Esaurimento nervoso che ha colpito la mia fidanzata
Gentilissimi dottori,
nel ringraziarvi per il supporo da voi concesso, vado a descrivervi la mia situazione, che non coinvolge me bensì la mia fidanzata.
Nella primavera del 2005 perse il padre già ricoverato da una settimana in ospedale per controlli al cuore e mai nessuno si sarebbe aspettato una tale tragedia, visto che anche gli stessi vostri colleghi non hanno mai messo a conocenza della famiglia, un pericolo di questo genere. Comunque non è questa la mia croce (perdonate il termine, ma rende l'idea). Nei primi mesi successivi tutto sembrava nella normalità, ovviamente la tragedia era ben presente nella mente di tutti, ma la vita sembrava scorrere bene, fino all'autunno/inverno dello stesso anno, quando la madre della mia fidanzata venne colpita da una grave forma di depressione, condita da dolori alle gambe, alle braccia, insofferenza alle persone, poco appetito, insomma tutti i sintomi della patologia e così la ragazza si è ritrovata in un sol colpo a fare tutto, dallo studiare (università, secondo anno), al badare alla casa, al badare alla madre e mi insegnate che la mole di lavoro in questi alti è immensa, visto che lei non ha avuto un attimo di respiro; fino ad un paio di mesi fa, quando finalmente attraverso consulti medici e relative prescrizioni mediche, la depressione della madre venne battuta! Adesso gli impegni della mia fidanzata, a livello di casa e di accudimento sono decisamente diminuiti, ma a lungo andare questo è stato un problema... recentemente gli stessi sintomi (anche se in forma più lievi), sono stati riscontrati anche lei e recentissima visita dal neurologo /vi parlo del 23 c.m.) le ha diagnostico un esaurimento nervoso non grave, prescrivendole dei medicinali di cui adesso non ricordo il nome. L'aiuto che chiedo a voi è di tipo umano/sanitario, nel senso che io adoro questa persona e vederla in queste condizioni, mi uccide..! Come mi devo comportare? Cercarla di farla uscire solo con gli amici? Portarla in giro con me, ovunque voglia andare? Non lo so, io sono disperato, perchè non so da che parte iniziare... Sperando in un vostro cortese riscontro porgo i miei più sentiti saluti.
Giuseppe
nel ringraziarvi per il supporo da voi concesso, vado a descrivervi la mia situazione, che non coinvolge me bensì la mia fidanzata.
Nella primavera del 2005 perse il padre già ricoverato da una settimana in ospedale per controlli al cuore e mai nessuno si sarebbe aspettato una tale tragedia, visto che anche gli stessi vostri colleghi non hanno mai messo a conocenza della famiglia, un pericolo di questo genere. Comunque non è questa la mia croce (perdonate il termine, ma rende l'idea). Nei primi mesi successivi tutto sembrava nella normalità, ovviamente la tragedia era ben presente nella mente di tutti, ma la vita sembrava scorrere bene, fino all'autunno/inverno dello stesso anno, quando la madre della mia fidanzata venne colpita da una grave forma di depressione, condita da dolori alle gambe, alle braccia, insofferenza alle persone, poco appetito, insomma tutti i sintomi della patologia e così la ragazza si è ritrovata in un sol colpo a fare tutto, dallo studiare (università, secondo anno), al badare alla casa, al badare alla madre e mi insegnate che la mole di lavoro in questi alti è immensa, visto che lei non ha avuto un attimo di respiro; fino ad un paio di mesi fa, quando finalmente attraverso consulti medici e relative prescrizioni mediche, la depressione della madre venne battuta! Adesso gli impegni della mia fidanzata, a livello di casa e di accudimento sono decisamente diminuiti, ma a lungo andare questo è stato un problema... recentemente gli stessi sintomi (anche se in forma più lievi), sono stati riscontrati anche lei e recentissima visita dal neurologo /vi parlo del 23 c.m.) le ha diagnostico un esaurimento nervoso non grave, prescrivendole dei medicinali di cui adesso non ricordo il nome. L'aiuto che chiedo a voi è di tipo umano/sanitario, nel senso che io adoro questa persona e vederla in queste condizioni, mi uccide..! Come mi devo comportare? Cercarla di farla uscire solo con gli amici? Portarla in giro con me, ovunque voglia andare? Non lo so, io sono disperato, perchè non so da che parte iniziare... Sperando in un vostro cortese riscontro porgo i miei più sentiti saluti.
Giuseppe
[#1]
Caro Giuseppe,
i suoi timori sono condivisibili ed è ammirevole l'impegno con cui vuole aiutare la sua ragazza e la comprensione delle sue difficoltà, cose non comuni.
Mi sembra di capire che una delle sue paure sia che la sua ragazza si possa suicidare.
Quanto sia importante questo rischio lo può valutare lo psichiatra o neurologo (meglio uno psichiatra) che la ha in cura.
