Rmn encefalo e tronco encefalico con mdc
Gentili dottori, per cominciare vi ringrazio per il servizio svolto.
Vorrei un parere in merito ad una Rmn con e senza mdc dell'encefalo e del tronco encefalico.
L'indagine è stata richiesta per alcuni sintomi: parestesie ad entrambe le mani, di variabile durata e non persistenti, ed, in particolare, per un episodio di "diplopia", limitato tuttavia alle scritte ed ai numeri presenti sul televisore ed il cellulare.
Per questo ultimo sintomo, mi è stata consigliata RMN con MDC.
Ho effettuato anche visita oculistica, che non ha rilevato rotture retiniche.
Scrivo, dunque, il referto: Esame eseguito mediante sequenze SETI, prima e dopo infusione di mdc paramagnetico, TSE T2, FLAIR, GRE T2 e DWI, nei tre piani dello spazio.
Non si osservano lesioni morfostrutturali e di segnale in sede sovra e sottotentoriale, con caratteristiche RM di evoluvità.
Non patologiche restrizioni della diffusività riconducibili a eventi vasculopatici acuti recenti, né immagini da riferire a depositi di emosiderina o a sanguinamenti in atto.
Dopo infusione del mdc, si osserva un area di circa 5 mm di sfumato contrast enhancement, localizzata al comparto laterale sinistro del ponte.
Tale rilievo non trova corrispondenza in nessuna delle sequenze basali effettuate, potendo ancora essere in prima ipotesi di natura artefattuale - compositiva.
Anche a scopo precauzionale, però, si consiglia ricontrollo nel tempo.
Simmetrici e conservati i nervi ottici in assenza di compressioni Ab estrinseco del chiasma.
Nei limiti il tessuto adiposo retro-orbitario, che non presenta espansi solidi sospetti.
Nei limiti la muscolatura estrinseca oculare.
Regolare l'aspetto RM della fossa cranica posteriore.
In relazione all'età sono conservate le strutture cisternali, gli spazi liquorali della volta e della base.
Normale l'ampiezza del sistema ventricolare.
Strutture mediane in asse.
La mia preoccupazione è relativa al riscontro "dell'area di 5 mm, rilevata in seguito ad infusione dell'mdc".
So che sarebbe necessario visionare le immagini, ed è in programma una visita neurologica, tuttavia sono preoccupata perché, qualora non si trattasse di un artefatto, mi domando di cosa possa trattarsi.
Non è neanche specificato l'arco di tempo in seguito al quale dovrei eseguire il controllo, dunque non so quanto e se sia urgente.
Rinnovo la mia gratitudine e, in attesa di un vostro gentile riscontro, porgo i miei più cordiali saluti.
Vorrei un parere in merito ad una Rmn con e senza mdc dell'encefalo e del tronco encefalico.
L'indagine è stata richiesta per alcuni sintomi: parestesie ad entrambe le mani, di variabile durata e non persistenti, ed, in particolare, per un episodio di "diplopia", limitato tuttavia alle scritte ed ai numeri presenti sul televisore ed il cellulare.
Per questo ultimo sintomo, mi è stata consigliata RMN con MDC.
Ho effettuato anche visita oculistica, che non ha rilevato rotture retiniche.
Scrivo, dunque, il referto: Esame eseguito mediante sequenze SETI, prima e dopo infusione di mdc paramagnetico, TSE T2, FLAIR, GRE T2 e DWI, nei tre piani dello spazio.
Non si osservano lesioni morfostrutturali e di segnale in sede sovra e sottotentoriale, con caratteristiche RM di evoluvità.
Non patologiche restrizioni della diffusività riconducibili a eventi vasculopatici acuti recenti, né immagini da riferire a depositi di emosiderina o a sanguinamenti in atto.
Dopo infusione del mdc, si osserva un area di circa 5 mm di sfumato contrast enhancement, localizzata al comparto laterale sinistro del ponte.
Tale rilievo non trova corrispondenza in nessuna delle sequenze basali effettuate, potendo ancora essere in prima ipotesi di natura artefattuale - compositiva.
Anche a scopo precauzionale, però, si consiglia ricontrollo nel tempo.
Simmetrici e conservati i nervi ottici in assenza di compressioni Ab estrinseco del chiasma.
Nei limiti il tessuto adiposo retro-orbitario, che non presenta espansi solidi sospetti.
Nei limiti la muscolatura estrinseca oculare.
Regolare l'aspetto RM della fossa cranica posteriore.
In relazione all'età sono conservate le strutture cisternali, gli spazi liquorali della volta e della base.
Normale l'ampiezza del sistema ventricolare.
Strutture mediane in asse.
La mia preoccupazione è relativa al riscontro "dell'area di 5 mm, rilevata in seguito ad infusione dell'mdc".
So che sarebbe necessario visionare le immagini, ed è in programma una visita neurologica, tuttavia sono preoccupata perché, qualora non si trattasse di un artefatto, mi domando di cosa possa trattarsi.
Non è neanche specificato l'arco di tempo in seguito al quale dovrei eseguire il controllo, dunque non so quanto e se sia urgente.
Rinnovo la mia gratitudine e, in attesa di un vostro gentile riscontro, porgo i miei più cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
come giustamente dice, si dovrebbero visionare direttamente le immagini dell’esame per dare un parere attendibile, infatti nemmeno il neuroradiologo ha avanzato un’ipotesi all’infuori di quella artefattuale.
