Sindrome di tourette
salve a tutti egregi dottori
vi scrivo in quanto ho una carissima amica di 21 anni affetta da questa sindrome e da bipolarismo che ultimamente non riesce a trovare il giusto approccio terapeutico dopo anni di terapie effettuate con un gran numero di medici neurologi e psicologi. ultimamente e' al completo sbando in quanto non riesce a trovare un terapeuta che la segua in maniera consona. l'ultimo specialista che l'aveva in cura le ha causato problemi facendole assumere un farmaco che le arrecava convulsioni con ribaltamento della pupilla, e adesso e' molto scettica sulla possibilita' di consultare l'ennemiso medico che possa limitarsi a sperimentare ulteriori psicofarmaci su di lei. il punto e' che senza i farmaci, i suoi tic agli occhi e le sue crisi respiratorie in preda all'ansia, si fanno sempre piu' frequenti e di conseguenza il suo morale dinnanzi al suo costante peggioramento, non tende ad essere dei migliori....ultimamente cerca di controllare i suoi tic agli occhi e la sensazione che il respiro si affanni a suon di tavor e non so personalmente fino a che punto possa farle bene l'uso di questo farmaco preso giornalmente..
giorni fa ho contattato un mio parente neurologo che prima di partire per le vacanze e rinviare un possibile consulto tra 20 giorni, mi ha accennato di una nuova cura molto efficate che onestamente, non riesco a trovare da nessuna parte girovagando su internet. a quanto ho capito si tratterebbe di un farmaco, ma non so se sia poi cosi nuovo o innovativo come mi ha fatto capire...
volevo chiedere a tutti coloro che seguono questo forum, se esiste un centro specialistico, un medico particolarmente portato per la cura di questa sindrome o una cura innovativa che possa ridare speranza a questa persona. sto cercando in tutti i modi di aiutarla a costruirsi una vita serena, ma piu' cerco, e piu' questa possibilita' mi sembra sempre piu' remota. qualunque riferimento puo' essermi d'aiuto.
vi ringrazio anticipatamente della vostra disponibilita' e cortesia
cordiali saluti
vi scrivo in quanto ho una carissima amica di 21 anni affetta da questa sindrome e da bipolarismo che ultimamente non riesce a trovare il giusto approccio terapeutico dopo anni di terapie effettuate con un gran numero di medici neurologi e psicologi. ultimamente e' al completo sbando in quanto non riesce a trovare un terapeuta che la segua in maniera consona. l'ultimo specialista che l'aveva in cura le ha causato problemi facendole assumere un farmaco che le arrecava convulsioni con ribaltamento della pupilla, e adesso e' molto scettica sulla possibilita' di consultare l'ennemiso medico che possa limitarsi a sperimentare ulteriori psicofarmaci su di lei. il punto e' che senza i farmaci, i suoi tic agli occhi e le sue crisi respiratorie in preda all'ansia, si fanno sempre piu' frequenti e di conseguenza il suo morale dinnanzi al suo costante peggioramento, non tende ad essere dei migliori....ultimamente cerca di controllare i suoi tic agli occhi e la sensazione che il respiro si affanni a suon di tavor e non so personalmente fino a che punto possa farle bene l'uso di questo farmaco preso giornalmente..
giorni fa ho contattato un mio parente neurologo che prima di partire per le vacanze e rinviare un possibile consulto tra 20 giorni, mi ha accennato di una nuova cura molto efficate che onestamente, non riesco a trovare da nessuna parte girovagando su internet. a quanto ho capito si tratterebbe di un farmaco, ma non so se sia poi cosi nuovo o innovativo come mi ha fatto capire...
volevo chiedere a tutti coloro che seguono questo forum, se esiste un centro specialistico, un medico particolarmente portato per la cura di questa sindrome o una cura innovativa che possa ridare speranza a questa persona. sto cercando in tutti i modi di aiutarla a costruirsi una vita serena, ma piu' cerco, e piu' questa possibilita' mi sembra sempre piu' remota. qualunque riferimento puo' essermi d'aiuto.
vi ringrazio anticipatamente della vostra disponibilita' e cortesia
cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
non mi risulta che esista qualche nuovo farmaco per la cura della S. de la Tourette. L'approccio terapeutico a tale sindrome è multiplo (farmacologico e psicoterapico).
