Può il "Valaciclovir" causare disturbi simili alla demenza in un anziano?

Buongiorno gentili Dottori, scrivo per avere un consulto per mia nonna (92 anni).
Brevemente descrivo la situazione: Lei ha il fuoco di S.
Antonio da martedì 18 ed il medico di base le ha prescritto Valaciclovir (1000mg) 3 volte al dì.
I sintomi del fuoco sono migliorati grazie alla terapia, ma il problema è che subito dal giorno dopo l'assunzione di questo farmaco non era più la stessa persona.
Non ha mai perso coscienza di sè, ma dice cose confuse (talvolta non troppo sensate), sente o vede cose che non ci sono, non riesce a scandire bene le parole ed è peggiorata a livello motorio.

Tutto questo cambiamento è avvenuto dalla sera alla mattina, preoccupandomi ho letto il foglio illustrativo del farmaco ed ho letto che effettivamente potrebbe provocare eventi psicotici, delirio e cose simili.
Mi sembra davvero strano che sia diventata così strana da un giorno all'altro ed il fatto che tutto questo sia accaduto dopo l'assunzione di quel farmaco mi fa avere dei dubbi.
Cosa ne pensate? Devo continuare a somministrarglielo? L'ultima compressa l'ha assunta alle ore 1.30 di stanotte.

Aggiungo che mia nonna a Maggio è caduta provocandosi un crollo vertebrale a seguito del quale ha assunto tachidol per circa un mese.

Grazie per il vostro servizio!
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Gentile Utente,

come Lei ha correttamente letto, il farmaco in questione può casare questi effetti collaterali, anche se raramente, tuttavia è possibile considerato il rapporto cronologico tra l'assunzione del farmaco e la comparsa dei sintomi.
Circa il prosieguo della terapia deve chiedere al medico prescrittore ma, considerato che il farmaco va somministrato per 7 giorni, penso che siamo quasi alla fine della cura.
Sarebbe importante, se possibile, ultimare la terapia in quanto nell'anziano aumentano le probabilità che si sviluppi una nevralgia posterpetica, soprattutto se la terapia è incompleta o è iniziata in ritardo (quest'ultima condizione mi pare che nel caso della Nonna non sussista).

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro