Fascicolazioni e altri sintomi
In effetti avevo terminato i caratteri... mi scuso, scrivo da un altro profilo per poterle rispondere prima delle 24 ore.
Come dicevo arriviamo ad oggi: a metà febbraio 2024 il labbro superiore fascicola ininterrottamente per un giorno (dal centro verso sinistra) naturalmente mi spavento, ma il giorno successivo il tutto sparisce.
Comincio però nuovamente a temere la SLA, in maniera inizialmente non ossessiva.
Lunedì 5 Marzo mi sveglio con una fascicolazione fissa, molto vistosa alla coscia sinistra, che dura tutto il giorno.
Da allora prosegue (anche se non ininterrottamente) fino ad oggi, assieme ad altre fascicolazioni sparse, sempre nei medesimi punti (gluteo, spalla, polpacci).
In particolare la gamba sinistra è la più colpita: sia nella coscia che nei polpacci, fino al piede.
Decido di prenotare una seduta di massoterapia, in cui nel polpaccio sinistro viene rilevata una specie di contrattura (che in effetti mi duole) assieme ad un fastidioso formicolio sotto la pianta del piede.
Ad oggi il lieve dolore persiste, assieme al formicolio sotto il piede, pare che migliorino leggermente quando sto in piedi o quando cammino, mentre le fascicolazioni invece sono continue, soprattutto nel polpaccio sinistro e nel piede sinistro.
Mi sembra di non avere oggettivi deficit di forza, probabilmente neanche atrofie (anche se il mio tono muscolare non è certo quello di un atleta, non facendo attività fisica) ma non riesco a pensare che tutte queste fascicolazioni, soprattutto nella zona della gamba sinistra dove ho questo fastidio, possano essere benigne.
La cosa più difficile da gestire in questo contesto, oltre all'ansia e la paura, è il sonno, in quanto non riesco proprio a riposare, il pensiero non mi abbandona mai e al momento dell'addormentamento sento le fascicolazioni molto presenti. Anche il triazolam (Halcion 0, 25) che talvolta prendo per addormentarmi, fa durare il sonno al massimo 3 ore, creando un "loop" che temo finisca addirittura per peggiorare le fascicolazioni.
Ciò che le chiedo, in sostanza, è se dopo 3 anni di fascicolazioni, in presenza però di questo nuovo quadro, lei si sentirebbe di escludere la SLA? Oppure potrebbe trattarsi di sintomi di nuova insorgenza, scollegati dalle fascicolazioni che avevo in passato?
Grazie in anticipo per la grande pazienza.
Come dicevo arriviamo ad oggi: a metà febbraio 2024 il labbro superiore fascicola ininterrottamente per un giorno (dal centro verso sinistra) naturalmente mi spavento, ma il giorno successivo il tutto sparisce.
Comincio però nuovamente a temere la SLA, in maniera inizialmente non ossessiva.
Lunedì 5 Marzo mi sveglio con una fascicolazione fissa, molto vistosa alla coscia sinistra, che dura tutto il giorno.
Da allora prosegue (anche se non ininterrottamente) fino ad oggi, assieme ad altre fascicolazioni sparse, sempre nei medesimi punti (gluteo, spalla, polpacci).
In particolare la gamba sinistra è la più colpita: sia nella coscia che nei polpacci, fino al piede.
Decido di prenotare una seduta di massoterapia, in cui nel polpaccio sinistro viene rilevata una specie di contrattura (che in effetti mi duole) assieme ad un fastidioso formicolio sotto la pianta del piede.
Ad oggi il lieve dolore persiste, assieme al formicolio sotto il piede, pare che migliorino leggermente quando sto in piedi o quando cammino, mentre le fascicolazioni invece sono continue, soprattutto nel polpaccio sinistro e nel piede sinistro.
Mi sembra di non avere oggettivi deficit di forza, probabilmente neanche atrofie (anche se il mio tono muscolare non è certo quello di un atleta, non facendo attività fisica) ma non riesco a pensare che tutte queste fascicolazioni, soprattutto nella zona della gamba sinistra dove ho questo fastidio, possano essere benigne.
La cosa più difficile da gestire in questo contesto, oltre all'ansia e la paura, è il sonno, in quanto non riesco proprio a riposare, il pensiero non mi abbandona mai e al momento dell'addormentamento sento le fascicolazioni molto presenti. Anche il triazolam (Halcion 0, 25) che talvolta prendo per addormentarmi, fa durare il sonno al massimo 3 ore, creando un "loop" che temo finisca addirittura per peggiorare le fascicolazioni.
Ciò che le chiedo, in sostanza, è se dopo 3 anni di fascicolazioni, in presenza però di questo nuovo quadro, lei si sentirebbe di escludere la SLA? Oppure potrebbe trattarsi di sintomi di nuova insorgenza, scollegati dalle fascicolazioni che avevo in passato?
Grazie in anticipo per la grande pazienza.
[#1]
Gentile Utente,
il dolore ed il formicolio sono sintomi sensitivi, quindi non c'entrano con la SLA che è una malattia che interessa il sistema motorio.
La stragrande maggioranza delle fascicolazioni è benigna, con l'ansia rischia invece di alimentarle e dice bene quando scrive "temo finisca addirittura per peggiorare le fascicolazioni.".
