmaco antidepressivo.
I farmaci anti-MAO causano la perdita dall'organismo della vitamina B9 (piridossina), e può essere utile associare una preparazione con le vitamine del gruppo B. Tuttavia sarebbe una cura solo profilattica, non credo che si risolverà così il problema. Bisogna rivedere la diagnosi e la cura.
I farmaci anti-MAO sono tossici per il fegato. Le alterazioni delle funzioni del fegato possono portare all'accumolo dei metaboliti tossici e a compromettono a loro volta le funzioni cognitive. E' da rivalutare anche questo aspetto, ricontrollare gli indici della funzione epatica e, in particolare, l'ammoniemia.
3) I disturbi cognitivi che descrive sono MENO TIPICI di un disturbo neurologico organico, e MOLTO PIU' TIPICI di uno stato depressivo (nell'ambito di un disturbo depressivo o psicotico: da definire), però, se anche dopo l'eventuale cambiamento di cura e altri accorgimenti che ho suggerito i sintomi persisteranno, consiglerei di chiedere all'ambulatorio che La segue di sottoporsi ai test neurocognitivi + questionario che valuta lo stato depressivo prima di prendere in considerazione gli altri indagini.
ogni sintomo va curato, quando possibile, trattando la condizione sottostante. E' possibile pensare ad attribuire i sintomi che descrive ad uno o più dei seguenti:
1) alla malattia di base, che non è detto che sia la "depresssione": Come ho letto in uno delle Sue precedenti domande, Le è stato diagnosticato un "disturbo ansioso-depressivo associato a fenomeni interpretativi". Non è una diagnosi precisa, lascia spazio all'interpretazione diverse, potendo trattarsi sia di un disturbo depressivo che di un disturbo psicotico. Comunque, sia uno che l'altro possono presentare sintomi cognitivi simili. La cura che segue potrebbe essere inefficace o non adatta e sarà da rivalutare in funzione di una diagnosi più precisa.
2) agli effetti della terapia farmacologica. Sia i farmaci anti-MAO, essendo stimolanti, sia il neurolettico, la trifluoperazina, contenuto nella preparazione, sia l'ansiolitico (Lorazepam) possono alterare le capacità cognitive.
Inoltre, i fenomeni da Lei descritti possono essere associati agli eventuali altri medicamenti che poteva assumere o che sta assumendo. Bisogna prestare massima attenzione all'associare alla Sua cura altri farmaci (l'elenco delle associazioni controindicati è lungo, non è il quesito che Lei ha esposto, e spero che ne sia al corrente), potendo incorrere in alcuni casi in reazioni letali, ma in altri casi agli effetti collaterali minori, non esclusi quelli a carico del sistema nervoso centrale.
Attenzione anche nel periodo di passaggio ad un'altra eventuale cura: dopo la sospensione di I-MAO bisogna aspettare almeno 2 settimane prima di assumere un atro farmaco antidepressivo.
I farmaci anti-MAO causano la perdita dall'organismo della vitamina B9 (piridossina), e può essere utile associare una preparazione con le vitamine del gruppo B. Tuttavia sarebbe una cura solo profilattica, non credo che si risolverà così il problema. Bisogna rivedere la diagnosi e la cura.
I farmaci anti-MAO sono tossici per il fegato. Le alterazioni delle funzioni del fegato possono portare all'accumolo dei metaboliti tossici e a compromettono a loro volta le funzioni cognitive. E' da rivalutare anche questo aspetto, ricontrollare gli indici della funzione epatica e, in particolare, l'ammoniemia.
3) I disturbi cognitivi che descrive sono MENO TIPICI di un disturbo neurologico organico, e MOLTO PIU' TIPICI di uno stato depressivo (nell'ambito di un disturbo depressivo o psicotico: da definire), però, se anche dopo l'eventuale cambiamento di cura e altri accorgimenti che ho suggerito i sintomi persisteranno, consiglerei di chiedere all'ambulatorio che La segue di sottoporsi ai test neurocognitivi + questionario che valuta lo stato depressivo prima di prendere in considerazione gli altri indagini.
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 15/07/2011.
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