Il farmaco mi aiuta a far passare il dolore
Buon giorno, sono una donna di 34 anni. Ho sempre sofferto, sin da bambina, di "mal di testa". Non frequente, direi, ma almeno una volta al mese. Il dolore diffuso, o localizzato, a seconda, e talvolta sopportabile, talaltra più intenso, pulsante e più doloroso.
Negli ultimi anni la frequenza degli attacchi è cresciuta, fatto che collego alla vita lavorativa, più stressante, alla cervicale, etc. Di solito tratto l'episodio con la classica pastiglia (brufen, o cibalgina, o nei casi peggiori, novalgina). Il farmaco mi aiuta a far passare il dolore. Se per caso ritorna terminato l'effetto del farmaco, alla seconda assunzione, di solito sparisce del tutto. Alcune volte lo sport anche mi aiuta a combatterlo, essendo una persona molto sportiva, credo che questo sia legato alla dilatazione dei vasi sanguigni, ma comunque il beneficio è sempre immediato.
Ora da diverse settimane ho un "mal di testa" (cefalea?) che non passa più. L'assunzione dei farmaci lo allontana per qualche ora, ma poi ritorna. In particolar modo ritorna in prossimità dei pasti. Segnalo che da sempre (sin da bambina) mangiare più di 4 biscotti consecutivi mi scatenava un forte mal di testa. Eppure non ho contezza di essere allergica a qualcosa. Nell'ultima settimana, poi, ho attraversato una specie di influenza (tosse, raffreddore etc.) che ancora si trascina. Insieme a questa il mal di testa imperversa. Nonostante l'assunzione di tachipirina (che so essere anche antidolorifica, e che quindi pensavo servisse anche per il mal di testa) il dolore passa e poi ritorna. Anche in questa circostanza, noto che i pasti facilitano l'insorgere del dolore, anche se anche quando passa, è comunque sempre lì latente.
Mi chiedevo che tipo di indagini devo fare in una circostanza come questa (sempre che siano necessarie) o se qualche trattamento (o comportamento) possa facilitare la scomparsa di questa affezione che sta impattando in modo fastidioso nelle mie giornate e nella mia vita professionale.
Grazie.
Negli ultimi anni la frequenza degli attacchi è cresciuta, fatto che collego alla vita lavorativa, più stressante, alla cervicale, etc. Di solito tratto l'episodio con la classica pastiglia (brufen, o cibalgina, o nei casi peggiori, novalgina). Il farmaco mi aiuta a far passare il dolore. Se per caso ritorna terminato l'effetto del farmaco, alla seconda assunzione, di solito sparisce del tutto. Alcune volte lo sport anche mi aiuta a combatterlo, essendo una persona molto sportiva, credo che questo sia legato alla dilatazione dei vasi sanguigni, ma comunque il beneficio è sempre immediato.
Ora da diverse settimane ho un "mal di testa" (cefalea?) che non passa più. L'assunzione dei farmaci lo allontana per qualche ora, ma poi ritorna. In particolar modo ritorna in prossimità dei pasti. Segnalo che da sempre (sin da bambina) mangiare più di 4 biscotti consecutivi mi scatenava un forte mal di testa. Eppure non ho contezza di essere allergica a qualcosa. Nell'ultima settimana, poi, ho attraversato una specie di influenza (tosse, raffreddore etc.) che ancora si trascina. Insieme a questa il mal di testa imperversa. Nonostante l'assunzione di tachipirina (che so essere anche antidolorifica, e che quindi pensavo servisse anche per il mal di testa) il dolore passa e poi ritorna. Anche in questa circostanza, noto che i pasti facilitano l'insorgere del dolore, anche se anche quando passa, è comunque sempre lì latente.
Mi chiedevo che tipo di indagini devo fare in una circostanza come questa (sempre che siano necessarie) o se qualche trattamento (o comportamento) possa facilitare la scomparsa di questa affezione che sta impattando in modo fastidioso nelle mie giornate e nella mia vita professionale.
Grazie.
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Gentile Utente,
la prima cosa da fare è una visita neurologica per la tipizzazione della Sua cefalea. Per cefalea s'intende in senso generale qualsiasi mal di testa. Nell'ambito delle cefalee esistono svariati tipi di mal di testa, la cui diagnosi è fondamentale per inquadrare una terapia adeguata. Pertanto, prima di pensare ad indagini diagnostiche strumentali è necessaria una visita specialistica, presso un centro cefalee o un neurologo esperto in cefalee. Sarà poi lo specialista che Le indicherà eventuali accertamenti se ritenuti utili.
Cordiali saluti
la prima cosa da fare è una visita neurologica per la tipizzazione della Sua cefalea. Per cefalea s'intende in senso generale qualsiasi mal di testa. Nell'ambito delle cefalee esistono svariati tipi di mal di testa, la cui diagnosi è fondamentale per inquadrare una terapia adeguata. Pertanto, prima di pensare ad indagini diagnostiche strumentali è necessaria una visita specialistica, presso un centro cefalee o un neurologo esperto in cefalee. Sarà poi lo specialista che Le indicherà eventuali accertamenti se ritenuti utili.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 03/10/2010.
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