Gli è stata diagnosticata una demenza senile
Scrivo per illustrare brevemente le condizioni di mia madre, 84 anni.
Nel 1992 ha subìto un quintuplo by-pass coronarico e da allora si cura con statine per il colesterolo, con Amaril per il diabete e un’altra sostenza per la pressione.
Già allora, dopo essere stata dimessa, noi famigliari avevamo notato una certa perdita di memoria che però da parte dei medici era stata ritenuta fisiologica.
Con il passare degli anni questi episodi di perdita di memoria e confusione si sono accentuati tanto che circa 2,5 anni fa abbiamo sottoposto mia madre a visita geriatrica dove però non era emerso nulla di particolarmente preoccupante.
Nel tempo le cose peggioravano e tutto è precipitato circa 16 mesi fa quando dopo una caduta la paziente si è dovuta sottoporre ad intervento chirurgico per intervenire su una incrinatura al femore sinistro. Sono state intallate 2 viti e l’anestesia è stata epidurale.
Nel periodo di ricovero lo stato mentale è degenerato, tanto che sottoposta a visita geriatrica gli è stata diagnosticata una demenza senile di tipo misto di grado medio-severo. Per cercare di lenire le frequenti crisi di pianto gli viene somministrato al mattino una dose media di zoloft.
Ultimamente le cose vanno male: non riesce più a trovare le parole, i ricordi si fermano a circa 60 anni fa, fa fatica ad usare le posate per mangiare, tende a vedere quello che succede alla televisione come se fosse accaduto in casa, fa fatica a riconoscerci e solo quando sono a casa io è tranquilla: secondo lei sono il suo “paparino” che la protegge.
Ultimamente anche il diabete è notevolmente peggiorato (emoglobina glicata: 8,9% - glicemia a digiuno: 175 mg/dl) e anche la “testa” segue un decorso peggiorativo rapido. In compenso le altre analisi sono ottime.
Io e le mie sorelle siamo consapevoli che le cose possono solo peggiorare ma vorremmo sapere, naturalmente in larga massima, cosa ci aspetta nel breve, tenuto conto che abbiamo notato che ultimamente la progressione della malattia è stata notevole anche se a “scatti”.
Ho letto che le demenze senili portano anche ad un rapido indebolimento della persona, in quanto attaccano la parte del cervello che stimola il sistema immunitario: può succedere a breve?
Garzie molte per l’attenzione.
Federico
Nel 1992 ha subìto un quintuplo by-pass coronarico e da allora si cura con statine per il colesterolo, con Amaril per il diabete e un’altra sostenza per la pressione.
Già allora, dopo essere stata dimessa, noi famigliari avevamo notato una certa perdita di memoria che però da parte dei medici era stata ritenuta fisiologica.
Con il passare degli anni questi episodi di perdita di memoria e confusione si sono accentuati tanto che circa 2,5 anni fa abbiamo sottoposto mia madre a visita geriatrica dove però non era emerso nulla di particolarmente preoccupante.
Nel tempo le cose peggioravano e tutto è precipitato circa 16 mesi fa quando dopo una caduta la paziente si è dovuta sottoporre ad intervento chirurgico per intervenire su una incrinatura al femore sinistro. Sono state intallate 2 viti e l’anestesia è stata epidurale.
Nel periodo di ricovero lo stato mentale è degenerato, tanto che sottoposta a visita geriatrica gli è stata diagnosticata una demenza senile di tipo misto di grado medio-severo. Per cercare di lenire le frequenti crisi di pianto gli viene somministrato al mattino una dose media di zoloft.
Ultimamente le cose vanno male: non riesce più a trovare le parole, i ricordi si fermano a circa 60 anni fa, fa fatica ad usare le posate per mangiare, tende a vedere quello che succede alla televisione come se fosse accaduto in casa, fa fatica a riconoscerci e solo quando sono a casa io è tranquilla: secondo lei sono il suo “paparino” che la protegge.
Ultimamente anche il diabete è notevolmente peggiorato (emoglobina glicata: 8,9% - glicemia a digiuno: 175 mg/dl) e anche la “testa” segue un decorso peggiorativo rapido. In compenso le altre analisi sono ottime.
Io e le mie sorelle siamo consapevoli che le cose possono solo peggiorare ma vorremmo sapere, naturalmente in larga massima, cosa ci aspetta nel breve, tenuto conto che abbiamo notato che ultimamente la progressione della malattia è stata notevole anche se a “scatti”.
Ho letto che le demenze senili portano anche ad un rapido indebolimento della persona, in quanto attaccano la parte del cervello che stimola il sistema immunitario: può succedere a breve?
Garzie molte per l’attenzione.
Federico
[#1]
Gentile utente.
La situazion generale della demenza comporta una maggiore vulnerabilità del paziente a malanni di altro tipo.
Il quadro descritto è tipico di una demenza mista con importante componente vascolare che, come lei dice, prosegue a scatti o scalini,come diciamo noi.
Le cadute sono l'evenienza più tipica delle malattie neurodegenerative del sistema nervoso centrale al punto che le loro conseguenze posttraumatiche segnano proprio la evoluzione del quadro clinico generale.Non è raro vedere un rapido peggioramento di pazienti anziani con demenza dopo frattura di femore specie se non contenibile.
Non esiste ancora,oggi, una terapia curativa delle demenze.
La necessità più immediata della signora è l'assistenza continua per evitare ulteriori cadute e altri eventi come i decubiti e fa molto la vicinanza dei familiari.
Cordialità.
Dott. Marino GIULIANO
responsabile di unità di valutazione Alzheimer
sito:www.webalice.it/marinogiuliano1
La situazion generale della demenza comporta una maggiore vulnerabilità del paziente a malanni di altro tipo.
Il quadro descritto è tipico di una demenza mista con importante componente vascolare che, come lei dice, prosegue a scatti o scalini,come diciamo noi.
Le cadute sono l'evenienza più tipica delle malattie neurodegenerative del sistema nervoso centrale al punto che le loro conseguenze posttraumatiche segnano proprio la evoluzione del quadro clinico generale.Non è raro vedere un rapido peggioramento di pazienti anziani con demenza dopo frattura di femore specie se non contenibile.
Non esiste ancora,oggi, una terapia curativa delle demenze.
La necessità più immediata della signora è l'assistenza continua per evitare ulteriori cadute e altri eventi come i decubiti e fa molto la vicinanza dei familiari.
Cordialità.
Dott. Marino GIULIANO
responsabile di unità di valutazione Alzheimer
sito:www.webalice.it/marinogiuliano1
Marino GIULIANO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 12.8k visite dal 07/11/2007.
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