Il mio medico proprio oggi mi ha detto che ho un piccolo linfonodo sotto la parte destra della
Buongiorno, scrivo per un problema che mi porto avanti da molto tempo, ma che ultimamente si è aggravato. Dall'adolescenza soffro di depressione, con fasi alterne, sia a periodi che nell'arco di una stessa giornata, di disperazione e gioia. Il difficile rapporto che ho sempre avuto con mio padre ha minato negli anni la mia autostima, non ho amicizie, esco raramente e non ho un ragazzo (i due ragazzi che ho avuto mi hanno fatto soffrire profondamente, approfittandosi di me per poi abbandonarmi). Non riesco più a fidarmi di nessuno, e malgrado i successi nello studio (mi sono laureata con ottimo punteggio e in tempo, ora sono praticante legale) mi sento insoddisfatta, come se avessi percorso una strada che non era la mia. Guardandomi intorno mi sembra che tutti siano stati più fortunati di me, e che comunque siano più felici. Non ammetto da me stessa nessun errore e nessuna debolezza, tanto che un episodio successo due mesi fa mi sta distruggendo internamente: ho praticato petting con un ragazzo che ho visto tre volte in tutto, lui ha infilato le dita dentro il mio orifizio vaginale e mi ha fatto toccare il suo pene, con una breve masturbazione reciproca, ma a parte ciò non c'è stato nessun rapporto vaginale, anale od orale e nessun contatto tra i nostri sessi; quando lui ha eiaculato,ha raccolto con la mano, ma io mi ero già tirata su i pantaloni. Da allora vivo nel terrore di aver potuto contrarre qualche malattia infettiva, malgrado sia stata rassicurata anche qui nel forum da numerosi medici sul fatto che ciò sia quasi impossibile, non faccio che analizzarmi ossessivamente il corpo per scoprire qualche possibile sintomo. Il mio medico proprio oggi mi ha detto che ho un piccolo linfonodo sotto la parte destra della mascella, e sono ripiombata nella paura, collego anche il più piccolo mal di testa a quell'episodio. Ho effettuato una visita neurologica, e il dottore mi ha consigliato una terapia con Domar 2 volte al giorno, ma non mi sembra che la situazione stia migliorando. Oltretutto sono donatrice di sangue, ed effettuerò una donazione in settembre, ma sono terrorizzata all'idea che mi venga diagnosticata qualche malattia che, oltretutto, possa impedirmi di compiere questo gesto che per me è molto importante. Ringrazio sentitamente chiunque vorrà rispondermi.
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Gentile Utente,
come Lei stessa può notare (dando un'occhiata ai post precedenti), sembra abbia un problema che la porta a richiedere di continuo rassicurazione, traendone di volta in volta solo un sollievo momentaneo. Spesso, infatti, le sembra che la situazione non stia migliorando più di tanto, ecc.
E immagino (non conoscendola) che tra una rassicurazione ed un'altra lei combatta continuamente con tutta una serie di idee e pensieri disturbanti e ossessivi, con la netta sensazione di non riuscire mai a "spegnere" il cervello.
Beh, forse sto confermando proprio una delle sue paure: avere una malattia. Ma di che malattia si tratta?
Credo che lei debba fare una visita psichiatrica e successivamente un percorso di psicoterapia, meglio se cognitivo-comportamentale, proprio a fini preventivi, altrimenti questo "disturbo da rassicurazione" diventerà sempre più disturbante.
Che senso avrebbe rimanere costantemente nel dubbio e soffrire per questo?
Ci pensi
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
come Lei stessa può notare (dando un'occhiata ai post precedenti), sembra abbia un problema che la porta a richiedere di continuo rassicurazione, traendone di volta in volta solo un sollievo momentaneo. Spesso, infatti, le sembra che la situazione non stia migliorando più di tanto, ecc.
E immagino (non conoscendola) che tra una rassicurazione ed un'altra lei combatta continuamente con tutta una serie di idee e pensieri disturbanti e ossessivi, con la netta sensazione di non riuscire mai a "spegnere" il cervello.
Beh, forse sto confermando proprio una delle sue paure: avere una malattia. Ma di che malattia si tratta?
Credo che lei debba fare una visita psichiatrica e successivamente un percorso di psicoterapia, meglio se cognitivo-comportamentale, proprio a fini preventivi, altrimenti questo "disturbo da rassicurazione" diventerà sempre più disturbante.
Che senso avrebbe rimanere costantemente nel dubbio e soffrire per questo?
Ci pensi
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Utente
RingraziandoLa per la risposta, vorrei precisare quanto segue: probabilmente ciò che dice è vero, perchè, come ho già detto, molti sono stati i medici che mi hanno tranquillizzata relativamente a quanto ho raccontato, e tuttavia non riesco a sbarazzarmi di quella paura, perchè il mio timore più grande è che possa essere successo qualcosa che in qualche modo sia sfuggito al mio controllo, e che ciò possa compromettere la mia esistenza; altrettanto vero è che molto verosimilmente, se come spero i risultaati delle analisi che eseguirò saranno negativi, tale disturbo si risolverà da sè, ma ciò che vorrei sapere è la possibile origine di un tale comportamento...
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Gentile utente,
la sua problematica è di attinenza psichiatrica in quanto potrebbe beneficiare di una terapia psicofarmacologica adeguata.
Le consilgio pertanto una visita in tal senso.
Cordialmente.
la sua problematica è di attinenza psichiatrica in quanto potrebbe beneficiare di una terapia psicofarmacologica adeguata.
Le consilgio pertanto una visita in tal senso.
Cordialmente.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.7k visite dal 27/08/2007.
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