Riabilitazione a seguito di un'amorragia cerebrale ischemica
Salve,
Io sono un commercialista di Reggio Calabria e vorrei chiedere un consulto per un problema relativo a mia mamma (62 anni), in stato di minima coscienza da 5 mesi (dopo 2 mesi di rianimazione e uno di SV) a seguito di un evento emoraggico;
presenta oggi un'autonomia clinica quasi totale (ha cominciato a mangiare e i medici affermano che in una mezza dozzina di settimane si potrà staccare definitivamente dalla peg) e presenta valori pressori, cardiaci,respiratori, ecc., normali.
Ha registrato sensibili miglioramenti negli ultimi tempi (segue con lo sguardo, si commuove alle parole d'affetto dei congiunti, sorride, addiruttura ride in alcuni contesti allegri come alla visita della nipotina) tanto da farci indurre a pensieri positivi su una "guarigione" minima della sua coscienza. Ultimamente con la mano destra (ha paralizzati gli arti di sinistra ma ha liberi quelli di destra) toglie i capelli dal col collo del marito, prendendoli uno ad uno, si spalma la crema per le mani con la mano funzionante su quella plegica. insomma dei progressi notevoli.
Vorrei sapere se è possibile intervenire su un caso come quello descritto anche in virtù di quanto ho letto in merito ai progetti sperimentali che riguardano i pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza, (onde magnetiche, o elettrodi invasivi, ecc), visto che uno specialista del settore ha detto che non vi è alcuna possibilità di miglioramento (anche se mia mamma, ripeto, sta lentamente raggiungendo dei miglioramenti presso l'unità riabilitativa di Crotone)
Ringrazio profondamente chi mi risponderà poichè in questo particolare "mondo" purtroppo le famiglie spesso si sentono sole con un qualcosa che non è morte ma che non è nemmeno vita.
Grazie mille.
Io sono un commercialista di Reggio Calabria e vorrei chiedere un consulto per un problema relativo a mia mamma (62 anni), in stato di minima coscienza da 5 mesi (dopo 2 mesi di rianimazione e uno di SV) a seguito di un evento emoraggico;
presenta oggi un'autonomia clinica quasi totale (ha cominciato a mangiare e i medici affermano che in una mezza dozzina di settimane si potrà staccare definitivamente dalla peg) e presenta valori pressori, cardiaci,respiratori, ecc., normali.
Ha registrato sensibili miglioramenti negli ultimi tempi (segue con lo sguardo, si commuove alle parole d'affetto dei congiunti, sorride, addiruttura ride in alcuni contesti allegri come alla visita della nipotina) tanto da farci indurre a pensieri positivi su una "guarigione" minima della sua coscienza. Ultimamente con la mano destra (ha paralizzati gli arti di sinistra ma ha liberi quelli di destra) toglie i capelli dal col collo del marito, prendendoli uno ad uno, si spalma la crema per le mani con la mano funzionante su quella plegica. insomma dei progressi notevoli.
Vorrei sapere se è possibile intervenire su un caso come quello descritto anche in virtù di quanto ho letto in merito ai progetti sperimentali che riguardano i pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza, (onde magnetiche, o elettrodi invasivi, ecc), visto che uno specialista del settore ha detto che non vi è alcuna possibilità di miglioramento (anche se mia mamma, ripeto, sta lentamente raggiungendo dei miglioramenti presso l'unità riabilitativa di Crotone)
Ringrazio profondamente chi mi risponderà poichè in questo particolare "mondo" purtroppo le famiglie spesso si sentono sole con un qualcosa che non è morte ma che non è nemmeno vita.
Grazie mille.
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Gentile Utente
dalla situazione che descrive credo che il trattamento più utile per Sua madre sia rappresentato dalla riabilitazione intensiva eseguita in struttura riabilitativa adeguata (che a quanto ho capito sta già eseguendo).
dalla situazione che descrive credo che il trattamento più utile per Sua madre sia rappresentato dalla riabilitazione intensiva eseguita in struttura riabilitativa adeguata (che a quanto ho capito sta già eseguendo).
cordiali saluti
Dr. Rosario Vecchio
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 20/02/2011.
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