Se non c'è un deficit motorio evidente, cioè l'impossibilità di compiere un comune movimento, non deve preoccuparsi.
Comunque se una visita neurologica dovesse tranquillizzarLa nulla vieta di effettuarla.
Cordiali saluti
P.S. Non ha nessun vincolo di tempo per le risposte, non c'è una limitazione delle 24 ore, può rispondere in qualsiasi momento.
il dolore ed il formicolio sono sintomi sensitivi, quindi non c'entrano con la SLA che è una malattia che interessa il sistema motorio.
La stragrande maggioranza delle fascicolazioni è benigna, con l'ansia rischia invece di alimentarle e dice bene quando scrive "temo finisca addirittura per peggiorare le fascicolazioni.".
Se non c'è un deficit motorio evidente, cioè l'impossibilità di compiere un comune movimento, non deve preoccuparsi.
Comunque se una visita neurologica dovesse tranquillizzarLa nulla vieta di effettuarla.
Cordiali saluti
P.S. Non ha nessun vincolo di tempo per le risposte, non c'è una limitazione delle 24 ore, può rispondere in qualsiasi momento.
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
La ringrazio molto. La visita è prenotata per lunedì (dopodomani) e naturalmente come avrà dedotto, lo stato ansioso non mi fa vivere bene i giorni antecedenti il consulto, per cui sono alla costante ricerca di informazioni e rassicurazioni (e internet, tranne in rari casi come il suo, di certo non aiuta). Inoltre conduco una vita sedentaria (anche se non fumo e non bevo) e gli impegni lavorativi sono esclusivamente di carattere relazionale, mai fisico. In sostanza mi conferma che se in tutto questo tempo in cui "fascicolo" il quadro non è peggiorato, siamo presumibilmente in presenza della "SFB"? E infine, questo periodo di circa un anno di pseudo "remissione" (o forse di mia capacità di non dare importanza alle fascicolazioni) e l'attuale ricomparsa così vigorosa, possono essere accomunati da origini psicogene?
Ancora grazie per il suo tempo.
Ancora grazie per il suo tempo.
[#4]
Utente
Buongiorno dott. Ferraloro, ho eseguito la visita neurologica dal mio specialista di riferimento (mi segue dal 2021) il quale ha sostanzialmente ribadito la totale negatività dall'esame naurologico (come per i precedenti) e l'inutilità di procedere con altre indagini (EMG, PEM, ecc...).
Ancora una volta, in assenza di fascicolazioni durante il consulto, non ha potuto far altro che derubricarle a "verosimilmente benigne" vista l'impossibilità di constatarle di persona.
Mi spiace solo che ad ogni visita questa caratteristica rimanda all'idea del "malato immaginario", o almeno questa è un po' la mia sensazione.
L'esame obiettivo è in linea con il quadro di "origine psicogena" per tanto mi è stata indicata una terapia "leggera" con Lexotan.
Come lei avrà certamente intuito, inconsciamente la visita serve fondamentalmente a tranquillizzarmi (fino al prossimo "spavento"...), effetto che anche il suo prezioso consulto a distanza aveva già parzialmente sortito.
P.S: la ringrazio per il suo grande lavoro qui, fondamentale per "disinnescare" i meccanismi ipocondriaci e ansiogeni legati a queste fascicolazioni (o mioclonie, o miochimie che siano) che "Dr.Google" ha purtroppo catapultato nelle nostre giornate come ineludibile quanto depistante sintomo di SLA.
Un caro saluto.
Ancora una volta, in assenza di fascicolazioni durante il consulto, non ha potuto far altro che derubricarle a "verosimilmente benigne" vista l'impossibilità di constatarle di persona.
Mi spiace solo che ad ogni visita questa caratteristica rimanda all'idea del "malato immaginario", o almeno questa è un po' la mia sensazione.
L'esame obiettivo è in linea con il quadro di "origine psicogena" per tanto mi è stata indicata una terapia "leggera" con Lexotan.
Come lei avrà certamente intuito, inconsciamente la visita serve fondamentalmente a tranquillizzarmi (fino al prossimo "spavento"...), effetto che anche il suo prezioso consulto a distanza aveva già parzialmente sortito.
P.S: la ringrazio per il suo grande lavoro qui, fondamentale per "disinnescare" i meccanismi ipocondriaci e ansiogeni legati a queste fascicolazioni (o mioclonie, o miochimie che siano) che "Dr.Google" ha purtroppo catapultato nelle nostre giornate come ineludibile quanto depistante sintomo di SLA.
Un caro saluto.
[#5]
Gentile Utente,
mi aspettavo l'esito negativo della visita neurologica.
Non esiste il malato immaginario anche quando i sintomi sono psicosomatici in quanto questi ultimi sono reali, non immaginati dal paziente.
Nel Suo caso poi è verosimile la sindrome delle fascicolazioni benigne la cui causa è sconosciuta.
Cordiali saluti
mi aspettavo l'esito negativo della visita neurologica.
Non esiste il malato immaginario anche quando i sintomi sono psicosomatici in quanto questi ultimi sono reali, non immaginati dal paziente.
