Un giorno il dolore mi passerà
Mi presento sono Luca un ragazzo di 25 anni, negli ultimi anni ho subito 5 interventi per rimuovere una cisti pilonidale, le prime 2 a distanza di un anno tra la prima e la seconda e le ultime 3 a distanza di 6 mesi tra loro. Ho subito 5 interventi perchè nei primi 4 la ferita non si rimarginava, ma rimaneva sempre una picola ferita che spurgava in continuazione. Con la quinta operazione ho risolto il problema della guarigione della ferita, ma è sorto un altro problema. Da cosa mi è stato detto, tutte queste operazioni hanno leso dei nervi e anche una vertebra del coccige che alla risonanza magnetica risulta più scura delle altre, e adesso ho constantemente male nella zona operata. Ormai è qusi un anno e mezzo che la ferita della quinta operazione è guarita, e da allora che giro ospedali in cerca di una soluzione per il dolore che non mi permette di stare seduto piu di un paio di ore o comunque di muovermi come voglio dato che più mi muovo e piu il dolore aumenta.
Come prima tappa sono andato nel reparto di anestesia dove si occupano della terapia del dolore, dove dopo visite ed esami mi hanno detto che forse un giorno il dolore mi passerà e fino ad allora me lo devo tenere.
Ora come ora la mia terapia è a base di contramal, una compressa a rilascio prolungato al mattino e una alla sera, e 20 gocce sempre di contramal quando il dolore aumenta, mediamente 2 assunzioni durante il giorno, che possono aumentare nelle notte che precedono un cambiamento atmosferico dato che in queste occasioni le cicatrici mi fanno più male del solito oltre a darmi prurito e la sensazioni di punture di spilli.
Tre mesi fa il neurologo mi ha consigliato di provare ad aggiungere alla cura un antiepilettico di cui in questo momento ricordo il nome per vedere se il dolore diminuiva, ma questo medicinale non era ben tollerato, mi causava insonnia, dei tremori a gambe e braccia, quindi il medicinale è stato sospeso.
Lo stesso neurologo a questo punto mi ha prescritto un antidepressivo, lo Xeristar che sto ancora assumendo ormai da quasi 2 mesi, sempre per il dolore, e anche perchè il mio umore non è dei migliori visto che sto a letto tutto il giorno dato che è una delle posizioni che mi danno meno dolore. Per adesso il dolore è più o meno come sempre l'unica cosa che va un pò meglio è l'umore.
La mia domanda è semplice: conoscete altre terapie o dei centri specializzati per problemi come il mio?
Vi ringrazio in anticipo
Luca
Come prima tappa sono andato nel reparto di anestesia dove si occupano della terapia del dolore, dove dopo visite ed esami mi hanno detto che forse un giorno il dolore mi passerà e fino ad allora me lo devo tenere.
Ora come ora la mia terapia è a base di contramal, una compressa a rilascio prolungato al mattino e una alla sera, e 20 gocce sempre di contramal quando il dolore aumenta, mediamente 2 assunzioni durante il giorno, che possono aumentare nelle notte che precedono un cambiamento atmosferico dato che in queste occasioni le cicatrici mi fanno più male del solito oltre a darmi prurito e la sensazioni di punture di spilli.
Tre mesi fa il neurologo mi ha consigliato di provare ad aggiungere alla cura un antiepilettico di cui in questo momento ricordo il nome per vedere se il dolore diminuiva, ma questo medicinale non era ben tollerato, mi causava insonnia, dei tremori a gambe e braccia, quindi il medicinale è stato sospeso.
Lo stesso neurologo a questo punto mi ha prescritto un antidepressivo, lo Xeristar che sto ancora assumendo ormai da quasi 2 mesi, sempre per il dolore, e anche perchè il mio umore non è dei migliori visto che sto a letto tutto il giorno dato che è una delle posizioni che mi danno meno dolore. Per adesso il dolore è più o meno come sempre l'unica cosa che va un pò meglio è l'umore.
La mia domanda è semplice: conoscete altre terapie o dei centri specializzati per problemi come il mio?
