Emicrania cronica: x i medici, ormai, senza speranza...

Buongiorno a tutti i Sigg. Medici,
ho 32 anni e da 20 anni sono in cura presso vari centri cefalee e dopo moltissimi esami risultati negativi, profilassi con calcioantagonisti, betabloccanti, antidepressivi, ergotaminici, antiepilettici (ultimo il Topamax che e' risultato l'unico ad avere un minimo beneficio ma oltre i 100 mg al giorno e non per non piu' di due settimane) e varie terapie alternative (riflessologia, osteropatia, chiropratica, shatzu, agopuntura) non ho risolto assolutamente niente. Le mie crisi mensili non fanno che aumentare di frequenza (quasi ogni giorno) e riesco a combatterle solamente con l'uso di triptani (miei tristi compagni di vita da 15 anni). Mi sento ormai rispondere: NON C'E' PIU' NIENTE DA FARE. Se questo e' cio' che devo aspettarmi per il resto della mia vita, allora che senso ha andare avanti? Non e' vita insomma!!!! Nessuno di voi puo' consigliarmi qualcosa che non ho ancora provato e che abbia avuto dei reali risultati? Premetto che non sono un tipo facilmente influenzabile e che forse alcune "medicine alternative" richiedono un po' di auto-suggestione sulla quale son certa di non poter contare... Mi fido solo di cio' che e' scientificamente spiegabile :) Puo' esserci una correlazione tra quantita' di acido arachidonico (e conseguenti prostaglandine) ed emicrania?
Grazie a tutti.
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile Signora,

è evidente che il Suo problema di cefalea non è semplice da trattare, tuttavia non deve perdere la speranza di raggiungere in qualche modo una stabilizzazione del disturbo.
Lei riferisce di aver sperimentato molteplici farmaci di prevenzione, senza particolare successo. A mio avviso in tali casi è necessario utilizzare per 6 mesi o più a lungo una associazione di due o più farmaci per la profilassi delle cefalee , previa valutazione di eventuali controindicazioni.
Deve considerare altresì che determinati fattori possono provocare attacchi di emicrania e dovrebbero pertanto essere evitati.
In particolare: contraccettivi orali, alcool, nitriti, glutammato monosodico, aspartame, cioccolato, formaggi stagionati, digiuno, stress psico-fisico, ansia, luci intermittenti o fluorescenti, altitudine, riduzione del sonno o eccessivo sonno.
Alcuni studi suggeriscono, inoltre, che la assunzione dell'integratore alimentare melatonina da 3 mg mezz'ora prima del sonno possa ridurre, in alcuni soggetti, la frequenza delle crisi emicraniche (rivista "Neurology" n. 63 del 24 agosto 2004).
Consiglierei pertanto quanto segue:
1) si rivolga ad un bravo neurologo che possa seguirLa nel tempo e suggerire i trattamenti con farmaci di prevenzione della emicrania più efficaci;
2) riduca per quanto possibile lo stress psico-fisico ed i fattori scatenanti sopra indicati;
3) si impegni nel regolarizzare il ciclo sonno-veglia eventualmente utilizzando per alcuni mesi l'integratore alimentare melatonina da 3 mg;
4) segua con continuità esercizi di rilassamento muscolare o training autogeno.


Cordiali saluti ed auguri.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
Specialista in Neurologia
Dirigente Medico ASL BARI

www.medicitalia.it/massimo.muciaccia



DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI

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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Muciaccia,
La ringrazio innanzitutto per la solerte ed esaustiva risposta.
A Torino, dove sono nata e cresciuta (vivo a Rimini solo da un anno), sono stata seguita in vari centri (come gia' indicato nella mia precedente domanda), primo fra tutti, il Centro Cefalee dell'Ospedale Le Molinette. All'epoca ero molto giovane (15 anni) motivo per cui i medici hanno ritenuto opportuno evitare profilassi farmacologiche ripiegando (dovo vari esami e accertamenti) sulle "diete" che escludessero cibi a richio (come quelli da Lei indicati). Purtroppo non ho risolto molto, anche se da allora non mangio cioccolato e non bevo alcolici (questi in effetti, ho notato, mi possono causare il dolore).
Purtroppo la vita quotidiana porta a vivere in modo un po' stressato chiunque e questo temo di riuscire ad evitarlo un po' meno efficacemente (sono una persona anche piu'ttosto emotiva e questo peggiora le cose). Ho provato anche la melatonina in passato (e devo dire che dormivo meglio, anche se non ho risolto i problemi di emicrania). Nessuno mi aveva mai proposto, pero', l'assunzione combinata di piu' farmaci come profilassi (ne ho sempre usato uno solo o al massimo 1+antidepressivo, anche se per lunghi periodi). Seguiro' il Suo consiglio (proponendolo al mio medico) e tornero' a prendere la Melatonina.
Molte grazie.
Oriana
P.S. Cosa ne pensa sulla novita' del "gene responsabile di emicrania"?
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile Signora,