Ovviamente è corretta l’indicazione al controllo RM, i tempi? Questo lo stabilirà il neurologo dopo avere visto le immagini.
Cordiali saluti
come giustamente dice, si dovrebbero visionare direttamente le immagini dell’esame per dare un parere attendibile, infatti nemmeno il neuroradiologo ha avanzato un’ipotesi all’infuori di quella artefattuale.
Ovviamente è corretta l’indicazione al controllo RM, i tempi? Questo lo stabilirà il neurologo dopo avere visto le immagini.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Gentile Dottor Ferraloro, la ringrazio per avermi risposto. Ciò che mi preoccupa è che la visita neurologica è programmata tra oltre un mese. Secondo lei è il caso di anticiparla? Leggendo precedenti consulti mi è parso di capire che l'enhancement di "un area" non sia un elemento positivo, anzi. È possibile che, nel caso in cui fosse una lesione di qualsivoglia tipo, non sia stata rilevata nelle sequenze basali, a causa delle sue "esigue" dimensioni (5 mm)? Rinnovandole la mia gratitudine, le porgo cordiali saluti.
[#4]
Utente
La ringrazio per la sua comprensione, Dottore. Purtroppo, al momento, non è stato possibile anticipare la visita, per cui temo di dover sentire privatamente un altro neurologo. Mi è ormai piuttosto chiaro che con un referto simile non sia possibile escludere nulla, ovviamente neanche le condizioni più temibili. La ringrazio per il suo supporto e la sua dedizione.
[#6]
Utente
Ne sono consapevole. Ciò che mi angoscia è proprio questo, potrebbe essere un artefatto e quindi nulla, ma non posso escludere qualcosa di importante. Tra l'altro per le parestesie, che ho manifestato tra novembre e dicembre, avevo già effettuato una visita neurologica a gennaio, con esito negativo. Poi ho avuto questo episodio di "diplopia", limitato solo alle scritte digitali, che ha reso necessaria la rmn a scopo precauzionale e, per eccesso di zelo, è stata richiesta con mdc (dico ciò in virtù del fatto che nelle sequenze senza mdc, non era stato rilevato nulla). Mio malgrado questo è l'ennesimo problema di salute, dato che negli ultimi anni ne ho avuti diversi, tutti accumunati dall'incertezza diagnostica e ciò mi sta provando. Le chiedo scusa per il mio sfogo e le rinnovo le mia gratitudine.
[#9]
Utente
Gentile Dottor Ferraloro, torno ad aggiornarla sul mio caso. Nei giorni successivi alla nostra corrispondenza, ho iniziato a manifestare dolore al viso, a sinistra. Non era un dolore simile a "scosse", bensì un dolore simile a quello che si ha quando si sforzano molto i muscoli del viso, per esempio quando si ride molto. Purtroppo non riesco a descriverlo in maniera più precisa. È partito con un mal di testa al livello della tempia sinistra e poi sembra si sia irradiato al viso. A questo dolore si associava naso chiuso e dolore gengivale, a carico della gengiva dell'arcata superiore di sinistra. Il dolore alla gengiva era piuttosto pungente, sebbene non vi fosse, almeno ad occhio, irritazione. È poi passato con ibuprofene. Si è poi presentato nuovamente due giorni dopo e il giorno successivo ancora. La gengiva nel corso dei giorni sembrava più irritata, al punto che ha anche sanguinato nel punto in cui mi faceva male. Il dolore sia al viso che alla gengiva tendeva comunque a passare con antidolorifico. Ho poi eseguito la visita neurologica di cui le riporto il referto: da circa 4 giorni comparsa di dolore della II branca del trigemino di sinistra, responsivo a ibuprofene. Sì associava a rinorrea omolaterale. Non associata a lacrimazione oculare né iperemia congiuntivale. Porta in revisione RMN encefalo: non alterazioni morfostrutturali e di segnale in sede sovra e sottotentoriale. Dopo mdc si osserva area di 5 mm di sfumato c.e. localizzato al comparto laterale sinistro del ponte.
Dalla valutazione iconografica delle immagini sembra apprezzarsi presa di contrasto a carico del V nc di sin. EON: nei limiti della norma. In particolare pz vigile, collaborante, orientata T/S. Eloquio congruo; non turbe del linguaggio. NNCC in ordine, MOE libera. Non deficit stenici né delle sensibilità ai 4 arti. Prove metriche correttamente eseguite. ROT di media ampiezza, simmetrici. RCP in flessione bilat. Romberg negativo. Prova del funambolo negativa.
Conclusioni: sospetta cefalea dalle caratteristiche autonomico-trigeminali sin, in pz affetta da sinusite (la sinusite fu rilevata in una precedente rmn eseguita 2 anni fa, ma non menzionata in quest'ultima).
Indicazioni: al bisogno se algie in sede cranio-facciale assumere Fans; utile valutazione ORL in sospetta sinusite per eventuale ciclo AB; esecuzione di RMN con mdc di controllo 6 mesi.
Sono stata piuttosto soddisfatta della visita, e da quel che mi ha detto la neurologa, lo sfumato contrast enhancement è a carico del trigemino, tuttavia non mi è chiaro un solo passaggio: una cefalea autonomico-trigeminale può comportare la presa del mdc da parte del trigemino?