Non lasciarla sola può essere un'idea corretta.
Dal parte sua lei può starle vicino con tutta la comprensione e pazienza di cui dispone. Non è opportuno spingere qualcuno a fare qualcosa che non ha voglia di fare, ma può comunque aiutarla nelle sue attività e invogliarla.
Non serve neanche far finta di niente, ma può discutere dei pensieri e di quello che sente la sua ragazza se lei ne ha voglia, se non ne ha voglia semplicemente dirsi disponibile, accudirla e aspettare.
Auguri
Massimo Lai
Massimo Lai, MD
[#2]
Gentile utente.
Quello che ha interessato la sua fidanzata è la conseguenza del disturbo posttraumatico da stress per effetto di prolungata esposizione a situazioni negative moralmente e operativamente.
Credo che il collega neurologo al quale si è rivolta saprà ben curarla.
Il comportamento che deve assumere con lei è di assoluto rispetto senza forzarla nelle cose. Vedrà che appena starà meglio con la terapia sarà lei a chiederle di fare delle cose e di contattare gli amici. Il suo atteggiamento deve essere non oppressivo e ne tanto meno emulativo. Deve solo assecondarla.
Cordialità.
Dott. marino GIULIANO
Quello che ha interessato la sua fidanzata è la conseguenza del disturbo posttraumatico da stress per effetto di prolungata esposizione a situazioni negative moralmente e operativamente.
Credo che il collega neurologo al quale si è rivolta saprà ben curarla.
Il comportamento che deve assumere con lei è di assoluto rispetto senza forzarla nelle cose. Vedrà che appena starà meglio con la terapia sarà lei a chiederle di fare delle cose e di contattare gli amici. Il suo atteggiamento deve essere non oppressivo e ne tanto meno emulativo. Deve solo assecondarla.
Cordialità.
Dott. marino GIULIANO
Marino GIULIANO
[#3]
Utente
Vi ringrazio di cuore per le esaustive risposte!
Se mi permettete tengo a precisare una cosa; non ho assolutamente paura che la mia ragazza possa suicidarsi, non l'ho mai pensato e mai lo penserò... La mia unica paura è non riuscire ad essere quel supporto morale, fisico, psicologico, di cui le ha bisogno! Lo stesso illustre Neurologo dal quale è andata, le ha consigliato di farsi la sua vita senza più privazioni, cosa che invece negli ultimi due anni non ha potuto fare, di essere anche un pò egoista e pensare a se stessa, fare le cose non perchè costretta!
Personalmente invece, mi sento come un bambino che ha scoperto all'improvviso di essere entrato in un mondo di adulti e si trova spaesato! Ho come l'impressione che qualsiasi cosa io decida di fare, la sbagli... Questa mattina ho provato a farle capire che se un eventuale allontanamento da parte mia a favore di amici o quant'altro, potesse esserle utile, ero pronto a prendere in considerazione tale eventualità; invece probabilmente ho ottenuto solo l'effetto di crearle più confusione e dubbi..! A volte ragionare con l'amore, mettendo da parte il cervello è deleterio.
Se mi permettete tengo a precisare una cosa; non ho assolutamente paura che la mia ragazza possa suicidarsi, non l'ho mai pensato e mai lo penserò... La mia unica paura è non riuscire ad essere quel supporto morale, fisico, psicologico, di cui le ha bisogno! Lo stesso illustre Neurologo dal quale è andata, le ha consigliato di farsi la sua vita senza più privazioni, cosa che invece negli ultimi due anni non ha potuto fare, di essere anche un pò egoista e pensare a se stessa, fare le cose non perchè costretta!
Personalmente invece, mi sento come un bambino che ha scoperto all'improvviso di essere entrato in un mondo di adulti e si trova spaesato! Ho come l'impressione che qualsiasi cosa io decida di fare, la sbagli... Questa mattina ho provato a farle capire che se un eventuale allontanamento da parte mia a favore di amici o quant'altro, potesse esserle utile, ero pronto a prendere in considerazione tale eventualità; invece probabilmente ho ottenuto solo l'effetto di crearle più confusione e dubbi..! A volte ragionare con l'amore, mettendo da parte il cervello è deleterio.
[#4]
Gentile utente.
Assecondi la sua fidanzata e non sia troppo invadente. Non proponga, non insista e non si faccia scrupoli. Le stia solo vicino e la ascolti.Con il tempo e la terapia migliorerà tutto. Deve avere solo un pò di pazienza.
Cordialità.
Dott. Marino GIULIANO
Assecondi la sua fidanzata e non sia troppo invadente. Non proponga, non insista e non si faccia scrupoli. Le stia solo vicino e la ascolti.Con il tempo e la terapia migliorerà tutto. Deve avere solo un pò di pazienza.
Cordialità.
Dott. Marino GIULIANO
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.6k visite dal 24/11/2007.
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