La scelta del trattamento farmacologico mira a curare generalmente il sintomo più invalidante della malattia.
Centri di riferimento più noti per lo studio e la cura di Tourette ricordo l'Istituto Galeazzi di Milano ed il C. Besta sempre a Milano.
Cordiali saluti ed auguri
non mi risulta che esista qualche nuovo farmaco per la cura della S. de la Tourette. L'approccio terapeutico a tale sindrome è multiplo (farmacologico e psicoterapico).
La scelta del trattamento farmacologico mira a curare generalmente il sintomo più invalidante della malattia.
Centri di riferimento più noti per lo studio e la cura di Tourette ricordo l'Istituto Galeazzi di Milano ed il C. Besta sempre a Milano.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Ex utente
dottor ferraloro la ringrazio per le preziose informazioni che mi ha dato. provvedero' a informare la diretta interessata dell'esistenza di questi centri. cercando su internet avevo trovato il sito www.sindromeditourette.it che fa riferimento ad una onlus. non ricordo bene i particolari, ma dalle testimonianze lette sul sito sembra che molte persone abbiamo risolto in gran parte i loro problemi grazie ai medici di questa associazione. mi sa dare per caso qualche informazione in piu' a riguardo?
volevo approfittarne in oltre per parlarle di 2 altri amici a me molto cari in una situazione molto simile a quella descritta per la mia amica. le due persone in questione sono zio e nipote e sono per me due cari amici. lo zio e' assodato da anni che soffre di bipolarismo e da quel che ne so le varie cure farmacologiche che ha subito gli hanno fatto piu' male che bene..allo stato attuale passa da periodi di apparente tranquillita' a periodi in cui per mesi vive una profonda depressione con episodi di aggressivita'. la famiglia sta pensando di ricoverarlo a milano mi pare di aver capito per fargli fare l'elettro shock al cervello (non vorrei dire una fesseria onestamente...).riguardo al nipote di questa persona che per me e' praticamente un fratello visto che siamo cresciuti insieme, alla luce di questi fatti inerenti lo zio, mi ha confessato dopo 1 anno di essere stato da uno psicologo che gli avrebbe diagnosticato il bipolarismo dandogli degli psicofarmaci che per qualche periodo, lo hanno trasformato rendendo anche a me (che a suo tempo ero ignaro)impossibile capire cosa avesse...per me e' stato un colpo scoprire dopo un anno tutto cio', anche se mi ha aiutato a fare chiarezza su tanti episodi in cui sembrava un manichino privo di voglia di vivere....ora come ora so che lui e' molto spaventato dall'idea di poter essere bipolare e so anche che sperando in cuor suo di non esserlo realmente, ha smesso di andare alle sedute e di assumere quei farmaci che lo hanno fatto star male. io da amico, non so come comportarmi e vedendo lo stato in cui e' ridotto lo zio a 45 dopo essersi privato di cure adatte, temo che le cose possano subire un lento declino nel suo caso (sempre messo che sto bipolarismo che gli hanno diagnosticato sia reale). probabilmente sbaglio a farmi carico di certi problemi, ma quando si vuol bene a qualcuno di importante, penso possa anche essere lecito cercare di dare una mano alle persone care no!? delle volte da sempre, mi sono reso conto di come questo mio amico cambiasse atteggiamento nei discorsi aggredendo verbalmente me o altri interlocutori, pero' l'ho sempre vista come una cosa normale facente parte del suo carattere e con la quale ho imparato a rapportarmi...potrei stare qui a descrivere varie particolarita' del suo modo d'essere, ma alla fine cio' che voglio dire e' che l'idea di dover attribuire certe cose ad un problema di natura neurologica e' alquanto inquietante...onestamente non so che fare, ne come aiutare queste persone....