Nel Suo caso poi è verosimile la sindrome delle fascicolazioni benigne la cui causa è sconosciuta.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#6]
Utente
Buongiorno Dott. Ferraloro, le scrivo nuovamente per avere alcune delucidazioni:
da un paio settimane la palpebra superiore sinistra trema ogni qualvolta starnutisco e sempre quando chiudo e riapro l'occhio. Il tremore dura pochi secondi e poi cessa, ma in sostanza si ripresenta sistematicamente in ognuna delle situazioni descritte.
Volevo chiedere se può essere causato da qualcosa in particolare (fermo restando che le fascicolazioni nel resto del corpo proseguono in maniera continua e sempre migrante) anche in considerazione che l'occhio destro invece si comporta normalmente.
Le chiedo inoltre se a suo avviso questa condizione merita un approfondimento medico.
A livello di medicinali assumo (da 20 anni) Karvezide per l'ipertensione e da 2 mesi Uromen (tamsulosina) e integratore Peaprostil, oltre a integratore Vitamina D in compresse.
Trascorro mediamente 5/6 ore al giorno al PC (da distanza di circa 50 cm) con occhiali a lieve correzione.
La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
da un paio settimane la palpebra superiore sinistra trema ogni qualvolta starnutisco e sempre quando chiudo e riapro l'occhio. Il tremore dura pochi secondi e poi cessa, ma in sostanza si ripresenta sistematicamente in ognuna delle situazioni descritte.
Volevo chiedere se può essere causato da qualcosa in particolare (fermo restando che le fascicolazioni nel resto del corpo proseguono in maniera continua e sempre migrante) anche in considerazione che l'occhio destro invece si comporta normalmente.
Le chiedo inoltre se a suo avviso questa condizione merita un approfondimento medico.
A livello di medicinali assumo (da 20 anni) Karvezide per l'ipertensione e da 2 mesi Uromen (tamsulosina) e integratore Peaprostil, oltre a integratore Vitamina D in compresse.
Trascorro mediamente 5/6 ore al giorno al PC (da distanza di circa 50 cm) con occhiali a lieve correzione.
La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
[#10]
Utente
Buongiorno Dr. Ferraloro, le scrivo nuovamente in quanto da un paio di settimane accuso un fastidio alla gamba destra, nella fattispecie un dolore alla rotula (come se dovesse rimettersi "in sede" ogni volta che muovo il ginocchio) al quale si associano fascicolazioni localizzate (soprattutto alla coscia, appena sopra il ginocchio e al polpaccio) di una certa intensità. Inoltre la gamba è come "inibita" a compiere il movimento completo e naturalmente quando cammino percepisco difficoltà. Anche sotto la pianta del piede ho come una sensazione di contrattura. Non ho gonfiore, anzi la gamba interessata sembra addirittura leggermente più sottile dell'altra (sia polpaccio che coscia). Vista la recente visita neurologica (negativa), vale la pena approfondire, magari con una visita Ortopedica, RMN o EMG (l'ultima è di dicembre 2022)? Spero di essermi spiegato sufficientemente bene. La ringrazio anticipatamente per la risposta.
[#13]
Utente
Buongiorno Dr.Ferraloro, ho effettuato la visita ortopedica.
Il referto parla di "sospetta lesione menisco mediale ginocchio destro".
Dovrò pertanto effettuare RM ginocchio per conferma diagnostica.
Mi preoccupa però il fatto che il medico abbia rilevato ad occhio nudo una "ipotrofia del quadricipite e del tricipite surale" della gamba destra (almeno 1 cm di differenza dalla gamba sinistra) e mi ha prescritto i seguenti esami: emocromo con formula, elettroliti, fosfatasi alcalina, fattore reumatoide, VES e PCR.
All visita non sono apparse problematiche di sorta a livello di forza, ma il medico non ha escluso che possa essere qualcosa di natura neurologica.
Le chiedo pertanto, dal suo punto di vista, con il limite del consulto a distanza, crede che possano esserci legami tra le fascicolazioni e gli altri sintomi con questa ipotrofia, nonostante un esame neurologico negativo di 2 mesi fa? E soprattutto, il fatto che alla visita neurologica non fosse stata evidenziata l'ipotrofia, può rappresentare un cambiamento in questi 2 mesi oppure un'elemento di scarsa rilevanza ai fini diagnostici?
La ringrazio anticipatamente, un caro saluto.
Il referto parla di "sospetta lesione menisco mediale ginocchio destro".
Dovrò pertanto effettuare RM ginocchio per conferma diagnostica.
Mi preoccupa però il fatto che il medico abbia rilevato ad occhio nudo una "ipotrofia del quadricipite e del tricipite surale" della gamba destra (almeno 1 cm di differenza dalla gamba sinistra) e mi ha prescritto i seguenti esami: emocromo con formula, elettroliti, fosfatasi alcalina, fattore reumatoide, VES e PCR.
All visita non sono apparse problematiche di sorta a livello di forza, ma il medico non ha escluso che possa essere qualcosa di natura neurologica.
Le chiedo pertanto, dal suo punto di vista, con il limite del consulto a distanza, crede che possano esserci legami tra le fascicolazioni e gli altri sintomi con questa ipotrofia, nonostante un esame neurologico negativo di 2 mesi fa? E soprattutto, il fatto che alla visita neurologica non fosse stata evidenziata l'ipotrofia, può rappresentare un cambiamento in questi 2 mesi oppure un'elemento di scarsa rilevanza ai fini diagnostici?
