Attacchi di panico (condizioni all'interno dell'organismo umano)
La mia richiesta di consulto (che vado or ora a riproporre) ; è stata scartata senza motivazione alcuna nella richiesta rivolta agli psichiatri di
" medicitalia ". Provo allora a riproporla ( con l'auspicio di essere più fortunato ) nella sezione " neurologia " sperando di avere una risposta e considerato che i due settori della medicina , presentano spesso punti in comune.
Orbene, sappiamo quali sono le reazioni esterne che si manifestano allorchè un soggetto è in preda nella situazione apicale relativa ad un attacco di panico .
( Es. tachicardia ; vampate di calore ; sintomi di svenimento ; paura di perdere il controllo ; derealizzazione ; depersonalizzazione ; aumento del battito cardiaco ; ecc ).
Vorrei sapere , anche esplicitato in termini tecnici , che cosa avviene in una siffatta situazione all'interno dell'organismo umano e se cio' può essere pericoloso per la salute dell'individuo vittima dell'attacco.
Un sincero ringraziamento a chi vorrà rispondermi.
" medicitalia ". Provo allora a riproporla ( con l'auspicio di essere più fortunato ) nella sezione " neurologia " sperando di avere una risposta e considerato che i due settori della medicina , presentano spesso punti in comune.
Orbene, sappiamo quali sono le reazioni esterne che si manifestano allorchè un soggetto è in preda nella situazione apicale relativa ad un attacco di panico .
( Es. tachicardia ; vampate di calore ; sintomi di svenimento ; paura di perdere il controllo ; derealizzazione ; depersonalizzazione ; aumento del battito cardiaco ; ecc ).
Vorrei sapere , anche esplicitato in termini tecnici , che cosa avviene in una siffatta situazione all'interno dell'organismo umano e se cio' può essere pericoloso per la salute dell'individuo vittima dell'attacco.
Un sincero ringraziamento a chi vorrà rispondermi.
[#1]
Gentile utente,
Avviene che un insieme di reazioni presenti fisiologicamente per far partire una reazione di allarme si attiva senza avere un programma preciso sul da farsi, una specie di allarme totale a vuoto. Ne consegue che spesso la persona pensa di avere qualcosa (malattia) che rischia di farlo morire, oppure di poter perdere il controllo di sé se il fenomeno si ripete o prosegue. Inoltre un pensiero tipico di chi soffre di panico è quello che a lungo andare quello che succede possa causare danni a questo o quell'organo.
Visto che però Lei conosce i sintomi dellattacco di panico non è chiaro perché faccia una domanda del genere. E' una sua preoccupazione ?
Avviene che un insieme di reazioni presenti fisiologicamente per far partire una reazione di allarme si attiva senza avere un programma preciso sul da farsi, una specie di allarme totale a vuoto. Ne consegue che spesso la persona pensa di avere qualcosa (malattia) che rischia di farlo morire, oppure di poter perdere il controllo di sé se il fenomeno si ripete o prosegue. Inoltre un pensiero tipico di chi soffre di panico è quello che a lungo andare quello che succede possa causare danni a questo o quell'organo.
Visto che però Lei conosce i sintomi dellattacco di panico non è chiaro perché faccia una domanda del genere. E' una sua preoccupazione ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per la risposta fornitami. La mia domanda nasce dal fatto che ( purtroppo ) soffro di questo disturbo in ispecie allorchè mi trovo alla guida della mia auto quando mi appresto a percorrere gallerie autostradali di notevole lunghezza o strade senza corsia di emergenza ( es. superstrade e simili ) .
Il mio timore è quello di poter essere un pericolo per gli altri in primis ed in secondo ordine per me stesso.
Conosco la farmacologia e , soffrendo da parecchi anni di tale disturbo , ho provato quasi tutti i farmaci in commercio.
