Insonnia persistente
Mio figlio ha 23 anni. Durante il corso di studi di Architettura per rispettare le consegne in prossimità di esami o di revisione dei progetti prodotti ha anche saltato le ore di sonno. Uno stress che forse oggi paga pesantemente. Dopo gli ultimi esami dei primi di Febbraio ha cominciato a soffrire di insonnia.Le abbiamo provate tutte: camomille, valeriane, pillole di mix di erbe rilassanti, infusi di mix di erbe rilassanti, melatonina. Continuando a manifestarsi il disturbo il medico di base gli ha prescritto Immovane 7,5 che gli ha restituito un sonno di 5 ore. Visto che alle 4 del mattino si rimanifestava l'insonnia, il medico di base dopo un'introduzione graduale di lexotan ha riunito Immovane + 10 gocce di lexotan e per due giorni il sonno è durato 7-8 ore ma, al terzo giorno, è ritoranto a svegliarsi alle 4 del mattino. Premetto che mio figlio afferma con determinazione di non essere ansioso e che l'unico suo desiderio è un bisogno di normalità. Adesso accusa stanchezza diffusa e rigidità alle braccia. Un consiglio grazie
[#1]
Gent. mo Utente,
data la storia dell'insonnia di suo figlio non sottovaluterei il problema.
Trattasi di un'insonnia III^ fase di sonno (tardiva); non escluderei una perdita di efficacia del farmaco (peraltro in prima ipotesi Imovane poteva essere indicato).
Sarebbe opportuna una visita neurologica ed un esame polisonnografico eventualmente preceduto da un EEG basale.
Cordialmente
data la storia dell'insonnia di suo figlio non sottovaluterei il problema.
Trattasi di un'insonnia III^ fase di sonno (tardiva); non escluderei una perdita di efficacia del farmaco (peraltro in prima ipotesi Imovane poteva essere indicato).
Sarebbe opportuna una visita neurologica ed un esame polisonnografico eventualmente preceduto da un EEG basale.
Cordialmente
Dott. Marco Trucco
Specialista in Neurologia e Neurofisiologia Clinica
www.marcotrucco.it
[#2]
Ex utente
aggiorno la situazione .
ho contattato un neurologo che mi ha indirizzata da un suo collega psichiatra. In una seduta di psicoterapia è stata analizzata la condotta di vita e si è giunti alla conclusione che la causa dell'insonnia è un'ansia causata dall'unione di una serie di piccoli eventi di natura sociale-relazionale. Lo psichiatra ha sostituito l'imovane con 1/3 di trittico compresse ma non lo ha tollerato...quella notte non ha dormito, forse si è lasciato suggestionare da quanto scritto sul foglio illustrativo. Sempre su indicazione di questi, mio figlio ha ripreso l'imovane ,che gli assicura 4 ore di sonno, ed ha aumentato le gocce di lexotan a 15-18. Da quel momento si sono intravisti piccoli progressi che sono stati più evidenti nell'arco di una settimana. Ha cominciato a rifrequentare i suoi amici e a praticare palestra per circa un'ora e mezza. Un elemento che lo preoccupava sono i dolori alle braccia, alla nuca e vertigini che si acuizzano nelle notti con poco sonno ma si è rassicurato quando sia lo psichiatra, sia il neurologo e sia il medico di base hanno attribuito questi sintomi ad una tensione cervico muscolare dovuta alla perdita di sonno.Il neurologo ha confermato la tesi del suo collega psichiatra ed ha escluso la necessità di esami clinici.
Oggi il sonno ancora non è ristoratore: va a letto alle 0.00, come sua consuetudine, alle 4- 4.30 si sveglia e riprende un sonno leggero non subito ma anche dopo qualche ora, ma talvolta no, in questo caso il suo buon umore che sta riaffiorando viene messo alla prova. In questa situazione, non può essere efficiente alle 7-8 del mattino. Gli è stato consentito dallo pschiatra 30 m di sonno pomeridiano per "riprendere un pò di benzina". A mio parere occorre dare una copertura alle successive 4 ore, forse con un'integrazione o qualche sostituzione o magari rimodulando gli stessi farmaci. Grazie - Una mamma
ho contattato un neurologo che mi ha indirizzata da un suo collega psichiatra. In una seduta di psicoterapia è stata analizzata la condotta di vita e si è giunti alla conclusione che la causa dell'insonnia è un'ansia causata dall'unione di una serie di piccoli eventi di natura sociale-relazionale. Lo psichiatra ha sostituito l'imovane con 1/3 di trittico compresse ma non lo ha tollerato...quella notte non ha dormito, forse si è lasciato suggestionare da quanto scritto sul foglio illustrativo. Sempre su indicazione di questi, mio figlio ha ripreso l'imovane ,che gli assicura 4 ore di sonno, ed ha aumentato le gocce di lexotan a 15-18. Da quel momento si sono intravisti piccoli progressi che sono stati più evidenti nell'arco di una settimana. Ha cominciato a rifrequentare i suoi amici e a praticare palestra per circa un'ora e mezza. Un elemento che lo preoccupava sono i dolori alle braccia, alla nuca e vertigini che si acuizzano nelle notti con poco sonno ma si è rassicurato quando sia lo psichiatra, sia il neurologo e sia il medico di base hanno attribuito questi sintomi ad una tensione cervico muscolare dovuta alla perdita di sonno.Il neurologo ha confermato la tesi del suo collega psichiatra ed ha escluso la necessità di esami clinici.
Oggi il sonno ancora non è ristoratore: va a letto alle 0.00, come sua consuetudine, alle 4- 4.30 si sveglia e riprende un sonno leggero non subito ma anche dopo qualche ora, ma talvolta no, in questo caso il suo buon umore che sta riaffiorando viene messo alla prova. In questa situazione, non può essere efficiente alle 7-8 del mattino. Gli è stato consentito dallo pschiatra 30 m di sonno pomeridiano per "riprendere un pò di benzina". A mio parere occorre dare una copertura alle successive 4 ore, forse con un'integrazione o qualche sostituzione o magari rimodulando gli stessi farmaci. Grazie - Una mamma
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Gent. ma Sig. ra,
data la diagnosi di ansia relazionale che è stata fatta a Suo figlio, verosimilmente avvalorata dall'efficacia del Lexotan (che però non ha risolto completamente il problema), vorrei chiedere se gli è stato consigliato e se sta seguendo un ciclo di colloqui psicoterapici in modo da approfondire la tematica e metterlo in grado di risolvere i suoi disagi. All'età di 23 anni non credo che si possa affrontare tale situazione unicamente con farmaci.
Cordialmente
data la diagnosi di ansia relazionale che è stata fatta a Suo figlio, verosimilmente avvalorata dall'efficacia del Lexotan (che però non ha risolto completamente il problema), vorrei chiedere se gli è stato consigliato e se sta seguendo un ciclo di colloqui psicoterapici in modo da approfondire la tematica e metterlo in grado di risolvere i suoi disagi. All'età di 23 anni non credo che si possa affrontare tale situazione unicamente con farmaci.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.2k visite dal 10/04/2011.
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Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.