La ringrazio anticipatamente, un caro saluto.
[#14]
Io devo basarmi sull'esito della visita neurologica per cui è stata considerata negativa.
Consideri che non esiste l'assoluta simmetria tra le due parti del corpo per cui un cm di differenza di circonferenza potrebbe non essere significativo.
Consideri che non esiste l'assoluta simmetria tra le due parti del corpo per cui un cm di differenza di circonferenza potrebbe non essere significativo.
Dr. Antonio Ferraloro
[#15]
Utente
La ringrazio ancora per la risposta e per la sempre grande disponibilità. Ho misurato personalmente più volte i muscoli interessati con il metro da sarto e non ho riscontrato differenze sostanziali (ovvero superiori all'ordine di 0,5 cm nelle varie misurazioni), nonostante alla vista effettivamente si noti una differenza tra le 2 gambe (più il polpaccio che la coscia). Chiaramente non sto mettendo in discussione il parere dell'ortopedico, però, al di la del menisco che effettivamente duole e le "consuete" fascicolazioni (soprattutto a riposo e disteso) molto presenti nella gamba destra (oltre che nel resto del corpo) non ho effettiva difficoltà di movimento (eccetto per la zona del ginocchio) e di forza (a parte una stanchezza un po' generalizzata nelle gambe). Ho poi letto che l'ipotrofia del quadricipite è tra i sintomi tipici della lesione del menisco mediale. Il medico di base ha inoltre aggiunto agli esami del sangue anche il CPK. A suo avviso questo quadro potrebbe far sospettare qualche patologia sottostante, oppure rientra a pieno titolo nelle problematiche specifiche del problema ortopedico (menisco)? E inoltre, ha senso informare il mio neurologo di questa situazione, in attesa degli esami obiettivi, per fare magari il punto della situazione? Ancora grazie.
[#17]
Utente
La ringrazio e la aggiorno sugli esami del sangue che hanno dato risultati senza alcuna alterazione, tutti perfettamente in linea con i valori normali (emocromo con formula, elettroliti, fosfatasi alcalina, fattore reumatoide, VES, PCR, CPK).
Ho effettuato anche la Risonanza Magnetica al ginocchio, il cui esito arriverà in questi giorni (presumibilmente domani). Nel frattempo, purtroppo, le fascicolazioni sono diventate molto più frequenti e forti, in particolare nella zona del polpaccio destro (la gamba interessata), soprattutto appena mi sdraio sul letto. Talvolta sono così presenti che mi provocano il risveglio, unitamente ad un po' di fastidio a livello muscolare.
A questo punto mi chiedo se lo stato ansioso non le stia "nuovamente" alimentando, in quanto il pensiero dell'ipotrofia del quadricipite e del tricipite surale, unito appunto alle fascicolazioni, mi ha riportato al consueto timore.
A tal proposito le chiedo: è possibile avere questa ipotrofia (1 cm di differenza tra le gambe) senza una reale perdita di forza (debolezza), come segnale d'esordio della SLA? Oppure l'ipotrofia si manifesta come conseguenza della perdita di forza (debolezza) in questo tipo di patologia? Fermo restando che ad oggi non so realmente se la mia gamba "ipotrofica" lo fosse anche prima del consulto ortopedico.
Di certo la visita neurologica negativa di appena 2 mesi fa dovrebbe tranquillizzarmi, però questa gamba ipotrofica e le continue fascicolazioni sostanzialmente localizzate, anche se non esclusivamente nello stesso punto (assieme al fastidio probabilmente dovuto al menisco, di cui attendo la conferma) continuano a essere molto presenti.
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e la comprensione.
Ho effettuato anche la Risonanza Magnetica al ginocchio, il cui esito arriverà in questi giorni (presumibilmente domani). Nel frattempo, purtroppo, le fascicolazioni sono diventate molto più frequenti e forti, in particolare nella zona del polpaccio destro (la gamba interessata), soprattutto appena mi sdraio sul letto. Talvolta sono così presenti che mi provocano il risveglio, unitamente ad un po' di fastidio a livello muscolare.
A questo punto mi chiedo se lo stato ansioso non le stia "nuovamente" alimentando, in quanto il pensiero dell'ipotrofia del quadricipite e del tricipite surale, unito appunto alle fascicolazioni, mi ha riportato al consueto timore.
A tal proposito le chiedo: è possibile avere questa ipotrofia (1 cm di differenza tra le gambe) senza una reale perdita di forza (debolezza), come segnale d'esordio della SLA? Oppure l'ipotrofia si manifesta come conseguenza della perdita di forza (debolezza) in questo tipo di patologia? Fermo restando che ad oggi non so realmente se la mia gamba "ipotrofica" lo fosse anche prima del consulto ortopedico.
Di certo la visita neurologica negativa di appena 2 mesi fa dovrebbe tranquillizzarmi, però questa gamba ipotrofica e le continue fascicolazioni sostanzialmente localizzate, anche se non esclusivamente nello stesso punto (assieme al fastidio probabilmente dovuto al menisco, di cui attendo la conferma) continuano a essere molto presenti.
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e la comprensione.