Era noto già da molto tempo che l'emicrania spesso interessa più soggetti di un nucleo familiare. Tuttavia l'individuazione da parte di ricercatori italiani di un gene che possa determinare una trasmissione ereditaria del disturbo è certamente molto importante, poiché permetterà di sviluppare nel futuro nuove strategie terapeutiche mirate.
Per quanto riguarda l'associazione di più farmaci nel trattamento preventivo dell'emicrania, è necessario procedere con cautela. Si può partire da un singolo farmaco che abbia dato qualche beneficio ed associare gradualmente un secondo farmaco con meccanismo di azione diverso, senza trascurare i medicinali di "vecchia generazione", a volte molto efficaci in determinati soggetti.
E' ovviamente necessaria una stretta collaborazione tra paziente e medico per individuare la miglior strategia di prevenzione e la durata della stessa.
Inoltre, si deve considerare che numerosi pazienti affetti da cefalea cronica possono presentare una "cefalea da abuso di farmaci".
Infatti, numerosi medicinali utili per l'attacco acuto possono provocare, nel tempo, una cefalea da abuso; tra questi vi sono i F.A.N.S. ed i triptani.
Il problema è rappresentato dal fatto che una cefalea cronica da abuso non risponde ai trattamenti di profilassi senza una preliminare sospensione dei farmaci di abuso. In tali casi è necessario eliminare in modo subitaneo o graduale i medicinali di abuso, preferibilmente in ambiente ospedaliero ed iniziare, nel contempo, la profilassi farmacologica.

Cordiali saluti ed auguri.


DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
Specialista in Neurologia
Dirigente Medico ASL BARI

www.medicitalia.it/massimo.muciaccia
[#4]
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,

temevo di incorrere nella "cefalea da abuso di farmaci"... per questo sbagliavo tentando invano di sopportare il dolore quanto piu' possibile nella speranza di non dover ricorrere ai triptani troppo spesso (i F.A.N.S. purtroppo non mi sono mai stati di alcun sollievo). I medici che mi hanno seguita in tutti questi anni si sono sempre raccomandati affinche' li assumessi il prima possibile dall'inizio dell'attacco al fine di avere migliori risultati e limitare i danni. Mi sono, pertanto, sincerata che questi farmaci non dessero problemi di assuefazione e, infatti, cosi' mi era stato garantito.
Certo sono incorsa piu' volte nel fenomeno del rebound e quindi l'assunzione dei triptani e' diventato spesso un fatto quotidiano.
Parlero' con il mio medico riguardo alla possibilita' di intraprendere un percorso di "disintossicazione" affinche' siano piu' efficaci sia la profilassi che il trattamento della crisi.
La ringrazio nuovamente per il tempo che mi ha dedicato e La saluto cordialmente.
Oriana
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Dr. Andrea Mezzoli Otorinolaringoiatra, Medico estetico, Chirurgo plastico 52
Gentile utente,
Le posso consigliare una visita da un collega che è un esperto nella diagnosi e nella terapia delle cefalee. Ho letto il Suo quesito e credo che potrebbe aiutarla.
Distinti saluti

Andrea Mezzoli

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Utente
Utente
Molte grazie Dott. Mezzoli,
attendo ansiosa i riferimenti di questo medico specialista in modo da poterlo contattare per un appuntamento (vedo, tra l'altro, che Lei si trova "in zona" e spero anche questo Suo collega).
Sa, avrei molto bisogno, dopo tante delusioni e tentativi a vuoto, di qualcuno che colga "la sfida" con un po' di entusiasmo e mi restituisca la speranza se non proprio di guarire, almeno di vivere meglio :)
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Dr. Andrea Mezzoli Otorinolaringoiatra, Medico estetico, Chirurgo plastico 52
Gentile utente,
Le lascio con piacere i riferimenti del collega :
Dott.Giorgio Mezzoli
riceve presso il poliambulatorio Olympus di Ravenna tel 0544 456766, dove peraltro lavoro anch'io.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio molto.
Chiamero' sicuramente.
Oriana
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Dr. Lorenzo Alberti Dentista, Gnatologo 124 1
Glie lo ha mai detto nessuno che molte cefalee (l'emicrania è un'altra cosa, ma non è molto frequente) sono di origine stomato-gnatica? Derivanti,cioè, da un funzionamento scorretto della bocca? La chiave di lettura è nell'alterazione del rapporto mandibolo-cranico(condizionato spesso dall'occlusione dentale). Ma sapesse anche quante cefalee cosiddette "idiopatiche"(cioè di origine sconosciuta) dipendono da una deglutizione scorretta... Il primo trattamento che feci di correzione della posizione spaziale della mandibola ad un paziente che non viveva più senza antidolorifici, quando dopo tre settimane mi telefonò per dirmi che finalmente dormiva sereno e senza più dolori, ricordo ancora che mi commossi. Ora, considerato che ha già consultato molti specialisti senza venire a capo di alcunchè, io le consiglierei caldamente di farsi vedere anche da uno specialista del mio settore. Attenzione però: molti,purtroppo, si improvvisano specialisti in questo campo e partono all'avventura con bites sconsiderati, casuali, inutili e a volte addirittura dannosi. Lo studio giusto da contattare dovrebbe essere fornito di scoliosometro,pedana baropodometrica, tens(apparecchio di elettrostimolazione dei nervi motori orofacciali)e kinesiografo. Per approfondire un poco provi anche a consultare il mio sito: www.miolabroma.it. se è interessata potrei in seguito fornirle alcuni indirizzi sicuri.
Cordialità
Dr. Lorenzo Alberti, Roma

