Svenimenti crisi sincope e scatti nel sonno
Salve chiedo aiuto a voi perché ho veramente paura.
Ho un fratello di 18 anni il quale ha presentato episodi di svenimenti con brevi crisi, ma scendiamo nel dettaglio.
Circa 7/8 mesi fa mio fratello sviene in camera sua, allarmati dal rumore andiamo a vedere e e lo ritroviamo in posizione prona su alcuni oggetti, inizialmente il panico credendo il peggio, poi sentiamo il battito che ci fa intuire che era svenuto; nel panico cerchiamo di tirarlo su o comunque di girarlo, cosa per noi complicatissima visto il suo peso e l’altezza (180x90kg) mia madre chiama, urlando, mio zio dalla finestra e lui si impaurisce si alza di scatto e con una voce anomala comincia ad urlare.
Riusciamo a metterlo nel letto seduto con le gambe stese lui continua a non riconoscerci e a dire cose strane.
Dopo qualche minuto sembra tornare in se abbraccia mia madre e pia piano comincia a chiedere cosa fosse successo.
Arriva l’ambulanza che lo porta in ospedale dove gli fanno la tac, ma nessun riscontro; la diagnosi é di una sincope sporadica e ci dicono di non allarmarci.
Dopo sei mesi accade di nuovo stavolta sotto i nostri occhi dopo essere stato al pc (a digiuno) comincia a sentire strane sensazioni sviene e presenta degli spasmi che effettua con la testa sul pavimento e un po’ di saliva che fuoriesce.
Stavolta non cerchiamo di muoverlo gli mettiamo un cuscinetto sotto la testa; suona il campanello e di colpo si alza urlando nuovamente come impaurito con una voce anomala.
Suo cognato entra in casa e si abbracciano; lui si rilassa e riprende conoscenza.
L’ambulanza lo porta nuovamente in ospedale dove gli fanno un’ altra tac e gli prescrivono dei farmaci che prevengono le crisi da prendere ogni giorno.
Probabile diagnosi epilessia fotosensibile.
Fa alcuni accertamenti ma non risulta nulla, altri deve ancora farli.
A distanza di circa un mese e mezzo, ieri esce di scatto dal bagno dicendo che sta nuovamente per sentirsi male si sdraia sul divano e dopo, gambe in aria succo e zuccheri si riprende non sviene quindi.
Lui sta facendo questa cura da circa un mese ma già una volta gli hanno cambiato il farmaco perché possibilmente forte e gli dava problemi di stomaco.
Durante il sonno si muove a scatti e non sappiamo il perché.
È debole.
Abbiamo molta paura.
Le altre visite specialistiche sono fissate, una per il prossimo mese e una per gennaio ma nel frattempo noi abbiamo molta paura.
Vorrei capire cosa potrebbe essere quali accortezze giornaliere dovrebbe effettuare per evitare ciò e se con la vostra esperienza si sono presentati casi simili in ragazzi della sua età.
Certa di una vostra repentina risposta vi ringrazio anticipatamente.
Ho un fratello di 18 anni il quale ha presentato episodi di svenimenti con brevi crisi, ma scendiamo nel dettaglio.
Circa 7/8 mesi fa mio fratello sviene in camera sua, allarmati dal rumore andiamo a vedere e e lo ritroviamo in posizione prona su alcuni oggetti, inizialmente il panico credendo il peggio, poi sentiamo il battito che ci fa intuire che era svenuto; nel panico cerchiamo di tirarlo su o comunque di girarlo, cosa per noi complicatissima visto il suo peso e l’altezza (180x90kg) mia madre chiama, urlando, mio zio dalla finestra e lui si impaurisce si alza di scatto e con una voce anomala comincia ad urlare.
Riusciamo a metterlo nel letto seduto con le gambe stese lui continua a non riconoscerci e a dire cose strane.
Dopo qualche minuto sembra tornare in se abbraccia mia madre e pia piano comincia a chiedere cosa fosse successo.
Arriva l’ambulanza che lo porta in ospedale dove gli fanno la tac, ma nessun riscontro; la diagnosi é di una sincope sporadica e ci dicono di non allarmarci.
Dopo sei mesi accade di nuovo stavolta sotto i nostri occhi dopo essere stato al pc (a digiuno) comincia a sentire strane sensazioni sviene e presenta degli spasmi che effettua con la testa sul pavimento e un po’ di saliva che fuoriesce.
Stavolta non cerchiamo di muoverlo gli mettiamo un cuscinetto sotto la testa; suona il campanello e di colpo si alza urlando nuovamente come impaurito con una voce anomala.