[#19]
Utente
La ringrazio della pronta risposta e anche per aver sottolineato nuovamente la possibilità di un'asimmetria, che nel mio caso però non ricordo se ci fosse già da prima.
L’ipotrofia è comunque stata "refertata" dall'ortopedico, quindi credo sia un dato oggettivo, così come oggettivo è il fastidio che avverto nella zona del polpaccio, un senso di indurimento che assomiglia molto ad un crampo (non doloroso), come una specie di "costrizione", oltre alle fascicolazioni, molto persistenti e una sensazione come di piede freddo .
1) Ipotizzando uno scenario tra i peggiori (se si trattasse di SLA), il rischio sarebbe di iniziare ad avere deficit di forza nel breve/medio periodo, se non ho capito male, causato appunto dall’ipotrofia?
2) Le chiedo, con tutti i limiti del consulto a distanza, dovrei avere anche qualche altra sintomatologia in questa fase, per poter ipotizzare tale scenario?
3) Inoltre, in attesa dell’esito della RNM al ginocchio, è possibile ricondurre lo stato attuale in qualche modo al problema del menisco? (dal referto test meniscali positivi per il mediale ).
Mi scuso se continuo con queste domande, ma come può immaginare se la visita neurologica mi aveva rasserenato, ora questi nuovi sintomi mi stanno facendo molto preoccupare.
L’ipotrofia è comunque stata "refertata" dall'ortopedico, quindi credo sia un dato oggettivo, così come oggettivo è il fastidio che avverto nella zona del polpaccio, un senso di indurimento che assomiglia molto ad un crampo (non doloroso), come una specie di "costrizione", oltre alle fascicolazioni, molto persistenti e una sensazione come di piede freddo .
1) Ipotizzando uno scenario tra i peggiori (se si trattasse di SLA), il rischio sarebbe di iniziare ad avere deficit di forza nel breve/medio periodo, se non ho capito male, causato appunto dall’ipotrofia?
2) Le chiedo, con tutti i limiti del consulto a distanza, dovrei avere anche qualche altra sintomatologia in questa fase, per poter ipotizzare tale scenario?
3) Inoltre, in attesa dell’esito della RNM al ginocchio, è possibile ricondurre lo stato attuale in qualche modo al problema del menisco? (dal referto test meniscali positivi per il mediale ).
Mi scuso se continuo con queste domande, ma come può immaginare se la visita neurologica mi aveva rasserenato, ora questi nuovi sintomi mi stanno facendo molto preoccupare.
[#20]
Utente
Buongiorno Dr. Ferraloro, ho ricevuto l'esito della RNM al ginocchio dx:
Marcati segni di meniscopatia degenerativa del corpo e del corno posteriore del menisco laterale che sembra essere fissurato a livello del muro meniscale posteriore. Sottile il menisco laterale senza significative alterazioni strutturali nel contesto. In sua stretta contiguità a livello del corno posteriore è riconoscibile focale minuta formazione con caratteristiche di tipo sinoviale di circa 6 x 7 mm compatibile con cisti parameniscale. Assottigliate le cartilagini articolari femoro-tibiali in particolare sul versante mediale con edema dell'osso subcondrale dello spigolo del piatto tibiale mediale. Integri i legamenti crociati e i legamenti collaterali. Falda di versamento sinoviale in sede retro rotulea e sottoquadricipitale e a livello della borsa del gastrocnemio- semimembranoso da borsite.
Premesso che si tratta di un indagine in campo prevalentemente ortopedico, e in attesa del responso del mio ortopedico, ho chiesto al mio medico di base cosa ne pensasse e mi risposto che (in termini di "buon senso" come lo ha definito) è più probabile che un'ipotrofia con fascicolazioni dipenda da questo quadro di sofferenza, più che di natura neurologica.
Il mio neurologo, ha sostanzialmente concordato con questa tesi, definendola "probabile" non avendo riscontrato una causa neurologica apparente al precedente controllo di 2 mesi fa.
In precedenza, mentre attendevo l'esito delle RNM, sempre il neurologo aveva detto che eventualmente l'indagine "maestra" resta sempre l'EMG/ENG e che l'ipotrofia avrebbe potuto semplicemente essere legata ai problemi del ginocchio, nel senso di un "uso" ridotto dell'arto, come poi ha ribadito alla visione del referto RNM.
Chiaramente io non so se ho fatto un "uso ridotto" dell'arto da quando ho sentito il primo "crack" (luglio 2023), probabilmente ho condotto dei movimenti "compensativi", ma non saprei se tali da provocare questa ipotrofia che, ad una visione più dettagliata, è molto marcata nel Gastrocnemio dx, dove se contraggo il muscolo si vede proprio un "buco" e dove oggettivamente alla misurazione corretta, esiste una differenza di 1 cm rispetto al sx, oltre che una conformazione molto diversa.
