Cefalea mista (emicrania senza aura + cefalea tensiva cronica)

Egregi dottori,
da molti anni soffro di attacchi di emicrania, pulsante con nausea, fono e fotofobia, per i quali mi hanno precritto un triptano(maxalt), da prendere appena avverto il dolore. A questo problema, da circa un anno, si è aggiunto un nuovo mal di testa non pulsante, nucale temporo-frontale che si presenta quotidianamente e mi rende la vita impossibile, visto che non riesco a bloccare la cefalea nè con un fans nè con il maxalt. Per questo ho deciso di recarmi ad un centro cefalee, dove il neurologo, dopo aver appurato che l'esame neurologico era nella norma, a parte la contrattura dei muscoli della nuca e della masticazione, mi ha disgnosticato una cefalea mista(emicrania senza aura e cefalea tensiva cronica). Mi ha detto che devo imparare a distinguere le due tipologie di mal di testa, perchè per la seconda triptani e fans non hanno alcun effetto. Questo per me è molto difficile, avendo quotidianamente la cefalea, faccio fatica a distinguerli e mi accorgo di avere un attacco di emicrania quando ormai il dolore è molto forte e non riesco più a bloccarlo con nulla. Alla seconda visita al centro, il neurologo mi ha prescritto per la cefalea il citalopram 20mg per alcuni mesi. Assumo il farmaco da un paio di settimane, senza alcun miglioramento,vorrei sapere se è la soluzione giusta per il problema, dal momento che il medico non ha ritenuto opportuno effettuare alcun esame(es. tac) prima di prescrivermi la cura. La mia perplessità nasce dal fatto che le controindicazioni del citalopram sono molte, e non vorrei trovarmi,in seguito, con più problemi di quanti già ne abbia. Inoltre, per distinguere i due mal di testa il neurologo mi ha parlato di podromi dell'emicrania, mi potreste spiegare esattamente di che cosa si tratta? Ringrazio tutti anticipatamente per le delucidazioni!
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Il coinvolgimento dei muscoli della masticazione indicano una probabile malocclusione. Il prof Marcello Brunelli cura da molto tempo le emicranie con un particolare tipo di bite che costringe la bocca in massima estensione. Se è interessata mi faccia sapere. Per i prodromi dell'emicrania (dal "Trattato di neurologia clinica" Verduci editore) si dividono in:
a) psicologici: depressione iperattività, euforia, loquacità, irritabilità, agitazione;
b) neurologici: fotofobia (fastidio alla luce), difficoltà a concentrarsi, fonofobia (fastidio al rumore), disfasia (difficoltà a parlare), iperosmia (alterata percezione degli odori);
c) fisici ed autonomici: rigidità del collo, appetito insaziabile, sensazione di freddo, pigrizia, diarrea o stipsi, sete, perdita di urine, ritenzione idrica. L'aura invece è la presenza di uno o più dei seguenti sintomi: nausea e/o vomito, fonofobia, fotofobia.
Saluti
Dr Daniele Tonlorenzi

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

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Utente
Utente
Egregio dr. Tonlorenzi,
La ringrazio molto per l'esaustiva risposta! Per quanto riguarda il bite Le farò senz'altro sapere nel caso non dovesse funzionare la cura farmacologica che sto facendo. Distinti saluti.




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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile Signora,

Molti soggetti affetti da cefalea possono sviluppare, nel tempo, una cefalea cronica, in qualche caso favorita da un abuso di analgesici o triptani. In questi casi è utile instaurare un trattamento preventivo con specifici farmaci per cicli di 4-6 mesi o più a lungo. Inoltre è necessario valutare la presenza di altri fattori in grado di causare cefalea: alterazioni del ciclo sonno-veglia, fattori alimentari, concomitanti disturbi d'ansia o depressivi, stress psico-fisico.
A mio avviso non deve pensare agli effetti collaterali dei farmaci utilizzati per la profilassi delle cefalee, peraltro rari e reversibili, bensì ai potenziali benefici.
Deve considerare, altresì, che i farmaci di prevenzione della cefalea iniziano a dare risultati favorevoli dopo 3-4 settimane di trattamento; inoltre spesso è necessario utilizzare 2-3 medicinali differenti prima di individuare il farmaco realmente efficace per un determinato paziente.
Per quanto detto consiglierei quanto segue:
1) si affidi ad un neurologo che possa seguirLa nel tempo e suggerire i trattamenti farmacologici più efficaci;
2) riduca lo stress psico-fisico e lavorativo;
3) si impegni nel regolarizzare per quanto possibile il ciclo sonno-veglia;
4) segua con continuità esercizi di rilassamento muscolare, training autogeno o rebirthing.

Cordiali saluti.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
Specialista in Neurologia
Dirigente Medico ASL BARI

www.medicitalia.it/massimo.muciaccia
massimo.muciaccia@medicitalia.it

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI

[#4]
Utente
Utente
Egregio dottore,
grazie tante per il consulto. Cercherò di avere un pò di pazienza per vedere se ci saranno dei miglioramenti. A riguardo, avrei un'altra perplessità: nel caso la terapia che sto seguendo dovesse non avere benefici dopo le 4 settimane, mi consiglia di sospendere e contattare il neurologo per un trattamento alternativo, o di continuale fino alla fine del ciclo (4 mesi)?
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Il collega ha senza dubbio ragione, molti fattori concorrono nell'insorgenza della cefalea e dell'emicrania. Per ciò che riguarda gli alimenti potrebbe tenere una specie di calendario e segnare i cibi che assume giorno per giorno. Nel caso lo stesso cibo sia più volte concomitante con gli attacchi potrebbe provvedere alla sua eliminazione. Comunemente si dice che alcuni alimenti siano da evitare, formaggi stagionati, dado da cucina (monoglutammato di sodio) molto utilizzato nei ristoranti cinesi (c'è una forma di emicrania detta "sindrome da ristorante cinese"), ecc. Ottimi consigli quelli dei punti 3 e 4 talvolta più facili del 2 (Visco e Padoa Schioppa talvolta non lo consentono). Se vorrà "trasgredire dalla neurologia farmacologica", sappia che c'è un Prof Ord. di Neurobiologia al Dipartimento di Fisiologia di Pisa, considerato uno dei massimi neuroscienziati del mondo, che da anni (con ottimi risultati) in casi come il Suo fa fare un particolare tipo di bite (in massima apertura).
Saluti
Daniele Tonlorenzi
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Utente
Utente
La ringrazio ancora, cercherò, per quanto mi è possibile, di seguire i Vostri consigli. Mi potrebbe dare qualche informazione relativa a questo bite. Si tratta di una protesi fissa o mobile? Ho sentito, inotre, che dà problemi di dizione e di fonetica, è vero?
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Si tratta di una cosa in resina rimovibile da portare di notte per diversi mesi. La particolarità del nostro bite è che costringe la bocca in massima apertura.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
dtonlorenzi@mcarrara.com
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