Dr Lorenzo Alberti
www.drlorenzoalberti.it
www.miolabroma.it

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
L'incidenza dell'emicrania è del 12% secondo il file http://www.careonline.it/1999/2_99/pdf/dossier.pdf Dagli studi del Dr Lance JW nel 1985 si sa che una delle due teorie dell'emicrania è quella del riflesso trigemino vascolare (anche detta teoria del cancello trigeminale) si può trovare cercando "trigeminovascular reflex". Utilizzando questa teoria il Prof Marcello Brunelli Ordinario di Neurobiologia http://virmap.unipi.it/cgi-bin/virmap/vmibo?dottorati:RS6;main utilizza una tecnica di stimolazione trigeminale con grossi vantaggi per i pazienti. Se è interessata mi faccia sapere.
Dr Daniele Tonlorenzi

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#11]
Utente
Utente
Gent.mi Dott. Alberti e Tonlorenzi,
Vi ringrazio innanzitutto per le cortesi risposte.
Attualmente ho iniziato a seguire le indicazioni del Dott. Mezzoli (V. messaggi precedenti) e devo dire che la sua teoria e il suo atteggiamento mi danno piuttosto fiducia e siccome mi sta consigliando una strada che io stessa ero interessata a percorrere prima di incontrarlo, devo dire che, ora come ora, preferirei attenderne gli esiti prima di imbarcarmi in nuovi tentativi.
Anzi, a dirla tutta, spero davvero di stare meglio e di non averne bisogno!!! :)
Per quanto riguarda la possibilita' di un malfunzionamento della bocca, non saprei... Sono stata visitata in relazione al mio problema, da vari odontoiatri ed otorinolaringoiatri che non hanno riscontrato problemi (anche se non e' detto che non siano stati correttamente rilevati).
Per la teoria del riflesso trigemino vascolare, invece, devo dire che il dolore e' proprio localizzato in quel punto e quindi mi informero' anche presso il sito che mi ha gentilmente segnalato. Saperne sempre di piu', ormai, e' per me una missione :)
Grazie ancora ad entrambi. Oriana
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
In bocca al lupo. La stimolazione trigeminale che viene fatta dall'ordinario di neurobiologia (Brunelli Marcello) consta di un bite particolare, non è descritta da nessuna parte e sta dando ottimi risultati.
Daniele Tonlorenzi
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Dr. Marino Giuliano Neurologo, Medico fisiatra 174 9
Gentile Signora.
Mi permetto di inserirmi nel ricco e dotto dialogo fra lei e i colleghi.
Si è posto qualcuno il quesito se la sua è una vera emicrania.Questo non possiamo desumerlo dai pochi dati che ci fornisce. Potrebbe soffrire di cefalea cronica quotidiana che è una entità a se stante.
Potrebbe essere una emicrania cronica o una cefalea over use di frmaci come detto da altri colleghi prima.Deve rivolgersi ad un centro ospedaliero che tratta le cefalee anche attraverso la pratica della disassefuazione da farmaci. Dopo di che potrà iniziare una buona profilassi.

Cordialità.

Dott.Marino GIULIANO
Neurologo perfezionato sulle cefalee.

Marino GIULIANO

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Faccio talvolta difficoltà a comprendere le cose. Un reparto ospedaliero di neurologia va bene. Un neuroscienziato che ha lavorato con un Nobel (E. Kandel), con un italiano che è stato finalista per il Nobel nelle neuroscienze 4-5 volte (Giuseppe Moruzzi), Presidente del Dottorato in Neuroscienze di base e dello sviluppo dell'università di Pisa, va meno bene. Certi criteri di valutazione non li capisco.
Cordialità
Daniele Tonlorenzi
Emicrania

L'emicrania è una delle forme più diffuse di cefalea primaria, può essere con aura o senz'aura. Sintomi, cause e caratteristiche delle emicranie.

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