Suo cognato entra in casa e si abbracciano; lui si rilassa e riprende conoscenza.
L’ambulanza lo porta nuovamente in ospedale dove gli fanno un’ altra tac e gli prescrivono dei farmaci che prevengono le crisi da prendere ogni giorno.
Probabile diagnosi epilessia fotosensibile.
Fa alcuni accertamenti ma non risulta nulla, altri deve ancora farli.
A distanza di circa un mese e mezzo, ieri esce di scatto dal bagno dicendo che sta nuovamente per sentirsi male si sdraia sul divano e dopo, gambe in aria succo e zuccheri si riprende non sviene quindi.
Lui sta facendo questa cura da circa un mese ma già una volta gli hanno cambiato il farmaco perché possibilmente forte e gli dava problemi di stomaco.
Durante il sonno si muove a scatti e non sappiamo il perché.
È debole.
Abbiamo molta paura.
Le altre visite specialistiche sono fissate, una per il prossimo mese e una per gennaio ma nel frattempo noi abbiamo molta paura.
Vorrei capire cosa potrebbe essere quali accortezze giornaliere dovrebbe effettuare per evitare ciò e se con la vostra esperienza si sono presentati casi simili in ragazzi della sua età.
Certa di una vostra repentina risposta vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Buongiorno a Lei
che farmaco è stato prescritto a suo fratello?
A quale dosaggio giornaliero?
Se le TC Cranio sono negative molto meglio una RM Encefalo.
Se la diagnosi presunta al PS è "Probabile diagnosi epilessia fotosensibile" è assolutamente indicato un Elettroencefalogramma con SLI (stimolazione luminosa intermittente); ciò a valutare la eventuale fotosensibilità.
Cordialmente
che farmaco è stato prescritto a suo fratello?
A quale dosaggio giornaliero?
Se le TC Cranio sono negative molto meglio una RM Encefalo.
Se la diagnosi presunta al PS è "Probabile diagnosi epilessia fotosensibile" è assolutamente indicato un Elettroencefalogramma con SLI (stimolazione luminosa intermittente); ciò a valutare la eventuale fotosensibilità.
Cordialmente
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
La ringrazio anticipatamente per la risposta data la mia fortissima preoccupazione. A mio fratello è stato prescritto MATEVER 250mg 1 la sera per 10gg poi aumentato a 1 sera e una mattina per dieci gg e poi 250mg la mattina e 500mg la sera. Ha presentato alcune controindicazioni come, difficoltà a urinare e diarrea, terminate dopo circa una settimana; il neurologo ha cambiato il farmaco ma non ha ancora iniziato con il nuovo, dato che non presenta più controindicazioni. Quando ieri stava nuovamente sentendosi male ha presentato labbra scure e colore verdastro in viso; l’unica cosa in comune tra i tre episodi è il fatto che ha fatto colazione quasi nulla in tutti i casi. ( magari non c’entra nulla ma presento ogni tipo di dettaglio per avere un quadro chiaro). Non c’è una vera e propria diagnosi; nel referto c’è scritto presunta crisi epilettica. Ripeterà EEG fra circa 10 gg sospendendo la cura (dato che glielo hanno fatto circa 2sett fa sotto effetto della pillola, quindi con risultato nullo) poi farà una risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto.
[#4]
Concordo con la diagnosi di possidente Epilessia fotosensile.
Concordo con la ripetizione di un EEG con SLI per valutare la eventuale fotosensibilita'.
Se non esaustivo indicato EEG Holter 24ore.
Concordo con la RM Encefalo con mezzo di contrasto ( molte informazioni in più circa l'Encefalo).
Ma questo iter diagnostico lo avevo già indicato.
Circa il secondo parere c'è molta differenza tra chi visita ed esamina il paziente di persona e chi esprime un parere solamente a distanza.
È chiaro che i Colleghi che hanno contatto diretto col paziente possono sapere e vedere più cose.
Il vero secondo parere si fa con altro specialista sempre di persona.
Concordo con la ripetizione di un EEG con SLI per valutare la eventuale fotosensibilita'.
Se non esaustivo indicato EEG Holter 24ore.
Concordo con la RM Encefalo con mezzo di contrasto ( molte informazioni in più circa l'Encefalo).
Ma questo iter diagnostico lo avevo già indicato.
Circa il secondo parere c'è molta differenza tra chi visita ed esamina il paziente di persona e chi esprime un parere solamente a distanza.
È chiaro che i Colleghi che hanno contatto diretto col paziente possono sapere e vedere più cose.
Il vero secondo parere si fa con altro specialista sempre di persona.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 338 visite dal 26/10/2024.
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