Mi rendo conto di averla "inondata" di informazioni e finora anche di richieste, forse anche al di fuori del perimetro neurologico, ma ritengo molto importante un suo parere.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Marcati segni di meniscopatia degenerativa del corpo e del corno posteriore del menisco laterale che sembra essere fissurato a livello del muro meniscale posteriore. Sottile il menisco laterale senza significative alterazioni strutturali nel contesto. In sua stretta contiguità a livello del corno posteriore è riconoscibile focale minuta formazione con caratteristiche di tipo sinoviale di circa 6 x 7 mm compatibile con cisti parameniscale. Assottigliate le cartilagini articolari femoro-tibiali in particolare sul versante mediale con edema dell'osso subcondrale dello spigolo del piatto tibiale mediale. Integri i legamenti crociati e i legamenti collaterali. Falda di versamento sinoviale in sede retro rotulea e sottoquadricipitale e a livello della borsa del gastrocnemio- semimembranoso da borsite.
Premesso che si tratta di un indagine in campo prevalentemente ortopedico, e in attesa del responso del mio ortopedico, ho chiesto al mio medico di base cosa ne pensasse e mi risposto che (in termini di "buon senso" come lo ha definito) è più probabile che un'ipotrofia con fascicolazioni dipenda da questo quadro di sofferenza, più che di natura neurologica.
Il mio neurologo, ha sostanzialmente concordato con questa tesi, definendola "probabile" non avendo riscontrato una causa neurologica apparente al precedente controllo di 2 mesi fa.
In precedenza, mentre attendevo l'esito delle RNM, sempre il neurologo aveva detto che eventualmente l'indagine "maestra" resta sempre l'EMG/ENG e che l'ipotrofia avrebbe potuto semplicemente essere legata ai problemi del ginocchio, nel senso di un "uso" ridotto dell'arto, come poi ha ribadito alla visione del referto RNM.
Chiaramente io non so se ho fatto un "uso ridotto" dell'arto da quando ho sentito il primo "crack" (luglio 2023), probabilmente ho condotto dei movimenti "compensativi", ma non saprei se tali da provocare questa ipotrofia che, ad una visione più dettagliata, è molto marcata nel Gastrocnemio dx, dove se contraggo il muscolo si vede proprio un "buco" e dove oggettivamente alla misurazione corretta, esiste una differenza di 1 cm rispetto al sx, oltre che una conformazione molto diversa.
Mi rendo conto di averla "inondata" di informazioni e finora anche di richieste, forse anche al di fuori del perimetro neurologico, ma ritengo molto importante un suo parere.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
[#22]
Utente
La ringrazio nuovamente e la aggiorno con il responso dell'ortopedico:
"La risonanza conferma la lesione meniscale associata ad un quadro di sofferenza cartilaginea del comparto mediale.
In questi casi l’indicazione è chirurgica: è necessario intervento dì regolarizzazione del menisco in artroscopia e successivamente eseguire in ambulatorio infiltrazione di acido ialuronico per condroprotezione (beneficio nel tempo 12-18 mesi). L’alternativa è quella di associare l’artroscopia all’infiltrazione di cellule staminali (beneficio nel tempo 18-30 mesi)."
L'ortopedico non ha menzionato l'ipotrofia, né il fatto che i valori del sangue fossero tutti nella norma.
Ho prenotato EMG alla gamba dx per la prossima settimana.
Le chiedo cortesemente un suo parere alla luce di quest'ultimo aggiornamento dell'ortopedico.
Ancora grazie, buona serata.
"La risonanza conferma la lesione meniscale associata ad un quadro di sofferenza cartilaginea del comparto mediale.
In questi casi l’indicazione è chirurgica: è necessario intervento dì regolarizzazione del menisco in artroscopia e successivamente eseguire in ambulatorio infiltrazione di acido ialuronico per condroprotezione (beneficio nel tempo 12-18 mesi). L’alternativa è quella di associare l’artroscopia all’infiltrazione di cellule staminali (beneficio nel tempo 18-30 mesi)."
L'ortopedico non ha menzionato l'ipotrofia, né il fatto che i valori del sangue fossero tutti nella norma.
Ho prenotato EMG alla gamba dx per la prossima settimana.
Le chiedo cortesemente un suo parere alla luce di quest'ultimo aggiornamento dell'ortopedico.
Ancora grazie, buona serata.
[#24]
Utente
La ringrazio, l'ortopedico sostiene che "L’ipotrofia è molto probabilmente dovuta ad una compressione nervosa, faccia l’EMG per avere conferma".
La aggiorno sulle fascicolazioni del polpaccio destro, che ormai da qualche giorno sono costanti (praticamente h24) molto più "sotto pelle" ovvero meno intense a livello di visibilità, ma più simili ad un "verme" che si muove costantemente, dando ogni tanto qualche scossa un po' più visibile.
Nelle altre parti del corpo invece le fascicolazioni mantengono le loro caratteristiche che mi hanno accompagnato in questi 3 anni, ovvero scosse visibili, abbastanza ritmiche e che durano circa 10 colpi per poi cessare e poi ripresentarsi da altre parti (prevalentemente cosce, braccia, raramente mani e addome).
Al momento non ho deficit di forza (almeno credo), ho un senso di "intorpidimento" nella zona del polpaccio e un po' di fastidio e formicolio sotto la pianta del piede destro, oltre ad una costante sensazione di "piede freddo".
Oggi ho effettuato una seduta di posturologia, dove ho svolto esercizi col bilanciere (fino a 34 kg) ed altri esercizi antalgici per gambe e schiena, senza particolari problemi, tranne il fastidio delle fascicolazioni al polpaccio e l'accovacciamento che risulta doloroso e incompleto a causa della meniscopatia.
