Vertigini da più di 6 mesi, forte cervicalgia e ansia

Gentili specialisti,
sono una ragazza di 22 anni, sempre stata in salute eccetto una diagnosi di scoliosi che mi porta ad avere una rettilineizzazione della cervicale (e conseguenti acufeni) per cui ho indossato il busto ortopedico e svolto ginnastica correttiva dall'età di 10 anni all'età di 16 anni.
Soffro anche d'ansia e ho vissuto periodi molto stressanti per cui sono in cura da due anni da una psicoterapista.

Il mio problema si manifesta a luglio 2024: sbandamenti che si trasformano in vere e proprie vertigini soggettive per cui mi sentivo sempre su una barca e avevo un costante senso di "derealizzazione".
Questo mi porta a sottopormi a diverse visite mediche che convergono nel determinare la causa di queste vertigini in un problema di cervicale e bruxismo notturno.
Nè il bite apposito nè le sedute dall'osteopata nè una cura con farmaci antinfiammatori e miorilassanti (mi hanno prescritto prima il Rivotril 5 gocce ogni sera e poi il Flexiban) mi portavano sollievo e ho passato 4 mesi in un senso costante di ansia e panico perchè non mi sentivo al sicuro nel mio corpo e in socialità dato che mi girava sempre la testa.

La situazione peggiora a dicembre 2024 perchè un giorno mi sveglio con una forte sensazione di capogiro, salvo poi peggiorare in vertigini oggettive.

Data l'intensità (0 autosufficienza, impossibilità a stare in piedi, sensazione di terra che si apre sotto i piedi) sono andata dall'otorino perchè pensavo fossero vertigini parossistiche, il quale visitandomi mi dice che non ci sono problemi a livello del nistagmo e mi diagnostica la PPPD, diagnosi che è stata smentita poi dalla fisiatra, che mi diagnostica una forte cervicalgia, mi dice di prendere Flexiban e Verizina per almeno un mese, di portare il collare semi-rigido e di andare da un fisioterapista specializzato.

A fronte di quest'ultimo consulto sono stata meglio, con pochissime vertigini oggettive, ma mi trovo sempre in quella sensazione di "barca in mezzo al mare" con relative difficoltà sia nello studio (sono una studentessa universitaria) sia nel condurre la vita di tutti i giorni.

La mia ansia è sempre molto presente e ho notato che più provo ansia o dispiaceri più le vertigini sono forti e anche la psicologa concorda nel trovare una correlazione tra le sintomatologie ma esclude una causa totalmente psicologica.

Ultimamente accuso anche problemi nella vista, in particolare nella focalizzazione (sono astigmatica e ipermetrope e ho un leggero strabismo, porto gli occhiali da quando avevo 4 anni) e ho notato che quando faccio certi movimenti con gli occhi aumenta la sensazione di capogiro, vorrei pertanto sottopormi ad una visita oculistica approfondita perchè il fisioterapista mi ha suggerito che questa sintomatologia potrebbe essere correlata ad un disturbo visivo (disfunzione della visione binoculare).

A questo punto mi chiedo se debba anche intraprendere una visita neurologica e vi chiedo se sappiate indicarmi una via risolutiva dato che mi sembra di non avere più via di scampo.

Vi ringrazio
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.8k 217
Gentile Paziente, poiché il suo disturbo permane nonostante le indagini e le cure del caso, le suggerirei di non trascurare una possibile causa di vertigine spesso dimenticata: la malocclusione dentaria con malposizione mandibolare e disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatrica o neurologica non sono sostenuti da problemi pertinenti a queste specialità o non se ne trova la soluzione, è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
Sul problema delle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
Una vertigine può essere sostenuta anche da problemi alla colonna cervicale, a causa dell’insufficiente apporto di sangue causato da una cattiva postura del collo. E’ però necessario considerare che la problematica della colonna vertebrale non é sempre isolata e fine a se stessa, ma inserita nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea. Può essere considerata, in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono nei distretti inferiori (bacino, ginocchia, caviglie, piedi) solitamente chiamate "Ascendenti", o superiori (malocclusione dentaria con malposizione mandibolare sopratutto) solitamente denominate "Discendenti".
I trattamenti osteopatici , chiropratici, fisioterapici sono molto utili, ma una malposizione mandibolare indotta dalla malocclusione dentaria non può essere corretta con questi trattamenti manuali : relativamente al problema occlusale/mandibolare , possono dare benefici parziali e di breve durata, perchè fin dalla prima deglutizione post trattamento l'intercuspidazione dentaria scorretta riporta immediatamente la mandibola nella posizione sfavorevole, con probabile recidiva della sintomatologia lamentata, se questa dipende dalla malocclusione e dalla malposizione mandibolare.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), alla pagina Patologie trattate- Patologie dell'Orecchio" e dolori cervicali , e leggendo gli articoli linkati qui sotto: se si riconosce in qualche modo nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere. Se dovesse trovare chiuso questo consulto, può ripostarlo nella sezione di Gnatologia o scrivermi privatamente.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-sonno-disfunzioni-cranio-mandibolo.html?refresh_ce