Al momento questi dolori facciali e gengivali non sono più presenti, e anche quando si sono presentati sono durati solo alcune ore. Attualmente avverto ogni tanto al viso delle fitte, non scosse, ma le avverto anche a destra, magari se sorrido troppo o comunque facendo movimenti bruschi con il viso. Se non avessi avuto la nevralgia a sinistra, forse queste fitte neanche le avrei notate, anche perché, avendo un morso di terza classe scheletrica, sono abituata a dolori che coinvolgono quantomento la mandibola. Le sono grata per la sua dedizione e le chiedo scusa se sono stata prolissa.
In attesa di un suo gentile riscontro, le porgo i miei più cordiali saluti.
Dalla valutazione iconografica delle immagini sembra apprezzarsi presa di contrasto a carico del V nc di sin. EON: nei limiti della norma. In particolare pz vigile, collaborante, orientata T/S. Eloquio congruo; non turbe del linguaggio. NNCC in ordine, MOE libera. Non deficit stenici né delle sensibilità ai 4 arti. Prove metriche correttamente eseguite. ROT di media ampiezza, simmetrici. RCP in flessione bilat. Romberg negativo. Prova del funambolo negativa.
Conclusioni: sospetta cefalea dalle caratteristiche autonomico-trigeminali sin, in pz affetta da sinusite (la sinusite fu rilevata in una precedente rmn eseguita 2 anni fa, ma non menzionata in quest'ultima).
Indicazioni: al bisogno se algie in sede cranio-facciale assumere Fans; utile valutazione ORL in sospetta sinusite per eventuale ciclo AB; esecuzione di RMN con mdc di controllo 6 mesi.
Sono stata piuttosto soddisfatta della visita, e da quel che mi ha detto la neurologa, lo sfumato contrast enhancement è a carico del trigemino, tuttavia non mi è chiaro un solo passaggio: una cefalea autonomico-trigeminale può comportare la presa del mdc da parte del trigemino?
Al momento questi dolori facciali e gengivali non sono più presenti, e anche quando si sono presentati sono durati solo alcune ore. Attualmente avverto ogni tanto al viso delle fitte, non scosse, ma le avverto anche a destra, magari se sorrido troppo o comunque facendo movimenti bruschi con il viso. Se non avessi avuto la nevralgia a sinistra, forse queste fitte neanche le avrei notate, anche perché, avendo un morso di terza classe scheletrica, sono abituata a dolori che coinvolgono quantomento la mandibola. Le sono grata per la sua dedizione e le chiedo scusa se sono stata prolissa.
In attesa di un suo gentile riscontro, le porgo i miei più cordiali saluti.
[#10]
Gentile Utente,
da quanto riporta, la visita neurologica è stata completa e molto accurata.
Ottima notizia l’efficacia dell'ibuprofene.
Riguardo le fitte a destra, dalle modalità d’insorgenza (movimenti bruschi del viso) fanno pensare sempre un coinvolgimento del nervo trigemino.
da quanto riporta, la visita neurologica è stata completa e molto accurata.
Ottima notizia l’efficacia dell'ibuprofene.
Riguardo le fitte a destra, dalle modalità d’insorgenza (movimenti bruschi del viso) fanno pensare sempre un coinvolgimento del nervo trigemino.
Dr. Antonio Ferraloro
[#11]
Utente
Grazie mille della risposta Dottore. Dunque il reperto radiologico è compatibile con la sintomatologia e la diagnosi formulata? Ho chiesto alla neurologa se vi fossero eventuali compressioni a carico del trigemino, ma mi ha riferito di non aver rilevato nulla. Ha tuttavia consigliato la ripetizione della RMN con mdc a 6 mesi per vedere se è ancora presente la presa di contrasto da parte del trigemino. La ringrazio infinitamente per la sua dedizione e disponibilità.
[#14]
Utente
Gentile dott. Ferraloro, le scrivo per aggiornarla sulla mia situazione e per chiederle un suo parere a riguardo. Per quanto riguarda, la nevralgia del trigemino, come le avevo accennato nel precedente consulto, nelle settimane successive alla fase "acuta" ho continuato ad avvertire delle fitte, non scosse, di pochi secondi al viso più volte al giorno, non solo a sinistra, ma anche a destra, che insorgevano dopo movimenti "bruschi" del viso e si manifestavano più volte al giorno. Nel corso delle settimane il numero dell "fitte" al giorno è andato via via scemando, sebbene tuttora ne senta alcune durante il giorno. Non ho assunto alcuna terapia, poiché erano perfettamente sopportabili e di brevissima durata. Mi domando tuttavia se il fatto che avverta queste fitte anche a destra sia indicativo di un coinvolgimento del trigemino anche sulla parte destra e quanto quasto dato possa considerarsi negativo.
Ho poi eseguito una visita oculista, in cui a parte miodesopsie trasparenti, non sono state rilevate lesioni o trazioni retiniche. La visita con l'otorino, consigliatomi dalla neurologa, è prevista per il 17 di giugno. Mi sono poi sottoposta all'ecocardio transtoracico con microbolle. Ho insistito per la prescrizione di questo esame per diverse ragioni: la presenza delle fotopsie, per le quali hanno considerato una componente neurologica, la manifestazione di parestesie ad entrambe le mani (possibile aura sensitiva?), l'episodio di diplopia, seppur limitato alle sole scritte chiare su sfondo scuro su monitor, ed inoltre il fatto che anche a mia madre, da sempre affetta da auree oftalmiche, hanno riscontrato di recente una PFO severa. Le riporto dunque l'esito del mio esame: "setto interatriale visivamente integro. Dopo iniezione di soluzione fisiologica sonicata, passaggio moderato di microbolle nelle sezioni sinistre al basale che, dopo Valsava, diventa importante (n.microbolle >25), come da possibile pervietà del forame ovale.
