Cefalee persistenti, contrazioni involontarie ed altro..

Salve!
vi descrivo il mio stato di salute a distanza di poco più di un anno dall’ insorgere dei primi disturbi ( in ordine cronologico ):
1. frequenti cefalee bilaterali di variabile intensità caratterizzate da dolore di tipo talora costrittivo pressorio talaltra bruciante ramificato nella regione frontale, sfenoidale, temporale ed occipitale, accompagnate da fotofobia , resistenti alla somministrazione di farmaci analgesici; sporadicamente eventi dolorosi estremamente localizzati nella regione frontale, lungo la verticale per l’ occhio ; vari disordini all’ articolazione temporo-mandibolare, in particolar modo a ds ; sensazione di costrizione in corrispondenza della faringe e deglutizione difficoltosa ; dolenzia muscolare persistente variabile riguardo alla localizzazione, ad eccezione dei polpacci costantemente dolenti ; affaticamento subitaneo ;
2. frequenti vertigini, capogiro, disturbi alla vista quali annebbiamento, tremore accompagnati da dolenzia al capo nelle regioni sopra indicate ;
3. repentino ed ingiustificato innalzamento della frequenza respiratoria, del battito cardiaco e dei valori pressori ;
4. ridotta capacità di apprendimento, concentrazione e memorizzazione ; saltuarie difficoltà nell’articolazione della parola e nella lettura;
5. rigidità articolare e muscolare, variabile in diffusione, intensità e localizzazione ; contrazioni involontarie ; tendenza a serrare le estremità degli arti ( a carattere unilaterale )( ad es. il serrarsi a pugno della mano ds nel sonno e nel corso di spiccate reazioni emotive ); ridotte stabilità nella deambulazione e capacità manipolativa ;
6. parestesie di vario carattere, specialmente brevi scosse elettriche che si originano dalla zona lombare e discendono lungo le gambe , formicolii agli arti ed al capo ;
7. acufeni di media intensità ( ‘effetto conchiglia marina‘ ) specialmente all’orecchio ds, sensibili alla posizione del capo rispetto al resto del corpo ed alla manipolazione fisioterapica del distretto di appartenenza ; ovattamento auricolare ; dolenzia di tipo costrittivo nella regione dell’ orecchio interno .
Episodi di alterata percezione termica ed olfattiva, febbricola, nausea, minzione frequente, dolori di tipo trafittivo all’ addome sup lato ds e faringiti resistenti ad antibatterici .
Sono stato sottoposto ai seguenti accertamenti ( in ordine cronologico ):
A. esami sangue urine feci, a più riprese ;
B. holter ecg e pressorio ;
C. ecocardiografia ;
D. rxgrafie al rachide cervicale ;
E. rmn senza m.d.c. all’ encefalo ( all’ epoca non accusavo già i disturbi ai punti 1-2-4 );
F. esofago-gastro-duodenoscopia;
G. ecografia addominale .
Da questi è emerso :
A. ggt costantemente e gpt saltuariamente sopra il limite superiore di alcuni punti ; variazioni significative nella ripartizione percentuale dei leucociti ; tracce di emazie e leucociti nelle urine ;
B. lieve ipertensione di tipo essenziale ( diagnosi effettuata nel periodo invernale ) , allo stato attuale e senza alcuna terapia in atto dalla sospensione avvenuta nel periodo estivo ( terapia con losartan ), i valori diastolici sono nei limiti di norma, diversamente quelli sistolici ; da notare che i disturbi al punto 3 comparivano pure in corso di terapia ;
C. nei limiti di norma ;
D. rettilizzazione del tratto cervicale ;
E. negativa ;
F. ernia iatale ( terapia con esomeprazolo );
G. negativa ;
Le cefalee sono state giudicate di natura muscolo-tensiva. Né le manipolazioni fisioterapica ed osteopatica né la terapia farmacologica, pur arrecandomi un qualche beneficio transitorio non hanno eliminato i relativi disturbi ( neppure a terapia in corso ).
In attesa di un Vs consiglio e disponibile per eventuali chiarimenti, grazie dell’ attenzione e distinti saluti.
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Credo che Lei sia stato studiato abbastanza bene, ma spesso non basta fare una sfilza di esami senza un sospetto diagnostico ben preciso.
Dovrei visitarla e ascoltare meglio la Sua storia clinica.
Da alcuni sintomi che descrive potrebbe essere utile eseguire i seguenti esami:
- RMN midollare cervicale-dorsale e lombare con gadolinio
- Potenziali Evocati Somato Sensoriali Arti Inferiori e Superiori
- Potenziali Visivi ed Acustici