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Gentile dottore, la ringrazio per la celere risposta.
Le spiego innanzitutto che il mio iter con le vertigini inizia proprio a seguito di una visita dentistica nel quale mi è stato provato il bite per evitare il bruxismo -percorso che avevo iniziato perchè lamentavo dolore alle tempie, ai denti, acufeni, sensazione di dover "scrocchiare" sempre la mandibola- uscita dallo studio dentistico comincio ad avere i primi sbandamenti ma la dentista afferma che non vi può essere una correlazione tra le due cose perchè non è la prova di un bite che mi può causare subito le vertigini. Continuo con gli accertamenti, rivolgendomi ad un'altra dentista e ad un osteopata ma entrambi, testando la mia postura e fastidi prima e dopo aver inserito dei rulli salivari che portassero un supporto alle due arcate dentarie, non hanno rilevato nessun beneficio. Gli stessi test sono stati effettuati indossando il bite e la seconda dentista ha confermato che è mal regolato e che comunque non mi porta beneficio, pertanto non l'ho mai più indossato. Continuo ad avere tutti quei sintomi ma anche la fisiatra concorda nel dedicarsi alla zona cervicale affermando che di riflesso i benefici si avranno anche nella zona dell'ATM.
A questo si aggiunge che ieri sono stata visitata da un ortottista (porto gli occhiali da quando avevo 4 anni per astigmatismo e ipermetropia) il quale ha rilevato esoforia e un aggravio dell'ipermetropia e mi ha spiegato come ci sia una correlazione tra input visivi, postura e occlusione mandibolare e che correggendo con gli occhiali l'ipermetropia (che finora non era stata corretta, pertanto portavo degli occhiali che mi aiutavano dal punto di vista astigmatico ma mi affaticavo comunque) potrei trovare un sollievo perchè la vista potrebbe essere una concausa delle vertigini e dell'irrigidimento muscolare.
La fisiatra mi aveva consigliato di eseguire una Tac ACBT per eventualmente verificare se ci sia una compressione del disco articolare tra orecchio e mandibola ma non l'ho ancora eseguita.
A questo punto lei come mi consiglia di proseguire? Ed eventualmente a quale specialista mi dovrei rivolgere?
Grazie ancora
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.8k 217
Gentile Paziente, il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare. Chi lo prescrive deve considerare il tipo di malocclusione che il paziente presenta, posto che non ci sono due bocche uguali. Deve tener conto della sintomatologia che lamenta, di cui i sintomi riferiti spontaneamente dal paziente non esauriscono in quadro clinico, che se ben indagato risulta spesso molto più vasto, e va considerato nel suo complesso. Deve considerare in particolare la possibilità che la malocclusione crei una dislocazione della mandibola che, oltre a poter sostenere un quadro articolare di Disturbo Temporo Mandibolare, può con i condili entrare in conflitto con l'Orecchio, sia con il condotto uditivo esterno che con la tuba di Eustachio, sbilanciare la muscolatura della masticazione, indurre posture alterate di compenso sulla colonna cervicale, favorire il conflitto faringeo che genera il russare notturno e le Apnee nel Sonno. Deve valutare se la correzione occlusale può risolvere questa situazione complessa. Deve quindi dare le istruzioni adeguate al tecnico che realizzerà il bite e al paziente la prescrizione a portarlo 24 ore al giorno , pasti esclusi. Il 90% dei bite realizzati al mondo si portano di notte per evitare i danni del bruxismo: di certo non possono avere le caratteristiche e gli scopi di cui sopra. Relativamente alle vertigini, se non son pensati per trattarle possono anche ottenere l'effetto contrario.
"La fisiatra concorda nel dedicarsi alla zona cervicale": I trattamenti osteopatici , chiropratici, fisioterapici sono molto utili, ma una malposizione mandibolare indotta dalla malocclusione dentaria non può essere corretta con questi trattamenti manuali : relativamente al problema occlusale/mandibolare , possono dare, come i farmaci, benefici parziali e di breve durata, perchè fin dalla prima deglutizione post trattamento, l'intercuspidazione dentaria scorretta riporta immediatamente la mandibola nella posizione sfavorevole, con probabile recidiva della sintomatologia lamentata, se questa dipende dalla malocclusione e dalla malposizione mandibolare, che solo il dentista può modificare.