Pz con storia di fotopsie e unico attacco di emicrania con aura visiva. Se indicazione neurologica a chiusura del PFO, programma approfondimento con ecocardiogramma transesofageo".
Considerato questo risultato, temo vi sia una pervietà severa, e ciò mi preoccupa anche in relazione al fatto che mio marito ed io stiamo pianificando una gravidanza. A completare il quadro, avevo già fatto in passato il pannello di esami per la trombofilia, risultando affetta da una mutazione del gene MTHFR in eterozigosi. Omociseina, Proteina C ed S sono nei limiti di riferimento. La RMN encefalica era "pulita", a detta della neurologa, da aree gliotiche. Ho provato a sentire la neurologa via mail, unico contatto che ho di lei, ma non ho ricevuto risposta. Tuttavia necessiterei di indicazioni su come muovermi in relazione all'esecuzione dell'eco transesofageo, di una possibile visita con un cardiologo o un cardiochirurgo, sull'eventuale assunzione di antiaggreganti (come è stato suggerito a mia madre), nonché sulle implicazioni che questo difetto potrebbe avere in caso di gravidanza.
Le chiedo scusa per il messaggio prolisso, e le sono infinitamente grata per la sua disponibilità e pazienza. In attesa di un suo gentile riscontro, le porgo i miei più cordiali saluti.
Ho poi eseguito una visita oculista, in cui a parte miodesopsie trasparenti, non sono state rilevate lesioni o trazioni retiniche. La visita con l'otorino, consigliatomi dalla neurologa, è prevista per il 17 di giugno. Mi sono poi sottoposta all'ecocardio transtoracico con microbolle. Ho insistito per la prescrizione di questo esame per diverse ragioni: la presenza delle fotopsie, per le quali hanno considerato una componente neurologica, la manifestazione di parestesie ad entrambe le mani (possibile aura sensitiva?), l'episodio di diplopia, seppur limitato alle sole scritte chiare su sfondo scuro su monitor, ed inoltre il fatto che anche a mia madre, da sempre affetta da auree oftalmiche, hanno riscontrato di recente una PFO severa. Le riporto dunque l'esito del mio esame: "setto interatriale visivamente integro. Dopo iniezione di soluzione fisiologica sonicata, passaggio moderato di microbolle nelle sezioni sinistre al basale che, dopo Valsava, diventa importante (n.microbolle >25), come da possibile pervietà del forame ovale.
Pz con storia di fotopsie e unico attacco di emicrania con aura visiva. Se indicazione neurologica a chiusura del PFO, programma approfondimento con ecocardiogramma transesofageo".
Considerato questo risultato, temo vi sia una pervietà severa, e ciò mi preoccupa anche in relazione al fatto che mio marito ed io stiamo pianificando una gravidanza. A completare il quadro, avevo già fatto in passato il pannello di esami per la trombofilia, risultando affetta da una mutazione del gene MTHFR in eterozigosi. Omociseina, Proteina C ed S sono nei limiti di riferimento. La RMN encefalica era "pulita", a detta della neurologa, da aree gliotiche. Ho provato a sentire la neurologa via mail, unico contatto che ho di lei, ma non ho ricevuto risposta. Tuttavia necessiterei di indicazioni su come muovermi in relazione all'esecuzione dell'eco transesofageo, di una possibile visita con un cardiologo o un cardiochirurgo, sull'eventuale assunzione di antiaggreganti (come è stato suggerito a mia madre), nonché sulle implicazioni che questo difetto potrebbe avere in caso di gravidanza.
Le chiedo scusa per il messaggio prolisso, e le sono infinitamente grata per la sua disponibilità e pazienza. In attesa di un suo gentile riscontro, le porgo i miei più cordiali saluti.
[#15]
Gentile Utente,
a mio avviso la prima cosa da fare è studiare l’entità del FOP mediante ecocardiogramma transesofageo e poi in base all’esito il cardiologo Le consiglierà come procedere.
La RM encefalica "pulita" è già un’ottima notizia.
Comunque in gravidanza non causerà problemi.
Cordiali saluti
a mio avviso la prima cosa da fare è studiare l’entità del FOP mediante ecocardiogramma transesofageo e poi in base all’esito il cardiologo Le consiglierà come procedere.
La RM encefalica "pulita" è già un’ottima notizia.
Comunque in gravidanza non causerà problemi.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#16]
Utente
Gentile Dott. Ferraloro, la ringrazio per la sua risposta, il suo parere è molto prezioso per me.
Per quanto riguarda l'ecocardio transesofageo in ospedale mi hanno riferito che lo eseguono solo qualora vi sia l'indicazione di operare. Tuttavia ho già informato il medico di base, che mi ha fatto la prescrizione di questo esame. Spero solo non mi creino problemi quando andrò a prenotarlo e spero di poterla aggiornare a breve. Inoltre ho preso un appuntamento con un cardiologo interventista, in modo da potergli sottoporre il mio caso.
Per quanto comcerne la nevralgia del trigemino, lei ritiene che il fatto che avverta queste fitte anche alla parte destra del viso indichi un coinvolgimento anche del nervo trigemino di destra? Potrebbe dunque trattarsi di una nevralgia bilaterale?
Le chiedo scusa se abuso della sua disponibilità, ma il suo parere è stato sempre dirimente e di gran conforto. Rinnovandole la mia gratitudine, la saluto cordialmente.