Vi ringrazio in anticipo
Luca
[#1]
In effetti si tratta di un dolore cronico iatrogeno (post-chirurgico) in zona perineale. Non ho ben capito la lesione della vertebra, potrebbe farmi avere la documentazione clinica a riguardo? Vista la risposta parziale al Contramal e quella, scarsa alle terapie antiepilettiche-antidepressive adiuvanti penserei come consiglio (con i limiti di un consulto web) alla possibilità per trattare il dolore, di un oppioide forte come l'ossicodone, sempre a rilascio controllato, da poter titolare a seconda della risposta. A prescindere comunque occorre esaminare la documentazione clinica del caso. Saluti
Dott Vincenzo Sidoti
[#2]
Ex utente
Per quanto riguarda la lesione della vertebra le riporto il referto medico :
"Intensità di campo magnetico: 0.5 tesla.
Esame condotto da D12 al sacro con tecnica turbo spin echo e STIR; sono state eseguite sezioni sagittali pesate
in T1 e T2, anche con soppressione del segnale del grasso, ed assiali pesate in T2.
Regolare allineamento ed atteggiamento dei metameri esplorati; i diametri ossei del canale spinale sono
parzialmente ridotti nel tratto compreso tra L3 e L5 per brevità peduncolare congenita e per la presenza di
iniziale ipertrofia degenerativa dei massicci articolari. Non sono presenti significative alterazioni morfologiche
e del segnale a carico dei corpi vertebrali. Minima protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico L4-L5,
associata a modesta deformazione del margine anteriore del sacco durale. All'interno dei canali di
coniugazione non si rilevano immagini patologiche.
Il cono midollare ha segnale e morfologia normali; nessun rilievo patologico in corrispondenza delle radici
della cauda.
La diversa "colorazione" della vertebra mi fu segnalata da un suo collega neurologo (io mi ricordavo che la vertebra in questione fosse più scura delle altre, ma guardando la risonanza, per quello che ne posso capire, sembra più chiara). Parlò anche di una probabile lesione del periostio, dovuta ai molteplici "raschiamenti dell'osso" per pulire a fondo la zona ed evitare l'insorgere di recidive.
Spero di aver risposto in modo esauriente, in ogni caso sono pronto a rispondere ad altre domande.
Grazie e cordiali saluti.
"Intensità di campo magnetico: 0.5 tesla.
Esame condotto da D12 al sacro con tecnica turbo spin echo e STIR; sono state eseguite sezioni sagittali pesate
in T1 e T2, anche con soppressione del segnale del grasso, ed assiali pesate in T2.
Regolare allineamento ed atteggiamento dei metameri esplorati; i diametri ossei del canale spinale sono
parzialmente ridotti nel tratto compreso tra L3 e L5 per brevità peduncolare congenita e per la presenza di
iniziale ipertrofia degenerativa dei massicci articolari. Non sono presenti significative alterazioni morfologiche
e del segnale a carico dei corpi vertebrali. Minima protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico L4-L5,
associata a modesta deformazione del margine anteriore del sacco durale. All'interno dei canali di
coniugazione non si rilevano immagini patologiche.
Il cono midollare ha segnale e morfologia normali; nessun rilievo patologico in corrispondenza delle radici
della cauda.
La diversa "colorazione" della vertebra mi fu segnalata da un suo collega neurologo (io mi ricordavo che la vertebra in questione fosse più scura delle altre, ma guardando la risonanza, per quello che ne posso capire, sembra più chiara). Parlò anche di una probabile lesione del periostio, dovuta ai molteplici "raschiamenti dell'osso" per pulire a fondo la zona ed evitare l'insorgere di recidive.
Spero di aver risposto in modo esauriente, in ogni caso sono pronto a rispondere ad altre domande.
Grazie e cordiali saluti.
[#3]
Il referto RM parla di assolutà normalità di tutte le vertebre esaminate; quella di cui parla potrebbe essere un angioma del corpo vertebrale, reperto di assoluta benignità e di facile reperimento in RM. E del resto non riesco proprio a capire come si possa ledere il periostio di una vertebra durante un tale intervento Valgono ancora i reperti di terapia dati. Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 06/02/2010.
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