A nulla sono serviti i serotoninergici ( parlo di antidepressivi ovviamente ; in quanto la base della cura è data da un AD associato ad un benzodiazepinico ) ;
l'unico farmaco che ha debellato il mio disturbo è stato l'anafranil ( clomipramina ) che ( credo ) seppur datato sia ancora il migliore in commercio per curare questa malattia.
Ne ho assunto 112,50 mg al dì ( 37,50 per tre volte al giorno ) associate a 20 gocce di valium ed ogni paura immotivata era scomparsa.
La cura è durata per due anni.
Dopo una lenta e graduale regressione, i disturbi sono ricomparsi.
Non vorrei ricominciare con la clomipramina che seppur ottima, presenta una serie di effetti collaterali , sicchè il soggetto è obbligato a fare una scelta :
a) convivere con il disturbo ;
b) assumere la clomipramina e sopportare gli effetti collaterali ( molto spiacevoli ).
A parte il mio lungo preambolo, a me interessa sapere se posso davvero perdere i sensi o il controllo mentre guido in quanto ( mi creda ) allorchè l'attacco di panico " è al top " la situazione che provo è davvero esplosiva.
Grazie.
La ringrazio per la risposta fornitami. La mia domanda nasce dal fatto che ( purtroppo ) soffro di questo disturbo in ispecie allorchè mi trovo alla guida della mia auto quando mi appresto a percorrere gallerie autostradali di notevole lunghezza o strade senza corsia di emergenza ( es. superstrade e simili ) .
Il mio timore è quello di poter essere un pericolo per gli altri in primis ed in secondo ordine per me stesso.
Conosco la farmacologia e , soffrendo da parecchi anni di tale disturbo , ho provato quasi tutti i farmaci in commercio.
A nulla sono serviti i serotoninergici ( parlo di antidepressivi ovviamente ; in quanto la base della cura è data da un AD associato ad un benzodiazepinico ) ;
l'unico farmaco che ha debellato il mio disturbo è stato l'anafranil ( clomipramina ) che ( credo ) seppur datato sia ancora il migliore in commercio per curare questa malattia.
Ne ho assunto 112,50 mg al dì ( 37,50 per tre volte al giorno ) associate a 20 gocce di valium ed ogni paura immotivata era scomparsa.
La cura è durata per due anni.
Dopo una lenta e graduale regressione, i disturbi sono ricomparsi.
Non vorrei ricominciare con la clomipramina che seppur ottima, presenta una serie di effetti collaterali , sicchè il soggetto è obbligato a fare una scelta :
a) convivere con il disturbo ;
b) assumere la clomipramina e sopportare gli effetti collaterali ( molto spiacevoli ).
A parte il mio lungo preambolo, a me interessa sapere se posso davvero perdere i sensi o il controllo mentre guido in quanto ( mi creda ) allorchè l'attacco di panico " è al top " la situazione che provo è davvero esplosiva.
Grazie.
[#3]
Gentile utente,
Il suo ragionamento è corretto sul fatto che si debba fare un bilancio tra benefici e effetti collaterali.
Le preoccupazioni che esprime al momento sono sintomatiche del disturbo, vale a dire che sono dettate dal modo di pensare che si sviluppa in questo disturbo, e che ne è il cuore, al di là degli attacchi in sé.
Possono essere soluzioni percorribili le terapie di mantenimento con dosi minori. Non so se abbia o meno provato tutti i farmaci disponibili, e quale sia esattamente stata la diagnosi (disturbo di panico ?).
Il suo ragionamento è corretto sul fatto che si debba fare un bilancio tra benefici e effetti collaterali.
Le preoccupazioni che esprime al momento sono sintomatiche del disturbo, vale a dire che sono dettate dal modo di pensare che si sviluppa in questo disturbo, e che ne è il cuore, al di là degli attacchi in sé.
Possono essere soluzioni percorribili le terapie di mantenimento con dosi minori. Non so se abbia o meno provato tutti i farmaci disponibili, e quale sia esattamente stata la diagnosi (disturbo di panico ?).
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 29/06/2011.
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