Per quanto riguarda l'ecocardio transesofageo in ospedale mi hanno riferito che lo eseguono solo qualora vi sia l'indicazione di operare. Tuttavia ho già informato il medico di base, che mi ha fatto la prescrizione di questo esame. Spero solo non mi creino problemi quando andrò a prenotarlo e spero di poterla aggiornare a breve. Inoltre ho preso un appuntamento con un cardiologo interventista, in modo da potergli sottoporre il mio caso.
Per quanto comcerne la nevralgia del trigemino, lei ritiene che il fatto che avverta queste fitte anche alla parte destra del viso indichi un coinvolgimento anche del nervo trigemino di destra? Potrebbe dunque trattarsi di una nevralgia bilaterale?
Le chiedo scusa se abuso della sua disponibilità, ma il suo parere è stato sempre dirimente e di gran conforto. Rinnovandole la mia gratitudine, la saluto cordialmente.
[#18]
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta. La RMN non l'ho ancora ripetuta, poiché la neurologa aveva consigliato di ripeterla dopo 6 mesi. Ammetto di essere un po' preoccupata circa la possibilità che ci sia una causa più "importante" per questa nevralgia, dal momento che sembra, per l'appunto, bilaterale. Mi permetto di farle una domanda forse sciocca, ma ho comunque il dubbio. Nel caso dovessi subire l'operazione per il PFO, il device che sarà impiegato per la chiusura, potrebbe precludere la possibilità di eseguire future RMN?
Le rinnovo la mia gratitudine e la saluto cordialmente.
Le rinnovo la mia gratitudine e la saluto cordialmente.
[#22]
Utente
Gentile Dottor Ferraloro, torno ad aggiornarla sul mio caso. Ho eseguito eco transesofageo, di cui le riporto l'esito: "Setto interatriale assottigliato. Pervietà di forame ovale con scollamento di circa 2,2 mm. Lunghezza tunnel circa 9 mm. Rim aortico circa 7 mm. Dopo iniezione di soluzione fisiologica sonicata ev si osserva lieve passaggio di microbolle nelle sezioni sinistre sia in condizioni basali che dopo Valsalva. Valvola mitralica con lembi fino e mobili, valvola aortica tricuspide contenente e con apertura conservata. Normale funzione ventricolo sinistro". L'esito di quest'ultimo esame sembrerebbe meno drammatico rispetto al precedente bubble test, in cui si parlava di un passaggio severo. A questo proposito, volevo aggiungere che durante l'eco transesofageo, dopo aver fatto un colpo di tosse, richiestomi per eseguire la manovra di Valsalva, ho avuto circa tre-quattro conati piuttosto forti, che, se non erro, dovrebbero indurre una manovra di Valsalva spontanea. Quindi credo di averla eseguita bene.
Ho ripetuto anche l'RMN con mdc encefalica, di cui le trascrivo il referto. Parenchima encefalico: non lesioni spazio occupanti. Non alterazioni di segnale di significato acuto a sede sovra e sottotentoriale, in particolare non restrizione di segnale nelle sequenze pesate in diffusione, da riferire ad eventi ischemici acuti, né deposito di materiale emosiderinico nelle sequenze pesate in suscettibilità magnetica. Nei limiti la rappresentazione dei nervi cranici, in assenza di evidenti asimmetrie e/o patologiche impregnazione contrasto grafiche. Post contrasto: verosimile piccola telangectasia capillare in sede pontina paramediana sinistra. Non impregnazioni di significato patologico a sede intra ed extracranica. Pervi e privi di evidenti alterazioni morfostrutturali i principali assi arteriosi poligonali. Sistema ventricolare e spazi extra assiali: libere le cisterne della base e la rappresentazione degli spazi subaracnoidei periencefalici. Sella turcica di forma e contenuto nei limiti. Ossa e strutture extracraniche: non alterazioni ai segmenti ossei compresi in esame. Non alterazioni ai tessuti infraorbitari compresi in esame. Nei limiti di norma i seni paranasali e le celle mastoidee in presenza di sole cisti-mucose ritentive nel contesto dei recessi alveolari dei seni mascellari su ambo i lati. Giunzione Cranio-cervicale: nei limiti di norma".
A questo punto devo presumere che "lo sfumato contrast enhancement di 5 mm, localizzato al comparto laterale sinistro del ponte", rilevato nella precedente RMN, sia da attribuire a questa telangectasia capillare pontina, descritta nella successiva RMN. Le due risonanza sono state eseguite a poco più di 4 mesi di distanza, e sembrerebbe che, grazie a Dio, questo "rilievo" si sia mantenuto stabile.