"affermando che di riflesso i benefici si avranno anche nella zona dell'ATM": lo riterrei poco probabile.
"la vista potrebbe essere una concausa delle vertigini": è possibile: la invito a leggere nel mio sito internet la pagina "La malocclusione nei problemi oculari".
Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
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gentile dottore,
a fronte di peggioramenti della mia condizione e della lettura del suo consulto ho proseguito con una visita gnatologica. Lo gnatologo mi ha sottoposto a dei test con dei rulli salivari interposti tra le arcate dentarie e abbiamo constatato dei netti miglioramenti nella tensione muscolare a livello cervicale, mandibolare e nella zona delle spalle, nonchè in un liglioramento dell'equilibrio. Lui proseguirebbe con un byte morbido nell'arcata inferiore in modo da attutire la tensione muscolare nel momento in cui serro i denti, che dovrei portare 24 ore su 24 salvo la prima settimana in cui mi devo abituare e dovrei portarlo solo la notte. Abbinerebbe il percorso gnatologico ad un posturologo con cui lavora in combinato per le prime tre sedute. Mi ha anche consigliato di fare una radiografia all'atm per avere una situazione ancora piú chiara.
A fronte di questa diagnosi mi sorgono dei dubbi:
- se stessi ancora piú male nel momento in cui indosso questo byte? Il dottore mi ha detto che di solito si riscontrano dei miglioramenti fin dai primi giorni ma potrebbe capitare di stare peggio i primi 10 giorni per poi migliorare. Ho il terrore di riprovare le vertigini oggettive e di fare ancora una volta un buco nell'acqua dopo 8 mesi di consulti medici che hanno portato a ben poco.
Ma del resto sono in cura per la cervicalgia da due mesi, andando due volte a settimana dal fisioterapista, e non ho avuto chissà quali benefici a livello di vertigini.
- nel caso in cui la diagnosi sia, finalmente, corretta, le vertigini si risolvono spontaneamente con il passare del tempo? oppure bisogna abbinare degli esercizi specifici? Da due mesi svolgo ogni giorno e per piú volte durante la giornata degli esercizi di rieducazione vestibolare che mi ha consigliato il fisioterapista -ma anche in questo caso pochissimi miglioramenti.
Lei cosa ne pensa? Proseguo con questo iter?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.8k 217
L'approccio del Collega è condivisibile.
Dire "un bite" é come dire "un farmaco " : rappresenta un trattamento assolutamente individuale (diffidi dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e consiste nella configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e realizza: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque odontotecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima. Come nell’esempio del farmaco consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia): purtroppo la facilità di realizzazione tecnica fa sì che spesso un bite non si neghi a nessuno, e tutti si sentano nella competenza per prescriverlo e realizzarlo. Ci possono essere problemi iniziali, in quanto si vanno a toccare situazioni bloccate da anni, ma se il caso presenta le indicazioni e se la conformazione del bite é adatta, gli effetti sono solitamente rapidi, a meno di grandi presenze di aspetti aggravanti, che spesso sono l'esito del lungo perdurare del problema. Se però dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i problemi non dipendono dall''occlusione e dall''ATM , oppure il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al caso, forse perché i problemi non rientravano negli obiettivi. Ad esempio, il bite di svincolo per proteggere i denti dal bruxismo notturno, il più realizzato al mondo (che non ho mai prescritto in vita mia) ha ben poco effetto su una sintomatologia importante.