Da un paio di giorni ho un formicolio e lieve intorpidimento all'anulare della mano sinistra.
Mi auguro che l'EMG possa dare un esito rasserenante, come avrà certamente intuito la mia preoccupazione è ad uno stato molto elevato.
La ringrazio per la pazienza e la disponibilità.
Buona serata.
La aggiorno sulle fascicolazioni del polpaccio destro, che ormai da qualche giorno sono costanti (praticamente h24) molto più "sotto pelle" ovvero meno intense a livello di visibilità, ma più simili ad un "verme" che si muove costantemente, dando ogni tanto qualche scossa un po' più visibile.
Nelle altre parti del corpo invece le fascicolazioni mantengono le loro caratteristiche che mi hanno accompagnato in questi 3 anni, ovvero scosse visibili, abbastanza ritmiche e che durano circa 10 colpi per poi cessare e poi ripresentarsi da altre parti (prevalentemente cosce, braccia, raramente mani e addome).
Al momento non ho deficit di forza (almeno credo), ho un senso di "intorpidimento" nella zona del polpaccio e un po' di fastidio e formicolio sotto la pianta del piede destro, oltre ad una costante sensazione di "piede freddo".
Oggi ho effettuato una seduta di posturologia, dove ho svolto esercizi col bilanciere (fino a 34 kg) ed altri esercizi antalgici per gambe e schiena, senza particolari problemi, tranne il fastidio delle fascicolazioni al polpaccio e l'accovacciamento che risulta doloroso e incompleto a causa della meniscopatia.
Da un paio di giorni ho un formicolio e lieve intorpidimento all'anulare della mano sinistra.
Mi auguro che l'EMG possa dare un esito rasserenante, come avrà certamente intuito la mia preoccupazione è ad uno stato molto elevato.
La ringrazio per la pazienza e la disponibilità.
Buona serata.
[#25]
Utente
Buonasera Dr.Ferraloro, le scrivo nuovamente in quanto stanotte durante il sonno ho avuto un episodio di forte parestesia ad entrambe le braccia, con postura a pancia in giù e mani distese sopra la testa, sotto il cuscino. Era la prima volta che mi capitava in modo cosi intenso. In particolare l'anulare (soprattutto) e il mignolo erano davvero molto intorpiditi. Dopo aver ripreso il normale funzionamento mi è però rimasto questo senso di intorpidimento alle mani e di stanchezza alle braccia. A dire il vero già nei giorni precedenti (presumo in concomitanza con il sollevamento del bilanciere 34 kg, ma non saprei) la mano sinistra era un po' intorpidita. In. realtà la cosa che più mi preoccupa è che (oltre al quadro di fascicolazioni e di atrofia alla gamba dx) il muscolo abduttore del mignolo della mano sinistra (talvolta anche il destro) si muove spontaneamente, come se fosse "risucchiato da dentro", e poi rilasciato, in sostanza una fascicolazione al rallentatore. Pensa che possa esserci un legame con l'evento della parestesia? Perchè non cessa di fascicolare. La ringrazio molto.
[#27]
Utente
La ringrazio Dr.Ferraloro, per la sua gentilezza e pazienza nel rispondere a tutti i miei quesiti.
Nel frattempo ho svolto EMG per l'ipotrofia e le fascicolazioni della gamba destra, ecco l'esito:
ESAME ELETTROMIOGRAFICO E NEUROGRAFICO ARTO INFERIORE DESTRO
Non deficit stenici, non ipoestesie, rot presenti, non chiare ipotrofie
Ai muscoli retto anteriore e vasto mediale del quadricipite femorale, estensore lungo delle dita del piede, gemello interno, gemello esterno e capo lungo del bicipite femorale di destra non è presente a riposo attività spontanea ed alla contrazione volontaria massima i tracciati sono di interferenza con oscillazioni semplici di 2-3 mV.
Al muscolo tibiale anteriore di destra non è presente a riposo attività spontanea ed alla contrazione volontaria massima i tracciati sono di transizione abbastanza ricca con un potenziale di unità motoria predominante di 3mV, semplice, di durata aumentata a frequenze vicino ai 20 c/s.
Per la VCM dei nervi sciatico-popliteo esterno ed interno di destra, con studio delle onde F, il riflesso H da muscolo soleo, la VCM del nervo femorale e la VCS del nervo surale di destra vedi allegati.
IN CONCLUSIONE:
Lieve sofferenza neurogena cronica al solo muscolo tibiale anteriore a destra a prevalente innervazione radicolare L5 da possibile radicolopatia lombare. Non denervazione attiva. Non fascicolazione. Non segni di neuropatia periferica.
Rispetto all'EGM fatta a dicembre 2022 (ai 4 arti, molto esaustiva e senza nessun segno di sofferenza) questo esame è durato circa una decina di minuti, ho avuto l'impressione che sia stato fatto in modo abbastanza "celere", in quanto il medico aveva condiviso con me da subito l'idea che non ci fosse nulla di "particolarmente grave" nella mia ipotrofia e nelle condizioni generali. Qualche fascicolazione c'è stata (un paio viste anche dal medico) ma non rilevate all'esame e pertanto anche da lui derubricate a "presumibilmente benigne".
Venerdi ho la visita col neurologo, anche per approfondire gli altri sintomi.
