Cosa fare quando la levodopa non fa più effetto?
Salve,
per una persona anziana allettata con Parkinson in cura con Levodopa + Carbidopa 100/25 da quasi nove anni, chiedo se sia consigliabile assumere farmaci alternativi (se esistono) nel caso di una ridotta efficacia del farmaco in questione.
Ci è stato detto che il farmaco non è più efficace dopo un pò di anni.
Negli ultimi tempi abbiamo riscontrato una grave difficoltà a deglutire e pronunciare le parole, non abbiamo capito se ciò sia necessariamente riconducibile all'evoluzione della malattia ed appunto alla ridotta efficacia del farmaco.
Viste le difficoltà alla deglutizione, il neurologo ha consigliato di somministrare la forma solubile del farmaco (melevodopa+carbidopa), si è inoltre provveduto ad una più frequente igiene orale.
Aggiungo che per il soggetto in questione c'è una terapia ormonale in corso per carcinoma mammario.
Con una certa sorpresa con il cambio del farmaco c'è stata un minore blocco nella fase di deglutizione ed una ripresa nel parlare correttamente.
Vi chiedo come interpretare questi dati e come proseguire con la terapia.
Naturalmente siamo in attesa di una visita neurologica.
Grazie per le vostre risposte.
per una persona anziana allettata con Parkinson in cura con Levodopa + Carbidopa 100/25 da quasi nove anni, chiedo se sia consigliabile assumere farmaci alternativi (se esistono) nel caso di una ridotta efficacia del farmaco in questione.
Ci è stato detto che il farmaco non è più efficace dopo un pò di anni.
Negli ultimi tempi abbiamo riscontrato una grave difficoltà a deglutire e pronunciare le parole, non abbiamo capito se ciò sia necessariamente riconducibile all'evoluzione della malattia ed appunto alla ridotta efficacia del farmaco.
Viste le difficoltà alla deglutizione, il neurologo ha consigliato di somministrare la forma solubile del farmaco (melevodopa+carbidopa), si è inoltre provveduto ad una più frequente igiene orale.
Aggiungo che per il soggetto in questione c'è una terapia ormonale in corso per carcinoma mammario.
Con una certa sorpresa con il cambio del farmaco c'è stata un minore blocco nella fase di deglutizione ed una ripresa nel parlare correttamente.
Vi chiedo come interpretare questi dati e come proseguire con la terapia.
Naturalmente siamo in attesa di una visita neurologica.
Grazie per le vostre risposte.
[#1]
Gentile Utente,
spesso l'ultimo farmaco che ha menzionato ha un migliore assorbimento e maggiore biodisponibilità ed è meno condizionato dal cibo.
Se c'è un miglioramento non è necessario pensare una terapia diversa, può continuare quella attuale.
Comunque quando la levodopa diventa meno efficace è possibile sia aumentarne dosaggio che associare altri farmaci che solo il neurologo che segue il paziente può prescrivere.
Cordiali saluti
spesso l'ultimo farmaco che ha menzionato ha un migliore assorbimento e maggiore biodisponibilità ed è meno condizionato dal cibo.
Se c'è un miglioramento non è necessario pensare una terapia diversa, può continuare quella attuale.
Comunque quando la levodopa diventa meno efficace è possibile sia aumentarne dosaggio che associare altri farmaci che solo il neurologo che segue il paziente può prescrivere.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Grazie.
Quindi molto probabilmente, nel caso esposto, la disfagia è dovuta alla ridotta azione del farmaco? Le chiedo inoltre se questa problematica (disfagia, difficoltà nel parlare etc.) è solitamente risolvibile o migliorabile farmacologicamente oppure si arriva nel paziente parkinsoniano ad una situazione irreversibile.
Quindi molto probabilmente, nel caso esposto, la disfagia è dovuta alla ridotta azione del farmaco? Le chiedo inoltre se questa problematica (disfagia, difficoltà nel parlare etc.) è solitamente risolvibile o migliorabile farmacologicamente oppure si arriva nel paziente parkinsoniano ad una situazione irreversibile.
[#3]
In una prima fase la sintomatologia che riferisce può essere suscettibile di miglioramento, successivamente il decorso è molto variabile, ma Le ricordo che la malattia di Parkinson è progressiva, ovviamente non è possibile prevedere il grado di progressione che è assolutamente individuale.
Cordialmente
Cordialmente
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.5k visite dal 31/10/2023.
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