Parkinsonismo vascolare peggiorato in modo rapido con forti allucinazioni. Cosa fare?
Buongiorno, mio papà ha 77 anni e da 8 anni è stato diagnosticato un parkinsonismo dato che l'RMN encefalo ha evidenziato "alterazioni di segnale di tipo ischemico".
Da allora, la classica terapia a base di levodopa ha sempre garantito a mio padre una accettabile qualità della vita (guidava, coltivava le sue passioni per il bricolage, giardinaggio, etc).
Ha sempre goduto di ottima salute (non ha problemi di pressione, non ha diabete, non prende alcun farmaco ad eccezione di quelli per il Parkinson).
Da 2 mesi abbiamo prima assistito ad un peggioramento delle condizioni motorie (la mattina non cammina, effetti off tra una pastiglia e l'altra), poi da 1 mese ha importanti effetti psicotici che non riusciamo a gestire.
Al momento prende: Sirio alle 7 e 12:30.
Alle 10, 16, 19 e 22 sinemet 100/25.
Gli eventi psicotici riguardano sempre la notte dove ha atteggiamenti inconsulti, dice cose senza senso, in alcuni casi diventa violento.
Vi sono stati eventi violenti anche durante il giorno, ha creato degli ematomi a mia mamma e me.
Abbiamo una persona che ci da una mano, ma non possiamo garantire una copertura 24/7 (io lavoro a 2 ore di auto dai miei genitori).
La cosa peggiore è che a volte è assolutamente normale, a volte è solo confuso (dice cose senza senso, elaborando a modo suo cose sentite dal telegiornale o da noi - esempio l'arrivo della guerra e la necessità impellente di costruire armi), a volte ha delle manie (la persona che aiuta lo sta imbrogliando, trafugando dati), a volte vuole delle cose (spesso irragionevoli) che se non ottiene lo porta ad assumere comportamenti violenti (es.
è convinto di non essere a casa e vuole essere portato a casa sua, se non ottiene quello che vuole da pugni e calci).
I medici hanno prima prescritto quietapina, ma abbiamo avuto un effetto paradossale con agitazione estrema ed atteggiamenti violenti, pertanto abbiamo interrotto la cura senza essere in grado di arrivare a plateau.
Ora la sera assume il Talofen (20 gocce) ma sembra non funzionare.
Dopo 2 giorni in cui ha fatto dormire mio papà, ora è assolutamente inefficace.
In famiglia siamo fisicamente e psicologicamente distrutti e non sappiamo cosa fare.
Stiamo valutando un ricovero in struttura protetta (per mia mamma soprattutto che non dorme da 2 mesi).
Sono figlio unico e il peso di questa situazione e sul cosa fare ricade in sostanza su di me.
La domanda è: sulla base della vostra esperienza si possono tenere in modo realistico e duraturo sotto controllo questi effetti?
Mio papà è destinato ad una vita dove anche per contenere gli effetti psicotici si compromettono le funzioni motorie e sostanzialmente cognitive?
Quale speranza di vita può avere un malato di questo tipo?
Vi ringrazio per il tempo e la pazienza.
Da allora, la classica terapia a base di levodopa ha sempre garantito a mio padre una accettabile qualità della vita (guidava, coltivava le sue passioni per il bricolage, giardinaggio, etc).
Ha sempre goduto di ottima salute (non ha problemi di pressione, non ha diabete, non prende alcun farmaco ad eccezione di quelli per il Parkinson).
Da 2 mesi abbiamo prima assistito ad un peggioramento delle condizioni motorie (la mattina non cammina, effetti off tra una pastiglia e l'altra), poi da 1 mese ha importanti effetti psicotici che non riusciamo a gestire.
Al momento prende: Sirio alle 7 e 12:30.
Alle 10, 16, 19 e 22 sinemet 100/25.
Gli eventi psicotici riguardano sempre la notte dove ha atteggiamenti inconsulti, dice cose senza senso, in alcuni casi diventa violento.
Vi sono stati eventi violenti anche durante il giorno, ha creato degli ematomi a mia mamma e me.