Cordialmente

Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
giovannimigliaccio@tiscali.it
[#2]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali


Egregio,questi sono i sintomi della sindrome da stanchezza cronica/fibromialgia, CFS, indici di una infiammazione cronica attiva persistente, determinata da agenti patogeni che la letteratura internazionale indica nei virus Epstein Barr, Herpes virus 6 e Cytomegalovirus, ma altri potrebbero accompagnarli ed esserne i responsabili unitamente a loro.


frequenti cefalee bilaterali
fotofobia
dolenzia muscolare persistente variabile riguardo alla localizzazione, ad eccezione dei polpacci costantemente dolenti ;
affaticamento subitaneo ;
frequenti vertigini, capogiro, disturbi alla vista quali annebbiamento, tremore accompagnati da dolenzia al capo nelle regioni sopra indicate ;
ridotta capacità di apprendimento, concentrazione e memorizzazione ;
saltuarie difficoltà nell’articolazione della parola e nella lettura;
. rigidità articolare e muscolare, variabile in diffusione, intensità e localizzazione ;
contrazioni involontarie ; tendenza a serrare le estremità degli arti
ridotte stabilità nella deambulazione e capacità manipolativa ;
parestesie di vario carattere, specialmente brevi scosse elettriche che si originano dalla zona lombare e discendono lungo le gambe , formicolii agli arti ed al capo ;
acufeni di media intensità

Questi invece sono i sintomi del probabile interessamento della ghiandola tiroidea:
sensazione di costrizione in corrispondenza della faringe e deglutizione difficoltosa
repentino ed ingiustificato innalzamento della frequenza respiratoria, del battito cardiaco e dei valori pressori ;

Questi sono i sintomi dell’interessamento epatico da parte dei virus
. ggt costantemente e gpt saltuariamente sopra il limite superiore di alcuni punti

Questi sono indicativi della presenza di agenti patogeni
significative nella ripartizione percentuale dei leucociti ;
tracce di emazie e leucociti nelle urine ;

ernia iatale ( terapia con esomeprazolo );
Infine, la presenza della infiammazione cronica, attiva persistente ha permesso, aumentando l’acidità dello stomaco, l’impianto di Helicobacter Pilori, che determina l’ernia iatale; ma la prescrizione di un invertitore della pompa, accentua l’infiammazione dell’organismo, aumentandone l’acidità; infatti manda molecole acide nel sangue, quando necessitano quelle alcaline.

L'Helicobacter Pylori è un batterio, anche lui molto birichino, che in certe determinate occasioni, diventa di difficile riscontro; infatti lui è un batterio a forma di bastoncino, sulla cui superficie ha diverse proteine, antigeni, che promuovono la risposta anticorpale, uno di questi, a produrre ureasi, su cui sono basati tutti gli esami che normalmente vengono eseguiti, breath test, anticorpi, feci, test durante la gastroscopia, successivi; ma in condizioni particolari, di vita, sua, si trasforma in cocco, perdendo la proteina ureasi; così cercano l'ureasi, e non è presente, cercano un bastoncino ed invece è un cocco; in questi casi, potrebbero verificarsi falsi negativi, il batterio è presente, ma non viene individuato.
Importante è la determinazione delle altre proteine di superficie:

Stesso problema dell'Epstein Barr, sono presenti,ma non rilevabili.

Infatti ambedue, per le loro caratteristiche, sono difficilmente riscontrabili; precedentemente ho descritto quelle del’Helycobacter, quelle dell’Epstein Barr, sono simili, infatti alberga nelle cellule in forma latente, ma attiva, e può determinare anche alterazioni a livello del sistema nervoso centrale, compresi i costituenti della mielina.

Il virus di Epstein Barr, vive nelle cellule, senza far perdere loro il “self”, quindi inattaccabili; produce proteine che lo rendono “invisibile”, soprattutto una, simile alla interleuchina 10, che serve al sistema immunitario, per comunicare che il “nemico” è stato eliminato, mentre invece lui è sempre presente; il risultato di questo è che difficilmente passa nel sangue, quindi intercettato, con alcuna produzione di IgM, le poche volte che il sistema riesce a rintracciarlo, produce IgG, che costantemente sono in aumento, dimostrandone la presenza, come le “significative nella ripartizione percentuale dei leucociti;” che esprimono la presenza di agenti patogeni attivi.

Questi virus devo intercettarli esattamente e portarli via, staccando il virus dalle cellule e rendendolo disponibile al sistema immunitario, che così provvede alla sua eliminazione.

Saluti Alberto Moschini

alberto.moschini@fastwebnet.it

moschinialberto@medicitalia.it






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