Encefalopatia tossica da arsenico

In breve, sono stato vittima di un'intossicazione cronica intermittente (dolosa) da Arsenico (prima il verde acetoarsenito di rame, poi il bianco triossido) nel periodo 2004-2010 (per un totale effettivo di 3-4 anni). Ho sviluppato una resistenza che ha indotto l'autore a un aumento progressivo delle dosi (nel cibo), con tre episodi subacuti (febbre, diarrea acquosa, tremori, dolori neuromuscolari diffusi, vista confusa, disfagia e disfasia, depressione, agitazione, ecc.).
La tragedia è che nella mia città non c'è un centro antiveleni e così non ho potuto avere una diagnosi corretta, ma solo un'analisi chimica dei composti chimici di cui non ho potuto dimostrare l'assunzione. Infatti gli episodi subacuti hanno provocato scompensi psichici che mi hanno mandato in ospedale psichiatrico per mesi, minando irrimediabilmente la mia credibilità (diagnosi di schizofrenia).
Mentre la neuropatia periferica assonale (diagnosticata tramite PESS) sta migliorando rapidamente (avevo perso completamente la sensibilità alle gambe), restano un'incordinazione motoria e una perdita di memoria con disorientamento e sonnolenza, oltre a disturbi psicologici.
Una RMN encefalica ha mostrato un recente ampliamento degli spazi subaracnoidei in regione frontotemporale.
Domanda: esistono altri esami che possano evidenziare eventuali danni cerebrali? Esistono eventuali terapie?
Tenga presente che nessun neurologo può sospettare la verità che io non accenno nemmeno per paura di altri ricoveri psichiatrici.
Grazie.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Mi scusi. Come è stata fatta la diagnosi di "intossicazione cronica da Arsenico"?

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
In realtà è stata formulata in forma dubitativa all'Istituo Maugeri di Pavia nel 2009 solo sulla base dei sintomi perché in quel periodo ero pulito da circa 6 mesi (esami urina nella norma). Unici reperti obiettivi le analisi chimiche di alimenti (caffè, zucchero, sale) di cui però è indimostrabile l'assunzione continuata da parte mia. Purtroppo una situazione di invalidità e di solitudine mi ha paralizzato e solo in un periodo di relativo benessere ho potuto recarmi a Pavia. Una diagnosi certa può essere fatta solo con esami medici durante l'intossicazione, non sei mesi dopo.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Non e' esatto. Esistono anche altri test per l'intossicazione cronica e non sulle urine. Dovrebbe palarne con un centro di Tossicologia, magari quello dell'Universita' di Bologna.
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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
A Bologna, dove vivo, esiste un Centro di Tossicologia Forense che esegue test (dai capelli all'attivazione neutronica) solo su disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Altrimenti si può fare un test tricologico su qualche sito Internet (mineralogramma), ma io non mi fido molto.
In ogni caso il test tricologico, affinché abbia un qualche valore, va fatto solo sulla porzione di capelli cresciuta durante la presunta intossicazione. Operazione non facile o anche impossibile se è trascorso del tempo.
La ringrazio per la risposta.