Piccola emorragia cerebrale
Vorrei quante più informazioni possibili..
Mio zio è in ospedale per una emorragia cerebrale, fortunatemente piccolissima, dovuta ad una crisi ipertensiva...
L'emorragia è stabile da poco più di 3 giorni, lui è sempre stato ed è ancora adesso cosciente, è vigile, muove tutte le parti del corpo, parla.. Insomma ha solo un gran mal di testa ed una pressione da tenere sotto controllo..
Le domande sono:
1) L'ematoma in genere quanto ci mette a riassorbirsi?
2) Il riassorbimento da cosa dipende? avviene sempre? (è in un punto non operabile)
3) Dopo quanti giorni o settimane si può dire con certezza che è fuori pericolo?
4) Il momento peggiore è quello in cui l'emorragia è in corso oppure quando si forma l'ematoma?
Mio zio è in ospedale per una emorragia cerebrale, fortunatemente piccolissima, dovuta ad una crisi ipertensiva...
L'emorragia è stabile da poco più di 3 giorni, lui è sempre stato ed è ancora adesso cosciente, è vigile, muove tutte le parti del corpo, parla.. Insomma ha solo un gran mal di testa ed una pressione da tenere sotto controllo..
Le domande sono:
1) L'ematoma in genere quanto ci mette a riassorbirsi?
2) Il riassorbimento da cosa dipende? avviene sempre? (è in un punto non operabile)
3) Dopo quanti giorni o settimane si può dire con certezza che è fuori pericolo?
4) Il momento peggiore è quello in cui l'emorragia è in corso oppure quando si forma l'ematoma?
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Gent. mo Utente,
se l'emorragia è stata definita "piccolissima" e il paziente non ha un'emiparesi, è cosciente, è stabile, non dovrebbero esserci pericoli immediati. Tuttavia non conoscendo le condizioni generali del malato, nemmeno la sua età (Lei si è registrata con i Suoi dati, senza specificare nella mail quelli di Suo zio), non è facile escludere altri problemi che potrebbero verificarsi. Circa la prognosi deve quindi rivolgersi ai Colleghi che l'hanno in cura.
E' importante che non si presentino nuovi sanguinamenti, quindi come giustamente ha fatto rilevare, è fondamentale il controllo della pressione.
I tempi del riassorbimento non sono prevedibili, comunque date le dimensioni esigue dell'ematoma non dovrebbero essere molto prolungati; va tenuto sotto controllo con TC ripetute. Il sangue tende a riassorbirsi rientrando e defluendo nella circolazione locale e poi generale. Possono rimanere in sede prodotti di degradazione dell'emoglobina.
In genere i rischi maggiori sono immediati, ma non bisogna dimenticare che ogni paziente fa storia a sé e che spesso possono essere più pericolose le complicanze internistiche che l'emorragia in sé.
Cordialmente
se l'emorragia è stata definita "piccolissima" e il paziente non ha un'emiparesi, è cosciente, è stabile, non dovrebbero esserci pericoli immediati. Tuttavia non conoscendo le condizioni generali del malato, nemmeno la sua età (Lei si è registrata con i Suoi dati, senza specificare nella mail quelli di Suo zio), non è facile escludere altri problemi che potrebbero verificarsi. Circa la prognosi deve quindi rivolgersi ai Colleghi che l'hanno in cura.
E' importante che non si presentino nuovi sanguinamenti, quindi come giustamente ha fatto rilevare, è fondamentale il controllo della pressione.
I tempi del riassorbimento non sono prevedibili, comunque date le dimensioni esigue dell'ematoma non dovrebbero essere molto prolungati; va tenuto sotto controllo con TC ripetute. Il sangue tende a riassorbirsi rientrando e defluendo nella circolazione locale e poi generale. Possono rimanere in sede prodotti di degradazione dell'emoglobina.
In genere i rischi maggiori sono immediati, ma non bisogna dimenticare che ogni paziente fa storia a sé e che spesso possono essere più pericolose le complicanze internistiche che l'emorragia in sé.
Cordialmente
Dott. Marco Trucco
Specialista in Neurologia e Neurofisiologia Clinica
www.marcotrucco.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 19.3k visite dal 06/11/2010.
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