chiedo scusa per il piccolo sfogo, ma per me e' un periodo in cui si stanno sommando vari dispiaceri che da solo non riesco ad affrontare...mi sa che ho bisogno io in primis di uno psicologo hehehehe
saluti
volevo approfittarne in oltre per parlarle di 2 altri amici a me molto cari in una situazione molto simile a quella descritta per la mia amica. le due persone in questione sono zio e nipote e sono per me due cari amici. lo zio e' assodato da anni che soffre di bipolarismo e da quel che ne so le varie cure farmacologiche che ha subito gli hanno fatto piu' male che bene..allo stato attuale passa da periodi di apparente tranquillita' a periodi in cui per mesi vive una profonda depressione con episodi di aggressivita'. la famiglia sta pensando di ricoverarlo a milano mi pare di aver capito per fargli fare l'elettro shock al cervello (non vorrei dire una fesseria onestamente...).riguardo al nipote di questa persona che per me e' praticamente un fratello visto che siamo cresciuti insieme, alla luce di questi fatti inerenti lo zio, mi ha confessato dopo 1 anno di essere stato da uno psicologo che gli avrebbe diagnosticato il bipolarismo dandogli degli psicofarmaci che per qualche periodo, lo hanno trasformato rendendo anche a me (che a suo tempo ero ignaro)impossibile capire cosa avesse...per me e' stato un colpo scoprire dopo un anno tutto cio', anche se mi ha aiutato a fare chiarezza su tanti episodi in cui sembrava un manichino privo di voglia di vivere....ora come ora so che lui e' molto spaventato dall'idea di poter essere bipolare e so anche che sperando in cuor suo di non esserlo realmente, ha smesso di andare alle sedute e di assumere quei farmaci che lo hanno fatto star male. io da amico, non so come comportarmi e vedendo lo stato in cui e' ridotto lo zio a 45 dopo essersi privato di cure adatte, temo che le cose possano subire un lento declino nel suo caso (sempre messo che sto bipolarismo che gli hanno diagnosticato sia reale). probabilmente sbaglio a farmi carico di certi problemi, ma quando si vuol bene a qualcuno di importante, penso possa anche essere lecito cercare di dare una mano alle persone care no!? delle volte da sempre, mi sono reso conto di come questo mio amico cambiasse atteggiamento nei discorsi aggredendo verbalmente me o altri interlocutori, pero' l'ho sempre vista come una cosa normale facente parte del suo carattere e con la quale ho imparato a rapportarmi...potrei stare qui a descrivere varie particolarita' del suo modo d'essere, ma alla fine cio' che voglio dire e' che l'idea di dover attribuire certe cose ad un problema di natura neurologica e' alquanto inquietante...onestamente non so che fare, ne come aiutare queste persone....
chiedo scusa per il piccolo sfogo, ma per me e' un periodo in cui si stanno sommando vari dispiaceri che da solo non riesco ad affrontare...mi sa che ho bisogno io in primis di uno psicologo hehehehe
saluti
[#3]
Gentile Utente,
circa l'onlus di cui parla, personalmente non la conosco, ho dato uno sguardo al sito da Lei indicatomi e, intuitivamente, mi sembra attendibile, potete provare a contattarlo.
Sul problema di zio e nipote, mi pare di capire che non ha nulla a che vedere con la S. di la Tourette ma si tratterebbe soltanto di un disturbo bipolare che è di pertinenza psichiatrica e non neurologica (mi dica se sbaglio però).
Tale discorso andrebbe affrontato quindi con gli psichiatri.
Infine mi complimento con Lei per il profondo e sincero interesse nei confronti degli amici.
Cordialmente
circa l'onlus di cui parla, personalmente non la conosco, ho dato uno sguardo al sito da Lei indicatomi e, intuitivamente, mi sembra attendibile, potete provare a contattarlo.
Sul problema di zio e nipote, mi pare di capire che non ha nulla a che vedere con la S. di la Tourette ma si tratterebbe soltanto di un disturbo bipolare che è di pertinenza psichiatrica e non neurologica (mi dica se sbaglio però).
Tale discorso andrebbe affrontato quindi con gli psichiatri.
Infine mi complimento con Lei per il profondo e sincero interesse nei confronti degli amici.
Cordialmente
[#4]
Ex utente
egregio dottore
la ringrazio per le sue lusinghe, ma mi creda...delle volte questo aspetto del mio carattere e' piu' un problema che altro. interessarsi agli altri in certe situazioni e' solo un modo per star male sapendo di non poter risolvere determinate situazioni.
