Richiesta parere su peggioramento sintomi in paziente con parkinsonismo in terapia con jumex
Buongiorno,
Vorrei chiedere un parere riguardo alla situazione di mio padre, un uomo di 68 anni con parkinsonismo che assume Jumex 10 mg e Iskidrop 10 gocce mattina e sera, in cura da circa due anni.
Da circa 3/4 giorni ha avuto un episodio di stitichezza severa per cui ha utilizzato clisteri di glicerina +bustine riuscendo poi a evacuare.
Tuttavia, da quel momento, sono comparsi gli stessi sintomi che aveva all’inizio della malattia e prima di iniziare la cura, come allucinazioni, confusione mentale, rigidità e uno stimolo molto frequente di urinare che non riesce a controllare (ogni 10 minuti soprattutto di notte), lamenta di lieve bruciore durante la minzione che ora sembra essere quasi passato, è una febbre a 37.
Tutti i sintomi di notte si aggravano.
E mi chiedevo se questo recente scompenso intestinale o probabile infezione alle urine possa aver temporaneamente influenzato l’efficacia del farmaco jumex, portando a un peggioramento dei sintomi.
Abbiamo già provveduto a fare un esame delle urine e siamo in attesa dei risultati.
Di seguito elenco alche ultima risonanza magnetica eseguita, 2 anni fa.
Nelle sequenze a TR lungo si documenta iperintensità di segnale della sostanza bianca periventricolare, cui si
associano multiple aree
iperintense, in parte confluenti, localizzate a livello dei gangli della base e nel contesto delle
corone radiate e dei centri semiovali bilateralmente, associate a note involutive parenchimali.
Tali aree sono da
riferire ad esiti di sofferenza tissutale su base cerebro-vascolare ischemica.
Le sequenze pesate in diffusione non hanno messo in evidenza lesioni ischemiche di recente insorgenza.
Quarto ventricolo normale ed in sede; il sistema ventricolare sovratentoriale appare lievemente dilatato, in asse sulla
linea mediana.
Modesta dilatazione degli spazi sub-aracnoidei della base e del mantello.
Sarebbe inoltre possibile avere un consiglio su come procedere?
Grazie mille per la disponibilità.
Cordiali saluti,
Vorrei chiedere un parere riguardo alla situazione di mio padre, un uomo di 68 anni con parkinsonismo che assume Jumex 10 mg e Iskidrop 10 gocce mattina e sera, in cura da circa due anni.
Da circa 3/4 giorni ha avuto un episodio di stitichezza severa per cui ha utilizzato clisteri di glicerina +bustine riuscendo poi a evacuare.
Tuttavia, da quel momento, sono comparsi gli stessi sintomi che aveva all’inizio della malattia e prima di iniziare la cura, come allucinazioni, confusione mentale, rigidità e uno stimolo molto frequente di urinare che non riesce a controllare (ogni 10 minuti soprattutto di notte), lamenta di lieve bruciore durante la minzione che ora sembra essere quasi passato, è una febbre a 37.
Tutti i sintomi di notte si aggravano.
E mi chiedevo se questo recente scompenso intestinale o probabile infezione alle urine possa aver temporaneamente influenzato l’efficacia del farmaco jumex, portando a un peggioramento dei sintomi.
Abbiamo già provveduto a fare un esame delle urine e siamo in attesa dei risultati.
Di seguito elenco alche ultima risonanza magnetica eseguita, 2 anni fa.
Nelle sequenze a TR lungo si documenta iperintensità di segnale della sostanza bianca periventricolare, cui si
associano multiple aree
iperintense, in parte confluenti, localizzate a livello dei gangli della base e nel contesto delle
corone radiate e dei centri semiovali bilateralmente, associate a note involutive parenchimali.
Tali aree sono da
riferire ad esiti di sofferenza tissutale su base cerebro-vascolare ischemica.
Le sequenze pesate in diffusione non hanno messo in evidenza lesioni ischemiche di recente insorgenza.
Quarto ventricolo normale ed in sede; il sistema ventricolare sovratentoriale appare lievemente dilatato, in asse sulla
linea mediana.
Modesta dilatazione degli spazi sub-aracnoidei della base e del mantello.
Sarebbe inoltre possibile avere un consiglio su come procedere?
Grazie mille per la disponibilità.
Cordiali saluti,
[#1]
Gentile Utente,
uno stato infettivo può accentuare una sintomatologia parkinsoniana, questo aggravamento può essere transitorio o permanente.
Se i sintomi dovessero persistere può essere indicata una modifica della terapia, magari associando levodopa ma deve parlarne col neurologo se ci sono le condizioni.
Cordiali saluti
uno stato infettivo può accentuare una sintomatologia parkinsoniana, questo aggravamento può essere transitorio o permanente.
Se i sintomi dovessero persistere può essere indicata una modifica della terapia, magari associando levodopa ma deve parlarne col neurologo se ci sono le condizioni.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3 visite dal 04/11/2024.
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