Vertigini da cervicale

Buonasera
scrivo per un consiglio perché sono un po’ disperata
È un mese e mezzo che soffro di vertigini e capogiri, sbandamenti.
Ho fatto esame dall otorino (test vestibolare negativo), visita neurologica e tac all encefalo, negativa.
Poi visita fisiatra e raggi che mi hanno riscontrato rachide cervicale dritto e comunqueil fisiatra visitandomi mi ha detto che ho una tensione a livello cervicale non indifferente , infatti ho parecchio dolore al collo.
Il neurologo mi ha detto che dai miei sintomi si tratta di cervicalgia e compressione dei nervi delle cervicale che mi causano poca vascolarizzazione.

Sto andando avanti di gabapentin (100mg per tre volte al giorno da circa venti giorni) e in più ho fatto ciclo di brufen e muscoril, risolvendo quasi nulla x il dolore alla cervicale (ho parecchio dolore) e mal di testa alla nuca.
Vertiserc non lo sopporto e sto utilizzando vertigoval (naturale) da 3 giorni insieme a milesax.
Sto facendo ginnastica posturale e massaggi fisioterapici.

È passato più di un mese e non ne posso più di queste vertigini e sbandamenti e anche del dolore alla cervicale.
Chiedo dopo tutti questi accorgimenti se ci fossero altre visite o terapie da fare che mi possono aiutare a superare questi capogiri invalidanti, ho 29 anni e non ne posso più, davvero.
Non vedo la luce in fondo al tunnel, forse per una cervicale così forte devo ancora far passare de tempo?
Qualsiasi consiglio x aiutarmi è ben accetto.

Grazie mille
Veronica
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, riassumendo il suo racconto, lei presenta vertigini (sintomo per lei più sgradevole), problemi cervicali e cefalea.
Ha già consultato, come è giusto, Neurologo e ORL, purtroppo senza risultato, nonostante le indagini e le cure del caso. Può chiedere una seconda opinione in questi ambiti specialistici, ma poiché il suo disturbo permane nonostante le indagini e le cure del caso, le suggerirei anche di non trascurare una possibile causa di vertigine spesso dimenticata: la malocclusione dentaria con malposizione mandibolare e disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Del resto anche la letteratura scientifica riporta che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatrica o neurologica non sono sostenuti da problemi pertinenti a queste specialità o non se ne trova la soluzione, è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
Se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato. Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare nel favorire l’insorgenza di vertigini anche per questa via.
Una vertigine può essere sostenuta anche da problemi alla colonna cervicale. E’ però necessario considerare che la problematica della colonna vertebrale non é sempre isolata e fine a se stessa, ma inserita nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea. Può essere considerata, in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono nei distretti inferiori (bacino, ginocchia, caviglie, piedi) solitamente chiamate "Ascendenti", o superiori (malocclusione dentaria con malposizione mandibolare sopratutto) solitamente denominate "Discendenti".
I trattamenti osteopatici , chiropratici, fisioterapici sono molto utili, ma una malposizione mandibolare indotta dalla malocclusione dentaria non può essere corretta con questi trattamenti manuali : relativamente al problema occlusale/mandibolare , possono dare benefici parziali e di breve durata, perchè fin dalla prima deglutizione post trattamento l'intercuspidazione dentaria scorretta riporta immediatamente la mandibola nella posizione sfavorevole, con probabile recidiva della sintomatologia lamentata, se questa dipende dalla malocclusione e dalla malposizione mandibolare.
Una malocclusione dentaria con malposizione mandibolare può sostenere anche l’insorgenza di cefalea , con caratteristica localizzazione frontotemporale o nucale
Sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Su una situazione strutturale predisposta o già compromesso giocano un ruolo importantissimo le condizioni psicofisiche del paziente : qualunque causa di stress (non solo psichico, ma anche ormonale legato al ciclo, termico legato al clima, alimentare, ecc.) oltre ad abbassare la soglia del dolore, trova nella bocca un organo bersaglio particolarmente recettivo: nello stress si stringono le mascelle e si bruxa di più , per cui qualunque problema che può trovare nella bocca una sua causa, dallo stress viene enfatizzato.
L'associazione di cefalea e dolore cervicale porta inevitabilmente alla diagnosi di Cefalea Cervicogena, nel senso che i problemi cervicali posso dare cefalea. In presenza di due quadri clinici associati l'atteggiamento "scientifico" è portato a domandarsi se uno possa essere la causa dell'altro, e in casi come il suo la risposta è probabilmente sì. Sfugge però la possibilità che un terzo elemento, sfuggito all'indagine, possa avere un importante ruolo patogenetico su entrambi. Anzi, aggiungendo le vertigini, su tutti e tre.
Trova ulteriori notizie su questi argomenti visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), alla pagina Patologie trattate- Patologie dell'Orecchio" , dolori cervicali e cefalea , e leggendo gli articoli linkati qui sotto: se si riconosce in qualche modo nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Se dovesse trovare questo consulto chiuso alle repliche, potrebbe, se crede, scrivermi privatamente.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-sonno-disfunzioni-cranio-mandibolo.html?refresh_ce
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com