Pseudodemnza

Mia madre, una donna di 79 anni, nello scorso agosto fu curata con antibiotici per un’ulcera varicosa al piede dx. A settembre incominciò ad accusare stanchezza e nei mesi successivi si registrarono alcuni episodi di caduta per sindrome vertiginosa nonché lieve ma momentanea ipoacusia. A dicembre un geriatra le diagnosticò una demenza senile allo stato iniziale prescrivendole nipotop 20 gocce 2 volte al dì. Una Tac cranio (senza mezzo di contrasto) verificò: “ A carico del tessuto cerebrale non si osservano aree di alterata densità riferibili a lesioni focali in atto”. Il sistema ventricolare è di normale morfologia ma dilatato. Ampi gli spazi liquorali pericerebrali ed il sistema csternale. Regolari le formazioni della fossa cranica posteriore. .A gennaio fu colpita da una presunta influenza. E le sue abilità prestazionali si ridussero ulteriormente. Una visita neurologica escluse che si potesse trattare di una demenza di tipo alzheimer. “presenza di turbe cognitive e, in particolare della memoria recente, andatura a piccoli passi a base d’appoggio leggermente allargata; riflessi profondi normovisi e simmetrici; non segni piramidali, extrapiramidali. Il quadro clinico, insieme al referto tc di dilatazione ventricolare, è suggestivo di “idrocefalo normoteso” Poi le fu scoperto un carcinoma alla mammella ad intermedio –alto grado di malignità G2 – G3.presente secondo l’oncologo da almeno 4 anni. E’ in cura con aromasin 1 compressa al giorno.
Da allora le sue condizioni psicofisiche sono notevolmente peggiorate in particolare quando si trasferita a casa di un figlio. E’ confusa, abulica e sembra deteriorata intellettivamente. Non riesce più a vestirsi da sola. Ha una voce molto flebile e tremolante. Risponde solo se sollecitata; riesce a risolvere, però, mentalmente, semplici operazioni aritmetiche (6x8; 5 – 3) se stimolata riconosce le persone. Nella motricità se sorretta riesce a muoversi con molta lentezza i movimenti sono molto stereotipati. I muscoli appaiono ipotonici e visibilmente contratti. Ha perso il controllo degli sfinteri. Usa il pannolone. L’appetito è scaduto. Apprezza, in verità le cose dolci, spesso rifiuta di mangiare e viene quindi imboccata. Sembra che capisca tutto quello che accade intorno a lei ma che abbia perso ogni interesse nell’ interazione sociale. La badante che la segue è convinta, invece, che mia madre sia in uno stato di demenza avanzata: la imbocca con forza anche quando sembra non gradire il cibo che le prepara (per lo più omogeneizzati e yogurt). Non potrebbe trattarsi, invece, di una pseudodemenza, di origine depressiva somatica, causata da effetti negativi sul cervello, dagli antibiotici e dall’influenza e/o dal tumore e burn-out della comunicazione?

Grazie




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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Leggo solo ora il Suo messaggio e spero che nel frattempo abbia potuto forse risolvere il problema della mamma.
Da quanto dice sembra che lo stato clinico di Sua madre sia legato alla dilatazione dei ventricoli cerebrali. Se così fosse, un semplice intervento riporterebbe Sua madre alla normalità.
Perchè non ha approfondito le indagini dopo il referto della TC encefalo? Dovrebbe eseguire una NMR encefalo con studio del flusso liquorale. Se questo esame conferma una inversione di flusso, è perentorio e urgente l'intervento di derivazione.
Mi faccia sapere
Cordilamente

Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Medico Chirurgo
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
[#2]
Utente
Utente
Le condizioni di salute di mia madre, che vive a Napoli, mentre io risiedo a Trento, sono peggiorate. Qualche settimana fa, infatti, è stata ricoverata al policlinico di Napoli dove le hanno diagnosticato un carcinoma al colon; il medico ha detto che il tumore, presente da almeno quattro anni, poteva anche rimanere stazionario per molto tempo, come evolvere all’improvviso e provocare un blocco intestinale. Per evitare questo, le è stata praticata un’operazione finalizzata all’inserimento di una sacca di raccolta esterna. Per quanto riguarda le sue condizioni neurologiche la risonanza magnetica ha confermato l’esistenza dell’idrocefalo ma la neurologa dell’ospedale, in maniera molto frettolosa e superficiale, ha detto che l’aumento del liquido è dovuto alla diminuzione della massa cerebrale conseguenza a una presunta demenza di tipo Alzheimer cui mia madre sarebbe affetta. Ciò mi sembra alquanto strano poiché mia madre fino a settembre 2006, riusciva a curare la casa da sola.; e poi perché non è facile riuscire con esattezza a fare una diagnosi di Alzheimer.

Distinti Saluti Giuseppe Giuliano
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. Signor Giuliano,
se le condizioni neurologiche e mentali di Sua mamma sono peggiorate repentinamente o comunque in breve tempo, è probabile che la dilatazione dei ventricoli non sia, come si definisce, ex vacuo,(cioè a seguito di atrofia senile), ma per una cattiva circolazione del liquor contenuto in essi.
E' importante quindi per la diagnosi eseguire l'esame NMR con studio dinamico del flusso liquorale.
Se così fosse, l'intervento di shunt cioè far derivare il flusso liquorale per il suo riassorbimento in altra sede corporea (nel caso di Sua mamma per la patologia intestinale, la derivazione andrebbe effettuato in atrio destro del cuore),farebbe regredire i sintomi che ora lamenta.
Per tarnquillizzarla, l'intervento si effettua inserendo un tubicino di plastica in una vena del collo spingendolo fino all'atrio del cuore e facendolo scorrere sotto pelle.
Spero di esser stato sufficientemente chiaro.
Per ulteriori eventuali spiegazioni, se crede può anche telefonarmi.

Cordiali saluti e auguri per la mamma
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