Abbiamo una persona che ci da una mano, ma non possiamo garantire una copertura 24/7 (io lavoro a 2 ore di auto dai miei genitori).
La cosa peggiore è che a volte è assolutamente normale, a volte è solo confuso (dice cose senza senso, elaborando a modo suo cose sentite dal telegiornale o da noi - esempio l'arrivo della guerra e la necessità impellente di costruire armi), a volte ha delle manie (la persona che aiuta lo sta imbrogliando, trafugando dati), a volte vuole delle cose (spesso irragionevoli) che se non ottiene lo porta ad assumere comportamenti violenti (es.
è convinto di non essere a casa e vuole essere portato a casa sua, se non ottiene quello che vuole da pugni e calci).
I medici hanno prima prescritto quietapina, ma abbiamo avuto un effetto paradossale con agitazione estrema ed atteggiamenti violenti, pertanto abbiamo interrotto la cura senza essere in grado di arrivare a plateau.
Ora la sera assume il Talofen (20 gocce) ma sembra non funzionare.
Dopo 2 giorni in cui ha fatto dormire mio papà, ora è assolutamente inefficace.
In famiglia siamo fisicamente e psicologicamente distrutti e non sappiamo cosa fare.
Stiamo valutando un ricovero in struttura protetta (per mia mamma soprattutto che non dorme da 2 mesi).
Sono figlio unico e il peso di questa situazione e sul cosa fare ricade in sostanza su di me.
La domanda è: sulla base della vostra esperienza si possono tenere in modo realistico e duraturo sotto controllo questi effetti?
Mio papà è destinato ad una vita dove anche per contenere gli effetti psicotici si compromettono le funzioni motorie e sostanzialmente cognitive?
Quale speranza di vita può avere un malato di questo tipo?
Vi ringrazio per il tempo e la pazienza.
[#1]
Gentile Utente,
la compromissione della componente cognitiva con agitazione e aggressività non è rara in soggetti come Suo padre.
Alle Sue legittime domande non è possibile dare una risposta univoca in quanto i tempi sono estremamente variabili da un soggetto all’altro, non essendoci una regola uguale per tutti.
Gli stati di agitazione vanno trattati essenzialmente con gli antipsicotici, a volte provandone più di uno fino a trovare quello giusto e al dosaggio giusto.
Cordiali saluti
la compromissione della componente cognitiva con agitazione e aggressività non è rara in soggetti come Suo padre.
Alle Sue legittime domande non è possibile dare una risposta univoca in quanto i tempi sono estremamente variabili da un soggetto all’altro, non essendoci una regola uguale per tutti.
Gli stati di agitazione vanno trattati essenzialmente con gli antipsicotici, a volte provandone più di uno fino a trovare quello giusto e al dosaggio giusto.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Gentile Utente,
innanzitutto La ringrazio per la gentile recensione.
Per motivi di spazio però ciò che voleva scrivere è rimasto incompleto, se vuole può scrivere nello spazio qui sotto.
Forse nella risposta mi sono spiegato male, non volevo scoraggiarLa, ho solo scritto che non ci sono tempi stabiliti ("quale speranza di vita può avere un malato di questo tipo?") ma sono estremamente variabili, anche di parecchi anni.
Inoltre ho scritto che l'agitazione ed eventuali episodi aggressivi, in generale, possono essere trattati con antipsicotici.
Cordialmente
innanzitutto La ringrazio per la gentile recensione.
Per motivi di spazio però ciò che voleva scrivere è rimasto incompleto, se vuole può scrivere nello spazio qui sotto.
Forse nella risposta mi sono spiegato male, non volevo scoraggiarLa, ho solo scritto che non ci sono tempi stabiliti ("quale speranza di vita può avere un malato di questo tipo?") ma sono estremamente variabili, anche di parecchi anni.
Inoltre ho scritto che l'agitazione ed eventuali episodi aggressivi, in generale, possono essere trattati con antipsicotici.
Cordialmente
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 24/08/2024.
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