Di recente ho accusato anche dolori osteo-articolari, muscolo-tendinei a carico di gomiti, avambracci, polsi e dita, su entrambi gli arti superiori. Il dolore peggiorava a contatto con acqua fredda. Per cui ho effettuato un'ecografia agli arti superiori, quando tuttavia il dolore era già scemato. È stato rilevato un minimo versamento con il Doppler, al livello dei polsi. Dal momento che il dolore tendeva a migrare, ed è passato da solo, sebbene sia durato 3 settimane, il dottore ha considerato la possibilità di un attacco reumatico, consigliandomi una visita reumatologica. Ha anche considerato la possibilità di una fibromialgia. Ammetto che anche io avevo considerato questa possibilità dal momento che ho palesato nel tempo diversi sintomi attribuibili a questa condizione (dolori intercostali, a volte con spasmi o crampi muscolari intercostali, disturbi urinari, con urinocolture negative, colon irritabile, cervicalgia, formicolii, disturbi visivi, tra i quali, se ho ben capito, sarebbero annoverabili anche miodesopsie, fotopsie e diplopia). Mi chiedo se anche le fitte al viso, che sono andate via via scemando, potrebbero essere correlate. Fino ad ora non avevo vagliato questa possibilità poiché ho sempre attribuito la cervicalgia al morso crociato di terza classe scheletrica, e i disturbi urinari al varicocele pelvico (operato con successo e con remissione dalla sintomatologia, fatta eccezione per i fastidi urinari). Comunque, chiusa questa lunga parentesi, sono stata anche in visita dal cardiologo, il quale sembrava propenso ad operare per via di alcuni sintomi da me sperimentati, quali parestesie, fotopsie ed episodio di diplopia, associabili al forame ovale pervio. Descrivo rapidamente in cosa è consistita la sintomatologia. Per quanto riguarda le fotopsie, queste sono insorte dopo un mese in cui avevo iniziato a manifestare miodesopsie. La percezione è del tutto similare a quella dei lampi quando piove. Quando sono in atto se ne manifestano diverse durante il giorno, ad entrambi gli occhi, mai contemporaneamente, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità e in regione temporale. Purtroppo quando insorgono vanno avanti per un mese buono. In tutte le visite oculistiche effettuate(fondo oculare, lente pro fundus, OCT) non sono mai state rilevate trazioni vitreo-retiniche, ma solo miodesopsie trasparenti. Al loro esordio ho fatto anche RMN encefalica, risultata negativa. Avendo avuto un singolo episodio di aura oftalmica, potrei comunque affermare che questi lampi sono del dutto dissimili dallo scotoma scintillante. Inoltre, l'idea che siano correlate a micro-emboli, considerato il loro numero durante il giorno e il fatto che si protraggono per settimane, non è molto rincuorante. Per quanto concerne la diplopia, si è manifestata di sera ed era limitata solo ad alcune scritte e numeri in digitale (telefono e televisore). Per fare un esempio, leggevo doppio il minutaggio della puntata, ma leggevo normalmente i sottotitoli. Ugualmente vedevo normalmente le immagini e in TV e al telefono, gli oggetti e le persone in casa (me allo specchio e mio marito). Il mattino successivo il disturbo non c'era più, ma la sera stessa si è manifestato allo stesso identico modo, in assenza di altri sintomi. Ho fatto una prova indossando gli occhiali di mio marito, che è astigmatico, ed il disturbo visivo si è ridotto. Tuttavia alle successive visite oculistiche non hanno riscontrato problemi di astigmatismo e hanno attribuito il sintomo ad una stanchezza oculare. Da allora non ho più manifestato nulla del genere.
Per quanto riguarda le parestesie, esse si sono manifestate solo in forma di formicolii, di durata variabile (primo episodio 12 ore, secondo episodio 1 ora, successivi qualche minuto). Mi è capitato di averne anche in distretti diversi nella stessa giornata (dito indice destro per qualche minuto, dopo alcune ore le avvertivo all'indice sinistro sempre per qualche minuto). Normalmente i formicolii si riducevano avvicinando il braccio al corpo, piegando il gomito e peggioravano molto, quando invece distendevo il braccio. Secondo lei questi episodi potrebbero essere di natura ischemica? Il cardiologo intende sottoporre l'RMN recentemente effettuata al neurologo prima di decidere se operare o no. Ultimo quesito: ho riferito al cardiologo il fatto che mio marito ed io staremmo pensando ad una gravidanza e lui ha suggerito eventualmente di pensare prima alla gravidanza e poi all'operazione perché in seguito ad essa sarebbero necessari poi circa 8 mesi prima di provare a cercare una gravidanza. La mia paura risiede nel rischio trombotico aumentato in gravidanza e che, salvo particolari condizioni, è sconsigliata l'assunzione di antiaggreganti. So che può essere prescritta eparina che tuttavia è un anticoagulante, ma la sua assunzione sarebbe poi compatibile con la telangectasia pontina oppure potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento? Le chiedo scusa per il messaggio lunghissimo, ma mi fido molto del suo parere e le sue parole mi sono di gran conforto. Ringraziandola per la sua disponibilità e pazienza, le rivolgo i miei più cordiali saluti.
Ho ripetuto anche l'RMN con mdc encefalica, di cui le trascrivo il referto. Parenchima encefalico: non lesioni spazio occupanti. Non alterazioni di segnale di significato acuto a sede sovra e sottotentoriale, in particolare non restrizione di segnale nelle sequenze pesate in diffusione, da riferire ad eventi ischemici acuti, né deposito di materiale emosiderinico nelle sequenze pesate in suscettibilità magnetica. Nei limiti la rappresentazione dei nervi cranici, in assenza di evidenti asimmetrie e/o patologiche impregnazione contrasto grafiche. Post contrasto: verosimile piccola telangectasia capillare in sede pontina paramediana sinistra. Non impregnazioni di significato patologico a sede intra ed extracranica. Pervi e privi di evidenti alterazioni morfostrutturali i principali assi arteriosi poligonali. Sistema ventricolare e spazi extra assiali: libere le cisterne della base e la rappresentazione degli spazi subaracnoidei periencefalici. Sella turcica di forma e contenuto nei limiti. Ossa e strutture extracraniche: non alterazioni ai segmenti ossei compresi in esame. Non alterazioni ai tessuti infraorbitari compresi in esame. Nei limiti di norma i seni paranasali e le celle mastoidee in presenza di sole cisti-mucose ritentive nel contesto dei recessi alveolari dei seni mascellari su ambo i lati. Giunzione Cranio-cervicale: nei limiti di norma".
