Cefalea cronica, trombosi seno venoso trasverso
Gent.mi Dottori,
circa tre anni fa (quando avevo 24 anni), una sera di gennaio 2007, ho sentito un fortissimo dolore puntiforme nella zona alto-posteriore del cranio, che si è risolto in una ventina di secondi. A quel punto, pensando di aver avuto un ictus o qualcosa del genere, hsi è manifestato un fortissimo attacco di panico con indurimento di tutti i muscoli del corpo. Poi, mi sono calmato e sono riuscito ad addormentarmi. Dalla mattina dopo ho male alla testa, senza interruzioni, accompagnato da una senzazione di malessere generalizzato: senzazione di sbandamento, offuscamento della vista, stordimento. Il dolore si è modificato nel tempo: ora interessa prevalentemente la regione sovraorbitale e la fronte ma si accendono, all'apparenza casualmente, dei "punti di dolore o ipersensibilità" in tutto il cranio.
A seguito di quell'evento sono stato da un neurologo della mia città che associò questo mio disturbo a problematiche di tipo psicologico; anche perchè sporadicamente ho fatto uso di droghe quali alcool e cannabis (con più frequenza), cocaina, ecstasy ed lsd; consigliandomi di sottopormi a TAC senza mdc. L'esito fu negativo con eccezion fatta per una iperdensità dei seni venosi saggittale e trasverso da approfondire con RM. Esame che fu fatto subito dopo presso una struttura privata e con esito negativo.
A quel punto tutti i medici e centri cefalee da cui sono stato hanno diagnosticato una cefalea di tipo tensivo cronica ed hanno prescritto differenti psicofarmaci: laroxyl, lantanon, elopram, sereupin, cymbalta coadiuvati da: benzodiazepine.
Tutte queste cure non hanno portato ad un miglioramento della cefalea, la quale è onnipresente. L'unico accorgimento che ha migliorato un po' la situazione è stato l'utilizzo di un bite, il quale ha aiutato ad alleviare la tensione dei muscoli temporo-mandibolari.
Cambiando centro cefalea, nel Dicembre 2009, il neurologo oltre a prescrivermi un nuovo farmaco, il Lyrica, ha richiesto una Rm con angiografia di controllo. Questa ha evidenziato ASSENZA DI FLUSSO NEL SENO VENOSO TRASVERSO DI SX IN RELAZIONE A TROMBOSI COMPLETA O SUBTOTALE E SENO VENOSO DX DOMINANTE CHE SEMBRA COMPENSARE IL DEFICIT DI FLUSSO NEL SENO VENOSO CONTROLATERALE.
Il mio sospetto è che questo problema venoso fosse già presente nella RM precedentemente fatta nel centro privato ma non evidenziato in quanto non fu fatta l'angiorisonanza.
L'attuale neurologo, via telefono, in quanto non sono ancora riuscito a sottoporgli il nuovo esame, mi rassicura dicendomi che questa asimmetria dei seni venosi trasversi potrebbe essere costituzionale e comunque indipendenti dalla cefalea.
Vorrei chiederVi, a chi ha la cortesia di rispondere, se questa mia cefalea può essere o meno dipendente dalla trombosi del seno venoso trasverso e cosa comporta la chiusura di una così importante vena, deputata al sangue refluo del cervello.
Vi ringrazio in anticipo. Cordiali saluti.
circa tre anni fa (quando avevo 24 anni), una sera di gennaio 2007, ho sentito un fortissimo dolore puntiforme nella zona alto-posteriore del cranio, che si è risolto in una ventina di secondi. A quel punto, pensando di aver avuto un ictus o qualcosa del genere, hsi è manifestato un fortissimo attacco di panico con indurimento di tutti i muscoli del corpo. Poi, mi sono calmato e sono riuscito ad addormentarmi. Dalla mattina dopo ho male alla testa, senza interruzioni, accompagnato da una senzazione di malessere generalizzato: senzazione di sbandamento, offuscamento della vista, stordimento. Il dolore si è modificato nel tempo: ora interessa prevalentemente la regione sovraorbitale e la fronte ma si accendono, all'apparenza casualmente, dei "punti di dolore o ipersensibilità" in tutto il cranio.
