Neuropatia periferica e gammopatia monoclonale

Mio padre soffre di una neuropatia periferica ormai a uno stadio piuttosto avanzato; dopo l'elettromiografia ha sostenuto vari esami del sangue da cui è risultato che la causa è un anticorpo detto MAG (ossia che attacca la glicoproteina della mielina); oltre a questo gli è stata diagnosticata una gammopatia monoclonale (banda omogenea in zona gamma, IgM 1140 mg/dl, le altre Ig normali, ma anche proteina C reattiva 1,83 mg/dl).Il neurologo ha consigliato una terapia a base di Rituximab, prescrivendo altri esami da fare prima, in quanto, ha detto, questa terapia abbassa tanto le difese immunitarie(distrugge, se non ho capito male, un tipo di linfociti):mio padre ha avuto nel 2007 un tumore alla gola, sottoposto a radioterapia;per ora sembrerebbe tutto a posto ma la sua gola ha sofferto di questa terapia e adesso ha frequenti candidosi (oltre ad altre infezioni); ha fatto pertanto una gastroscopia (in attesa di responso) per evidenziare se la candida è presente anche a livello dell'esofago. Volevo chiedere: le due patologie sono solo una brutta coincidenza o è la gammopatia la causa della neuropatia (questo anti MAG è dovuto/è una trasformazione della IgM)? Inoltre questa terapia, se ho ben capito, distruggerebbe anche i linfociti buoni e quindi come scongiurare l'attacco di qualche altro microrganismo?(chiudersi in una campana di vetro?)E sopratutto se non si sa la causa di questa proliferazione di anticorpi impazziti che attaccano la mielina chi ci dice che subito dopo la terapia la proliferazione non riparta a tutta velocità?
Grazie
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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32
Gentile Utente,

nel caso di una gammapatia monoclonale possono essere presenti degli anticorpi, prodotti dai linfociti B, diretti contro alcune proteine (in questo caso la MAG) della mielina che risveste i nervi periferici, determinando una neuropatia. Il trattamento con Rituximab ridurrebbe le cellule produttrici di questi anticorpi, facendo migliorare la neuropatia. E' chiaro che il trattamento ha degli efftti collaterali, uno dei quali è l'aumentato rischio di infezioni. Il trattamento, però, sarà continuamente monitorizzato con opportuni esami per limitarne i rischi.

Un cordiale Saluto

cordiali saluti

Dr. Rosario Vecchio

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ringrazio il dr. Vecchio per la sua spiegazione anche se non ho ancora tutto chiaro: le immunoglobuline quindi non c’entrano? La gammopatia può avere in più questi anticorpi che attaccano l’organismo invece che proteggerlo? (questo lo chiedo perché ho letto di persone che non hanno nessun sintomo e che hanno saputo di esser affetti da gammopatia solo per caso dall’elettroforesi delle proteine) Può essere questo un maggior rischio di trasformazione in mieloma?
Il Rituximab è quindi la miglior o l’unica terapia esistente, anche se non agisce sulla causa? Si conosce poi la causa di queste patologie autoimmuni che ricordano tanto il cancro? Che possibilità o probabilità c’è che una volta distrutti questi linfociti cattivi l’organismo non le rigeneri nuovamente?
Grazie
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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32
Gentile Utente,

la gammapatia monoclonale non vuol necessariamente dire mieloma. Esiste una gammapatia monoclonale nota come MGUS che è una condizione benigna. Anche la MGUS, purtroppo può dare neuropatie. Nel caso di una gammapatia monoclonale possono essere presenti questi anticorpi che attaccano il nervo e lo danneggiano. La guaina che riveste il nervo ha, per fortuna, la possibilità di riparare dopo un danno subito. Bisognerà tipizzare meglio il tipo di gammapatia monoclonale e trattala. Il Rituximab è una delle terapie praticabili. La probabilità di successo andrà valutata da caso a caso.

Cordiali Saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ringrazio nuovamente il dr. Vecchio. A questo punto attenderò il responso della gastroscopia per vedere se si può iniziare la terapia con Rituximab o cos’altro fare (ma bisognerà fare qualcosa perché mio padre non riesce più a scrivere e ha difficoltà anche ad abbottonarsi e anche a camminare).
Saluti cordiali