sul discorso di zio e nipote nulla da ridire. ha capito bene e mi scuso per l'errore riguardante la definizione neurologica anzicche' psichiatrica. saprebbe dirmi se il bipolarismo possa essere debellato totalmente da un individuo con delle cure adatte? e' possibile crearsi una famiglia alla luce di questo problema tenendo in considerazione l'idea di avere figli visto che ho letto del fattore ereditario? delle volte il mio amico si e' sentito frustrato perche' la cosa gli ha creato non pochi problemi con la sua ragazza e molto spesso gli e' capitato di dire che il suo destino e' quello di rimanere da solo come suo zio perche' e' impossibile convivere con qualcuno affetto da tale disturbo. ha paragonato addirittura una relazione con qualcuno affetto da DB come l'inferno. mi chiedo se effettivamente sia cosi, anche perche' nel caso della mia amica, so che il DB l'ha portata in passato anche a tradire i propri partner. piu' semplicemente invece, il mio amico non fa che litigare con la sua ragazza anche per le cose piu' banali e delle volte riescono a coesistere solo stando piu' lontani che vicini.
ormai le mie restano semplici curiosita' perche' da quel che ho capito, c'e' poco che possa fare per loro nella mia posizione.
grazie per le delucidazioni
cordiali saluti
la ringrazio per le sue lusinghe, ma mi creda...delle volte questo aspetto del mio carattere e' piu' un problema che altro. interessarsi agli altri in certe situazioni e' solo un modo per star male sapendo di non poter risolvere determinate situazioni.
sul discorso di zio e nipote nulla da ridire. ha capito bene e mi scuso per l'errore riguardante la definizione neurologica anzicche' psichiatrica. saprebbe dirmi se il bipolarismo possa essere debellato totalmente da un individuo con delle cure adatte? e' possibile crearsi una famiglia alla luce di questo problema tenendo in considerazione l'idea di avere figli visto che ho letto del fattore ereditario? delle volte il mio amico si e' sentito frustrato perche' la cosa gli ha creato non pochi problemi con la sua ragazza e molto spesso gli e' capitato di dire che il suo destino e' quello di rimanere da solo come suo zio perche' e' impossibile convivere con qualcuno affetto da tale disturbo. ha paragonato addirittura una relazione con qualcuno affetto da DB come l'inferno. mi chiedo se effettivamente sia cosi, anche perche' nel caso della mia amica, so che il DB l'ha portata in passato anche a tradire i propri partner. piu' semplicemente invece, il mio amico non fa che litigare con la sua ragazza anche per le cose piu' banali e delle volte riescono a coesistere solo stando piu' lontani che vicini.
ormai le mie restano semplici curiosita' perche' da quel che ho capito, c'e' poco che possa fare per loro nella mia posizione.
grazie per le delucidazioni
cordiali saluti
[#5]
Gentile Utente,
purtroppo non si può dare una risposta precisa alle Sue domande perchè il disturbo bipolare non è una patologia unica ma vengono distinte almeno 4 forme cliniche, ad ognuna delle quali corrisponde un decorso diverso.
Inoltre, oltre alla sintomatologia manifesta, esistono dei comportamenti subclinici sfumati, presenti soprattutto nei periodi intercritici, che spesso sono molto utili nel prevedere un aumentato rischio di disturbi dell'umore conclamati (i cosiddetti temperamenti affettivi).
Pertanto, come Lei certamente avrà capito, la situazione è molto complessa e l'unico consiglio che Le posso dare è di affidarsi ad un bravo psichiatra per una diagnosi corretta ed una conseguente idonea terapia.
La cosa peggiore che si possa fare è quella di lasciare perdere tutto, non farsi seguire dallo specialista e quindi non curarsi.
Buona domenica
purtroppo non si può dare una risposta precisa alle Sue domande perchè il disturbo bipolare non è una patologia unica ma vengono distinte almeno 4 forme cliniche, ad ognuna delle quali corrisponde un decorso diverso.
Inoltre, oltre alla sintomatologia manifesta, esistono dei comportamenti subclinici sfumati, presenti soprattutto nei periodi intercritici, che spesso sono molto utili nel prevedere un aumentato rischio di disturbi dell'umore conclamati (i cosiddetti temperamenti affettivi).
Pertanto, come Lei certamente avrà capito, la situazione è molto complessa e l'unico consiglio che Le posso dare è di affidarsi ad un bravo psichiatra per una diagnosi corretta ed una conseguente idonea terapia.
La cosa peggiore che si possa fare è quella di lasciare perdere tutto, non farsi seguire dallo specialista e quindi non curarsi.
Buona domenica
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.8k visite dal 16/07/2010.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
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