Nell' approccio gnatologico anche le scelte terapeutiche sono in gran parte individuali: ogni gnatologo, oltre a tener conto ovviamente del caso che tratta, segue le indicazioni della propria scuola e della propria esperienza, anche nelle caratteristiche tecniche e costruttive del bite. Bite, neuromuscolare o non neuromuscolare, come anche altre denominazioni, non sono particolarmente importanti: l'appropriatezza della prescrizione si giudica dal risultato. Non importa, diceva in saggio, di che colore è il gatto: l'importante è che prenda i topi. La cosa più importante rimane una vera competenza ed esperienza del dentista-gnatologo nei problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM)
Cordiali saluti ed auguri

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
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Gentile dottore,
la ringrazio per la tempestiva risposta. Mi rimane un ultimo dubbio: seppur il primo bite che ho indossato fosse di resina e posizionato nell'arcata superiore e mi ha destato vari problemi, questo che dovrei indossare sarebbe posto nell'arcata inferiore e di silicone. Ho paura che essendo morbido mi venga automatico masticarlo come se fosse una chewing-gum e pertanto andrei ad annullare l'effetto "rilassante" sui muscoli. Posto che come dice lei ogni bite è diverso e dovrebbe essere appropriato alla sintomatologia riportata del paziente, su internet la maggior parte degli studi dentistici e gnatologici consigliano il bite di resina per chi soffre di vertigini dovute a malocclusione ecc, mentre il bite morbido si consiglia soltanto per evitare un'usura dei denti. Posto anche che ogni specialista segue i dettami della propria scuola, il suo collega mi ha proprio evidenziato come non realizzerebbe (quasi) mai bite rigidi perchè vanno ad acuire le problematiche muscolari e sono piú "macchinosi" nel sistemare la malocclusione. Men che mai posti nell'arcata superiore perchè andrebbero ad interferire con la deglutizione e la respirazione cranio-sacrale (ma questo non mi desta dubbi). Mi trovo quindi davanti a opinioni contrastanti che voglio valutare attentamente per evitare di iniziare un trattamento che possa avere anche la minima possibilitá di farmi stare ancora peggio. Lei cosa mi consiglia?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.8k 217
Personalmente, e con pieno rispetto delle idee dei Colleghi, uso bite inferiori rigidi h24 (pasti esclusi), ma la cosa più importante è la posizione definita che il dentista introduce: questo è il vero "acquisto" del paziente, cioè la prestazione culturale, non il dispositivo, che qualunque odontotecnico realizza in un'ora di lavoro, e che ha un costo irrisorio se disgiunto da quella.
Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
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Gentile Dottore,
le riscrivo dopo settimane perchè ho iniziato il trattamento gnatologico e volevo aspettare un po' di tempo prima di avere una rendita.
Dopo tre settimane in cui indosso il bite e a cui ho abbinato due incontri con il posturologo/osteopata, sto decisamente meglio: meno dolore ai muscoli della mandibola e mascella, cervicale e spalle; meno sbandamenti e capogiri e complessivo miglioramento della qualità di vita e del sonno.
Ho avuto solo due episodi spiacevoli:
il giorno dopo il primo trattamento osteopatico mi sono svegliata durante la notte perchè mi girava tantissimo la testa (caso isolato successo dieci giorni fa circa). A fronte dell'ultimo trattamento osteopatico (giorno 7 aprile), da due notti mi sveglio con i capogiri e ho piú dolori muscolari alla cervicale. Domani (10 aprile) ho l'appuntamento con lo gnatologo per controllare il bite dopo le prime tre settimane di utilizzo.
Il recente peggioramento dei sintomi mi provoca uno stato ansioso perchè ho paura di ricadere nella spirale sintomatologica da cui ho cercato di uscire con fatica, lei cosa ne pensa? puó avverarsi un periodico "peggioramento" per poi migliorare?
Colgo anche l'occasione per ringraziarLa perchè i suoi consigli mi hanno effettivamente convinta ad iniziare una terapia gnatologica.
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Gentile Dottore,
riscrivo dopo essermi consultata con lo specialista. Mi ha confermato che il peggioramento dei sintomi è transitorio e vuol dire che il bite sta paradossalmente facendo il suo dovere: negli ultimi giorni prima della visita sono cambiati i contatti, pertanto per qualche giorno il bite non ha fornito il suo aiuto. Adesso è stato modellato secondo i nuovi contatti ed il dottore mi ha rassicurata dicendo che staró meglio. Mi ha anche spiegato che le visite di check-up saranno necessarie fin quando i contatti non rimangono fissi nel tempo e non sarà piú necessario modificare il bite.
A questo punto mi chiedo, sarà sempre cosi? staró bene per qualche giorno e poi di nuovo malissimo prima di modificare i contatti? Stando all'esperienza attuale ho avuto un beneficio di circa 8/10 giorni e un peggioramento repentino di 1 settimana che ancora non è terminato pur indossando continuamente il bite nuovo da qualche giorno.
Sono terrorizzata perchè quello che sto vivendo è un incubo ed ogni volta che ho attacchi di vertigini devo bloccare la mia vita. Questo mi causa una grande sofferenza mentale oltre che fisica.
Lo gnatologo mi ha detto anche che ogni corpo non è uguale e che reagisce a suo modo, che confida nel supporto corretto del bite e che secondo lui sta funzionando (dato che mi sono quasi del tutto spariti i sintomi dopo due settimane di utilizzo).
Mi chiedo se lei ha consigli da fornirmi in merito alla sua esperienza con i pazienti, se mi sa dire che quello che sto provando è normale.. ho 22 anni, soffro da un anno e non so piú come affrontare questa situazione.
Cordiali saluti
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.8k 217
Purtroppo non posso consigliarle nulla senza vedere il caso, e comunque credo si debba dare fiducia e tempo al dentista che la sta trattando.
Abbia pazienza e, se crede, ci risentiamo in seguito, meglio se scriverà nella sessione di Gnatologia. (Il suo consulto Scaduto - 02-03-2025 Vertigini cervicale scoliosi atm [Gnatologia clinica] mi è sfuggito)
Cordiali saluti ed auguri

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
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