A questo punto devo presumere che "lo sfumato contrast enhancement di 5 mm, localizzato al comparto laterale sinistro del ponte", rilevato nella precedente RMN, sia da attribuire a questa telangectasia capillare pontina, descritta nella successiva RMN. Le due risonanza sono state eseguite a poco più di 4 mesi di distanza, e sembrerebbe che, grazie a Dio, questo "rilievo" si sia mantenuto stabile.
Di recente ho accusato anche dolori osteo-articolari, muscolo-tendinei a carico di gomiti, avambracci, polsi e dita, su entrambi gli arti superiori. Il dolore peggiorava a contatto con acqua fredda. Per cui ho effettuato un'ecografia agli arti superiori, quando tuttavia il dolore era già scemato. È stato rilevato un minimo versamento con il Doppler, al livello dei polsi. Dal momento che il dolore tendeva a migrare, ed è passato da solo, sebbene sia durato 3 settimane, il dottore ha considerato la possibilità di un attacco reumatico, consigliandomi una visita reumatologica. Ha anche considerato la possibilità di una fibromialgia. Ammetto che anche io avevo considerato questa possibilità dal momento che ho palesato nel tempo diversi sintomi attribuibili a questa condizione (dolori intercostali, a volte con spasmi o crampi muscolari intercostali, disturbi urinari, con urinocolture negative, colon irritabile, cervicalgia, formicolii, disturbi visivi, tra i quali, se ho ben capito, sarebbero annoverabili anche miodesopsie, fotopsie e diplopia). Mi chiedo se anche le fitte al viso, che sono andate via via scemando, potrebbero essere correlate. Fino ad ora non avevo vagliato questa possibilità poiché ho sempre attribuito la cervicalgia al morso crociato di terza classe scheletrica, e i disturbi urinari al varicocele pelvico (operato con successo e con remissione dalla sintomatologia, fatta eccezione per i fastidi urinari). Comunque, chiusa questa lunga parentesi, sono stata anche in visita dal cardiologo, il quale sembrava propenso ad operare per via di alcuni sintomi da me sperimentati, quali parestesie, fotopsie ed episodio di diplopia, associabili al forame ovale pervio. Descrivo rapidamente in cosa è consistita la sintomatologia. Per quanto riguarda le fotopsie, queste sono insorte dopo un mese in cui avevo iniziato a manifestare miodesopsie. La percezione è del tutto similare a quella dei lampi quando piove. Quando sono in atto se ne manifestano diverse durante il giorno, ad entrambi gli occhi, mai contemporaneamente, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità e in regione temporale. Purtroppo quando insorgono vanno avanti per un mese buono. In tutte le visite oculistiche effettuate(fondo oculare, lente pro fundus, OCT) non sono mai state rilevate trazioni vitreo-retiniche, ma solo miodesopsie trasparenti. Al loro esordio ho fatto anche RMN encefalica, risultata negativa. Avendo avuto un singolo episodio di aura oftalmica, potrei comunque affermare che questi lampi sono del dutto dissimili dallo scotoma scintillante. Inoltre, l'idea che siano correlate a micro-emboli, considerato il loro numero durante il giorno e il fatto che si protraggono per settimane, non è molto rincuorante. Per quanto concerne la diplopia, si è manifestata di sera ed era limitata solo ad alcune scritte e numeri in digitale (telefono e televisore). Per fare un esempio, leggevo doppio il minutaggio della puntata, ma leggevo normalmente i sottotitoli. Ugualmente vedevo normalmente le immagini e in TV e al telefono, gli oggetti e le persone in casa (me allo specchio e mio marito). Il mattino successivo il disturbo non c'era più, ma la sera stessa si è manifestato allo stesso identico modo, in assenza di altri sintomi. Ho fatto una prova indossando gli occhiali di mio marito, che è astigmatico, ed il disturbo visivo si è ridotto. Tuttavia alle successive visite oculistiche non hanno riscontrato problemi di astigmatismo e hanno attribuito il sintomo ad una stanchezza oculare. Da allora non ho più manifestato nulla del genere.
Per quanto riguarda le parestesie, esse si sono manifestate solo in forma di formicolii, di durata variabile (primo episodio 12 ore, secondo episodio 1 ora, successivi qualche minuto). Mi è capitato di averne anche in distretti diversi nella stessa giornata (dito indice destro per qualche minuto, dopo alcune ore le avvertivo all'indice sinistro sempre per qualche minuto). Normalmente i formicolii si riducevano avvicinando il braccio al corpo, piegando il gomito e peggioravano molto, quando invece distendevo il braccio. Secondo lei questi episodi potrebbero essere di natura ischemica? Il cardiologo intende sottoporre l'RMN recentemente effettuata al neurologo prima di decidere se operare o no. Ultimo quesito: ho riferito al cardiologo il fatto che mio marito ed io staremmo pensando ad una gravidanza e lui ha suggerito eventualmente di pensare prima alla gravidanza e poi all'operazione perché in seguito ad essa sarebbero necessari poi circa 8 mesi prima di provare a cercare una gravidanza. La mia paura risiede nel rischio trombotico aumentato in gravidanza e che, salvo particolari condizioni, è sconsigliata l'assunzione di antiaggreganti. So che può essere prescritta eparina che tuttavia è un anticoagulante, ma la sua assunzione sarebbe poi compatibile con la telangectasia pontina oppure potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento? Le chiedo scusa per il messaggio lunghissimo, ma mi fido molto del suo parere e le sue parole mi sono di gran conforto. Ringraziandola per la sua disponibilità e pazienza, le rivolgo i miei più cordiali saluti.
