Nevralgia facciale

Egregi Dottori,

da diversi anni soffro di un dolore persistente e particolarmente debilitante che origina nella zona del condilo mandibolare e si irradia verso la parte alta sinistra della testa, propagandosi internamente fino a coinvolgere entrambe le orbite, con una maggiore intensità nella regione sinistra.
Si tratta di un dolore bilaterale, ma che si concentra in modo più severo e costante nella parte sinistra, e che non conosce variazioni di rilievo: è sempre presente, giorno e notte, e può addirittura peggiorare leggermente, ma non scompare mai.


La natura costante di questo dolore, unita a una percezione di tremore interno nelle aree colpite, mi provoca una sensazione di instabilità e insicurezza, in particolare in condizioni di scarsa illuminazione, al buio o mentre sono alla guida del motorino, dove avverto un forte senso di precarietà.


In passato, mi sono rivolto a uno gnatologo e ho seguito sedute di fisioterapia, accompagnate dall’utilizzo di un bite, ma senza benefici significativi.
Ho anche provato una terapia con Lyrica, che si è rivelata infruttuosa e ha causato numerosi effetti collaterali.


Vi scrivo quindi per chiedere un consiglio su quale specialista o percorso diagnostico potrebbe essere più indicato per una situazione come la mia, nella speranza di trovare una soluzione efficace che possa alleviare il dolore costante e migliorare la mia qualità di vita.


Ringrazio anticipatamente per l’attenzione e la cortesia.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Gentile Utente,

in base a quanto scrive Le consiglierei di rivolgersi ad un neurologo e ad effettuare un'Angio-RM con mezzo di contrasto per verificare o meno la presenza di un conflitto neurovascolare o altre condizioni favorenti il dolore.
Sull’opportunità di questo esame diagnostico ne parli col neurologo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dott. Ferraloro,

La ringrazio vivamente per la sua cortese risposta. Circa un anno fa, ho eseguito una risonanza magnetica dell'encefalo senza mezzo di contrasto. Di seguito riporto i dettagli del referto:

RM Encefalo e Tronco Encefalico
L'esame è stato effettuato mediante immagini multiplanari pesate in T1 e T2, utilizzando anche la tecnica di diffusione.

Non si rilevano aree di alterato segnale di significato patologico nel contesto del parenchima cerebrale.

Non si osservano immagini compatibili con lesioni ischemiche recenti.

Le strutture ventricolari sovra e sottotentoriali sono nei limiti della norma e risultano in asse.

Si riscontra una posizione bassa delle tonsille cerebellari.

La rappresentazione degli spazi subaracnoidei è regolare.

È stato segnalato un lieve ispessimento mucoso-flogistico del pavimento dei seni mascellari.


Il referto è stato successivamente inviato allo specialista neurologo per la valutazione.

Alla luce di queste informazioni, Lei ritiene che sia opportuno chiedere al mio neurologo di valutare la necessità di effettuare una risonanza magnetica angiografica con mezzo di contrasto?

La ringrazio in anticipo per il suo parere professionale e per il tempo che mi vorrà dedicare.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Eventuali conflitti neurovascolari si mettono meglio in evidenza con le sequenze angiografiche, comunque deciderà il neurologo come procedere.

Cordialmente

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Ferraloro,

Desidero chiederLe cortesemente se l’eventuale presenza di un conflitto neurovascolare comporti un cambiamento nella strategia terapeutica rispetto a quella intrapresa in passato, o se questa informazione sia rilevante solo per l’identificazione della causa della nevralgia.

Inoltre, se possibile attraverso questa piattaforma, Le sarei grato se potesse indicarmi un centro specializzato nella gestione delle nevralgie facciali a Roma.

La ringrazio anticipatamente per la Sua disponibilità e resto in attesa di un Suo gentile riscontro.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
La presenza di un eventuale conflitto neurovascolare non cambia la strategia farmacologica che si basa sempre sui farmaci ad azione sul dolore neuropatico (non esiste solo il Lyrica ma abbiamo a disposizione anche altre molecole) ma almeno abbiamo trovato una causa certa oltre che aggiungere un'opzione chirurgica nei casi severi e farmaco-resistenti.

Dr. Antonio Ferraloro