Emorragia subaracnoidea
Buonasera a tutti,
penso sia superfluo descrivervi la disperazione con la quale vi scrivo, avrei bisogno di un parere oggettivo da parte di qualche altro medico sulla situazione di mia madre.
Circa dieci giorni fa mia madre ha avuto una paralisi del braccio sinistro e del volto sinistro, durata pochi minuti senza dirlo a nessuno. Il giorno dopo si è recata dal suo medico curante che pensando ad una TIA le ha dato una cardioaspirina e le ha detto si sottoporsi ad una visita neurologica. Il giorno seguente l'evento si è ripresentato e abbiamo portato mia madre al pronto soccorso. Le hanno chiesto di stringere gli occhi ma non ci è riuscita e nonostante gli avessimo detto che era stato il secondo evento, e la sua situazione (mia madre ha 75 anni ed è ipertesa) le hanno assegnato un codice verde. Dopo 6 ore la visitano per farle una TAC è succede il dramma, mia madre viene colta da una grave emorragia e va in coma. I medici non ci hanno dato speranze dicono che l'emorraggia è stata molto vasta, che non ci sono possibilita di ripresa e dobbiamo solo sperare che muoia il prima possibile.
Ora è in coma da una settimana, ma i suoi parametri vitali, cuore pressione sono buoni. Questa è la ricostruzione di cià che è successo secondo la sua cartella clinica:
- ictus ischemico con infarcimento emorragico
- emorragia di tetraemoventricolo
- risonanza magnetica non mostra malformazioni vascolari
- emorragia subaracnoidea a livello degli spazi della base
Ho delle domande che mi stanno letteralmente lacerando:
1) il medico di base si è comportato bene? Non avrebbe dovuto mandarla immediatamente al prontosoccorso?
2) il medico che l'ha accolta al prontosoccorso, considerando i due episodi di presunta TIA a distanza di due giorni, e considerando che non riusciva a chiudere gli occhi ha assegnato un codice corretto?
3) se al pronto soccorso fossero intervenuti d'urgenza con una tac e avessero provato ad abbassare la pressione, invece che fargliela alzare facendola aspettare da sola per 6 ore in mezzo a malati gravi, si sarebbe potutto fare qualcosa, i danni potevano essere meno gravi?
4) Devo rassegnarmi come dicono i medici e sperare che muoia il prima possibile in modo che smetta di soffrire, o ci sono stati casi di ripresa e vita dignitosa in situazioni come questa?
Mia madre muove un pò le braccia e le gambe e a volte emette dei suoni, ma ha i piedi rigidi rivolti all'interno. Noi siamo convinti che ci senta anche se negli ultimi giorni risponde sempre meno.
Grazie di cuore per il vostro parere.
penso sia superfluo descrivervi la disperazione con la quale vi scrivo, avrei bisogno di un parere oggettivo da parte di qualche altro medico sulla situazione di mia madre.
Circa dieci giorni fa mia madre ha avuto una paralisi del braccio sinistro e del volto sinistro, durata pochi minuti senza dirlo a nessuno. Il giorno dopo si è recata dal suo medico curante che pensando ad una TIA le ha dato una cardioaspirina e le ha detto si sottoporsi ad una visita neurologica. Il giorno seguente l'evento si è ripresentato e abbiamo portato mia madre al pronto soccorso. Le hanno chiesto di stringere gli occhi ma non ci è riuscita e nonostante gli avessimo detto che era stato il secondo evento, e la sua situazione (mia madre ha 75 anni ed è ipertesa) le hanno assegnato un codice verde. Dopo 6 ore la visitano per farle una TAC è succede il dramma, mia madre viene colta da una grave emorragia e va in coma. I medici non ci hanno dato speranze dicono che l'emorraggia è stata molto vasta, che non ci sono possibilita di ripresa e dobbiamo solo sperare che muoia il prima possibile.
Ora è in coma da una settimana, ma i suoi parametri vitali, cuore pressione sono buoni. Questa è la ricostruzione di cià che è successo secondo la sua cartella clinica:
- ictus ischemico con infarcimento emorragico
- emorragia di tetraemoventricolo
- risonanza magnetica non mostra malformazioni vascolari
- emorragia subaracnoidea a livello degli spazi della base
Ho delle domande che mi stanno letteralmente lacerando:
1) il medico di base si è comportato bene? Non avrebbe dovuto mandarla immediatamente al prontosoccorso?
2) il medico che l'ha accolta al prontosoccorso, considerando i due episodi di presunta TIA a distanza di due giorni, e considerando che non riusciva a chiudere gli occhi ha assegnato un codice corretto?
3) se al pronto soccorso fossero intervenuti d'urgenza con una tac e avessero provato ad abbassare la pressione, invece che fargliela alzare facendola aspettare da sola per 6 ore in mezzo a malati gravi, si sarebbe potutto fare qualcosa, i danni potevano essere meno gravi?
4) Devo rassegnarmi come dicono i medici e sperare che muoia il prima possibile in modo che smetta di soffrire, o ci sono stati casi di ripresa e vita dignitosa in situazioni come questa?
Mia madre muove un pò le braccia e le gambe e a volte emette dei suoni, ma ha i piedi rigidi rivolti all'interno. Noi siamo convinti che ci senta anche se negli ultimi giorni risponde sempre meno.
Grazie di cuore per il vostro parere.
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Gentile Utente,
non è possibile rispondere alle prime due domande non conoscendo a fondo il problema. Al punto tre non si potrà mai avere la controprova ed è impossibile stabilire se un intervento più rapido potesse creare meno danni cerebrali. Intuitivamente Le dico che forse non sarebbe cambiato nulla, considerata l'entità dell'emorragia) ma è soltanto un'idea mia personale.
Punto4) effettivamente la situazione è molto grave, l'emorragia massiva ha invaso tutti i ventricoli cerebrali (quattro). Le possibilità di sopravvivenza, con tutti i limiti del consulto a distanza, non mi sembrano molte, tesi avvalorata dai sanitari che hanno in cura la mamma e che quindi conoscono bene il problema. Senza volere creare false aspettative, rarissimamente qualcuno è sopravvissuto ma con qualità della vita scadente (non autosufficiente).
Per quello che può valere Le sono sinceramente vicino.
Speriamo bene.
Un grosso in bocca al lupo
non è possibile rispondere alle prime due domande non conoscendo a fondo il problema. Al punto tre non si potrà mai avere la controprova ed è impossibile stabilire se un intervento più rapido potesse creare meno danni cerebrali. Intuitivamente Le dico che forse non sarebbe cambiato nulla, considerata l'entità dell'emorragia) ma è soltanto un'idea mia personale.
Punto4) effettivamente la situazione è molto grave, l'emorragia massiva ha invaso tutti i ventricoli cerebrali (quattro). Le possibilità di sopravvivenza, con tutti i limiti del consulto a distanza, non mi sembrano molte, tesi avvalorata dai sanitari che hanno in cura la mamma e che quindi conoscono bene il problema. Senza volere creare false aspettative, rarissimamente qualcuno è sopravvissuto ma con qualità della vita scadente (non autosufficiente).
Per quello che può valere Le sono sinceramente vicino.
Speriamo bene.
Un grosso in bocca al lupo
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.5k visite dal 01/03/2011.
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