[#23]
Gentile Signora,
le parestesie non sono da correlare ad episodi ischemici ma probabilmente a compressione di tronchi nervosi causati dalla posizione degli arti, come Lei descrive.
Riguardo eventuali episodi ischemici o tromboembolici da PFO starei tranquillo considerata l'assenza di alterazioni vascolari cerebrali alla RM.
Per la gravidanza devono decidere il cardiologo e il neurologo che La seguono, ugualmente per quanto riguarda l’eventuale chiusura del PFO.
Comunque dal punto di vista neurologico, considerato appunto l’esito negativo della RM per ischemie, starei tranquillo.
Cordiali saluti
le parestesie non sono da correlare ad episodi ischemici ma probabilmente a compressione di tronchi nervosi causati dalla posizione degli arti, come Lei descrive.
Riguardo eventuali episodi ischemici o tromboembolici da PFO starei tranquillo considerata l'assenza di alterazioni vascolari cerebrali alla RM.
Per la gravidanza devono decidere il cardiologo e il neurologo che La seguono, ugualmente per quanto riguarda l’eventuale chiusura del PFO.
Comunque dal punto di vista neurologico, considerato appunto l’esito negativo della RM per ischemie, starei tranquillo.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#24]
Utente
Gentile Dottor Ferraloro, la ringrazio per la sua risposta e la aggiorno. Ieri ho incontrato il cardiologo e la neurologa, che hanno preso visione delle immagini della RMN, e mi hanno riferito di non aver rilevato nulla, al livello cerebrale, che possa essere correlato alla presenza di PFO. Ho descritto anche l'episodio di diplopia, ma considerando che vedevo doppie solo alcune scritte alla TV e non persone, oggetti e immagini, la neurologa non l'ha ritenuto un episodio di "diplopia vera" poiché avrei dovuto vedere doppio tutto quanto. Mi hanno dunque detto che l'intervento sarebbe una forma di prevenzione primaria. In merito alla gravidanza, mi hanno detto che o la cerco senza che sia operata, oppure se intendo comunque sottopormi all'operazione, in seguito all'intervento dovrò attendere circa un anno prima di provare a cercarla. Dal momento che sono a conoscenza di problemi di fertilità preesistenti, pensavo di tentare la ricerca della gravidanza e, se questa dovesse richiedere l'ausilio di un centro per la fertilità, dal momento che in questi centri le liste sono in genere lunghette, pensare di sottopormi all'intervento in questo lasso di tempo, considerando anche che, di contro, i tempi per accedere all'intervento di chiusura del PFO, a detta del cardiologo, sono piuttosto brevi. Per quanto riguarda la telangectasia pontina, la neurologa l'ha definita "quasi una variante anatomica". Ho tuttavia dimenticato di chiederle se è comunque previsto follow up e con quale frequenza.
La ringrazio sempre con tutto il cuore per la sua pazienza e dedizione.
La ringrazio sempre con tutto il cuore per la sua pazienza e dedizione.
[#26]
Utente
Esattamente, Dottore. La neurologa mi ha praticamente confermato quanto mi aveva riferito lei a distanza. Le sono infatti infinitamente grata per la sua professionalità e il suo grande contributo nel mio consulto. Spero di poterla aggiornare con buone notizie. Le auguro un sereno fine settimana.
[#27]
Utente
Gentile Dott. Ferraloro, le chiedo scusa ma necessito ancora del suo parare. Dal momento che il precedente incontro con il cardiologo e la neurologa è avvenuto in maniera informale, ho prenotato una visita neurologica per fare il punto della situazione anche in merito alla telangectasia pontina. Il neurologo consultato si è espresso negativamente circa una possibile operazione per il PFO, dal momento che dalla RMN eseguita non sono stati rilevati segni di ischemie o gliosi. Per la telangectasia ha invece suggerito un'ulteriore risonanza. Mi ha poi visitato ed il risultato è stato il seguente: EON nella norma, ROT molto deboli ai 4 arti. Poiché non ne ha fatto menzione durante la visita, non ho chiesto delucidazioni a riguardo. Me ne sono accorta solo, una volta a casa, quando ho letto il referto. La precedente visita, effettuata 5 mesi fa, aveva rilevato ROT di media ampiezza. L'unico elemento "preoccupante" che ho riscontrato in questi ultimi mesi è stato rappresentato da sporadiche fascicolazioni a carico degli arti superiori, che tuttavia avevo manifestato anche lo scorso anno. Per questo non ne ho parlato con il neurologo. Secondo lei, questo risultato merita un approfondimento?
La ringrazio sempre infinitamente per la sua disponibilità.
La ringrazio sempre infinitamente per la sua disponibilità.
[#28]
Se il collega ha scritto "EON nella norma", ha dato poco valore a questo segno, infatti i ROT sono parte integrante dell'Esame obiettivo neurologico. Inoltre non viene descritta asimmetria tra i due lati.
Questo è un segno che riscontriamo frequentemente anche in pazienti "non neurologici".
Questo è un segno che riscontriamo frequentemente anche in pazienti "non neurologici".
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 29 risposte e 1.9k visite dal 28/03/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.