Qestione di nervi?

Gent. medici, vorri porre alla vostra attenzione quello che mi sta succedendo. Ho 26 anni e in un consulto in endocrinologia ho spiegato un po' la mia situazione e il fatto che ho una poliendocrinopatia. E' stato un anno difficile ma al momento tutto risulta abbastanza ben compensato. Due settimane fa circa (ma mi è capitato anche in passato, a episodi) sentivo un dolore alla pelle, tipo lieve scottatura, principalmente su polsi e avanbracci e a contatto con vestiti. Poi si sè aggiunto un fastidio, qomunque non continuato: agli arti come una sensazione di avere dei "fili" che tirano dentro, alla pancia una sensazione di dolore interno ma superficiale, che si accentua a fitte, quando magari sono stanca. Infatti è comparsa anche una stanchezza che mi prende verso tardo pomeriggio, mentale, un forte senso di sonno che sembra a momenti mi giri la testa. la sensazione globalmente è di fastidio, per far capire, come quando qualcuro gratta le unghie su una lavagna (scusate non so come farmi capire). ha volte ho dei formicolii/brividi, che si accentuano sopratutto quando devo andare di corpo, inei glutei e pancia. Inoltre ho avuto qualche episodio in cui improvvisamente ad altezza stomaco e torace mi prende una spedie di fitta, con una sensazione che mi lascia una specie di solletico doloroso e un po' di tachicardia. In passato avevo avuto un consulto cardiologico e tutto è apposto e ho fatto a febbraio una lastra al torace, negativa. Queste sensazioni le ho ogni tanto da circa un anno, anno che ha coinciso con una decisa istabilità del mio tsh e della conseguente terapia (a ottobre scorso tsh 0,001, a novembre 18e3,a gennaio 2e75, a marzo 5e3, luglio 0e04, a settembre 7 e una settimana fa 2e5). Può dipendere dai nervi quello che sento? So che problemi alla tiroide possono creare dei problemi a questo livello. La mia è solo un'idea ovviamente, per favore datemi qualche consiglio voi. Ringrazio anticipatamente e di cuore per l'aiuto
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Neurologo, Medico fisiatra, Psichiatra, Medico dello sport, Neonatologo attivo dal 2008 al 2016
Neurologo, Medico fisiatra, Psichiatra, Medico dello sport, Neonatologo
I disturbi dell'apparato endocrino hanno sempre ripercussioni a carico del sistema nervoso in generale ed in particolare a carico del sistema neurovegetativo che ne costituisce una parte importante.
In particolare una patologia del metabolismo tiroideo puo' generare gran parte dellas intomatologia descritta altrimenti definita come disturbo di tipo "parestesico".
Data la giovane eta' mi sento di consigliarLe un bilancio completo di tipo endocrinologico con esami del sangue e poi di farsi consigliare da uno Specialista in endocrinologia la terapia farmacologica piu' adatta,La voglio rassicurare pero' circa la possibilita' di "guarire"
proprio in considerazione dell'eta'.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gent. Prof. Grasso, la ringrazio infinitamente per il suo consulto. In questo periodo mi è di grande aiuto, anche psicologicamente, avere un po' di chiarezza.La prego perciò di perdonarmi se approfitto della sua gentilezza e le porgo un'altra domanda.
Lei ritiene che per trattare il disturbo "parestesico" di cui ha scritto sopra dovrei fare visite da un neurologo e debba essere trattato come fatto e sè stante o generalmente sistemando la situazione endocrina e in questo caso portando la tiroide a un funzionameto costante ed equilibrato (spero sia possibile..)il disturbo dovrebbe di conseguenza scomparire?

Ho notato che in questo periodo quando vivo momenti emotivamente delicati certi sintomi si accentuano immediatamente, tipo i "fili" di cui le parlavo nelle gambe e braccia, già un po' doloranti nel momento di stress (per esempio una lite) si fanno sentire molto di più. E' normale?

Ultima cosa:possono essere ricodotte al sistema neurovegetativo anche le "fitte" ad altezza stomaco-torace che descrivevo sopra?sono come delle scosse,non frequenti ma mi spaventano molto..la ringazaio ancora.
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Neurologo, Medico fisiatra, Psichiatra, Medico dello sport, Neonatologo attivo dal 2008 al 2016
Neurologo, Medico fisiatra, Psichiatra, Medico dello sport, Neonatologo
Sicuramente un apparato endocrino normofunzionante e' il presupposto per una notevole riduzione dei sintomi da lei descritti ,puo' essere il caso comunque di assumere anche farmaci ansiolitici su consiglio del Suo Medico di fiducia assumendoli al bisogno e cioe' quando le circostanze o le situazioni della vita quotidiana possano generare tensione emotiva.
La rassicuro che l'apparato ormonale con le terapie farmacologiche puo' essere curato adeguatamente.
saluti
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Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
La ringrazio di cuore.Buona giornata!