Emorragia estesa al emisfero destro

Buona sera, il 17 Dicembre scorso la mia futura suocera è stata trovata distesa in bagno ( si suppone che sia caduta a seguito del ictus) in un torpore generale, leggermente confusa senza riferire dolore ne alla testa ne in nessuna parte del corpo. Accusava solo una forte stanchezza ed il profondo desiderio di continuare a riposare (convinta di essere nel suo letto). Non sappiamo da quante ore potesse essere lí perché abita da sola. Abbiamo chiamato il 118 ed é stata ricoverata dopo aver effettuato la TAC nella Strock Unity per un'emorragia diffusa all' emisfero destro.
Presentava una rima della boca deviato un diverso allineamento dell'occhio sinistro rispetto al destro, una flacidità all'arto superiore sinistro ma l'arto inferiore non sembra colpito. l'emitorace di sinistra sembra non espandersi come la parte opposta.É stata da subito cominciata una terapia antiedemigena e anti ipertensiva ma ancora alle tac successive (ogni 72ore)la situazione era invariata. Dopo una settimana e mezza nella Strock unity è stata spostata nel reparto di degenza perché le sue condizioni respiratorie sono migliorate e lo stato di coscienza è tornato quasi normale.
L'ultima Tac effettuata ha messo in luce un leggero riassorbimento di questa massa ematica ma la deviazione alla bocca ( con i conseguenti problemi nella masticazione e deglutizione) la deviazione del tronco sempre verso il lato non colpito e "soprattutto" la completa plegia dell'arto sinistro mi sembra un po inosuale dopo 18 giorni dallo strock?. Ho osservato durante la conversazione ad una leggera deviazione dall'argomento affrontato verso cose confuse o bizzarre....centra qualcosa??
Nei prossimi giorni verra portata nel reparto di fisioterapia intro ospedaliera con la speranza che possa recuperare il piú possibile per avere una buona gestione delle sue attività quotidiane.
Mi potete consigliare qualcosa di meglio??puó aver influito negativamente un ritrovamento tardivo
C'è qualcosa che puó preoccupere nel post strock???
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Utente,

la sintomatologia che descrive è perfettamente compatibile con l'emorragia dell'emisfero destro.
La riabilitazione adesso è indispensabile per un eventuale recupero la cui entità però non è possibile stabilirla perchè dipende da tante variabili, come i danni provocati a determinate strutture cerebrali, l'estensione precisa dell'emorragia, la reattività individuale alla riabilitazione.
Pertanto non è possibile stabilire i tempi e l'entità dell'eventuale recupero.
Le porgo comunque i migliori auguri per una rapida risoluzione del problema.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la sua immediata risposta, le faccio un'ulteriore domanda, mia suocera soffriva gia da prima di una leggera depressione mai presa in considerazione, ora che la presa di coscenza dell'accaduto sta prendendo piede sarà necessario o ideale non trascurare l'aspetto psicologico??? e se si è meglio indicarlo ai dottori per un supporto farmacologico???
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Utente,

se dovessero subentrare problemi di natura depressiva è ovvio che sarebbe opportuno un consulto specialistico.
Poi deciderà lo specialista quale terapia sarebbe più indicata per Sua suocera e se occorre metterla in terapia.

Cordialmente
[#4]
Utente
Utente
Egregio Dottore,
la ringrazio per la rapidità delle sue risposte e la precisione.
Le volevo chiedere, dopo essere stata eminattente per 15 giorni, ieri per la prima volta mi ha detto di sentir dolore alla mano dell'arto colpito dalla plegia, è un segno di miglioramento o essendo un dolore deve farmi pensare che c'è qualcosa che non va, tipo un'eccessiva immobilità dell'arto???
la ringrazio anticipatamente e le porgo i miei cordiali saluti
[#5]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Utente,

se prima di questo episodio non c'era sensibilità all'arto, è chiaro che si potrebbe considerare un fatto positivo, questo in senso generale, non è detto che possa applicarsi a Sua suocera della quale sconosco le condizioni cliniche esatte.

Cordialità
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