Possibile parkinson a 85 anni
Buongiorno,
sono qui a chiedere un parere per mio padre.
Ha quasi 86 anni e da qualche anno manifesta tremore alle mani, prima la destra e ora anche la sinistra.
Inizialmente non ci siamo preoccupati perché anche i suoi fratelli e sorelle manifestavano dei tremori.
Inoltre mio padre è totalmente autonomo, vive con me ma io sono a lavoro 8 ore al giorno e lui fa tutto da solo: cucina, pulisce, porta fuori il cane 3 volte al giorno, si occupa del giardino, paga le bollette, cammina e si muove senza problemi, nessunissimo problema di equilibrio, solo qualche acciacco dovuto all’età (presumo).
Ha iniziato ad avere qualche problema cognitivo ma niente di invalidante.
Quello che mi lascia dei dubbi, leggendo su internet, è che il tremore è prevalentemente a riposo e ha qualche disturbo del sonno.
Non nego che siano presenti anche lieve rallentamento dei movimenti, lieve rigidità e qualche problema posturale, tutte cose che io ho notato ma che lui non ha mai lamentato e che visibilmente non gli creano problemi.
Tra l’altro ho letto che questi ultimi sono sintomi che possono dipendere anche dall’età avanzata.
A tal proposito chiedo, può essere difficoltosa una diagnosi di Parkinson su una persona di 86 anni??
In ogni caso abbiamo prenotato una visita neurologica che farà la prossima settimana.
Secondo voi, se si trattasse di Parkinson, una terapia farmacologica alla sua età sarebbe opportuna vista la situazione e visti tutti gli effetti collaterali che comporta?
sono qui a chiedere un parere per mio padre.
Ha quasi 86 anni e da qualche anno manifesta tremore alle mani, prima la destra e ora anche la sinistra.
Inizialmente non ci siamo preoccupati perché anche i suoi fratelli e sorelle manifestavano dei tremori.
Inoltre mio padre è totalmente autonomo, vive con me ma io sono a lavoro 8 ore al giorno e lui fa tutto da solo: cucina, pulisce, porta fuori il cane 3 volte al giorno, si occupa del giardino, paga le bollette, cammina e si muove senza problemi, nessunissimo problema di equilibrio, solo qualche acciacco dovuto all’età (presumo).
Ha iniziato ad avere qualche problema cognitivo ma niente di invalidante.
Quello che mi lascia dei dubbi, leggendo su internet, è che il tremore è prevalentemente a riposo e ha qualche disturbo del sonno.
Non nego che siano presenti anche lieve rallentamento dei movimenti, lieve rigidità e qualche problema posturale, tutte cose che io ho notato ma che lui non ha mai lamentato e che visibilmente non gli creano problemi.
Tra l’altro ho letto che questi ultimi sono sintomi che possono dipendere anche dall’età avanzata.
A tal proposito chiedo, può essere difficoltosa una diagnosi di Parkinson su una persona di 86 anni??
In ogni caso abbiamo prenotato una visita neurologica che farà la prossima settimana.
Secondo voi, se si trattasse di Parkinson, una terapia farmacologica alla sua età sarebbe opportuna vista la situazione e visti tutti gli effetti collaterali che comporta?
[#1]
Gentile Signora,
tremore a riposo solo in un arto, almeno inizialmente, rallentamento motorio e lieve rigidità possono orientare verso la malattia di Parkinson, tuttavia questa è solo un’ipotesi teorica, a distanza, il collega che lo vedrà la prossima settimana può essere certamente più preciso.
La diagnosi spesso non presenta difficoltà nei casi conclamati, è vero però che ci possono essere dei casi dubbi quando la sintomatologia e i segni rilevabili alla visita neurologica sono sfumati, questo a prescindere dall’età, anzi potrebbe essere più agevole all’età di Suo padre.
Riguardo la terapia, è consigliabile iniziarla, a qualsiasi età, con i dovuti dosaggi non elevati, per rallentare il decorso e lasciare autonomia al paziente più a lungo possibile.
Cordiali saluti
tremore a riposo solo in un arto, almeno inizialmente, rallentamento motorio e lieve rigidità possono orientare verso la malattia di Parkinson, tuttavia questa è solo un’ipotesi teorica, a distanza, il collega che lo vedrà la prossima settimana può essere certamente più preciso.
La diagnosi spesso non presenta difficoltà nei casi conclamati, è vero però che ci possono essere dei casi dubbi quando la sintomatologia e i segni rilevabili alla visita neurologica sono sfumati, questo a prescindere dall’età, anzi potrebbe essere più agevole all’età di Suo padre.
Riguardo la terapia, è consigliabile iniziarla, a qualsiasi età, con i dovuti dosaggi non elevati, per rallentare il decorso e lasciare autonomia al paziente più a lungo possibile.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Grazie mille dottore.
Mi lascia perplessa solo l’inizio di una terapia perché so che la levodopa negli anziani che hanno già qualche problema cognitivo può portare allucinazioni e paranoia. Lo dico perché purtroppo il papà di un mio caro amico ha il Parkinson, e la levodopa ha risolto dei problemi motori ma nello stesso tempo ha peggiorato la sua qualità di vita dal punto di vista mentale. Inoltre il suo neurologo attuale sostiene che suddetto medicinale agisce sui sintomi ma non rallenta nè accelera la progressione della malattia.
La qualità della vita di mio padre è molto buona, e questo lo dice lui non io, per cui vorrei essere certa, per quanto possibile, di non fargli più male che bene.
Comunque so che ogni caso è diverso, quindi vediamo cosa verrà fuori dalla visita e cosa dirà il medico che lo visiterà.
La ringrazio ancora e le auguro una buona serata.
Mi lascia perplessa solo l’inizio di una terapia perché so che la levodopa negli anziani che hanno già qualche problema cognitivo può portare allucinazioni e paranoia. Lo dico perché purtroppo il papà di un mio caro amico ha il Parkinson, e la levodopa ha risolto dei problemi motori ma nello stesso tempo ha peggiorato la sua qualità di vita dal punto di vista mentale. Inoltre il suo neurologo attuale sostiene che suddetto medicinale agisce sui sintomi ma non rallenta nè accelera la progressione della malattia.
La qualità della vita di mio padre è molto buona, e questo lo dice lui non io, per cui vorrei essere certa, per quanto possibile, di non fargli più male che bene.
Comunque so che ogni caso è diverso, quindi vediamo cosa verrà fuori dalla visita e cosa dirà il medico che lo visiterà.
La ringrazio ancora e le auguro una buona serata.
[#3]
Infatti, dice bene, ogni paziente è diverso dall'altro.
Spesso è il dosaggio elevato a causare gli eventuali effetti collaterali, comunque il neurologo, avendo la possibilità di visitare Suo padre, può prendere le decisioni più idonee al caso.
Cordialmente
Spesso è il dosaggio elevato a causare gli eventuali effetti collaterali, comunque il neurologo, avendo la possibilità di visitare Suo padre, può prendere le decisioni più idonee al caso.
Cordialmente
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 23/01/2024.
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