Col beneficio del consulto a distanza, le chiedo se questo esito sia da considerare comunque "rivedibile" riguardo le indicazioni de referto e in particolare la sofferenza del muscolo tibiale.
Ancora grazie e un caro saluto.
Nel frattempo ho svolto EMG per l'ipotrofia e le fascicolazioni della gamba destra, ecco l'esito:
ESAME ELETTROMIOGRAFICO E NEUROGRAFICO ARTO INFERIORE DESTRO
Non deficit stenici, non ipoestesie, rot presenti, non chiare ipotrofie
Ai muscoli retto anteriore e vasto mediale del quadricipite femorale, estensore lungo delle dita del piede, gemello interno, gemello esterno e capo lungo del bicipite femorale di destra non è presente a riposo attività spontanea ed alla contrazione volontaria massima i tracciati sono di interferenza con oscillazioni semplici di 2-3 mV.
Al muscolo tibiale anteriore di destra non è presente a riposo attività spontanea ed alla contrazione volontaria massima i tracciati sono di transizione abbastanza ricca con un potenziale di unità motoria predominante di 3mV, semplice, di durata aumentata a frequenze vicino ai 20 c/s.
Per la VCM dei nervi sciatico-popliteo esterno ed interno di destra, con studio delle onde F, il riflesso H da muscolo soleo, la VCM del nervo femorale e la VCS del nervo surale di destra vedi allegati.
IN CONCLUSIONE:
Lieve sofferenza neurogena cronica al solo muscolo tibiale anteriore a destra a prevalente innervazione radicolare L5 da possibile radicolopatia lombare. Non denervazione attiva. Non fascicolazione. Non segni di neuropatia periferica.
Rispetto all'EGM fatta a dicembre 2022 (ai 4 arti, molto esaustiva e senza nessun segno di sofferenza) questo esame è durato circa una decina di minuti, ho avuto l'impressione che sia stato fatto in modo abbastanza "celere", in quanto il medico aveva condiviso con me da subito l'idea che non ci fosse nulla di "particolarmente grave" nella mia ipotrofia e nelle condizioni generali. Qualche fascicolazione c'è stata (un paio viste anche dal medico) ma non rilevate all'esame e pertanto anche da lui derubricate a "presumibilmente benigne".
Venerdi ho la visita col neurologo, anche per approfondire gli altri sintomi.
Col beneficio del consulto a distanza, le chiedo se questo esito sia da considerare comunque "rivedibile" riguardo le indicazioni de referto e in particolare la sofferenza del muscolo tibiale.
Ancora grazie e un caro saluto.
[#29]
Utente
La ringrazio nuovamente per la pronta risposta. In attesa della visita neurologica, al momento la preoccupazione che permane è legata a questo strano "risucchio" lento e successivo "rilascio" del muscolo abduttore del mignolo di entrambe le mani (mi sono accorto che lo fa regolarmente anche a destra) in sostanza fascicolazioni lente e persistenti h24. Il medico che ha eseguito l'elettromiogafia ha dato un'occhiata fugace alle mani e ha detto "magari è colpa di qualche nervo lungo il braccio". Non volevo ovviamente eccedere nelle richieste, trattandosi di una EMG esclusivamente alla gamba dx, però mi e sembrato corretto mostrargli le mani. Secondo lei, essendo stati esaminati i muscoli della gamba dx, se non c'è nulla di problematico in quei muscoli, significa che presumibilmente non c'è neanche nel resto del corpo? Questo sempre in un quadro dove non percepisco reali deficit di forza. La ringrazio anticipatamente. Buona serata.
[#30]
Utente
Gentilissimo Dr.Ferraloro, ho eseguito la visita neurologica con contestuale visione dell'esame EMG.
Attuale EON: si evidenzia solo lieve ipotrofia polpaccio dx in assenza di deficit stenici, ROT normoevocabili agli AASS, vivaci ma simmetrici agli AAII in assenza di Hoffmann e Babinski; si evidenziano rarissime fascicolazioni (2 al polpaccio sx e 1 alla mano sx nell'arco di 10 minuti di osservazione).
Conclusioni: l'ipotesi più verosimile sembra quella della sindrome da fascicolazioni benigne, da rivalutare in caso di comparsa di nuovi sintomi .
Crede anche lei che dopo questi 2 mesi di sintomatologie varie, si possa "chiudere il cerchio" e tranquillizzarmi definitivamente?
La ringrazio di cuore.
Attuale EON: si evidenzia solo lieve ipotrofia polpaccio dx in assenza di deficit stenici, ROT normoevocabili agli AASS, vivaci ma simmetrici agli AAII in assenza di Hoffmann e Babinski; si evidenziano rarissime fascicolazioni (2 al polpaccio sx e 1 alla mano sx nell'arco di 10 minuti di osservazione).
Conclusioni: l'ipotesi più verosimile sembra quella della sindrome da fascicolazioni benigne, da rivalutare in caso di comparsa di nuovi sintomi .
Crede anche lei che dopo questi 2 mesi di sintomatologie varie, si possa "chiudere il cerchio" e tranquillizzarmi definitivamente?
La ringrazio di cuore.
Questo consulto ha ricevuto 31 risposte e 7.3k visite dal 15/03/2024.
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