A seguito di quell'evento sono stato da un neurologo della mia città che associò questo mio disturbo a problematiche di tipo psicologico; anche perchè sporadicamente ho fatto uso di droghe quali alcool e cannabis (con più frequenza), cocaina, ecstasy ed lsd; consigliandomi di sottopormi a TAC senza mdc. L'esito fu negativo con eccezion fatta per una iperdensità dei seni venosi saggittale e trasverso da approfondire con RM. Esame che fu fatto subito dopo presso una struttura privata e con esito negativo.
A quel punto tutti i medici e centri cefalee da cui sono stato hanno diagnosticato una cefalea di tipo tensivo cronica ed hanno prescritto differenti psicofarmaci: laroxyl, lantanon, elopram, sereupin, cymbalta coadiuvati da: benzodiazepine.
Tutte queste cure non hanno portato ad un miglioramento della cefalea, la quale è onnipresente. L'unico accorgimento che ha migliorato un po' la situazione è stato l'utilizzo di un bite, il quale ha aiutato ad alleviare la tensione dei muscoli temporo-mandibolari.
Cambiando centro cefalea, nel Dicembre 2009, il neurologo oltre a prescrivermi un nuovo farmaco, il Lyrica, ha richiesto una Rm con angiografia di controllo. Questa ha evidenziato ASSENZA DI FLUSSO NEL SENO VENOSO TRASVERSO DI SX IN RELAZIONE A TROMBOSI COMPLETA O SUBTOTALE E SENO VENOSO DX DOMINANTE CHE SEMBRA COMPENSARE IL DEFICIT DI FLUSSO NEL SENO VENOSO CONTROLATERALE.
Il mio sospetto è che questo problema venoso fosse già presente nella RM precedentemente fatta nel centro privato ma non evidenziato in quanto non fu fatta l'angiorisonanza.
L'attuale neurologo, via telefono, in quanto non sono ancora riuscito a sottoporgli il nuovo esame, mi rassicura dicendomi che questa asimmetria dei seni venosi trasversi potrebbe essere costituzionale e comunque indipendenti dalla cefalea.
Vorrei chiederVi, a chi ha la cortesia di rispondere, se questa mia cefalea può essere o meno dipendente dalla trombosi del seno venoso trasverso e cosa comporta la chiusura di una così importante vena, deputata al sangue refluo del cervello.
Vi ringrazio in anticipo. Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
è impossibile on line cercare di capire una situazione che si trascina da tre anni e in cui ancora non si è trovata una soluzione. Può essere che il problema acuto di 3 anni fa possa addebitarsi all'eventuale trombosi che essendo parziale non Le ha dato una sintomatologia più importante. Nel corso degli anni si sarebbe formato un efficace circolo collaterale di compenso e la cefalea potrebbe essere un sintomo residuo, tipo una forma atipica di pseudotumor.
Tutto ciò che ho scritto, però, ha un valore puramente teorico.
Si affidi ad un neurologo per una valutazione corretta del Suo problema.
Cordiali saluti
è impossibile on line cercare di capire una situazione che si trascina da tre anni e in cui ancora non si è trovata una soluzione. Può essere che il problema acuto di 3 anni fa possa addebitarsi all'eventuale trombosi che essendo parziale non Le ha dato una sintomatologia più importante. Nel corso degli anni si sarebbe formato un efficace circolo collaterale di compenso e la cefalea potrebbe essere un sintomo residuo, tipo una forma atipica di pseudotumor.
Tutto ciò che ho scritto, però, ha un valore puramente teorico.
Si affidi ad un neurologo per una valutazione corretta del Suo problema.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14.7k visite dal 13/02/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?