X egregio dr. neu. m. muciaccia ed eventuali psicologi

Buongiorno egregio e gentile dottor Muciaccia;

mi rivolgo a Lei perchè la sua risposta al mio primo post è stata (insieme a quella del dr. Bulla) molto "umana" e soprattutto molto insigne, di grandissimo pregio.

Fra i vari consigli che Lei mi ha precedentemente dato mi ha anche suggerito il training autogeno;
io in passato più di una volta ho avuto l'intenzione di apprenderlo ma non l'ho poi fatto perchè mi era stato sconsigliato sia dai psicologi che da un psichiatra perchè mi avevano detto che il gioco non vale la candela in quanto mi hanno spiegato che fa stare bene solo momentaneamente e i benefici che offre sono limitati nel tempo ed a volte decadono anche a distanza di poche ore,
quindi la tranquillità ed il benessere psicofisico che può eventualmente dare il t.a. sono effimeri.

Siccome a differenza di loro, Lei, egregio dr. Muciaccia, mi ha consigliato di tentare anche questa strada e, siccome io ero (e sono) intenzionato a farlo,
volevo solo sapere la sua opinione (e magari quello di qualche altro psicologo diverso da quelli che me l'hanno sconsigliato) riguardo il training autogeno.

RingraziandoLa sinceramente per l'aiuto già datomi,
La suluto calorosamente.


[#1]
Dr. Marcello Mura Neurologo 137 4
Mi intrometto per segnalare che il training autogeno può non essere curativo o risolutivo; ma, se fatto bene, può essere molto bello (forse come passeggiare nella natura, leggere un buon libro, rilassarsi con le persone care, nuotare...); allora... perchè no?

[#2]
Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile utente,

La ringrazio per l'apprezzamento espresso in relazione alla mia precedente risposta.
Per quanto riguarda la Sua domanda, generalmente consiglio ai miei pazienti di seguire, oltre alle terapie farmacologiche, anche percorsi "olistici", basati su esercizi di rilassamento muscolare, concentrazione e meditazione. Molte malattie, infatti, presentano una importante componente psicosomatica che non è possibile risolvere soltanto con i medicinali. Inoltre la vita moderna è complessa ed ansiogena; molti individui avvertono un senso di profonda insoddisfazione interiore e provano disagio nel rimanere da soli con sé stessi. In realtà conosciamo veramente poco del nostro carattere, dei nostri sentimenti profondi, delle nostre vere aspirazioni. La stessa scuola o l'università non insegnano a comprendere sé stessi e soprattutto non danno utili consigli su come fortificare il carattere, controllare l’impulsività, sviluppare la spiritualità, raggiungere la felicità, migliorare complessivamente la nostra vita.
In tale ottica è importante il Training Autogeno o discipline simili (come il Rebirthing, la Risposta Rilassante, ecc.) che possono essere considerate moderne metodiche "olistiche" che prendono spunto dagli antichi sistemi di auto-conoscenza. Infatti qualsiasi esercizio in grado di determinare una profondo rilassamento psico-fisico può aiutare in vari modi: rasserena la mente, riduce le tensioni muscolari, rende più felici e fiduciosi nei confronti degli altri. Ovviamente non è possibile garantire risultati immediati, tuttavia anche semplici esercizi quali il rilassamento muscolare o la concentrazione su una musica lenta (classica o new age) se effettuati per 20 minuti al giorno con costanza, dovrebbero produrre effetti benefici nel tempo. L'importante è affrontare questi esercizi in modo molto graduale e possibilmente seguendo i consigli di uno psicoterapeuta esperto in tali metodiche.
Inoltre, nell’ambito di questo percorso “olistico” del quale sto parlando, è importante imparare a modificare alcuni atteggiamenti psicologici errati molto frequenti. Mi riferisco ai sentimenti di negatività che molte persone manifestano nei confronti di svariati avvenimenti, persone e persino oggetti comuni. In tal senso Jim Leonard, ideatore del Rebirthing, afferma: “…possiamo essere grati per quello che ci sta accadendo in questo momento oppure possiamo pensare in modo negativo dicendo: potrebbe essere tutto diverso.
La gratitudine è gioire per quello che ci sta succedendo, tutto il resto è considerare negativamente gli avvenimenti. Gioire della propria vita aumenta l’energia e la felicità”.
Supponiamo, per fare un semplice esempio, che qualcuno fori una gomma in autostrada. Può verificarsi una iniziale reazione di frustrazione; tuttavia se si permette di gioire e trovare piacevole il fatto di dover sostituire una gomma, tutto sarà più positivo ed inoltre l’interessato sarà più efficiente nel completare il compito.
Infatti ogni volta che si giudica qualcosa negativamente, si provano sensazioni spiacevoli nel corpo e nella mente. Impariamo pertanto ad evitare le negatività e vedere le cose in modo più positivo, creando un condizionamento favorevole. Ad esempio proviamo a sorridere di più nel corso della giornata, anche senza apparente motivo; inoltre modifichiamo determinate affermazioni: invece di dire “tutto sta andando male” possiamo dire “oggi è stata una giornata un po’ difficile; domani tutto andrà molto meglio”. La nostra mente verrà influenzata in modo positivo e, nel tempo, si raggiungerà una maggiore felicità.

Tanti cordiali saluti.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
Specialista in Neurologia
Dirigente Medico ASL BARI

www.medicitalia.it/massimo.muciaccia



DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI