Il carattere non centra, quando si parla
Buona sera, sono uno studente di anni ventuno e avrei alcune questioni da sottoporre alla vostra attenzione al riguardo di una mia questione da tempo irrisolta; fin da bambino ho sofferto di forti cefalee da fundus e questo ha spinto i miei genitori a rivolgersi ad un neurologo, grazie al suo intervento ci sono stati miglioramenti; ora, da circa sette anni o forse più soffro, a mio avviso dato che nessuno me ne ha mai parlato in sede di visite mediche, di disturbi ossessivo compulsivi, associando ai tipici pensieri invadenti delle azioni come sfogo, all'epoca, quando tali disturbi erano iniziati in maniera violenta ove i gesti rituali si concretizzavano in vere e proprie grida liberatorie, mi ero rivolto ad una psicologa e ad un neurologo che aveva suggerito una cura a base di zoloft con sospensione non appena vi fossero stati miglioramenti e di fatto ci sono stati, ma ora non riesco più a sopportare questa situazione, in famiglia non ho problemi, anzi, i miei genitori si sono sempre presi molto a cuore la mia salute, ma a loro avviso queste mie manifestazioni paranoiche sono solo frutto del mio "carattere" e nonostante abbia cercato di spiegare loro che il carattere non centra, quando si parla di visite da specialisti storcono sempre il naso, anche perché credo associno ancora, come insegna la cultura contadina in cui vivo, tali visite alla figura del "folle", in ogni caso questi disturbi si fanno sempre più invadenti, mi impediscono di relazionarmi in maniera normale con gli altri,la stessa ragazza che frequento sente il peso di queste mie paranoie e questo mi rattrista molto, oltretutto nell'ultimo periodo ho notato come mi sia del tutto impossibile smettere o cercare altre vie di sfogo ai pensieri invadenti, è possibile che un'astinenza forzata dai rituali di sfogo possa provocare un'eccesso di tensione con manifestazioni violente come calciare gli oggetti o alzare la voce o perdere il controllo? Lo chiedo perché è quello che sta succedendo ora; spesso gli umori si confondono, non riesco più a riconoscere ciò che apprezzo da ciò che non apprezzo, spesso desidero qualcosa che poi in realtà non mi interessa, insomma è come se ci fosse una confusione generale che non mi permette di ragionare, di pensare, di decidere o semplicemente di rilassarmi, in oltre vivo ancora con paure che ritengo infantili, ma che pure si manifestano puntualmente e in modo esagerato impedendomi spesso di concentrarmi e manifestandosi come un irrigidimento della muscolatura,sudorazione intensa,confusione, porto ad esempio la paura del buio, del silenzio, dei personaggi dei film che pure riconoscono essere logicamente inventati, ma che nonostante tutta la mia consapevolezza sanno terrorizzarmi. Tutta questa "anormalità", così la definisco nel suo insieme, mi spaventa molto e ancora di più mi spaventa il non sapere da dove partire per cambiare, da dove iniziare a migliorare il mio stato, anche perché non ho nessuno strumento valido.Vi chiedo la cortesia di consigliarmi.
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Gentile utente,
deve rivolgersi necessariamente e al più presto ad uno specialista in psichiatria. La sua situazione deve essere approfondita e trattata in maniera adeguata e per i tempi giusti. Se zoloft aveva dato miglioramenti (non specifica il dosaggio) doveva essere mantenuto più a lungo. Il doc, se di questo si tratta, è un disturbo che nella maggior parte dei casi tende a ripresentarsi alla sospensione delle terapie farmacologiche. Potrebbe essere utile associare un percorso psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale. Purtroppo il problema che riferiscono la maggior parte dei pazienti con disturbo ossessivo è proprio quello di non riuscire a far comprendere ai propri cari la sofferenza che si trova dietro questo problema e come non dipenda assolutamente dalla propria volontà.
Cordiali saluti
deve rivolgersi necessariamente e al più presto ad uno specialista in psichiatria. La sua situazione deve essere approfondita e trattata in maniera adeguata e per i tempi giusti. Se zoloft aveva dato miglioramenti (non specifica il dosaggio) doveva essere mantenuto più a lungo. Il doc, se di questo si tratta, è un disturbo che nella maggior parte dei casi tende a ripresentarsi alla sospensione delle terapie farmacologiche. Potrebbe essere utile associare un percorso psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale. Purtroppo il problema che riferiscono la maggior parte dei pazienti con disturbo ossessivo è proprio quello di non riuscire a far comprendere ai propri cari la sofferenza che si trova dietro questo problema e come non dipenda assolutamente dalla propria volontà.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 21/06/2010.
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